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Racconti Cuckold

Seme sulle labbra

By 6 Aprile 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Luciano
Laura è sopra di me. Gambe divaricate sulle ginocchia e busto eretto, i lunghi capelli raccolti a coda cadono sul seno lucido di sudore dalla spalla sinistra, tutta la sua pelle abbronzata è lucida di sudore ed è splendida. Fissa i miei occhi mentre stringe con forza l’asta del mio membro e se lo strofina sulle labbra della vagina. è appena venuta ed ora gioca con il mio piacere, muove lentamente la mano su e giù mentre cala quel poco che basta ad aprirsi sul glande per avvolgerlo nella morbidezza delle labbra. Mentalmente prego che scenda, che mi accolga dentro come pochi istanti fa quando godeva per lasciarmi esplodere dentro di lei. Ma vuole giocare.
Dosa con perversa precisione il piacere che mi dona, sorride ogni volta che ho uno spasmo e serra con forza la presa sull’asta come per impedirmi d’esplodere.
– Vuoi che ti imploro? ‘ domando con un rantolo.
– Non ti piace? ‘ domanda maliziosa e sensuale lei.
– Fammi venire! ‘ la prego.
Con un gemito lei scende accogliendomi tutto dentro, si adagia su di me immobile. Sento sul glande il suo respiro, uno stimolo delicato. Dentro è caldissima. Lentamente risale e la mano torna a cingere l’asta, sale sino a tenere dentro tutto il glande e riprende a muovere la mano prima di levarla velocemente per scendere ancora. Non trattengo il piacere, anzi lo cerco. Sto per godere in lei, manca poco, spingo in alto il bacino ma lei torna a salire sino a lasciar uscire il mio sesso.
– Stronza! ‘ mormoro.
– Non sai quanto’ – conferma lei sorridente. ‘ Qualcuno ci sta guardando’ – aggiunge mentre si china per baciarmi.
– Te ne accorgi ora? ‘ domando ansimando. ‘ Hai lasciato la porta della terrazza aperta proprio per questo. ‘ le faccio notare.
– Non ti sfugge nulla! ‘ sussurra maliziosa lei.
– Mi sfugge solo l’orgasmo, fammi venire! ‘ la prego ancora.
– Come vuoi’ ‘ risponde lei.
Laura si erige su di me, il busto eretto e torna a posizionare sulla vagina il mio sesso, cala lenta sino a cingere il glande con la vagina, poi sale e scende ancora mentre muove veloce la mano sulla mi asta.
– Così va bene? ‘ sussurra lei
Non è una domanda, conosce la risposta. Il piacere esplode, godo mentre lei è sollevata ed il seme schizza sulla sua pelle, le scende mi accoglie dentro ed altro seme entra in lei, quindi sale ancora, insiste con questo ritmo sin che non sente più il mio sesso pulsare.
Inspiro a fondo e sollevo il capo per osservare la sua mano che ancora stringe il mio membro che si sta rilassando, il mio seme è sul palmo, sul suo pube e sulle labbra della vagina.
– Mi piace’ è caldo! ‘ mormora lei persa nei suoi pensieri.
Lascia la presa su di me e si pulisce la mano dal mio seme strofinandosela sulla pelle della pancia mentre si umetta le labbra della bocca con la lingua. Noto che i suoi occhi fissano la finestra aperta poi porta il viso verso di me e mi bacia.
– Vai a farti una doccia’ ti raggiungo. ‘ sussurra sensuale.
Per quanto dolce e sensuale il suo tono di voce non ammette repliche, immagino voglia restare qualche istante distesa sul letto per riprendere le forze e mi alzo diretto verso il bagno della camera.
Apro l’acqua e ne regolo la temperatura in attesa di lei. Il tempo passa e Laura non arriva quindi lascio cadere il progetto di fare la doccia insieme. Qualche minuto e mi sto risciacquando dal sapone quando Lei apre la porta della doccia e mi si presenta dinanzi. I suoi occhi hanno una luce particolare che oramai ho imparato a conoscere, mentre l’osservo lei apre lentamente la bocca per mostrarmi la lingua ricoperta da un liquido biancastro e denso, rimane così per quasi un intero minuto poi richiude la bocca e deglutisce.
Sinuosa fa un passo verso di me sino a premere il seno sul mio busto pero poi aderire completamente a me, solleva gli occhi verso i miei e sorride.
– Non potevo lasciarlo così eccitato dopo aver assistito alla nostra scopata! ‘ confessa lei.
La mano di Laura scende sino ai miei genitali, accarezza i testicoli poi torna a cingere il mio membro.
– Gli ho fatto un pompino, mi è venuto bocca ed ho ingoiato il suo sperma’ e a te sta tornando duro. Osserva con un tono di voce del tutto normale lei.
La cingo con il braccio all’altezza dei fianchi e la stringo ancora più aderente a me.
– Siamo appena arrivati e già hai trovato con chi giocare?
– Non era mia intenzione! ‘ afferma con occhi da cerbiatta innocente.
– ‘ e perché hai lasciato la porta del terrazzino aperta?
– ‘ per il caldo! ‘ si giustifica lei.
