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Salii a casa di Tommaso per un drink. Mi misi seduta sul divano mentre aspettavo che sbrigasse delle faccende veloci. Mi stavo gustando il mio gin tonic senza sapere cosa mi stesse aspettando. Tornato in salotto, Tommaso era fuori di se’ da quanto era arrapato. Mi prese e giró di spalle, iniziando a leccarmi. La mia figa sembrava non interessargli minimamente. Andrò dritto al buchetto e con fare esperto me lo lavorò di fretta con del lubrificante per poi spingermi dentro il cazzo grosso. Entrò subito senza resistenza. Mi sentivo sfondata nelle viscere ma non ebbi il tempo di pensarci più di tanto o di oppormi. Non ero sicura di avere fatto tutti i miei bisogni in bagno quel giorno e iniziai a sentirmi in leggera ansia. Lo stantuffo era però così forte e coinvolgente che mi lasciai per un attimo andare al momento. Ero proprio una vacca da monta anale, inculata a 90 e con il buco aperto così su un divano, senza avere il minimo controllo su quello che Tommaso stava facendo. All’improvviso mi girò e mi fece montarlo all’amazzone, sempre ovviamente col buco del mio culo. Ormai sentivo che il mio culo era come una fica, come se fosse il mio unico modo di scopare. Andavo su e giù e mi sentivo aperta ed oscena come una cagna. Ad un certo punto Tommaso sborró in silenzio e corse al bagno, lasciandomi col buco spalancato e un po’ in imbarazzo. Sentivo che stava usando il lavandino in bagno per sciaquarsi. Fu poi il mio turno di andare in bagno e li ebbi la conferma di ciò che temevo. Avevo la merda che usciva dal mio culo sfondato. Mi lavai con imbarazzo, sapendo però che quel maiale se l’era meritato, avendomi presa di forza analmente, senza neanche passare un attimo dalla figa o dandomi il tempo di prepararmi. Passato l’imbarazzo, quella sera restò un ricordo osceno anale che ancora adesso ripercorro nella mente, ricordando quanto zoccola e sporca quel porco mi aveva fatto sentire.

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