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Anna era una donna sulla quarantina, alta 1,70 , cosa che la rendeva particolarmente accattivante ma le dava qualche difficoltà, soprattutto quando si metteva i tacchi, cosa che accadeva raramente. Aveva un viso molto liscio, che si intonava ai suoi capelli chiari e ai suoi occhi marroni, il fisico era asciutto anche se la sua terza di seno era molto vistosa, anche se faceva di tutto per non mettere in evidenza il suo corpo, per questo si vestiva con cose avvolte un po’ più larghe.  Era sposata da ormai cinque anni con Luigi, un banchiere che aveva fatto carriera e si spostava ogni tanto e per lungo tempo per lavoro, questo comportava il fatto che non aveva realizzato il suo sogno di avere figli, anzi di sesso non ne faceva da tempo, quando rientrava il marito era stanco, svogliato è il più delle volte nemmeno la considerava. Lei invece faceva un lavoro semplice come consulente in una piccola azienda, vi erano poche persone, molto distaccate anche ma guadagnava bene e per questo non aveva mai cercato altra occupazione.

Tutto sommato la sua vita era straordinariamente monotona , priva di qualsiasi cosa o momenti. Avvolte la disperazione la sopraggiungeva e sognava di trovarsi in situazioni anche eccitanti , come nuda a leccare un bel cazzo o a baciare dei piedi, si era feticista, di qualsiasi piede e misura ma soprattutto quelli mal ridotti e non curati. Quando vedeva alcune zingare per strada con infradito doveva tenersi a bada , la voglia di andare lì e chiedere di annusarli era sempre presente.

La sua vita cambiò quando un giorno, andata a fare la spesa trovò uscita una donna , era mulatta, molto grossa, con capelli sporchissimi, un faccia davvero tonda e tozza, occhi chiari, era scalza e chiedeva le elemosina. Anna non riuscì a resistere al richiamo di quei piedi e si avvicinò con la scusa di lasciargli qualcosa. Poggiando un paio di spicci cerco di avvicinarsi più possibile ai piedi, l’odore e il loro sporco era il suo sogno proibito. “ la ringrazio signora, lei è tanto gentile, sia benedetta” disse la donna con accento strano e lamentio. Anna non era razzista ma a parte per le loro visioni di piedi luridi , rimpiazzate l’estate dalla gente normale, non sopportava il loro approfittarsi della bontà . “ di nulla figurati “ disse Anna fissando ancora per un attimo i piedi e poi la donna, “ sa nessuno si ferma, tutti di corsa come se fossi invisibile, in più senza scarpe “ disse indicando i piedi, concedendo ad Anna un altro sguardo. “ ehm … capisco, immagino soprattutto, come mai è senza scarpe?” Chiese senza distogliere lo sguardo dai piedi della donna . Quella notò l’interesse di quella per i suoi piedi ma non gli diede peso e rispose “ rubato a me, non so chi, erano belle calzature “ , “ a ciabatta?” Chiese Anna spontaneamente, “ si esattamente “ rispose la donna , che ormai non riusciva più a fare a meno di notare gli occhi fissi di quella sui suoi piedi, decise di vedere se quella donna avrebbe fatto una cosa per lei, donandogli poi una visione più vicina dei suoi piedi e disse “ senta signora, ho davvero bisogno di calzari, non posso camminare così , la prego mi può comprare delle ciabatte?” . Anna rinsavì un poco ma pensò che alla fine un paio di ciabatte costavano pochi euro, una parte di se sperava che glieli avrebbe potuti infilare lei. “Certamente, che misura porta ?” Chiese Anna, “ 40 andrà bene “disse la donna. Anna rientro nel negozio in quanto vendeva anche ciabatte teraputiche, arrivata nel reparto trovò delle ciabatte molto aperte con ampia calzatura, subito se li immaginò addosso quei piedi, non resiste lì prese anche se costavano un bel po’. Quando uscì andò verso la donna, e disse “ eccoli qua!” , quella riconobbe la marca terapeutica e pensò che quella donna aveva speso un bel po’, sorrise e benché sapeva che quella sperava in qualcosa , lì prese e disse solamente “ lei essere davvero buona Grazie mille”, concesse però la visione che Anna solo prima aveva immaginato, era perfetta con quelle ciabatte.