– E, casualmente, hai trovato uno per farti guardare mentre scopavi con me e cui poi succhiargli il cazzo? ‘ domando.
– Lo hai sempre più duro’ – osserva lei senza rispondere alla mia domanda.
Divarica un po’ le gambe e si solleva sulla punta dei piedi, quindi si porta il mio membro tra le gambe e le richiude per poi muovere il bacino avanti ed indietro.
– Sei eccitato’ – sussurra ‘ Ti eccita sapere quanto posso essere troia anche con un altro uomo. ‘ osserva ancora lei senza fermarsi.
La stringo ancora più forte a me, forse con troppa forza e lei geme.
– Ahia! ‘ si lamenta, poi con un sorriso continua ‘ Mi vuoi ancora? Vuoi aprirmi ancora? ‘ Mi fissa con un’espressione maliziosa e continua ‘ Oppure vuoi punirmi?
– Punirti? ‘ domando stupito
– Sì, sono stata cattiva! ‘ insiste lei.
Osservo il suo sguardo e cerco di immaginare cosa ha in mente, non aveva mai usato questo termine. Intanto lei sorride e continua a muoversi sinuosa contro di me con il mio sesso stretto tra le gambe aderente alla vagina. Ho appena avuto un orgasmo ma lei è capace di farmi desiderare ancora il piacere.
– Cattiva perché hai appena fatto un pompino ad uno sconosciuto? ‘ domando.
– Sì! ‘ annuisce lei spalancando gli occhi.
– E come dovrei punirti? ‘ domando mentre penso: ‘Ok, stiamo al gioco’
Laura si immobilizza un istante ma trattiene il mio sesso tra le gambe, la vedo pensosa poi continua:
– Non lo so, non ci ho pensato’ – ammette candidamente.
Senza aggiungere altro si discosta da me e prende il sapone, lo versa sulla mano e scende ad insaponare il mio sesso eccitato dalle sue parole e dal suo corpo che si muoveva contro il mio, quindi torna a cingerlo tra le gambe e riprende a muoversi ora più veloce. Il sapone lubrifica l’interno delle cosce donandomi una sensazione simile a quando sono dentro di lei.
– Ti piace? ‘ domanda
– Sì, ma sono appena venuto!
– Non importa’ non ho fretta! ‘ risponde sensuale.

Laura
No, non ho fretta, penso mentre mi allontano da te lasciando scivolare via il tuo pene dalle mie cosce. Mi piaceva sentirlo eccitato sulla mia pelle, ma ho già avuto il tuo piacere ed il tuo seme. Non solo il tuo’
Il solo fatto di aver lasciato il nostro solito quotidiano per questa breve vacanza mi consente di tornare a pensare a me stessa. Trovarmi qui risveglia emozioni da tempo sopite, sommerse dai troppi pensieri di ogni giorno. Siamo io e te, qui soli, mi sento nuovamente libera di seguire il mio istinto, i miei sogni, il piacere di giocare con te.
Anche tu sei rilassato, reagisci istintivamente ai miei stimoli, mi piace! Anche tu hai voglia di giocare.
Però non so che tipo di gioco vuoi, sei impenetrabile, non riesco a leggerti nello sguardo cosa vorresti da me. Mi struscio contro di te, premo il mio corpo sul tuo cercando di strapparti un indizio, ti ho pure lanciato l’esca della punizione, ma non riesco a superare la barriera che hai alzato a proteggere i tuoi pensieri.
Mi stai sfidando?
è possibile! Vuoi forse che sia io a proporre? Vuoi che io segua il mio istinto?
Cosa darei per leggere i tuoi pensieri adesso, in questo momento!
La mia mano cerca il tuo sesso, lo afferro e lo stringo con forza, poi spingo verso di te e scopro il glande esponendolo alle gocce d’acqua. Sei eccitato ed il tuo pene è caldo.
– Ho voglia! ‘ sussurro
Non devo dirti altro, tu sai di cosa ho voglia.
Voglio un sesso che non è solo pura meccanica dell’accoppiamento, vogli un sesso che non è solo orgasmo finale, voglio eccitarmi con la trasgressione.
Mi accarezzi i glutei poi stringi con forza, immediatamente la tua lingua soffoca il mio gemito. Mi baci con passione e mi perdo nelle tue labbra.
Sì! Le labbra!
La mia bocca, i miei baci, ecco cosa non ho mai concesso se non a te.

Ore dopo, ho coltivato il mio desiderio per un giorno intero, ho immaginato, sognato, previsto e desiderato questo.
La mano di questo uomo che ho sedotto ieri sera mentre facevo l’amore con te scivola delicata tra le gambe, sfiora appena la vagina che gli sto offrendo e non si spinge oltre. Guardo nella tua direzione e apro la bocca per spingere la lingua nella sua. Non appoggio le labbra, le lingue si cercano ed intrecciano appena fuori dalla bocca, questo bacio mi eccita. So che per te il bacio è l’unione più intima tra due corpi, non ti piace quando bacio un altro uomo e lo sto facendo in modo plateale dinanzi a te. Leggo nei tuoi occhi quanto sei colpito, porto la mano sulla sua nuca e lo trattengo mentre mi spingo contro la sua bocca per baciarlo ancora, a lungo, con passione sino a staccarmi da lui con un gemito nel momento che mi sento aprire sotto da due dita spinte dentro di me. Inarco il corpo e spingo il pube contro la sua mano, sento le dita premere sulle pareti interne, mi piace!
