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Racconti Erotici

Come sei donna

By 14 Febbraio 2020Giugno 16th, 2020No Comments

Tu mi stai aspettando visibilmente angustiata e chiaramente impensierita, che rimugini nel tuo ufficio nel momento della pausa pranzo, sei talmente crucciata solamente di sapere che cosa succederà, giacché ti domandi rodendoti di continuo quale tipo d’ammaliante sorpresa io ti riserverò, con quale lusinghiera e suadente trovata ti stupirò. Tu sei davanti al computer quando apro la porta ed entro, giacché non ti volti mentre io m’avvicino, tu mi senti arrivare dietro di te, percepisci di gran lunga le mie mani che s’appoggiano apertamente sulle tue spalle, visto che un brivido ti scuote e resti silenziosa in attesa. Io comincio progressivamente a massaggiarti il collo e le spalle con un tocco morbido, in tal modo la tensione accumulata lievemente si scioglie, gradualmente si scompone in ultimo svanendo, noto che ti rilassi lasciandoti piacevolmente frizionare dall’affettuoso e dal benevolo scorrimento del mio massaggio. Io avverto e colgo spiccatamente il tuo piacere, poiché t’abbandoni a quel completo benessere che pacificamente ti pervade. 

Tu avverti marcatamente il contatto delle mie labbra, captando che io garbatamente comincio a leccarti dietro l’orecchio, tenuto conto che il presente comportamento ti causa un palpito di godimento febbrile, in quel momento io continuo, nel tempo in cui procedo lo strofinamento distensivo al di sopra della schiena. In quel preciso istante, colgo sennonché nitidamente e signorilmente la fragranza della tua capigliatura e della tua epidermide, con le mani digrado flemmaticamente verso i tuoi seni, ascolto distintamente il battito del tuo cuore, mentre il tuo respiro diventa sempre più sovraccarico d’eccitazione, ampolloso di fermento, il desiderio a quel punto aumenta, perché io ti sbottono la blusa e intravedo il reggiseno, m’accorgo dei brividi sulla tua pelle, tu fremi mentre io ti bacio sul collo, sotto il mento, sul petto, visto che i miei sono baci carichi di passione, zeppi di desiderio, traboccanti d’ambizione, adesso ti voglio, non resisto più. 

La tua fragrante pelle vibra sotto la mia lingua, il tuo respiro diventa sempre più rapido e intenso, è inquieto, mentre le mie mani ti stringono i seni, quei morbidi cuscini di carne, dato che li massaggio amabilmente seguendone adorabilmente i contorni, li carezzo e li bacio intensamente, li faccio miei mentre ti sento fremere e smaniare tutta di piacere. Entro sotto il reggipetto per agguantare fra le mia dita i tuoi formosi capezzoli eccitati, sono grossi, attraenti e ben fatti, dopo scosto appena la stoffa per scoprirteli, dal momento che sembrano delle grosse ciliegie, dopodiché comincio cupidamente a succhiarli con la bocca per gustarmeli come un cibo prelibato. Io sto delirando, sto testualmente sragionando dalla voglia di te, ma anche tu stai perdendo ogni controllo e padronanza, ogni moderazione, cosicché chiudi gli occhi, visto che sei come interamente assorta e calata in un sogno, dal momento che vuoi sentire le mie mani e la mia bocca sul tuo corpo, per godere in conclusione senz’impedimenti né inibizioni né ostruzioni del loro tocco sapiente. 

Io ti sfilo la blusa a questo punto del tutto spalancata e sfibbio il reggipetto che non nasconde più niente e lo scaravento sul pavimento, al presente sei indifesa e sguarnita dal girovita verso l’alto: come sei adorabile: il tuo seno è magnifico, è prorompente ed eretto, fremente e impaziente di ricevere le mie carezze, incantevole e seducente, giacché io impazzisco guardandolo e massaggiandolo amorosamente, mentre tu emetti dei lunghi gemiti di piacere per lungo tempo trattenuto. Il trasporto è sempre più forte, l’impeto è incontrollabile, poiché mi tuffo con il viso in mezzo alle tue tette come un bambino in cerca del latte materno, io sono alienato, cotto perso di te, dissennato ed esagitato del tuo corpo e della tua anima, perché colgo e sento lucidamente i brividi che scuotono le tue membra e il calore della tua voglia che cresce abnorme. A dire il vero, la voglia di me, delle mie mani e del mio desiderio, in seguito m’alzo e ti piglio fra le mie braccia come un promesso sposo, che agguanta amorevolmente la sua donna e ti distendo sul tavolo, ti tolgo le scarpe, ti sbottono completamente i pantaloni, dato che attualmente indossi soltanto gli slip. Io sono sempre più infervorato nel guardarti, il mio cazzo infoiato cerca d’esplodere ribellandosi acutamente nei calzoni, perché fra non molto dovrò disimpegnarlo, scarcerarlo ed esporlo concedendolo alla tua amabile, attraente e disponibile femminilità. M’avvicino con il viso, ti lecco l’ombelico, tu contrai istintivamente i muscoli dell’addome sotto la mia lingua appassionata, che semina una scia umida sulla tua pelle. 

