Da quando ho scoperto questo sito e, dopo aver letto parecchi racconti, mi è sbocciato il desiderio di condividere qualcosa di mio e così eccomi qua.
Ho 43 anni, sposata con Marco di 48, ci riteniamo non proprio una coppia aperta ma penso che posiamo definirci di ampie vedute in tema di sessualità.
Non inizio come spesso ho letto, dalla mia prima volta, semmai in seguito se proprio mi sentirò ispirata.
…
Era l’ultima settimana di giugno e finalmente riuscimmo a staccare dal lavoro e prenderci 10 giorni di riposo assoluto in Croazia, a Porec.
Avevamo prenotato in anticipo sfruttando la possibilità di avere un buon prezzo sull’isola di SV Nikola, posto tranquillo e riposante a pochi minuti di traghetto dal porto.
Già dal pomeriggio dell’arrivo, sbrigate le formalità, ci siamo messi alla ricerca di un angolino tranquillo per poter prendere il sole integrale.
Individuato il posto su rocce a gradoni con leggera pendenza verso il mare, quasi fossero onde, offrivano piccoli anfratti che sembravano garantire un po’ di privacy; il posto ci piacque subito. In quel momento erano presenti solo 3 coppie e 3 uomini, questi ultimi un po’ in disparte dando la sensazione di essere soli. Trovammo il nostro nido rivolgendo anche un cordiale sorriso ai presenti che ci osservavano, incuriositi dal nostro arrivo. Ed arrivò il tramonto.
La mattina seguente alle 9 avevamo già occupato un angolino protetto da un alberello sporgente così che, volendo, potevamo ripararci alla sua ombra. Il vento tiepido, lo sciabordio del male, qualche battello che passava più in là, i colori forti conditi da sapori di erbe e fiori avevano acceso i nostri sensi sopiti cancellando lo stress dell’ufficio.
La calma e la serenità mi pervasero tanto che mi addormentai.
Mi svegliò Marco comunicandomi che si sarebbe tuffato; mi guardai attorno e notai un’altra coppia che si era sistemata su una roccia piatta vicino alla nostra e poco dopo raggiunsi Marco in acqua.
Mentre eravamo in acqua vedemmo arrivare, guardandosi attorno e sistemarsi 2 singoli, uno sulla roccia dell’altra coppia e uno sulla mostra. Vedendo quella scena mi ritornarono in mente situazioni simili a cui ho assistito spesso ed ebbi lo stesso pensiero avuto più volte. Ovvero che a fossero in cerca di facili avventure.
Risalimmo a coricarci sui nostri asciugamani. Quando il sole diventò più forte ci riparammo all’ombra dell’alberello mentre l’altra coppia che dal parlare intuimmo tedeschi, raccolsero i loro asciugamani, fecero un cenno di saluto e si allontanarono.
Il secondo guardone si sistemò sul bordo della roccia su cui era e anche per lui diventammo oggetto di attrazione. In quel momento non ero ancora pronta per una possibile, divertente ed eccitante esibizione, ma la presenza di Marco mi dava la sufficiente tranquillità.
Più tardi giunsero altri ospiti dell’albergo, dei giovani e la coppia della mattina che si sistemarono più lontano. La notte, come mi aspettavo, Marco inserì nel nostro rapporto la fantasia che quei giovani ci provassero con me approfittando dell’ora più calda quando a prendere il sole ci saremmo stati solo noi. Io risposi bene a quella fantasia traendone anche molto piacere, ma non bastava certo la fantasia per realizzare una trasgressione sicura.
Si, trasgressione perché noi ci lasciamo andare a esperienze di coppia aperta solo all’estero e solo se io gradisco la persona o le persone presenti. Non siamo e non eravamo degli abituè e la situazione doveva essere eccitante per entrambi per far si che io mi possa sciogliere.
Se in me non scatta la molla che mi fa fremere, non riesco a fare nulla e vivrei l’avventura solo come una forzatura senza provare piacere, per cui non se ne fa nulla.