Avvicino il viso al suo e dischiudo le labbra con un gemito, chiedo ancora un bacio e lui mi sazia. Preme le labbra sulle mie per poi aprirsi alla mia lingua che lo cerca, ci baciamo ancora. Bocca aperta e labbra appoggiate, la sua lingua si muove veloce così come la mano che letteralmente mi scopa con le due dita, il piacere sale ed insieme a lui la voglia di qualcosa di più. Poggio le mani sul petto e lo spingo indietro, riprendo fiato fissandolo negli occhi.
– Spogliami! ‘ lo prego.

Laura, seduta sul bordo del letto, si lascia cadere distesa e chiude gli occhi mentre lui sbottona il leggero vestito estivo che a stento la copre ancora. Dal seno verso il basso i bottoni si aprono uno ad uno mentre la stoffa si apre lasciando comparire la pelle liscia di lei sin che anche il fiocco della cintura in stoffa viene sciolto e l’abito si apre come l’incarto di un dono tanto atteso e desiderato. Laura non indossa altro e la pelle abbronzata si staglia netta nella luce del tardo pomeriggio che filtra dalla finestra.
Immobile si lascia carezzare da quelle mani che ancora non conoscono quella pelle e la lussuria di quel corpo nudo che appare ora così disponibile.
Le gambe si aprono mentre spinge sui talloni a terra per sollevare il bacino, lui porta la mano sulla vagina e, arcuando un dito, lo spinge dentro strappandole un mormorio di piacere. Comprende il messaggio, o crede di recepirlo, si inginocchia dinanzi a lei, tra le sue gambe e porta il viso verso il pube per stimolarla con la lingua. Appena percepisce il contatto sul clitoride Laura inarca la schiena e spinge il pube verso di lui, lo incita ansimando, sussurrando parole che lasciano intendere un intenso piacere e chiede di spingerle ancora le dita della mano dentro.
Il bacino di Laura si contrae, muove il pube cercando la mano del ragazzo. Spinge sui talloni e poggia solo le spalle sul letto imprimendo al resto del corpo un arco sensuale aiutata dalla mano sinistra del ragazzo che sostiene i glutei. In breve tempo, un tempo inaspettatamente breve, il corpo freme mentre trattiene il respiro, i muscoli del bacino si contraggono ritmicamente più volte per trasmettere poi gli spasmi al resto del corpo, solo in quel momento lei torna ad inspirare per poi sospirare di piacere.
Crolla sul letto e spinge dolcemente lontano il viso del ragazzo dall’inguine, mentre è ancora colta da improvvise contrazione di piacere solleva la schiena e allunga le mani verso il giovane. L’espressione del viso è un misto di piacere e desiderio mentre slaccia i calzoni del ragazzo. Lo fissa negli occhi con le labbra dischiuse e respira con affanno.
– Mi hai fatto godere’ sai! ‘ sussurra mentre cinge la mano sull’asta del pene.
Dolcemente muove la mano liberando il glande lucido, la riporta su poi nuovamente indietro. In quel momento volge lo sguardo verso di me, l’espressione della bocca è concentrata ma gli occhi sorridono languidi, poi si rivolge a lui.
– Hai un bel cazzo! ‘ afferma con la bocca a pochi centimetri dal glande, solleva lo sguardo e lo prega ‘ Mi baci?
Tenendo l’asta ben stretta nella mano solleva il viso e apre le labbra in attesa che lui si chini per quello che crede un semplice bacio. Laura non è della stessa idea, come lui è prossimo lascia la presa sul pene e porta le braccia al collo del ragazzo sollevandosi per unire la bocca alla sua e sollevarsi in piedi. Aderisce a lui e lo bacia, si struscia e preme il bacino sul pene eretto.
– Grosso! ‘ mormora più rivolta a se stessa che a lui mentre ne tasta la consistenza sulla pancia.
Laura sorride e fa scorrere la lingua sulla bocca del ragazzo disegnando il contorno delle labbra, quindi torna a sedersi sul bordo del letto e divarica le gambe. Cerca il pene e lo afferra prima di avvicinare il viso ed prendere in bocca il glande.
Inizia lenta, succhiandolo solo il glande. Tasta le reazioni di lui fissandolo negli occhi quando lo lecca. Poi lo scopre completamente e lo ingoia, piano ma quasi del tutto.
Lei non ha fretta e gli dedica ogni attenzione. Muove il viso avanti e indietro insieme alla mano che lo stringe, prima lenta poi sempre più veloce. Le labbra della bocca sono aderenti all’asta, non si ferma sin che non sente la cappella ingrossarsi, allora si ferma, lo tiene dinanzi al viso e prende a leccarlo dolcemente. Ripete la sequenza, ora però mentre la mano destra è serrata sull’asta la sinistra accarezza i testicoli.
