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Lei sculetta per la casa mentre passando l’aspirapolvere e cerca di muoversi al ritmo di salsa di una canzone cubana che veniva diffusa dall’impianto Hi Fi nel soggiorno in cui girava un CD di musica caraibica.

Il suo compagno si è chiesto perché non avesse mai studiato spagnolo, eppure è una lingua molto conturbante, sensuale, sinuosa, molto simile all’italiano che è ben diverso dall’inglese che è freddo ed asettico.

“Sabina dai, smettila! Non conosci le parole!” le ha urlato Gianni, suo compagno, dal salotto.

“Amore non importa. Ma non senti quanto è bello questo ritmo? Non ti viene voglia di ballare? Di cantare? Mi fa sentire felice” e dalla camera da letto dove si trovava, Sabina è andata in soggiorno da suo Lui passandogli davanti agitando il bel corpo che ha ma è coperto da una maglietta bianca, leggings e null’altro.

Lui non l’ha neanche vista, per lei neanche un’occhiata fugace, aveva il naso affondato nel quotidiano sportivo ed altro non c’era per lui ma ha trovato il momento per dire “Sabina sei stonata”

Lei per fare la smorfiosa le ha fatto una pernacchia silenziosa, le ha tolto la lingua ed ha ripreso la sua danza scacciapensieri con l’aspirapolvere.

Di sera pioviggina e fa piuttosto freddo, in televisione non c’è nulla di interessante e per di più Gianni è andato già a letto a leggere un romanzo di quelli da seicento pagine e dai titoli altisonanti e catastrofici, un vero mattone di carta e parole.

Sabina ha acceso lo stereo e il CD ha ripreso da dove era stato interrotto al pomeriggio.

Istintivamente le sue dita hanno preso a battere il tempo sul tavolo, si è alzata ed ha fatto delle piroette seguendo la musica, andando dal salotto fino alla camera da letto.

Gianni si era addormentato col libro in mano e le glielo ha sfilato e scostato leggermente le coperte.

La musica cubana giungeva debole, ma perfettamente udibile, dall’altra stanza dandole una sensazione indefinibile, uno strano mix di eccitazione e di insoddisfazione.

Il risultato si è tramutato nel voler fare un po’ di sano sesso con il suo maschietto e lui, ignaro, sta ronfando alla grande.

A Sabina però la cosa non ha meravigliato e si ha inventato qualcosa per soddisfarsi; non voleva sgrillettarsi e sditalinarsi come tante altre volte.

La posizione di Gianni è di quelle in cui non è necessaria la solita posizione del missionario con eventuale variante numerica, Sabina ha immaginato nella sua mente qualcosa di più, di diverso, di stimolante, di imprecisato ed in quel momento non sapeva nemmeno lei cosa.

Ma la fortuna è sempre dietro l’angolo ad favorire qualcuno e forse ora spettava a lei.

Gianni era solito dormire nudo e, a lei guardandolo tante volte ha sempre ammesso che aveva ancora un fisico discreto nonostante avesse oltrepassato i quarant’anni ma non di molto.

Poiché lei ha scostato le coperte e le lenzuola, ha guardato il petto liscio come quello di un bambino e tanti riccioli scuri non lunghi a coprirgli l’inguine le è venuto di massaggiarlo lì con la mano. Al contatto e a seguito della sua azione il cazzo ha reagito e lei ha osservato attentamente il rigonfiarsi del pene del suo Gianni restando incantata al vederlo diventare tutto bitorzoluto e scuro con il glande liscio, turgido e di un bel rosso violaceo acceso, le è parso anche di vedere una gocciolina densa affiorare dalla punta.

La musica le faceva muovere i fianchi e la mano ne ha seguito il ritmo.

Gianni non poteva non risvegliarsi e lo ha fatto di colpo trovandosi col sesso turgido e la sua compagna nuda davanti a sé, non sa se approfittare della situazione o farsi vedere scandalizzato poiché Sabina non aveva mai avuto un comportamento simile.

Ma lei senza dirgli niente, anzi facendo finta che fosse ancora addormentato, gli è salita a cavalcioni senza che lui dovesse far nulla. Sabina si ha allargato leggermente le grandi labbra con le dita e quel bel cazzo se lo ha fatto scivolare dentro di sé, è rimasta ferma per un attimo, una frazione di tempo imprecisata, e poi si è mossa al ritmo godereccio della musica ritmata che sentiva venire dal soggiorno.

Gianni per la prima volta è stupefatto dalla strana luce che vede negli occhi della sua donna, capisce al volo che è lo sguardo di una donna che sta godendo totalmente, senza pudori ed inibizioni e non gli resta che partecipare.

Le strizza le tette floride e cerca di afferrarne una con le labbra e coi denti tenta di afferrare uno dei capezzoli. Lei si ritrae ridendo felice come fosse una bambina ma poi lo ha accontentato e si è fatta divorare.

Lei presa dalla voglia e dalla musica “Amore siamo su una spiaggia cubana, lo senti il rumore dell’acqua? Il ritmo del rifrangersi delle onde? Senti il profumo dell’aria?”

