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Racconti Erotici Etero

Il collezionista

By 10 Febbraio 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Colleziono foto amatoriali di perizomi. Se vuoi contribuire ad arricchire la mia collezione, manda i tuoi scatti mentre indossi il tuo perizoma preferito alla mail : xxx@xxx.com

Il mio annuncio faceva più o meno così.
 
Inizialmente le mail ricevute erano poche, come poche erano le foto inviate.
Alcune probabilmente erano prese da internet, altre invece di bassa qualità non rendevano.
Dopo qualche mese però, iniziarono ad incrementare le mail ricevute e sopratutto, c’erano quelle belle, ma belle veramente.
Scatti di precisione, bellissimi capi indossati su fisici mozzafiato. In coordinato, alcune indossavano autoreggenti, scarpe con tacchi altissimi, corpetti e chi piu ne ha, piu ne metta!

Poi un giorno, arrivò una mail particolare.

Ciao, ho letto il tuo annuncio ma non ho la possibilità di scattare le foto da te richieste.
Ho 21 anni e abito a Torino.
Ti voglio proporre un’incontro per un caffè e se sono di tuo gradimento, potrai scattare tu stesso le foto mentre indosso il mio perizoma preferito.
Aspetto tue notizie.

Ciao Ciao!
Luana.

Mille pensieri e domande intasarono la mia testa. Mi conosce per caso? come sarà? mi faranno uno scherzo?
Alla fine cedetti e accettai l’invito che tanto si sarebbe tenuto in un locale e non in un luogo appartato, quindi non avrei rischiato niente di grave.

Concordammo l’incontro “al buio” in un bar del centro per il giorno seguente.
Ci scambiammo i numeri telefonici e provai subito a chiamarla.
La voce che sentii dall’altro capo era indubbiamente femminile.
– Pronto?
Ciao sei Luana?
– Si sono io. Credevi ti prendessi in giro?
Non si può mai sapere chi incontri. Ora so che sei vera.
– Bene allora ci vediamo domani alle 11 in punto. Quando entrerò nel bar, ti farò uno squillo e attenderò all’entrata.
Ok, a domani allora.
– Ciao ciao, a domani!

A dirla tutta ero emozionato. Preparai la mia digitale, batterie di ricambio, controllai che tutto funzionasse e misi tutto nel borsellino.
Le domande che mi ponevo erano molteplici. Esibizionista? Oppure non ha la macchina fotografica? Chissà!
Il pomeriggio proseguì normalmente mentre la sera faticai ad addormentarmi viaggiando un po con la mente immaginandomi come poteva essere questa ragazza.