Spinge avanti il capo e lo ingoia, succhia con forza per poi lasciarlo uscire seguendolo con la lingua. Laura è davvero molto abile e sa riconoscere i sintomi del piacere di un uomo. Non si ferma quando percepisce che è arrivato al limite, anzi assume un ritmo incalzante sin che lui si contrae ed eiacula. Il primo intenso fiotto di sperma entra direttamente in gola a Laura, lei arretra prontamente il capo sino a lasciar uscire il pene a filo della labbra e lo segue con la lingua in modo che i successivi spasmi di piacere non le si infilino direttamente in gola. Il seme si deposita sulla lingua e sulle labbra. Sta ancora godendo e lei torna a cingerlo tra le labbra succhiandolo come per aspirare ogni goccia di seme, non si ferma sin che lui arretra.

‘Forse ho esagerato!’ penso mentre ingoio il seme che riempie la mia bocca. Ma il ragazzo aveva davvero tanta voglia di godere, l’ho capito da come mi leccava li sotto che aveva voglia divenirmi in gola. Ha un buon sapore il suo seme, denso e davvero tanto. Mi sentivo quasi soffocare tanto ne eiaculava, questa considerazione mi fa immaginare come sarebbe stato prenderlo dentro al ventre, quanto mi sarei sentita riempita da lui. Forse non dovevo farlo godere subito, ma la carne che ancora stringo nella mano pare non essere del tutto esausta. Avvicino le labbra e cingo delicatamente il glande ormai quasi rilassato e sento che immediatamente reagisce. Lo fisso negli occhi e mi accorgo che mi fissa ancora voglioso, vuole ancora qualcosa da me!
– Stenditi un attimo e rilassati’ – sussurro al suo orecchio mentre mi alzo dal letto.
Cammino ponendo i piedi uno dinanzi all’altro, come se indossassi i tacchi alti, verso di te e ti sorrido. Ti raggiungo sulla poltrona e noto la tua mano poggiata sul pube. Ti immagino eccitato, mi pare di scorgere il pene eretto sotto ai pantaloncini che indossi mentre divarico le gambe e mi siedo sulle tue ginocchia.
Mi avvicino e ti offro le labbra, ma tu rifiuti il bacio. Assorbo la tua decisione ma non mi fermo.
– Ti ho eccitato? ‘ ti domando con il tono di voce più sensuale che riesco.
Non mi rispondi, continui a fissarmi negli occhi ma sposti la mano dal pube in modo che possa porvi la mia. Il tuo sesso è duro!
– Sì, sei eccitato’
Ti slaccio i pantaloncini ed afferro il tuo sesso, lo stringo nella mano e lo scappello osservando come sia lucido di lubricante. Ti ho davvero eccitato.
– Cosa vuoi? ‘ domandi con voce neutrale
– Ti voglio dentro! ‘ rispondo con un rantolo che nasce dal bisogno di sedare il vuoto che sento ora nel ventre.
– Non ti basta uno? ‘ domandi cercando di celare, senza risultato, il tuo sorriso complice e divertito. Vuoi giocare!
– Ora no! ‘ rispondo stando al gioco e sollevandomi sopra di te.
Avanzi con il bacino e la mia mano segue il tuo pene, mi sistemo su di te e calo guidandomelo dentro. Ti conosco bene e tu conosci me, conosci il mio corpo. Scivoli dentro di me ed io ti accolgo senza esitazione, colmi il vuoto che mi divora il ventre e ti sento completamente in me. Poggio le mani sulle spalle ed inizio a muovere il bacino strusciando il pube sulla tua pelle mentre sei dentro di me. Mi piace!
– Sei un lago! ‘ mi fai notare.
Mi sento aperta dentro. Spingo per sollevarmi un po’ e abbasso lo sguardo verso il basso osservando il tuo pene uscire da me lucido di umori e chiazze di muco. Gioco con te tenendo dentro solo il glande poi mi lascio cadere riprendendoti completamente in me.
– In effetti potrei essere fertile’ – osservo con noncuranza sapendo che non tieni il conto delle mie pillole.
Senza aggiungere altro riprendo a muovermi su di te, mi godo il tuo sesso piantato nel ventre dimenando il bacino e strusciandomi contro di te come quando cerco il piacere. Sento le tue mani poggiarsi sui fianchi e stringermi, inspiro a fondo e poi rilascio il fiato con un sospiro quando le sento salire lungo la schiena.
– Sei appena venuta’ – sussurri serrando un seno nel palmo della mano
– Sì! ‘ rantolo scossa da una fitta di piacere.
– Vuoi venire? ‘ mi domandi
– No’ e tu?
– Non ora’
Sorrido e rallento sino a fermarmi.
– Se non togli la mano dal seno e la smetti di pizzicarmi il capezzolo non riesco a fermarmi! ‘ ti stuzzico sorridendoti maliziosa.
