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Erotici Racconti

Basta un attimo

By 25 Novembre 2016Gennaio 30th, 2023No Comments

‘Non sono né cotta né innamorata di te’ – gli espongo io incalzandolo, facendo scorrere un dito lungo il suo braccio nel lenzuolo in cui siamo avvolti, illuminato e ravvivato costantemente dal chiarore della luna piena che attualmente risplende fuori dalla finestra, frattanto annuso aspirando il suo buon odore e mi stringo ancora più forte a lui:

‘Che sciocca e che zuccona, non cambi in nessun caso’ – mi risponde lui accarezzandomi i capelli e coprendomi la fronte con dei baci. E’ una tiepida serata di fine estate, in quanto nessuno di noi due ha voglia di dormire, c’è piena armonia, la pace e il silenzio ci cullano, in quanto soltanto di rado si sentono i passi di qualcuno che percorre la strada pavimentata qualche metro là di sotto. Parliamo di argomenti vari, di libri, di vacanze, di progetti, di sport, di musica, di politica, perché stare con lui è fin troppo facile, per il fatto che fare l’amore con lui mi viene fin troppo naturale. A dire il vero io non lo amo nel reale senso del termine, eppure sono sfrenatamente attratta e smodatamente tentata da lui. La mia mano scivola lungo la sua schiena seguendo le pieghe del suo corpo, su e giù per la colonna vertebrale, adagio per poi fermarsi sul suo bel sedere. So che questo lo farà eccitare, conseguentemente decido di giocare di proposito in modo disonesto, lascivo e sporco respirando leggermente nel suo orecchio.

Io ho ancora esageratamente appetito e voglia intemperante di lui, giacché premo contro il suo corpo baciandogli il collo, leccandolo un po’ e mordicchiandolo a intermittenza. Le sue labbra cercano le mie, tenuto conto che lascio fiaccamente che la sua lunga lingua mi penetri la bocca, stringendomi sempre più a lui e alla sua poderosa erezione. Io mi sento straordinariamente eccitata e incredibilmente elettrizzata, tant’è che mi giro un pochino tornando in posizione supina, in modo che lui possa spostarsi sopra di me, visto che inizia a toccarmi il mio seno ingombrante facendo girare un po’ i capezzoli tra le dita, prendendone uno in bocca e iniziando a morderlo. Io inizio ad ansimare mettendogli le mani tra i capelli, quei capelli castani così lucidi e soffici, in seguito spingo la sua testa verso il basso allargando un po’ le gambe. Lui non se lo fa ripetere due volte e inizia a scendere sfiorandomi la pancia con il naso, facendomi desiderare la sensazione della sua lingua sul mio bottone nascosto e segreto, mi bacia lentamente laggiù, ormai sono completamente bagnata, Lui si lecca un dito e me lo infila dentro muovendolo in modo esperto, mentre continua a spingere la sua lingua contro il mio clitoride serrando frattanto gli occhi per mezzo di quel godimento, mentre io continuo in modo serrato stringendo la sua capigliatura ormai intrecciata tra le mie dita.

Io lo chiamo per nome, lo attiro a me alzandomi e appoggiandomi su d’un gomito, lui obbedisce cedendo irrimediabilmente al mio richiamo, perché sa che tra poco sarà lui a comandare padroneggiando tutta la ribalta. Al momento ho fretta e impazienza di farlo sdraiare, lo spingo giù sul letto afferrandogli una spalla con forza e mi metto cavalcioni sopra di lui, dal momento che vedo il fremente desiderio nei suoi occhi e prima che lui possa proferire qualunque cosa faccio sprofondare il suo grosso cazzo dentro di me. E’ meraviglioso, è una sensazione che mi sbalordisce stordendomi ogni volta, perché il suo cazzo è assolutamente perfetto, in realtà non è molto grande, malgrado ciò è ben fatto, estetico, giusto e proporzionato. Io mi muovo un po’ avanti e indietro, su e giù facendolo affondare sempre più in fondo, perché gongolo oltremodo gustandomi quell’espressione di piacere stampata sul suo volto. Lui m’afferra per i fianchi infilandomi la punta delle dita nella carne, io mi rialzo di scatto accovacciandomi vicino a lui per prenderglielo finalmente in bocca. Il suo cazzo è gonfio e grosso, è visibilmente imbevuto della mia essenza, ha il sapore di me, cosicché lo avvolgo con le mie labbra e me l’infilo tutto quanto in gola in tutta la sua lunghezza.

Io glielo lecco lentamente dalla base fino alla punta del glande, ritorno spingendo un po’ più forte nei punti giusti sentendo che marcatamente lui inarca la schiena sotto di me, solleva per un istante lo sguardo giacché questo lo eccita e lo carica a dovere. Io so benissimo che potrei farlo sborrare in questo modo, perché posso già puntigliosamente captare il suo seme che tenta di riempirmi la bocca con dei piccoli fiotti densi, in quanto già m’immagino di berlo, oggi però ho voglia d’essere scopata e quindi mi fermo per tempo, dal momento che lui è  già completamente appannato, conturbato e sconcertato dal desiderio. Lui tuttavia non demorde, perché m’afferra bruscamente per una spalla e mi gira, io sono in ginocchio sul letto, mi spinge la faccia contro il muro e mi penetra da dietro, io appoggio una mano sulla parete fredda per sostenermi, in quanto sento il freddo sui seni, sulla pancia e sulla guancia. 

Lui mi scopa sennonché amabilmente con entusiasmo e con gagliardo fervore, continuando a stringermi la spalla destra con una mano infine mi sculaccia forte, poiché sono interamente conquistata e pienamente presa nella morsa di quelle inedite e sorprendenti meraviglie che mi fa provare, cosicché con la mano libera mi tocco stuzzicandomi al meglio. In quell’istante mi sfugge un piccolo grido soffocato, allora lui mi tappa la bocca impedendomi di frignare e di gemere, perché basta questo per farmi esplodere facendomi perdere il controllo nel tempo in cui erompo in un robusto orgasmo. Io sono tutta sua e lui lo sa, non direi di no a nulla e anche questo lui lo sa, a quel punto sfila il cazzo dalla mia fica pulsante e mi fa curvare verso di lui, m’afferra i capelli, me li tira e mi spinge la testa giù verso il suo cazzo granitico.

Io m’adeguo obbedendo, eppure con le percezioni ancora affievolite lo agguanto in bocca leccandolo proprio nei modi che gli piacciono e lo soddisfano maggiormente. Lui geme, mi chiama per nome, ha gli occhi socchiusi, dato che il suo corpo al presente ondeggia tentennando, io allontano prontamente le mie labbra e continuo a toccarlo con le mani, poi prendo la sua mano e voglio che adesso sia lui a toccarsi. Io lo squadro accuratamente, spalanco la bocca e mostrandogli apertamente la lingua bramo che mi sborri entusiasticamente in bocca, pure in faccia, perché so spiccatamente che questa conturbante prospettiva lo farà eccitare stuzzicandolo addirittura di più. Non ho il tempo di terminare la riflessione perché basta un attimo, giacché sento il suo sperma impetuoso che mi macchia la faccia e il petto colandomi addosso, per il fatto che mi piace essere assoggettata e sottomessa in questo modo, indi ci sdraiamo e lo stringo forte a me.

Alla fine ci addormentiamo così, con la luna piena che fa brillare i liquidi umidi ancora incollati alla nostra pelle, in quest’arzilla, effervescente, fresca e gradevole notte di fine estate.

{Idraulico anno 1999} 

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