Io percepisco ardentemente che tu mi vuoi, il tuo corpo mi brama, anch’io ti desidero, però prolungo ancora un poco quell’armoniosa, lasciva e soave agonia dei sensi per entrambi. Dopo ti bacio intorno agli slip, giacché li sento inzuppati dalla tua seducente femminilità, li scosto con cautela e passo la mia lingua di fuoco sulla tua pelle che avvampa man mano che la scopro, progressivamente compaiono i primi peli del pube, rossi e folti, quell’adorabile e deliziosa foresta che vorrei esplorare e perlustrare in ogni centimetro. A quel punto io abbasso le mutandine e sempre di più la selva della tua femminilità, per il fatto che appare esuberante, rigogliosa e misteriosa, io però continuo in modo accanito, graduale e implacabile, mentre capto limpidamente il tuo respiro diventare sempre più affannoso ed eccitato. Fra poco il tuo corpo sarà completamente nudo e sguarnito in mio totale potere, dato che ti procurerò un piacere fisico fantastico e indescrivibile, poiché anch’io godrò di te. Ecco, adesso le labbra della tua fica sono accuratamente accostate, per nascondere opportunamente il tuo privato e confidenziale segreto di donna, in quel momento io ti sfilo integralmente le ormai inutili mutandine, visto che adesso posso ammirarti in tutta la bellezza e la sensualità distesa su quel tavolo, tenuto conto che è una fiorente e viva statua di carne. 

Dio mio come ti desidero, è meraviglioso poter sprofondare dentro il tuo stupendo corpo e inabissarmi dentro per goderne, per sfruttarne appieno l’abbraccio focoso, affagottarmi e accoppiarmi con te. In quel momento io t’accarezzo la morbida e foltissima peluria e poi t’apro le gambe per mettere in mostra il tuo favoloso tesoro ben nascosto. Adesso tu mi sveli spogliando la tua chiara, schietta e innata dolcezza, la tua piacevolezza più profonda, quell’ornamento unico dal pigmento garbato, irrorato dalla guazza del tuo intimo e individuale ardore, l’enigmatico e indecifrabile pertugio, scrigno e ricettacolo peraltro di vita, il clitoride, sì, proprio il tuo attraente clitoride, adorabile, delizioso e saporito petardo di carne. 

Io inzuppo agevolmente la mia faccia all’interno delle cosce divaricate nella tua rossiccia fica peraltro briosa e martellante, giacché io bevo anelante e smanioso i tuoi amabili e saporiti fluidi di donna, bevanda squisita di femmina eccezionale, visto che poi mi svago gioioso con le tue piccole labbra e con il tuo appassionato clitoride. Come un bimbo esultante e giulivo, ripasso di continuo su di te lambendo la tua carne sugosa e accalorata, sento i brividi intensi attraversare tutto il tuo corpo come delle scariche elettriche, di conseguenza proseguo per lunghissimi istanti a insistere sulla tua fica per farti raggiungere l’orgasmo. Subito dopo esso compare, mentre immancabilmente ti scuote, scardinandoti tutta come farebbe un’onda inarrestabile e travolgente, facendoti emettere un fortissimo grido di sollievo affrancandoti in maniera dissoluta e sregolata, carica di passione, tuttavia io non voglio fermarmi. 

Io voglio realmente portarti in paradiso, voglio che il tuo meraviglioso e stupendo corpo di donna sia attraversato e percorso da altri orgasmi costantemente più energici e intensi, fino ai limiti estremi del piacere fisico. Questo è il mio recondito e libidinoso desiderio, il mio incondizionato e inconfessato augurio per te. 

Tanti auguri di San Valentino amore mio. 

{Idraulico anno 1999}   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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