La tua mano rilascia la presa e scivola leggera verso il basso, aderente alla pelle segue il profilo del mio corpo e si ferma sul bacino. Noi comunichiamo con il sesso, se dopo la mia affermazione la tenevi ancora sul seno mi chiedevi di continuare e godere con te, spostandola mi lasci libera di scegliere come cercare il piacere, ma ora la sento premere. Stai spingendo sul basso ventre ed il tuo pollice mi cerca. Reclino la schiena e poggio le mani sulle tue ginocchia per tenermi in equilibro, sollevo il bacino e lascio uscire il tuo pene, ora il pollice ha spazio e raggiunge le labbra, cerca il clitoride e leggero lo stimola. Uno spasmo di piacere percorre il mio corpo, tanto che arretro ancora e poi torno verso di te a riprenderti dentro.
Non molli la presa, anzi con la mano torni a spingere ed io arretro, ti sento scivolare dentro di me ed il tuo pollice non mi da tregua, mi stai facendo godere’ cosa vuoi?
– Cosa vuoi? ‘ ti domando con la voce roca rotta da un gemito.
– Sei davvero molto bagnata’ – osservi
Ho uno spasmo, una fitta di piacere mi fa contrarre il ventre e i muscoli tesi delle cosce, lo senti sul palmo della mano e ti fermi. Riprendo a fatica il controllo e lenta torno avanti per poi raddrizzare la schiena e ripiegarmi verso di te.
– Cosa vuoi? ‘ gemo mentre sento il corpo pronto ad un altro orgasmo.
– Hai le pupille dilatate’ – osservi ‘ Ora faresti di tutto pur di godere’
– Sì! ‘ ammetto
Spingo sulle gambe un po’ doloranti per la posizione e mi sollevo lentamente, poco alla volta il tuo pene scivola fuori dal ventre e rimane li: nella stessa posizione e lucido, imbrattato dai mei umori. Ti fisso negli occhi e mi volto verso il letto. Inspiro a fondo e mi avvio, come prima camminando lenta e sensuale verso lui che, disteso sul fianco, ci ha osservati sino ad ora.
Arrivo sul bordo del letto e mi fermo, gambe unite e schiena eretta fisso lui che mi attende. Il suo sguardo scorre dal seno verso il pube, fissa intensamente poi sale lungo il bacino, il ventre sino al seno e quindi ai miei occhi. Ricambio quello sguardo studiando il suo corpo e non posso fare a meno di notare il pene quasi pronto per me.
Un bel ragazzo, eccitato e ben dotato, è li disteso e mi aspetta. L’ho già fatto godere ma è nuovamente pronto, mi sento gratificata, la mia autostima gli è davvero grata. Ruoto il busto e mi volto verso di te, puoi richiamarmi con un semplice gesto, puoi fermarmi in qualsiasi momento e lo sai ma rimani apparentemente impassibile nonostante il tuo sesso sia ancora lì e nelle stesse condizioni di come l’ho lasciato. Nella mente prende forma la consapevolezza che in questa stanza ci sono due uomini eccitati da me e per me, forse questo non è il modo più canonico di lucidare la mia autostima e trovare conferme alla mia femminilità ma di certo è molto efficace. Forse dovrei pormi il problema di come farvi godere tutti e due, ma in questo momento ho solo voglia di godere e ho dinanzi a me un corpo giovane e voglioso di spingersi dentro al mio.
Salgo sul letto e mi porto verso il centro sulle ginocchia, lui si solleva ma lo spingo giù con la testa nella tua direzione ed i piedi verso i cuscini, lo osservo per un istante poi divarico le gambe intorno alle sue e delicatamente prendo il pene nella mano. è completamente eccitato, lo stringo e sento la carne resistere alla stretta e calda nella mano. Mi avvicino ancora sino a portare il bacino proprio dinanzi all’asta e premo il pene sulla pelle, divarico le gambe e sento l’asta scorrere verso l’altro, abbasso lo sguardo e mi arriva poco sotto l’ombelico, in quel momento ti fisso negli occhi con uno sguardo stupito che ti lancia un messaggio del tipo: ‘ proprio come il tuo!’.
Mentre accarezzo il pene sento che ha dei lievi spasmi, li sento chiaramente sulla pancia.
– Hai ancora un po’ di seme per me? ‘ gli domando con un tono abbastanza alto che tu possa sentire
Lui non risponde, fissa intensamente la mano che preme il suo pene contro il mio corpo ma non risponde. Forse non ha capito la domanda.
– Mi vuoi scopare? ‘ domando ora con un sussurro sensuale.
– Sei’ bellissima! ‘ mormora.
Non è propriamente una affermazione ma la recepisco come un sì.
Sollevo la gamba destra e porto il piede all’altezza dei suoi fianchi mentre avanzo sino a portare il pube sopra di lui, guido quel pene duro sotto di me, lo struscio sulle labbra della vagina e sento che si aprono e calo su di lui. Lo sento entrare, mi apre scivolando nei mei umori, scendo sino a sentirlo premere sul collo dell’utero e sospiro soddisfatta. Ha davvero una buona dotazione, mi piace sentirlo dentro, mi piace come la sua forse leggermente più accentuata curvatura preme in zone nuove dentro di me. Salgo lenta e poi scendo ancora, più decisa questa volta, continuo così osservando come entra dentro di me.