Passò qualche giorno da quell’evento e Anna ormai faceva sempre più spesso la spesa, lasciando qualcosa a quella donna, che aveva scoperto che si chiamava Ivanka, aveva 59 anni e viveva lì da molto tempo, soltanto che prima spediva il marito ad elemosinare ma non ricavando nemmeno un cent, aveva deciso di andare lei. Anna non seppe quanto gli aveva lasciato, avvolte Ivanka dondolando la ciabatta gli diceva “ amica non eh che hai due euro ?” E lei glieli lasciava come se fosse un pagamento per quello spettacolo. Un pomeriggio Anna decise di ripassare davanti al negozio, voleva vedere quei piedi, così fece per avviarsi e senti chiamarsi da Ivanka. “ amica mia! Come mai di nuovo qui!” Disse la donna che era seduta su una sedia di plastica, “ Ivanka mi sono scordata un paio di cose da comprare, ultimamente sono sbadata “ disse sorridendo, “ senti lo so che io oggi chiesto te due euro ma non bastare” e prima di ultimare la frase iniziò a muovere i piedi , come ad attirare l’attenzione di Anna, che subito li guardò, “ mi servire dieci euro” fini di dire. Anna automaticamente estrasse la banconota è la diede a Ivanka che la prese e subito fece una cosa inaspettata, alzò il piede con la ciabatta fino ad arrivare al petto di Anna, quella la fissò intensamente e dovette resistere per non prenderla . Ivanka si diverti a vedere quel volto tentato, poggiò di nuovo a terra il piede e lo sfilò e disse “ se tu dare a me 20€ tu potere annusare”, temendo di aver esagerato. Anna la fissò sbigottita ma alla fine si disse “ magari mi passa questa fissa se lo faccio “. Così estrasse la banconota e la diede a Ivanka che la prese e sollevò il piede e disse “ annusa pure!” , Anna prese quel piede e si avvicinò pian piano, con il cuore che gli batteva, quando fu con il naso appiccicato alla pianta , fu colpita dal suo odore fortissimo e la cosa invece che disgustarla , come si aspettava, la eccitò ancora di più . Ivanka guardava divertita quella donna che stava attaccata al suo piede, come un cane, e piano piano si appiccicava sempre di più . Anna passò qualche minuto e dopo un po’ senti il piede scivolargli tra le mani e infilarsi dentro la ciabatta. Si aspettava qualche commento da parte di Ivanka ma quella sorrise e disse “ grazie per i tuoi soldi amica, mi saranno molto utili”. Anna quando fu lontana da Ivanka si appiccicò la mano che aveva sostenuto quel piede, aveva ancora quell’odore. I giorni seguenti passarono per Anna pensando a quell’evento, aveva pagato per annusare un piede, ma la cosa lasciava poi strada a un eccitamento sconvolgente, che la costringeva a masturbarsi anche più di una volta. Il desiderio di trovare il modo di annusare quei piedi era sconvolgente. Per sua sorpresa però Ivanka non era più fuori a quel negozio, “forse è andata a dare i soldi” pensò Anna.

Passò un mese da quell’evento , ormai Anna aveva praticamente perso le speranze che Ivanka si facesse rivedere, ma poi passando per caso davanti al negozio la vide, indossava ancora le sue ciabatte e aveva un nuovo indumento. “ Ivanka!” Disse Anna avvicinandosi, “ amica mia!” Alzandosi , “ scusa mia assenza ma io portare soldi ai miei figli”, rimettendosi seduta, “ immaginavo! Pensavo però te ne fossi andata” disse Anna tralasciando un po’ di felicità nelle sue parole, “ oh spiace, ma io tornata e guarda ancora tue ciabatte “ disse muovendo i piedi, “ si noto” rispose subito ipnotizzata Anna, Ivanka sorrise e disse “ amica tu sapere che se tu volere, pagare per miei piedi”. Anna provo a scuotere la testa, ma la sua bocca chiese “ quanto vuoi?” , Ivanka sorrise e disse “ 20 euro per annusare un piede, 40 per tutti e due , solo annusarli però “ accentuò l’ultima cosa, Anna nemmeno notò che gli aveva dato un tariffario praticamente e chiese “ per baciarli ?”. Ivanka sorrise ancora di più e disse “ 100 euro, ma dovresti farlo piegata e nuda, ovviamente non qui davanti al negozio “, la cifra e le condizioni erano davvero esagerate ma Anna guardando quei piedi che si strusciavano non resiste ed estraendo una banconota da 100€ disse” Vorrei baciarli”. Ivanka prese la banconota sorrise, si alzò e prendendo la sedia disse “ seguimi”. La portò in un posto isolato e nascosto, ci dovevano dormire i barboni, perché c’era un odore acre, Ivanka posizionò la sedia vicino a una macchia scura, si sede e disse” spogliati nuda e chinati” , Anna riluttante si spogliò è una volta nuda mostrò il suo corpo a Ivanka, che provò invidia per quel corpo perfetto, si piegò lentamente sentendo il gelo del cemento, e si avvicinò con la testa ai piedi di Ivanka. “ ora chiedimelo per bene” disse Ivanka divertita a vedere quella donna nuda e prostrata, “ Ivanka, posso baciare i tuoi piedi?” Disse Anna chinata. Ivanka attese un momento e poi disse” procedi pure “, Anna si gettò con la testa addosso a quei piedi e iniziò a baciarli, prima nella parte superiore e poi piano piano andò nella parte della pianta, dove lo sporco e l’odore erano anche peggio, Anna però continuò a baciare con foga, e poi passò alle dita. Ivanka rimase a godersi quella cosa in silenzio, guardando il volto della donna sempre più sporco ed eccitato. Non seppe quanto rimase lì ma il vento freddo gli faceva capire che era tardi, improvvisamente Ivanka ritrasse i piedi e lì mise nelle ciabatte e disse “ se tu dare a me altri 100 euro tu poterli baciare ancora “ , Anna che lì fissava , ci pensò su ma decise questa volta di resistere alla tentazione e disse “ mi dispiace Ivanka non ho altri 100 euro “, quella sorrise e alzandosi e prendendo la sedia disse “ sarà per un altra volta “. Anna si rivesti di corsa e si mosse velocemente verso casa, doveva assolutamente masturbarsi.

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