Non siamo mai stati assatanati di sesso, se capita bene altrimenti bene ugualmente!
Solo al quarto giorno, verso sera i miei sensi si accesero casualmente per un ragazzo 30enne completamente glabro, con un fisico ben fatto e proporzionato, abbronzato, con un sorriso dolce e non invadente che se ne stava sul suo asciugamano a leggere lanciando di tanto in tanto uno sguardo verso noi.
Marco, come penso tutti gli uomini per prima cosa, notò la dotazione che senza un pelo risaltava maggiormente, cosa che ovviamente avevo già notato. Come le altre sere durante il rapporto si inserì la fantasia del terzo e toccò a quel ragazzo inserirsi nella nostra fantasia, poco più alto di Marco, dal corpo armonioso e di circa 20 anni meno.
Si, lui mi sarebbe piaciuto e lo confessai a mio marito, ma il problema era come scoprire se anche lui fosse interessato a me e se lo fosse, come agganciarlo senza passare da troia in calore.
La mattina seguente lo trovammo già sulla roccia e mi bastò uno sguardo a Marco, mentre ci sistemavamo, per avere la sua approvazione.
Gli rivolgemmo un cenno di saluto e ci rispose in un italiano stentano ma comprensibile.
Sapevamo di avere almeno un’ora prima dell’arrivo di altri vacanzieri ma come provocarlo?
La fortuna ci aiutò, mentre Marco mi metteva la protezione solare il ragazzo ci chiese se potevano prestargliela perché si era scordato l’olio solare in camera. Non persi l’occasione di propormi per olearlo e accettò di buon grado, prima dietro lo accarezzai con dolcezza oleandolo ovunque e quando si girò mostrò un’erezione notevole da fare invidia ad un cavallo, il membro gli arrivava appena sopra l’ombelico e il mio ventre ebbe delle contrazioni automatiche di eccitazione. Lo volevo subito, non potevo perdere quell’occasione! C’è da dire che quando sono eccitata la razionalità e la prudenza scendono velocemente sotto la suola delle scarpe, e in quel posto non le indossavo per cui ….
Guardai mio marito mentre con una mano cingevo quel membro imponente e la mia parte più intima lo reclamava; capii che potevo fare tutto. Pochi secondi mi bastarono per impalarmici gemendo senza ritegno per il piacere che non potevo ne volevo controllare. Solo pochi minuti furono sufficienti per toccare il mio top e mi lasciai cadere sul suo petto.
Solo allora lui iniziò a muoversi cercando il suo do piacere.
Mi abbracciò con forza quasi temesse che mi togliessi da lui, sentii dei movimenti alle mie spalle e notai due uomini che si stavano masturbando guardandoci e la solita coppia tedesca poco più in la che osservava divertita. Oddio ora mi stavo vergognando, mi sentivo a disagio, la forte eccitazione era stata soddisfatta e stavo tornando in me, più razionale, ma ero anche consapevole che a quel punto dovevo anche permettere a lui di godere. Così, facendo buon viso a cattivo gioco, iniziai a muovere il bacino seguendo il suo ritmo. Vidi Marco che si stava masturbando e la donna della coppia tedesca china sul membro del compagno. L’onda del piacere iniziò nuovamente a percorrere il mio corpo, non mi importava più di chi mi stava guardando, anzi, ebbi un altro orgasmo. Il suo cazzo mi schiacciava l’utero dalla forza dei suoi colpi, capii che era prossimo a godere per cui feci quello che amo tantissimo, mi sfilai da lui prendendolo voracemente in bocca giusto in tempo per sentire i fiotti del suo piacere riempirmi la bocca e finire in gola. Lo guardai in viso, aveva gli occhi chiusi e un’aria soddisfatta. Sentii mugolare l’uomo delle coppia tedesca che lasciava il proprio piacere nella bocca della moglie che ingoiò prontamente per poi sorridermi. Risposi al sorriso e lei mi fece segno OK, come per dire che hanno gradito lo spettacolo.