Una sensazione di acuto benessere permea tutto il corpo, mi piace muovermi su di lui, mi eccitano le sue mani che timidamente carezzano le cosce ed i fianchi.
– Toccami! ‘ lo imploro con un rantolo di piacere.
Per fargli comprendere come vorrei essere toccata da lui porto la mano sulla vagina e lascio scivolare un dito sul clitoride ansimando. Mi muovo lenta, salgo e scendo sull’asta sfruttandone tutta la lunghezza, finalmente sento la sua mano raggiungere la mia ma stenta a prenderne il posto.
– Toccami! ‘ insisto mentre penso: ‘ mi stai sfondando e fai il timido?’
Improvvisamente il suo pollice prende possesso del clitoride e lo fa con una delicatezza così precisa che una scossa d’intenso piacere mi fa quasi urlare, è davvero bravo e sa come toccare una donna. Mi piace ed il piacere mi spinge a muovermi più veloce, riporto giù la gamba e mi sistemo sulle ginocchia reclinando indietro la schiena per offrigli completamente il mio corpo.
– Mi fai godere’ – rantolo mentre torno con il busto eretto e divarico le gambe per prenderlo completamente dentro.
– Anche tu’ sei stupenda e non so quanto ancora posso resisterti. ‘ ammette
– Ok, rilassiamoci un attimo’ – sussurro grata della sua ammissione.
Mi chino verso di lui e lo bacio, un bacio intenso, passionale. Un bacio guidato anche dalla parte di lui che sento riempirmi il ventre.
– Baci bene! ‘ osservo staccandomi da lui
– Baci e scopi bene ‘ osserva lui divertito.
– Ora’ voglio godere e voglio sentirti godere’ – gli confesso fissandolo negli occhi.
– Vieni, ti prego!
Spingo sulle mani e sollevo il busto, inizio a muovermi orbitando il bacino alternando a rare salite e discese. Lo sento bene dentro di me.
Porto lo sguardo nella tua direzione e ti fisso.

Gli occhi di Laura sono carichi di desiderio, l’espressione del viso concentrata lascia intendere quanto sia attenta alle sensazioni che provengono dal ventre. Si muove lenta contraendo il ventre e orbitando il bacino mentre struscia il pube contro la pelle di chi ha sotto. Respira con la bocca aperta e gli occhi serrati mentre il volto è reclinato all’indietro. Ogni volta che avanza con il bacino spinge indietro le spalle ed il seno si mostra in tutto il suo splendore, sta godendo ed il ritmo aumenta così come la decisione dei movimenti che impone al corpo. Fa caldo e la pelle lucida di sudore non fa altro che sottolineare le forme del corpo, del ventre piatto dove si possono scorgere le contrazioni dei muscoli.
Il respiro accelera, si muove veloce ed il volto mostra un’espressione che potrebbe apparire di dolore se estraniato dal contesto. Poi tutto esplode.
Si immobilizza per un istante senza respirare, solo le intense contrazioni interne fanno vibrare la pelle. Serra le gambe sul busto del ragazzo e poi geme di piacere prima di tornare a muoversi. Sale e poi scende decisa quando sente arrivare una nuova scossa di piacere, sale e scende, sale e scende’ non si ferma neppure quando i lineamenti del volto si distendono. Sente le mani del ragazzo premere sui fianchi, sente che tentano di sollevarla ma lei non accetta l’invito.
– Godi! ‘ ordina
– Io’ – cerca di intervenire lui
– Riempimi! ‘ geme Laura ‘ Ti prego, riempimi! ‘ insiste.
Non aspettava altro, era al limite.
Lui si irrigidisce e spinge in alto il bacino, poi urla.
Laura cala su di lui, resta immobile per un istante poi riprende a salire e scendere lentamente, segue le spinte che sente nel ventre. La sua espressione goduta improvvisamente mostra sorpresa, dischiude le labbra e mormora qualcosa.
Poi scende e resta su di lui. Immobile lo tiene dentro sin che non riprende a respirare regolarmente
Il piacere cresce.
Sono così dilatata e bagnata che quasi non sento più nulla dentro di me, ma il piacere cresce e sento che sto per raggiungere l’apice.
Una scossa parte dal basso ventre e raggiunge la testa, male! Pare che il cervello voglia esplodere poi, improvvisamente, solo piacere.
L’orgasmo permea completamente il mio corpo, lo sento vagare dentro di me sottolineato da involontarie contrazioni del ventre, lo lascio scorrere lo ascolto nei suoi dettagli poi inizio a seguirlo. Anzi, ad inseguirlo, torno a muovermi, torno a cercare la sensazione della carne dentro di me ed il piacere torna, meno intenso ma continuo.
