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Erotici Racconti

Acciuffami di nascosto

By 29 Ottobre 2018Febbraio 12th, 2023No Comments

Nel ripensarci compostamente e con metodica esuberanza, quest’oggi devo realmente riconoscere e ritenere idonea, che la rappresentazione della femmina soggiogata e in catene alla caviglia, peraltro abbellimento della tua personale tendina, sopravviva perdurando all’unico intento di dispensarti piacere, in verità nel modo in cui più t’aggrada, verosimilmente allorquando te lo auspichi, perché quest’aspetto mi diletta notevolmente, per il fatto che mi eccita in maniera considerevole. 

Ebbene sì, certo, la tua assoggettata, incomparabile, irripetibile e preziosa sorgente, fonte continua della tua concupiscente e libidinosa ambizione, del tuo intrinseco, carnale e licenzioso benessere, lei donna infuocata, palpitante e voluttuosa, pronta senz’interruzione nell’esaudire le mire e le smanie del mio padrone, sovente predisposta ad accoglierti, propensa nell’ospitarti dentro di me.

La mia villosa pianta, in altre parole la mia foltissima fica come tu gustosamente la denomini, ha tonalità armoniose e sfumature aggraziate, per il fatto che queste ultime si contrappongono mescolandosi in perfetta armonia spaziando dalla gradazione rossiccia a quella rosea, che fra l’altro risulta peraltro ben incastonata fra quella spessa lanugine, che le dà un contegno incantevole quasi nel volerla volutamente proteggere tutelandola al meglio. Io ambirei perciò affidarmi alle tue idonee e competenti mani, in seguito ti reclamerò correttamente di rallegrarla con i tuoi baci, sfiorandola prolissamente e con giudizio in modo esperto come sono certa che tu sai compiere. 

Mio amabile capolavoro, mia eccellente e garbata opera, io bramo sottomettermi di fronte a te, aspiro armoniosamente vezzeggiarti, desidero pigliare tra le mani il tuo formoso e magniloquente cazzo, voglio succhiartelo tutto deliziosamente e ingordamente, bramo captarlo palpitare agitandosi e in ultimo espandendosi nella mia bocca, eppure non voglio sorseggiare consumandone in definitiva la sua densa candida linfa.

Io m’alzo, mi dispongo sopra di te, il tuo florido e voglioso intemperante cazzo è tra le mie mani, successivamente lo faccio sgusciare nella mia deliziosa fenditura arroventata, fervida e intrisa, la capto avendo bene il sentore che si dilata al suo passaggio, lo brandisce, lo inguaina, in ultima lo modella contenendolo in modo appropriato e confacente, come farebbe una lama calandosi all’interno del suo nel suo astuccio, nel suo naturale fodero, perché lo accoglie ospitandolo con immenso entusiasmo, con bollore e premura, giacché lo irrora del suo sogno, lo impregna costantemente, perché lei brama d’essere riempita del suo sperma, così come una femmina vuole dal suo maschio.

Io desidero farti scalpitare dall’appagamento, farti ribollire dalla beatitudine, io non sono una ragazza, invero sono una donna, bada bene che non sono il bocciolo d’una rosa dalla fragranza mite e piacevole, sono la creatura che ha socchiuso rivelando i suoi segreti, esibendo ed esponendo interamente le tonalità e le venature delle sue personali tinte, perché i fiori aperti possiedono l’essenza rassomigliante a quella del vino euforizzante e rapente.

La fica dischiusa per l’appunto, sa abilmente capire, identificare e fiutare un vero maschio, perché desidera unicamente un maschio attendibile, schietto e veritiero, la fica allargata t’anela, t’aspetta, ti cerca, ti pretende, perché vuole offrirti totalmente il suo potente e lussurioso effluvio. Mio adorato, liberale, prodigo e pretenzioso, io consegnerò globalmente la parte mia a te, ma reclamerò tutto di te. Io cedevole e duttile concubina sarò la maggiore conciliante ed elastica delle creature tra le tue grinfie, femmina fuligginosa e impura che ti condurrà nelle cupe sinuosità del piacere, portando alla luce anche i tuoi desideri più taciuti e velati.

Carissima femmina vivente, io bramerò di fare l’amore con te nella luce ulteriormente sfavillante, perché i miei occhi non vorranno sciupare niente di te, io sarò indiscutibilmente la tua intima sgualdrina, strumento radicale del tuo completo benessere, femmina incontinente e sfrenata per soddisfare il tuo assatanato godimento, io di contro sarò certamente una concubina avvinta, coinvolta e passionale, agognerò insistentemente, t’avvolgerò del mio desiderio e del mio piacere, così come un fuoco senza pudori di sorta, vedrai che mi comporterò come una spasimante prepotente, perché vorrò fare l’amore possedendoti, in ultimo piegandoti e sottomettendoti ai miei intrinsechi, sregolati e viziosi desideri.

Caro mio adorato, in conclusione io capterò il tuo succulento sperma bagnarmi la fica, l’addome, le tette e la faccia, tu me lo cospargerai sulle mie mani e io da là lo assaggerò ben volentieri, dopo lo sentirò che mi colerà sulle gambe. Tu m’impregnerai del tuo odore di maschio, io di rimando ti colmerò con il mio effluvio di femmina accalorata, mi farò sborrare agevolmente dentro la bocca, dopo ti bacerò.

Io bramo che tu m’acchiappi in tutti i modi, bramo che mi penetri nelle viscere, che abusi del mio essere inizialmente con gentilezza e soavità, in seguito con fervore selvaggio e sgarbato. Anelerò in ultimo che tu mi brandisca di nascosto, che t’avvicini a me mentre sono ancora vestita, che dopo m’infili una mano sotto la gonna e che m’abbassi le mutandine.

Io in quel frangente senz’altro ti sorprenderei strabiliandoti, perché mi troveresti sempre ammollata e irrorata, disposta e preparata per il tuo desiderio, io anelo che tu m’agguanti in tal modo, per il fatto che in qualunque momento tu mi vorrai io accetterò, dicendoti sempre di sì.

Caro mio prediletto, questa che ascolti è la tua adorata Susanna, hai visto com’è arroventato e impetuoso il mio desiderio, com’è amabile, duttile e premuroso il mio sogno, com’è infine facinorosa, manesca e travolgente la mia smania per te?

{Idraulico anno 1999}  

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