Gianni non riusciva a connettere bene per come la sua Sabina lo sta scopando bene ed ha risposto “Si, sì, uuuuuuhhhh, sì”

Poi è iniziata un’altra canzone: Oye como va che ha un ritmo più frenetico e per lei è un minuto e mezzo di sesso da lasciare senza fiato. I fianchi di Sabina si muovono al ritmo del tam tam e Gianni risponde all’assolo dei fiati.

Al termine del brano, affannati e con un grido di liberazione, vengono quasi nello stesso istante e si accasciano sul letto, sudati e silenziosi a ripensare a quei pochi minuti di puro sesso musicale.

“Tu che con l’italiano ci vai parecchio d’accordo, che ne pensi di scrivere ciò che abbiamo fatto e provato stasera? Di farci un racconto insomma… così per poterlo ricordare!?”

Sabina non è dello stesso avviso e lo richiama alla realtà perché la sua voglia non è stata soddisfatta e Gianni se l’ha trovata sopra di nuovo con il cazzo duro e eretto poggiato sul ventre, mentre con le mani le accarezza le tette soffermandosi ogni volta maggiormente sui capezzoli rosei che sembrano essere delle piccole noccioline, a forza di essere sollecitati. Lui le ha strette le tette attento a non farle male prendendole con tutta la mano o almeno cercando di farlo, ciò ha fatto gemere la donna che si è spinta un po’ con il corpo sotto di lui avendo voglia di essere penetrata ancora, ma Gianni sembra avere tutt’altra voglia, almeno per il momento.

Sabina non aveva notato che Gianni ha lasciato lì accanto, sul comodino, il vasetto della Nutella ed allora allunga le mani a prenderla, infila tutte le dita, ne lascia colare un po’ sui capezzoli che assumono la stessa colorazione di quelli di una negretta, poi l’ha spalmata sulle tette con tutta la mano aperta, a partire dall’alto, fermandosi con un movimento circolare, terribilmente piacevole, sulle areole larghe e sempre meno rosate, a scendere verso l’interno. Ne ha messo parecchia nello spazio tra le due tette e poi è andata in avanti, spostando il cazzo in modo che si adagiasse proprio in quello spazio. Quel sesso è gonfio e Gianni ha dato il via ad un movimento di vai e vieni  tra quelle tette sode ed eccitate scivolando su quel letto di dolcezza. Intanto lei aveva preso una sua mano e ne succhia le dita una ad una. Il cazzo scivola sempre più facilmente e si riempie di cioccolata diventando simile a quello di un negro.

Luca ha interrotto il suo movimento per un momento per appoggiarlo sulle labbra; lei non si è fatta pregare e lo ha ripulito con la lingua godendo nel vederlo tremare e spasimare mentre gli lecca il filetto ed intorno al glande ed anche quando succhia per intero il glande stringendolo tra le labbra carnose. Poi si sposta indietro e riprende con più forza la spagnola che ora lei spinge verso il cazzo, le sono narici ormai invase dal profumo della nutella che si mischia all’odore di muschio del sesso pieno della crema marrone.

Gianni sente che sta per venire, la fa spostare fino a farla sedere sulle sue cosce così quando schizzerà la sborra le imbratterà la pancia ed anche le tette.

L’orgasmo arriva tra rantoli e mugolii, la sborra esce a spruzzi ed un po’ arriva sul mento di Gianni ma ci rimane poco perché lei si affretta si affretta a gustarlo con la lingua. É bianco e denso, sembra cioccolato bianco fuso.

Gianni la lecca su tutto il corpo ed anche quella mix che ha un gusto incredibile, lo fa ora piano, ora forte.

Il sesso di lei segue il ritmo della musica che continua a suonare e sente il suo sesso pulsare ed incredibilmente vuoto, lei non sa che non avrebbe atteso a lungo. Infatti poco dopo lo sente spingere con immutata sul suo ombelico mentre Luca fa merenda con i suoi capezzoli.

Quel cioccolato bianco fuso le ha dato delle sensazioni così perverse che si sente colare tra le gambe e tra le cosce piene e nervose, sente qualcosa di liquido scendere mentre lui finalmente le apre e le lecca spostando la lingua subito dopo sulle labbra del sesso facendola sciogliere e la crema marrone passa dalla sua bocca al clitoride, per poi tornare nella sua bocca, fluida, mentre le riempie il sesso tornato di grandi dimensioni.

Ora è un tutt’uno con lui, si sentono due fette di pane spalmate di nutella con il sapore della loro voglia, scivolano senza sosta l’una sull’altro e lei è soddisfatta come una bambina mentre il vasetto si chiude ma le mani, le labbra, il corpo rimangono piacevolmente appiccicate tra di loro felicemente. L’orgasmo arriva per entrambi ed i profumi di cioccolato, nocciole, aromi indiani e spezie arrivano anche in profondità.

Sabina non gli ha permesso di uscire, lo ha stretto a sé poiché vuole continuare ad averlo dentro. È madida di sudore e di voglia, mentre gli spalmava di cioccolata una natica prevedendo che le sarebbe di nuovo venuta voglia.

Che fosse una bambina viziata lo sapeva e lui lo stava scoprendo.

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