Sento che lui è al limite, non voglio fermarmi, non adesso che riesco a rincorrere il piacere e mantenerlo vivo dentro di me e voglio tutto. Continuo a muovermi, voglio farlo godere ma si trattiene, è bravo ma non può durare. Lo prego di godere, lo prego di venire, voglio il suo seme. Quando si irrigidisce e spinge il bacino in alto quasi mi fa male tanto me lo spinge dentro, poi il pene pulsa. La sento in modo chiaro la contrazione che precede il fiotto di sperma, la prima arriva che è completamente dentro di me, me la spara direttamente nell’utero. Forse è solo un’impressione del momento ma sento il calore del suo seme invadermi. La seconda arriva, forse più intensa della prima. Altro seme dentro di me. Mi sollevo un po’ e poi calo quando sento che sta per eiaculare ancora, così per tutto il suo orgasmo che pare non terminare mai. Ogni sua contrazione un fiotto di seme mi invade, ricordo in quel momento quanto me ne ha messo in gola e rimango stupita da quanto ancora me ne sta mettendo dentro il ventre.
Esausta crollo su di lui, lo tengo dentro e nonostante il pene si stia rilassando sento ancora lievi e delicate pulsioni.
– Ma quanto ne hai? ‘ domando con un sussurro al suo orecchio piacevolmente stupita.
– Te lo sei presa tutto’ -tenta di rispondere lui ansimante
Appoggio le labbra alle sue e lo bacio dolcemente.
– Grazie! ‘ sussurro
Lentamente e con attenzione mi sollevo da lui lasciandolo uscire, fisso attraverso il seno il suo pene scivolare via dal mio corpo e mi aspetto che il seme lo segua, almeno in parte ma solo una piccola goccia densa rimane sulle mie labbra.
– Adesso? ‘ domanda lui forse sperando di sentirsi dire che lo avremmo ancora fatto
– Adesso ne ho un altro da svuotare’ – rispondo in modo volutamente volgare per calmare le sue speranze.
Anche se tutto sommato è vera la mia affermazione potevo utilizzare altri termini ma non volevo che lui potesse pensare di instaurare una relazione con me, se ci fossimo ancora incontrati sarei stata io a deciderlo ed a sceglierlo insieme al mio uomo.
Ora toccava a lui.
Scendo dal letto, stranamente mi sento in forze. L’orgasmo benché intenso non ha intaccato la mia voglia di donare piacere anche al mio compagno.
Cammino verso di lui, lenta, sensuale (almeno cerco di esserlo) e lo raggiungo.
– Eccomi! ‘ sussurro con voce dolce e goduta.
– Eccoti!
– Piena! – ammetto
– ‘ e goduta.
– Sì! ‘ confermo.
Spesso mi sono ritrovato a pensare che Laura sia più a suo agio nuda che con qualsiasi abito indosso, la naturale sicurezza che ostenta in questo momento è emozionante. In piedi dinanzi a me, con le gambe unite ed una mano poggiata aperta sul bacino fissa i miei occhi incurante del mio sguardo che vaga sulla sua pelle in cerca dei segni lasciati dal suo recente amplesso. Il sudore che la imperlava si è asciugato, il respiro è regolare, solo un delicato luccichio nell’interno delle cosce lascia intuire qualcosa. Consapevole di cosa sto osservando divarica un po’ le gambe mostrando senza pudore le labbra della vagina e l’interno delle cosce lucidi. La mano scende e se la porta sul basso ventre e preme socchiudendo gli occhi.
– Tanto piena! ‘ sottolinea con un tono di voce ostentatamente innocente.
Ancheggiando supera la distanza che ancora ci separa e si siede sulle mie ginocchia, a cavallo, esponendomi la piena visione della sua intimità. Ora, con le gambe divaricate con la mano separa le labbra della vulva e muove il pube per contrarre la muscolatura, delicatamente si spinge un dito dentro dilatandosi quel tanto che basta per lasciare uscire parte del seme che ha dentro. Uno sperma ancora bianco e denso che cola lento.
– Questo ti eccita’ vero?
Non è una domanda. Porta la mano sul mio pube e carezza il mio sesso attraverso i pantaloncini, mugola soddisfatta e armeggia per tirarlo fuori e cingerlo.
– Guardami! ‘ insiste mentre con gli occhi guida i miei verso il suo pube ‘ Ti eccita! Sento il tuo cazzo che pulsa mentre osservi come sto colando.
Lascia la presa sul pene e porta la mano verso la bocca, lascia cadere parecchia saliva sul palmo poi torna a carezzarmi l’asta inumidendola, la mano ora scivola su e giù procurandomi un crescente piacere.
– ‘ ma non dovevo baciarlo in quel modo. ‘ afferma improvvisamente lei. ‘ Mmm, il tuo cazzo ha avuto un forte spasmo, proprio non dovevo cacciargli la lingua in bocca mentre mi muovevo sopra di lui, baciarlo con quella passione che riservo solo a te!
– Cosa hai in mente?
Laura porta il viso a pochi centimetri dal mio e improvvisamente mi lecca le labbra, quindi si ritrae subito. Torna a lasciar cadere altra saliva sul palmo della mano per poi spalmarla sull’asta del mio sesso.
– La mia lingua che intreccia la sua, la mia lingua nella sua bocca e la sua nella mia’ non dovevo, vero?
– Lo sai! ‘ rispondo
– Sì, lo so!
Laura si solleva e si pone a gambe aperte sopra di me, mi invita ad avanzare.
– Non ne hai abbastanza per oggi? ‘ le domando.
– Mi è piaciuto baciarlo’ e lo rifarei ancora!
