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Racconti Erotici Etero

Alice – Primo incontro

By 11 Settembre 2018Dicembre 16th, 2019No Comments

Nascosti nella penombra di un lato seminascosto di questo parcheggio sotterraneo (meno male che per il primo incontro abbiamo scelto questo centro commerciale di periferia), nel poco spazio rimasto tra le nostre due auto parcheggiate vicine, siamo così vicini che posso sentire il tuo profumo con una intensità a cui non sono preparato. L’avevo già percepito, prima, quando eravamo a prendere il caff&egrave, ma a questa distanza mi inebria, &egrave molto penetrante senza essere assolutamente sgradevole.
Siamo in piedi, l’uno davanti all’altra da qualche minuto (o da un anno, non saprei dire) e, mentre parliamo, la distanza tra noi si &egrave andata via via riducendosi fino ad arrivare qui, ad un passo dal contatto fisico, solo un passo …

Mentre le nostre labbra si sfiorano il resto del corpo rimane momentaneamente escluso. abbiamo entrambi le braccia dietro la schiena, volutamente, perché entrambi desideriamo (ce lo siamo detti confidandoci il nostro amore per i baci e i preliminari) che il nostro primo contatto avvenga tramite le nostre bocche. Ora le labbra si uniscono e sento quasi il bisogno di toccarti ma l’emozione di rimanere unito a te solo con il bacio e l’impossibilità di usare le mani (chi mi conosce sa quanto mi costa farlo perché io faccio tutto con le mani: parlo, indico, mi spiego, comunico … amo!) mi porta a concentrarmi ancora di più sulle emozioni che mi arrivano dalle labbra e dalla lingua e vanno direttamente al cervello.

Finalmente il bacio diventa incontenibile e anche il mio autocontrollo cede. Libero le mani e le braccia e ti abbraccio forte. Il mio gesto improvviso ti costringe a fare altrettanto (sento che non vedevi l’ora anche tu…) e, improvvisamente, siamo tutt’uno! bocca, lingua, saliva, sudore, pelle, tutto si confonde in un istante di totale perdita di controllo … Le mie mani sono sulla tua schiena, sento la pelle nuda delle tue spalle e il suo profumo, sento i tuoi fianchi; una mano scende giù a sfiorare il tuo sedere, sento l’incavo delle natiche sotto il vestito di cui stropiccio il tessuto aprendo e chiudendo le dita. Poi, lentamente, la “furia” del primo bacio scema e iniziamo a giocherellare, con le nostre bocche a mordicchiarsi l’un l’altra, con le lingue ad assaggiarsi. Ora anche le mani sono più libere e il cervello, non più inondato dai fiumi di emozioni precedenti, riprende il controllo e le spinge ad esplorare con più attenzione. Faccio risalire lentamente il tuo vestito con le dita trascinandolo sulla pelle finché i miei polpastrelli non toccano la pelle liscia delle tue natiche. Percepisco una scarica di corrente, come una scintilla elettrica (&egrave il mio cervello che trasforma l’eccitazione in percezioni fisiche) e questo rimette in moto i neuroni “sesso-motori”. Ma ai piani alti il momento dei giochi &egrave finito, ritorna la voglia di un bacio appassionato e tutto si rimette in moto da lì .’

Le labbra si sfiorano nuovamente, prima di riprendere il gioco delle lingue. Le mie mani ‘esplorano’ le tue natiche, carezzandole e graffiandole; ora infilo le mani nelle mutandine tirandole leggermente verso l’alto, stimolandoti, così, indirettamente e provocandoti un gemito di piacere.
Ti bacio il collo sfiorandoti la pelle con la ponta della lingua mentre le mie dita scendono ad esplorare l’interno delle tue cosce, avvicinandosi a quelle altre labbra che adoro baciare non meno delle altre, fino a sfiorare la parte anteriore delle tue mutandine che sento essere fradicia di umori. Mi bagno la punta delle dita e poi le porto alla bocca succhiandole avidamente. Nel prossimo bacio sentirai anche questo sapore, il tuo …

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