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Racconti Cuckold

Fine settimana al mare 2° parte

By 30 Agosto 2025No Comments

La cena nel piccolo ristorantino si svolge all’insegna della conversazione, solo all’uscita dal locale R. scatta un paio di foto alla signora che, in un angolo semi appartato, si lascia facilmente convincere ad alzare l’orlo dell’abitino e mostrare la figa. Dopo a letto recuperano quei preliminari delicati che avevano tralasciato nella foga del primo momento di sesso. Scambiano dunque le carezze più intime, i baci più focosi. Mia moglie apprezza molto farsi leccare la figa e lui ha pazienza e resistenza: non sempre ma riesce a farle raggiungere l’orgasmo con la llingua come mi è capitato di vedergli fare. Lei da par suo gli accarezza i testicoli prendendolo e tenendolo in bocca a lungo. “mi fermavo e stavo un po senza succhiarlo per non farmi venire subito in gola ma comunque lo tenevo fra le labbra” ” e io facevo una fatica boia a trattenermi al punto che poi avevo quasi difficoltà a sborrare; tua moglie è fantastica anche senza trombarla!”Il gioco si conclude quando R. a cavallo delle tette la aiuta a stringergli l’uccello nel solco dei seni e la copre di seme dal collo ai capezzoli. C. rimane un poco sdraiata, solo spargendosi la sborrata sulla pelle per evitare che qualche rivolo finisca sul lenzuolo con l’amante che si stringe il glande per lasciar cadere sulla femmina l’ultima goccia. Si addormentano dunque dopo l’ennesima doccia della giornata. Verso le undici della mattina seguente arrivo anche io, loro avevano già fatto colazione da ore e soprattutto si erano dedicati a un’altra sessione di sesso iniziando con R. che faceva pipì nel box doccia: la mia signora si limitava a tenerlo con due dita poi a sua volta ha pisciato mentre un dito birichino le esplorava la fessura. “stamattina abbiamo fatto una scopata classica con C. alla pecorina che mi faceva impazzire agitando il culetto” “ti è venuto di nuovo bene dentro?” domando: “quasi, stava sborrando che io mi sono mossa e l’uccello è uscito; prima che lo prendesse per penetrarmi ancora mi aveva bagnata sul culo e fuori dalla figa….anche un pochino dentro ma poco!” Poco dopo, davanti a un pranzo leggero e naturalmente tutti nudi, progettiamo una gita in barca. Al porticciolo saliamo sul piccolo motoscafo dell’amico, appena lontani cento metri da riva subito via i costumi. Mia moglie stende un asciugamano sulla prua e si dispone a prendere il sole, R. la raggiunge, le si stende a fianco enon passa un minuto che stà titillandole i capezzoli. Con gli occhiali scuri da sole non vedo gli occhi della donna ma il suo sorriso non lascia dubbi infatti piano piano allarga le gambe puntando i piedi sulla battagliola. Una mano sul pube, il dito indice esploratore che entra nella vagina, l’uomo che riesce ad accovacciarsi nel ridotto spazio fra le cosce della mia signora e la punta della prua ed io che tengo il volante del timone tentando di assecondare le piccole onde affinchè possa giocare di nuovo leccandola e succhiandola con gioia reciproca. La posizione è però faticosa, pochi minuti e si stiracchia allungandosi a combaciare con l’amante. Risalendo lungo il suo corpo le bacia il monte di venere, l’ombelico. i seni, il collo e le lebbra si uniscono in un lavoro con la lingua in bocca. Ovviamente a questo punto il cazzo nuovamente duro stà completamente dentro: mi sposto un poco per fotografare il particolare dei suoi coglioni unica parte dei genitali fuori dalla figa ma devo fare presto prima che C. gli cinga i fianchi con le gambe impedendomi di ammirare le grandi labbra muoversi all’andirivieni dentro e fuori dell’uccello. La terza o quarta scopata in 24 ore si prolunga un tantino, l’ansimare di mia moglie e la foia di entrambi porta fanno spettacolo e comprendo dal suo ridere piano che un’altra dose di sperma stà scaldando la signora. Guardandosi appagati lui si rialza, io fermo il motore, si lancia in mare mentre anche l’amante si mette in piedi ma non lo segue nel tuffo: con la mano fra le cosce a trattenere lo sperma scende la scaletta con calma. Ovvio che io stò per esplodere e dato che mia moglie mi conosce attende di vedermi in acqua fino alle cosce, aggrappato alle stessa scaletta, e mi dedica un bellissimo pompino. “una scopatrice bravissima vero?” incita l’amico. Nemmeno rispondo ma sento che stò per eiaculare, poso una mano sui capelli di mia moglie e le scarico la mia sborrata in gola che lei stringendomi il cazzo ingoia senza perdere una goccia. Dopo si è bevuta mezzo litro d’acqua e si è spazzolata una grossa falda di focaccia: “mi avete fatto venire fame”. Prima era risalita sul motoscafo, un paio di minuti dopo passava un’altra imbarcazione con quattro o cinque persone in costume, la guardano e C. in piedi del tutto nuda li saluta a due mani; ricambiano!

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