Il giorno seguente, dopo il suono della sveglia, la mattina è volata ed è già ora di prendere il bus per recarmi in centro.
Arrivo al bar alle 11 meno 12 minuti, giusto il tempo per cercare un tavolino comodo e un po in disparte dove potermi accomodare.
Fisso l’entrata come ipnotizzato, ogni ragazza che vedo entrare immagino sia lei, alcune mi fissano qualche secondo e poi proseguono verso il bancone, altre non si accorgono nemmeno del mio sguardo che le analizza.
Sono le 11.02 quando una ragazza mora, capelli lisci, jeans attillati e giubbotto nero entra nel locale.
Si ferma affianco all’entrata e prende il cellulare in mano. Pochi attimi e salto quasi sulla sedia quando sento il mio telefono suonare. Lo sguardo della ragazza intercetta i miei movimenti e sentendo il telefono suonare con passo sicuro si incammina verso il mio tavolo mostrando un sorriso quasi sull’orlo della risata.
– Pensavo cadessi dalla sedia!
– Ciao Luana. Scusa ero perso nei miei pensieri. – Rispondo mentre mi ricompongo sulla sedia.
Mentre prende posto nella sedia davanti alla mia, toglie il giubbotto rivelando una maglia sempre nera, attillata ma molto elegante che non nasconde affatto un seno degno di nota. Immagino sia una terza abbondante.
– Eri perso nei tuoi pensieri o nelle mie gambe che guardavi senza ritegno?
– Non ti scappa niente… Non so perchè ma ero sicuro fossi tu appena ti ho vista entrare. – Dico con un mezzo sorriso.
– Sei pure veggente! Allora come mi trovi? Posso andare bene per i tuoi scatti?
– Direi anche molto bene. Ma posso chiederti perchè questa insolita proposta? Non potevi scattarle tu? – Domando continuando a vagare con lo sguardo sul suo corpo. Ora mi fisso sul suo volto, sui suoi lineamenti, le labbra carnose, occhi penetranti, scuri anch’essi. Mi piace. Mi piace da morire.
– In realtà non ho la macchina fotografica e poi anche se l’avessi avuta, non sarei stata capace a fare degli scatti decenti.
La mia eccitazione sta salendo e per scacciare evenutali ed evidenti erezioni nel momento che mi alzerò dal tavolo, cambio un po discorso. Parliamo del piu e del meno, cerco di entrare un po in confidenza e mentre beviamo un caffè mi racconta qualcosa del suo lavoro appena iniziato, della sua vita. Arrivata da poco in città, vive in un piccolo appartamento del centro e poi si lamenta del traffico, del rumore, ma tutto sommato si trova bene.
Poi tutto si ferma e penso di diventare di tutti i colori dopo aver ascoltato le frasi uscite dalla sua bocca.
– Ora penso vorrai controllare se sono di tuo gradimento. Ascolta la mia idea. Ora tu vai in bagno e mi aspetti, intanto io pago il conto e poi ti raggiungo.
Senza aspettare una mia risposta, si alza e si dirige alla cassa.
In fretta e furia raccolgo le mie cose e cercando di celare la mia agitazione chiedo indicazioni per i servizi.
I servizi in questione sono un po più isolati del solito, per raggiungerli bisogna attraversare il cortile interno condominiale e poi, sorpassata una piccola porticina, trovo a disposizione due cabine. Entro nella prima a destra, lascio la porta socchiusa e guardandomi attorno posso constatare che è abbastanza spazioso per stare in due.
Non passano neanche due minuti che la porta si apre. Sorridendomi entra richiudendo a chiave la porta alle sue
spalle.
– Bene ora veniamo a noi. Spero ti piaccia quello che vedrai.
Mentre dice questo si toglie il giubbotto, appendendolo alla maniglia e poi si avvicina a me. Allarga le braccia e a bassa voce aggiunge :
– Serviti pure.
Rimango senza parole, spalanco gli occhi per la sorpresa e non so cosa dire.
Le mie mani prendono vita quasi fossero comandate da qualcun’altro.
Le appoggio sui suoi fianchi morbidi,per raggiungere l’orlo inferiore della maglia percorro parte delle natiche con giri concentrici saggiando in parte la consistenza delle sue carni.
Una volta raggiunto l’orlo, lo alzo con calma fino a scoprire i bottoni dei jeans, alzo ancora un po, fino all’ombellico adornato da un piccolo piercing.
Prendo tra le dita il bottone dei suoi pantaloni e lo apro, mentre invece calo la zip, alzo per un momento lo sguardo fino a incrociare il suo.
Mi fissa tra il serio e il sorridente, noto un po di agitazione o eccitazione?
– Continua.
Me lo dice come a volermi spronare a non fermarmi.
Quando la cerniera è tutta aperta intravedo un piccolo triangolino rosso a coprire la sua intimità piu segreta.
Per abbassare però i pantaloni decido di girarla e appoggiandole le mani sui fianchi, la faccio ruotare.
Quando sto per prendere possesso dei bordi per calarli, mi ferma.
– Aspetta, così verrà meglio.
Così dicendo si sposta davanti al wc e piegando il busto a 90° va ad appoggiare le mani sulla vaschetta dell’acqua.
– Ecco ora puoi continuare.
Nel movimento di piegarsi, con i bottoni aperti, i jeans si sono spostati e parte del perizoma è già uscito allo scoperto.
La mia erezione a quella vista è stata immediata, come immediato è il fastidio che provo per la costrizione che mi provocano i boxer.
Respiro con calma e avvicinatomi prendo il bordo dei jeans e finalmente li posso calare.
Abbasso poco alla volta, scoprendo un filo rosso e minuscolo che dopo breve scompare tra le sue chiappe.
Continuo a scendere….fino ai polpacci.
Si mostrano a me due gambe stupende, probabilmente modellate da qualche anno di danza o di palestra e poi, salendo piu su, alzo lo sguardo e mi trovo a pochi centimetri dal suo frutto segreto. Coperto a malapena dal pezzo di stoffa striminzito e a quanto posso vedere, umido.
– Come ti sembro? Vado bene?
Non so cosa rispondere mentre mi rialzo, il mio sguardo è perso nel suo culo.
– Vabbè ho capito che devo saperlo a modo mio.
Si rimette in posizione eretta, indietreggia e quando è a distanza sufficiente, prende possesso delle mie mani e mi attrae a se appiccicando con prepotenza il culo contro mio pacco.
– Direi proprio che sono adatta.
Si porta le mie mani al seno e appena ne sento il contatto, inizio a palpeggiare senza sosta.
Una sua mano si intrufola tra i nostri corpi, entra nei miei pantaloni e va a stringere il cazzo.
– Mi fai impazzire. Sto per scoppiare.
Sono le uniche parole che riesco a dire mentre mi spara una sega frenetica.
– Quando mi farai le foto sarà ancora meglio. Questo è niente.
Stacco una mano dalla tetta per andare a tastare la figa.
– Sei un lago qua sotto.
Entro nel perizoma e subito dopo parto facendole un ditalino a due dita.
– In fondo, oltre a farmi fare le foto, era scontato che volessi un po di cazzo.
A questa affermazione non resisto oltre e con un lamento mi vengo nei pantaloni.
Mi sega ancora qualche istante ed estrae la mano piena di sperma che prima annusa e poi lecca tutta.
Non mi lascia concludere il ditalino che avevo iniziato e staccandosi da me, si ricompone.

– Basta voglio rimanere eccitata così fino a quando non finiamo le foto. Ora andiamo a casa mia.

In effetti la mail era particolare… Mi potevo aspettare di tutto… Ma non credevo tutto questo…

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