All’ora di pranzo restarono i due guardoni che si stavano ancora toccando, mi girai a gambe aperte verso di loro masturbandomi lentamente osservandoli nel loro veloce saliscendi sul reciproco cazzo. Mi regalarono il loro piacere disperdendo lo sperma sulla roccia e senza proferire parola e si allontanarono.
L’unico rimasto era il magnifico stallone. Mi tuffai sorridendogli con dolcezza. Inaspettatamente mi raggiunse in acqua e nel suo italiano mi propose di raggiungerlo in camera sua. Gli risposi che dovevo dirlo a mio marito e dopo qualche altra battuta uscimmo dall’acqua. Mi segui nei pochi passi fino a dov’era mio marito e fu lui a chiedergli il permesso di andare in camera con me.
Marco era stupito da quella richiesta e quando gli rispose che lui va dove c’è sua moglie, il ragazzo lo tranquillizzò dicendogli che non mi avrebbe portata via ma solo usata e goduta con più tranquillità lontano da occhi indiscreti.
Quando sentii “usata” una parte di me stava per esplodere di rabbia, ma un’altra parte, quella tra le gambe, si risveglio di colpo. Rimasi stupita di me stessa.
Io avevo toccato alcune volte il piacere, il ragazzo solo una per cui capivo il suo desiderio e sinceramente, in quel momento, volevo essere usata. Mi porse il leggero pareo che avevo, mi afferrò per mano e mi trascinò con lui facendo segno a mio marito di non seguirlo. Marco ubbidì! Non si mosse.
Attraversammo la hall dell’albergo sotto lo sguardo dei presenti, tenendoci per mano, vedevo gli sguardi stupiti di chi mi aveva visto con mio marito ed ora mi vedeva con lui, mi sembrava di sentire i loro pensieri, ovvero che io ero una troia e mio marito un cornuto.
Raggiunta la sua stanza ero eccitatissima, lui non perse tempo, me lo presentò alla bocca e a fatica riuscivo a contenere la cappella, lo masturbai con due mani, leccai i testicoli salendo e scendendo lentamente lungo l’asta con la lingua. Quando fu bel duro mi ricambiò la cortesia portandomi all’orgasmo per poi prendermi senza dolcezza insultandomi come l’ultima delle sgualdrine. Fortunatamente era fantasioso, cambiammo varie posizioni, prima di staccarsi e rimettermelo in bocca per scaricarsi costringendomi a ingoiare. Confesso che i pompini sono la mia passione, avrei ingoiato anche senza forzature.
Mente tornavano sulle rocce mi disse che noi italiane siamo le più troie, le tedesche ad esempio non lasciano il marito solo, le italiane quando sono eccitate non guardano in faccia a nessuno pur di togliersi lo sfizio del superdotato. Non replicai.
Trovai mio marito triste, era la prima volta che non assisteva e disse che questa volta si sentiva cornuto e non complice. Quando poi gli riferii che passammo nell’ingresso mano nella mano, che tutti ci guardarono con sguardo interrogativo si accigliò ulteriormente.
In quegli istanti si avvicinò a noi la tedesca della coppia e in inglese mi chiese come era andata e se ci sapeva fare, risposi di si poi mi chiese se sapevo se lui accettava gli uomini bsx perché a suo marito piace toccare quelli che la scopano e farsi fare pompini; risposi semplicemente che non ne ero al corrente..
La sera il ragazzo ci raggiunse al tavolo e mio marito cambiò immediatamente espressione; lui tranquillo come se fosse la cosa più naturale del mondo ci propose di raggiungerlo in camera l’indomani mattina invece che andare in spiaggia, si complimentò per le mie capacità amatorie ringraziandolo per avergli permesso di scoparmi…segue
Sempre bello leggere i tuoi racconti, spero di non aspettare tanto per il prossimo capitolo
Storia interessante e piacevole lettura. Spero continui con il 10 capitolo
Racconti intriganti e piacevoli nella lettura complimenti. Aspetto da tempo e spero arrivi il terzo capitolo con finale
Grazie Rebis
Bellissima storia, molto realistica