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ANNA

Una giornata memorabile. Dopo il caffè al bar, saliamo all’ultimo piano del residence, un alto palazzone anni 70, quasi tutto adibito ad appartamentini per le vacanze. Sandro armeggia nella borsa alla ricerca delle chiavi. Lo guardo, lo osservo, è proprio un bel maschio. Pregusto ciò che sarebbe successo di lì a poco e mi avvicino a lui indaffarato nella ricerca della chiave giusta, comincio a baciargli il collo, ad accarezzargli il petto muscoloso, le spalle. Sorride, ridacchia, ricambia i baci, ancorchè impegnato nell’affannosa ricerca della chiave.

Finalmente riesce a trovarla, apre. L’appartamento è completamente chiuso, apre la tapparella del balcone, la finestra e si profila davanti ai miei occhi la vista dall’alto del mare. Uno spettacolo notevole, esco sul terrazzo mentre Sandro mi dice che va ad aprire le altre finestre e va a controllare che abbiano cambiato la biancheria.

Mi appoggio al parapetto, è proprio bello là sotto, osservo il mare, la spiaggia dall’alto, mi perdo nella vista degli stabilimenti balneari, degli ombrelloni, del brulicare laggiù in basso della gente al mare, delle barche a vela, c’è una piacevolissima brezza che fa dimenticare la canicola del livello del mare. Dopo qualche minuto, sento Sandro dietro di me che mi abbraccia, sento il suo concreto desiderio premermi contro. Ero già eccitata, ma sentirlo così fa crescere la mia voglia. Mi muovo lentamente, stando sempre girata verso il parapetto, strusciando il culo contro il suo cazzo duro. Mi bacia il collo mi palpa il seno, comincio ad avere il fiato corto. Mi guardo attorno, preoccupata che nessuno ci vedesse, ma eravamo all’ultimo piano dello stabile più alto della zona. Allora mi lascio andare, mi giro verso di lui, rispondendo ai suoi baci e noto con sorpresa che si era del tutto denudato. Io ancora vestita di tutto punto, lui completamente nudo, con un’erezione notevole che mi premeva contro. Ci avvinghiamo, le nostre lingue si intrecciano, mi tira a sé facendomi sentire quanta voglia avesse. Non resisto, non posso fare a meno di chinarmi davanti a lui e imboccare il suo membro che si staglia davanti ai miei occhi. Assaggio la sua voglia, mi gratifico e mi eccito nel constatare la consistenza del suo desiderio. Dopo qualche istante, l’argine del suo appagamento si rompe inondandomi del suo nettare che assaporo con ingordigia.

Dopo questo soddisfacente preliminare, il resto della giornata prosegue con lo sfogo della passione che ci travolge, vengo abbondantemente ripagata del godimento inizialmente procurato, lasciandomi come sempre, da quando conosco Sandro, in debito. È questo il grosso vantaggio di farlo con qualcuno più giovane!

Nella metà del pomeriggio, sfinita dalla prestanza del mio giovane amante, iniziamo a rivestirci per tornare alle nostre consuetudini.

“domani riusciamo a vederci?” mi chiede Sandro

“mi pare che oggi ti sei dato una bella stancata! Non ti è bastato?”

“lo sai amore che non mi basti mai!” Che bello sentirsi dire queste cose!

“non lo so….adesso rientro a casa. Vedo cosa fa il nipotino e magari verso sera ti mando un messaggio. Diversamente ci sentiamo domani, vedrò di liberarmi un attimo per chiamarti”

L’ho chiamato nipotino, se sapesse…

Rientrata in casa, trovo il nipotino che ciondola pigramente nel dolce far nulla nella fresca penombra della casa.

“come mai sei ancora in casa? Non sei andato al mare oggi?”

Trova un’ignobile scusa alla quale non credo assolutamente. Il vero motivo è che la troietta è partita. Mi dirigo verso il bagno per farmi una doccia vera, nella mia casa, con le mie creme. Non amo lavarmi nei bagni sconosciuti, nel bagno dell’appartamento del residence, preferisco farlo a casa mia.

Sotto il getto della doccia, ripenso all’intenso pomeriggio mentre l’acqua scorre sul corpo. Mi viene qualche volta lo scrupolo, penso a tutte le volte che ho tradito mio marito. Poi convinco me stessa: non faccio del male a nessuno, non tolgo nulla al nostro rapporto. Sarà che ho qualche anno in meno di Marco e forse i suoi appetiti sessuali sono inferiori ai miei. E poi io che ne so, magari lui in questo momento sta facendo lo stesso con qualche troietta conosciuta là. Francamente non mi importa, mi importa come sto io, come trascorrere al meglio l’esistenza e la trascorro al meglio facendo sesso con un giovane uomo talmente preso dalla sottoscritta da tralasciare lavoro e impegni non appena lo chiamo.

Con questi pensieri finisco la doccia, esco dal bagno in accappatoio per vedere cosa stesse facendo Max. è ancora stravaccato sul divano; appena mi vede, noto che ha lo sguardo fisso sul mio decolletè, lo apostrofo “mi guardi le tette?” più incuriosita che infastidita. Farfuglia qualcosa, mi guardava proprio le tette! Ma guarda che sfacciato, vabbè che ero in accappatoio, ma era ben chiuso davanti salvo lo scollo sul petto.

Vado in camera decisa a prepararmi per uscire e andare a cena, è pomeriggio inoltrato, non ho praticamente pranzato oggi, essendomi saziata di altro, ho decisamente fame dopo tutta quella ginnastica. Quando esco dalla camera già praticamente pronta, Max è ancora svaccato sul divano col cellulare in mano.

Mi guarda con un’espressione sorpresa, bocca aperta a O e mi fa l’ennesimo complimento. D’altronde mi ero vestita per non passare inosservata! “sei ancora in ciabatte e mutandoni?” gli intimo di prepararsi per uscire che ho voglia di andare a mangiare fuori. Finalmente si decide ad alzarsi per prepararsi. Va verso il bagno e, guarda caso, lascia un piccolo spiraglio alla porta.

La tentazione è forte, ma l’altro giorno mi ha sicuramente vista. Quindi evito anche se il tarlo si fa strada, pertanto vado a finire di sistemarmi i capelli e il trucco davanti allo specchio della camera. Subito dopo chiamo Marco per salutarlo più che altro per sentirmi liberata da quell’incombenza quotidiana e poter non pensare ad altro che alla serata con Max.

(continua)

per commenti: narciso.a@outlook.it

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