Mentre pronuncia queste parole inizia a scendere, serra con forza il mio sesso e se lo guida tra le gambe, struscia il glande sulle labbra della vagina ma poi sposta in avanti il pube e se lo guida sullo sfintere. Scende lenta, sento il suo peso sulla cappella poi, improvvisamente, si apre ed urla. Con cautela continua a scendere con un espressione di dolore sul viso ma non si ferma. Trattiene il respiro sin che non rilascia un altro urlo e si ferma. Ha le pupille dilatate mentre inspira a fondo più volte poi torna a scendere e questa volta non si ferma sin che non mi prende completamente nelle viscere.
– Mi stai sfondando! ‘ geme di dolore.
Dopo un breve istante sale, lascia uscire un po’ l’asta poi cala ancora sottolineando le sue emozioni con un piccolo urlo. Si sta adattando ed inizia a muoversi lenta ma con sempre meno esitazione. L’espressione di dolore si trasforma in piacere.
– Guarda! ‘ rantola ‘ mentre mi riempi il culo mi stai svuotando il ventre!
Laura mi fa notare come ad ogni sua discesa dalla vagina esce qualche rivolo di seme.
– Ti ho fatto arrabbiare abbastanza con i baci che gli ho dato? ‘ domanda lei seria.
– Sì!
– Mi fai male? ‘ domanda con un tono di voce che appare implorante.
So bene quale è il dolore che lei può al massimo accettare, porto le mani sul seno e stringo tra le dita i capezzoli, ma non certamente con forza. Laura sospira di piacere e inarca la schiena calando decisa sul mio sesso impalandosi ancora una volta a fondo.
– Sì! ‘ rantola
Si muove più veloce e sfrutta l’intera lunghezza dell’asta, geme con un rantolo che è tra il dolore e l’acuto piacere. Dopo una discesa più intensa delle precedenti si china verso di me e mi fissa negli occhi attraverso i capelli che le cadono scomposti sul viso, riesco a notare le sue pupille dilatate come raramente ho potuto osservare.
– Ti piaccio così? Non hai idea di cosa posso diventare!
– Non ti ho mai vista così! ‘ ammetto in preda al piacere.
– E ti piaccio, vero?
– Sì!
Laura sorride e torna prima con la schiena eretta poi la inarca all’indietro e torna a muoversi sul mio sesso che le sta aprendo l’ano.
– Vieni qui! ‘ dice rivolta al ragazzo, non ha bisogno di guardare, sa che è ancora li.
Lui ci raggiunge mantenendosi ad una certa distanza. Laura lo scorge e sorride maliziosa.
– Guardami! Mi eccitano i tuoi occhi sul mio corpo’ guarda come mi faccio sfondare.
Laura è completamente priva di controllo, questo mi lascia capire che sta realizzando completamente la fantasia che la guida da qualche giorno.
Porto la mano sul pube ed inizio a stuzzicarla tra le labbra, lei geme soddisfatta.
– Muoviti piano! ‘ la prego.
– Perché? ‘ domanda lei ‘ voglio che tu goda!
– Rallenta’ – la prego
Lei sta per controbattere ma la frase le muore in gola soffocata da un gridolino di piacere nel momento che, approfittando della sua posizione, le ho spinto un dito nella vagina.
– Daglielo! ‘ chiedo al ragazzo
Lui mi osserva stupito, poi comprende. Si avvicina al viso di Laura e le offre il pene, rilassato ma colpito dalla scena che ha dinanzi poggiandolo sulla sua bocca. Lei non si pone domande, non fissa i miei occhi, dischiude le labbra e lo accoglie ancora una volta in bocca.
Tengo la mano destra poggiata sul mio bacino con due dita appena poggiate sulla vagina di lei, rimango immobile lasciando che sia lei, ogni volta che avanza, a farsi penetrare dal mio sesso nelle viscere e dalle mie dita nel ventre. La osservo con il corpo inarcato all’indietro che succhia il pene del ragazzo mentre si muove. Lei geme, mugola, si muove veloce, dimena il bacino ma non smette di succhiare.
Improvvisamente spalanca la bocca e urla, un tremore si impossessa tutto il corpo ed in quel momento anche io eiaculo dentro di lei.
Non è venuta, non ha raggiunto un altro orgasmo ma il piacere è così intenso da lasciarla completamente spossata. Tanto da sollevarsi a fatica da me e raggiungere il letto su cui lasciarsi cadere.
– Lo rifaremo? ‘ domanda dopo una mezzora
Distesa prona sul letto bisbiglia queste parole. Il suo amico se ne già andato e lei pareva sopita.
– Sì, quando vuoi’ – rispondo
– Mmm! Mi piace! ‘ sospira.
Si volta sulla schiena e arretra sino a poggiarsi sul cuscino.
– Stanca? ‘ domando malizioso
– Sì’ ma’ – inizia lei
– Ma?
– Sto bene! ‘ sospira.
Mi siedo su letto e poggio leggera la mano sulla pelle del bacino.
– Non ti sei fatta mancare nulla’
– ‘ quasi ‘ risponde con un sorriso malizioso lei.

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