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Ero finito in un tornado, un frullatore di emozioni e scariche adrenaliniche, i miei istinti sessuali da sempre variegati e contrastanti sembravano essere usciti tutti in un colpo.

Mi masturbavo frequentamente pensando a cosa stavo facendo, sconvolto nell’intimo con profondo senso di vergogna ma con la voglia di andare avanti; finalemnte avevo trovato una persona perversa come me che mi spingeva oltre i limiti che da solo non riuscivo a valicare.. prima i pompini, poi l’ingoio, la penetrazione, i baci, il pissing, il travestimento… tutto in relativamente poco tempo… e la mia mente on si fermava, la fantasia girava e rigirava intorno ai suoi insulti, al suo continuo definirmi al femminile e all’accenno che aveva fatto una volta di scoparmi la moglie.. magari dopo avermi fatto indossare un’altra volta la cintura di castità! E mi diventava duro, durissimo.

Erano passati un paio di giorni dal nostro ultimo incontro e Marco aveva ancora la casa libera quindi non fu una sorpresa quando mi arrivò il suo messaggio che mi invitava da lui il pomeriggio seguente; feci di tutto per avere tutto il pomeriggio libero e i presentai puntuale a casa sua.

Non eravamo soli, una donna molto bella era già seduta sul divano e ci presentammo, lei si dichiarò un’amica intima di Marco (era evidente che fosse una prostituta e che fosse stata complice di Marco in altri frangenti, c’era una complicità e un affiatamento che si forma solo dopo molto tempo), dopo qualche convenevole mi si avvicinò, mi mise una mano sul petto e cercò di baciarmi ma d’istinto mi ritrassi, non perchè non fosse gradito ma perchè non avevo capito dove volevano andare a parare. “Allora vedi che sei proprio un frocetto” disse Marco “ma come, una bella donna vuole baciarti e tu ti ritrai?! “. “Si vede che preferisce il cazzo” disse lei “ormai preferirà il gusto dell’uomo a quello della donna, vorrà dire che farà da spettatore…” ma Marco aveva altri piani e rispose “No, non l’ho fatto certo venire qui per godersi lo spettacolo! E’ un forcetto che ama il cazzo, è vero, sopratutto quando ne trova uno bello grosso, ma è sposato e sono sicuro che in cuor suo vorrebe vedere sua moglie appagata dallo stesso maschio che lo domina! Oggi vediamo se ci sa fare anche come cornutello”. I due si guardarono e si scambiarono un gesto d’intesa e cominciarono ad accarezzarsi e baciarsi proprio di fronte a me che impietrito guardavo con il mio cazzetto duro e il termine “cornutello” che mi ronzava nelle orecchie… Mi eccitavo come “frocetto”, mi eccitavo con “cazzetto” e adesso ero eccitato per “cornutello”… Forse avevo un nuovo limite da superare.

I due furono presto nudi e mi chiesero di spogliarmi, una volta nudo lei mi si avvicinò e prese in mano il mio uccello durissimo, sembrava pronto a scoppiare e mi disse “hai proprio un cazzetto ridicolo rispetto a quello di Marco, un cazzetto proprio da bel frocetto passivo, con un cazzo così piccolo sei destinato a diventar cornuto, chissà quanti cazzi prende tua moglie per soddisfarsi ma sopratutto quanto piacerebbe a te vedere tua moglie godersi un cazzo vero”. Ero spaventato dall’eccitazione che mi attraversava, quelle parole svegliarono a me una perversione che non sapevo di avere, avevo l’uccello gonfio e il respiro affannato, lei si accorse e mi diede un paio di strattoni al pene, due colpetti ben assestati e non riuscii a trattenere l’orgasmo: venni copiosamente mentre entrambi sorridevano. Marco mi si avvicino dicendomi che ero proprio una puttanella vogliosa, mi mise una mano sul culo e mi accarezzò l’ano ancora dolorante dello scorso incontro, provò a penetrarmi con un dito ma mi faceva male… un po’ il dolore, un po’ la vergogna che mi assaliva dopo ogni orgasmo e la mia erezione sparì ma non quella di Marco che fece spuntare la cintura di castità e dopo avermela fatta indossare mi mise il cazzo in bocca.

Ero un pompinaro, vero, ma non avevo mai pompato un uomo di fronte a una donna che seppur estranea era comunque l’ennesima dimostrazione di inferiorità ed avevo paura della situazione. Lei allungò la bocca sul pene di Marco e cominciò a leccare l’asta mentre io mi godevo la sua cappella gonfia  spingendomela il più possibile in gola. Lei mi prese i capelli e mi tirò indietro la nuca facendo uscire il suo cazzo dalla mia bocca e mi baciò: un bacio profondissimo, pieno di passione che ricambiai “scusa forcetto” mi disse lei staccandosi da me “ma adesso ho bisogno di godermi un cazzo vero”. Mi costrinsero ad indossare il preservativo a Marco e dopo averlo fatto i due cominciarono a scopare. Io ero in ginocchio sul pavimento e ogni tanto partecipavo palpando le palle a lui e il seno a lei che frequentemente mi prendeva il cazzo ingabbiato e mi insultava.

A un certo punto lei gli si mise sopra dandogli la schiena e mi ordinò di leccarla mentre lui la penetrava, io ovviamente lo feci e leccai il suo clitoride spingendomi anche in basso dove i due sessi si fondevano: sentivo i loro sapori mischiati e quando lei spinse la mia testa sulle palle di Marco le leccai avidamente aiutandolo ad avere l’orgasmo. Lei si alzò, prese il preservativo pieno e dopo avermi fatto inginocchiare me lo svuotò in bocca; ingoiai. Ero eccitatissimo ma il metallo mi impediva sia l’erezione completa che di poter godere pensò Marco a sottolineare il tutto “Allora cornutello? Vorresti godere ancora come una troietta vero? Vorresti essere libero di segare quel tuo cazzetto e lasciar libero il tuo orgasmo vero? Ma non succederà, ci hai fregato prima venendo per primo e adesso la paghi!”

Ero sconcertato, volevo venire, ero eccitato e non potevo credere al fatto che non avrei potuto concludere il mio godimento e mi rivolsi a Mrco quasi supplicandolo “Ti prego non lasciarmi così, fammi godere, lascia che mi possa segare, ci metto un attimo, lo sai ” mi umiliavo da solo, così, per un  orgasmo, di fronte a una donna che sorridente si prendeva gioco di me “potrai farmi quello che vuoi, andiamo io e te in bagno, potrai pisciarmi addosso, in bocca, quello che vuoi ma fammi godere…” Marco con freddezza mi rispose che lui voleva scoparmi ma che avevo il culo dolorante e che non era possibile farlo e che quindi non c’era nulla che avrei potuto fare per lui e anci, riportando la donna verso di se ricominciarono a scopare proprio di fronte a me.

Io fui reso partecipe e leccavo dove loro mi dicevano aiutandoli a godere, dopo qualche minuto la prese a pecora mettendola con il suo corpo sopra di me “Vorresti essere al mio posto, dimmelo che ho capito che è questo che vorresti ” mi disse lei “non solo sei un cornuto ma ti piace essere un frocetto passivo, una puttanella, vorresti avere una bella fighetta da sfondare invece che quel cazzetto da cornuto che ti ritrovi, dai, ammettilo, dimmelo ad alta voce e proverò a convincere Marco a lasciarti libero di godere”. Non doveva dire altro, gli dissi tutto quello che volevano sentirsi dire, Marco venne e lei ripetè il rito del preservativo svuotato nella mia bocca poi prese la chiave e mi liberò il cazzo dicendomi che ero stato bravo e che sarei un ottimo cornuto per mia moglie. Venni in un attimo segandomi con tutta la forza che avevo.

Ci  rivestimmo, lei salutò e ci lasciò soli, Marco andò in bagno e si fece una doccia veloce, tornò in accappatoio mi si posizionò davanti così che io mi ritrovai il sul cazzo proprio di fronte al viso

“Ti è piaciuto vero?” mi disse “Sei stato proprio bravo, lo sapevo che avevi l’istinto del cornutello, lo capisco quando trovo una che sarebbe felice di portare le corna e poi sei così passivo che muori dall’idea che sia io a scoparti la moglie e magari un giorno lo faremo” Il cazzo mi era tornato duro e Marco se ne accorse “Cazzo sei già venuto due volte e ancora bastano due parole a eccitarti, sei proprio una pattanella” così dicendo scostò l’accappatoio e mi mise il cazzo in bocca; lo pompai per molto tempo, almeno venti minuti, ero affaticato ma mentre lo facevo Marco continuava a parlarmi, a insultarmi e umiliarmi e avevo troppa voglia di farlo godere: ero la sua puttana e glielo dissi più volte mentre accompagnavo il suo orgasmo con la mano. Mi venne in faccia, raccolsi il suo sperma con le dita e ingoiai anche quello. Estrassi il mio pistolino durissimo ed ebbi il permesso di segarmi ma solo se avessi ingoiato anche il mio seme e accettai, mi venni sulla manoche poi leccai avido e voglioso.

Uscii da quella casa con una consapevolezza nuova, ero umiliato e passivo come non mai e mi eccitavo al pensiero di far scopare mia moglie… chissà se avrei trovato il coraggio di proporle qualcosa…

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