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Racconti Erotici Etero

Il ricordo di una amica

By 12 Novembre 2018Dicembre 16th, 2019No Comments

Sei sempre stata l’amica dei maschi. Perché con le altre ragazze c’erano rapporti troppo finti, troppo costruiti e poco rivolti a quello che devvero qualcuna volesse fare o dire. Il motivo per cui non hai praticamente più avuto amiche è la tua libertà sessuale. Tutta assolutamente consumata nell’intimo in modo riservato, non di certo una mostrazione inutile e apparente.
Il tuo essere conspevole di essere donna e di istinto sessuale naturale, la tua voglia di sperimentare e di andare oltre le imposizioni non scritte. Il tuo essere anche egoistica ed egocentrica, sapere di avere una certa attenzione involontaria con un maschio e goderne. Sei sempre stata un po’ manipolatrice e ricordo come mi confessavi quanto questo spesso fosse consapevole e quanto ti piacesse in fondo.
La possibilità di giocare con la tua femminilità e sensualità con altri uomini. Per questo in fondo ti ho sempre trovato una persona eccitante. Nulla era mai scontato e noioso. Mi sono fatto delle fantasie fantastiche. Il tuo corpo mi è sempre piaciuto; mi sono sempre piaciuti i tuoi seni sodi e non troppo grossi, le tue gambe slanciate, il tuo bel culo. Le tue mani, i tuoi piedi e le tue espressioni.
Eri quella che bisognava aspettare e sapevo che a volte era per accrescere attese che nella tua testa erano più eccitanti: . Spesso il tuo egoismo è sempre stato scambiato con il tuo carattere semplicemente indipendente e non curante. Quella era la cosa che più mi eccitava. La capacità di essere spregiudicata, sincera e pure cattiva. Oh si quella cattiveria.
Per questo ho sempre immaginato questa perfetta unione: il tuo ego compensato dalla mia eccitazione nel vederlo. Tutto tradotto attraverso atti sessuali troppo eccitanti. Una sera decido di salire, di non voler aspettare e ti incontro in camera mentre stai davanti al computer. Hai ancora l’accappatoio, ti devi vestire. Io ti incito e tu fai con calma. Rimani lì a vedermi osservarti. Sai bene quanto mi sto eccitando.
Così aspetto non dico e mi siedo sul letto. Mi parli di cose inutili e futili mentre ti muovi e ti togli l’accappatoio. Sei nuda davanti a me e mi chiedi di non guardare ma fai di tutto perché io guardi. Sai quello che stai provocando. E poi ti metti in piedi davanti a me e mi sussurri che nessuno ti mette fretta. Che fai quello che ti pare. Io ti guardo nuda e sono eccitattissimo. Tu sei di fronte a me nuda. Non resisto alla tentazione di toccarti le gambe ma tu ti giri e ti allontani.
Vuoi farmi capire bene le cose e così ti chini verso l’armadio. Il tuo culo è davanti a me. Mi alzo e mi inginocchio iniziando a baciarti compulsivamente i piedi, a succhiarli disperatamente per poi sentire la tua mano sul mio mento. Mi porti il viso sul culo e io capisco che è questo che vuoi: dimostrarti come tu come comandi leccandoti e baciandoti l’orifizio anale. Comincio con una forza che ti lascia sorpresa, neanche tu potevi immaginare come mi piace essere messo in riga con te.
Il mio stare sotto, sentire che il tuo ego si rempie, confermare la tua cattiveria e il tuo controllo mi fanno impazzire e baciarti compulsivamente il culo rende carne ai miei pensieri. Insisto così forte che riesco a farti avere un orgasmo e così con le mani inizio a toccarti anche la figa già fradicia.
Sposto la mia testa tra una gamba e l’altra, accavallandone una. Ora la mia perversione è un connubio di adorazione ai tuoi buchi dai quali mi sposto in continuazione con la lingua. Nella mia bocca gli umori si mischiano e ti sento gemere assieme al tuo controllo. Ti sto facendo godere moltissimo e continuo finchè non sei stremata dal piacere. Mi spingi verso la sedia dove cado e mi slaccio i pantaloni.
In quel momento capisco: ora sono io che posso controllarti ma non desidero farlo. Ti siedi sopra di me dopo avermi sfregiato il cazzo con la tua figa bagnata, ti metti girata di spalle e ti fai impalare dal mio membro eccitatissimo. Quello che vuoi lo capisco subito: una volta raggiunta la massima penetrazione, vuoi che ti prenda verso di me prendendo le tue gambe a cavalcione e aprendole. In questo modo la penetrazione è massima e anche durante l’atto il mio cazzo rimane sempre quasi tutto dentro di te.
Con violenza allargo le tue gambe con le braccia mentre con tutta la forza te lo spingo dentro. Stai gemendo tantissimo e appoggi la tua testa vicino la mia spalla. Posso vedere la tua bocca aperta mentre gemi e i tuoi occhi che lacrimano.
Gioia pura di chi è capace di godere. Cerco di tenere sempre il mio cazzo dentro di te e spingere continuamente per dannarti di piacere più possibile. Sento che il mio membro dentro di te ha ormai provocato un misto di umori che ci sta infradiciando. Spingendo più forte che posso ora guardo di nuovo la tua bocca aperta, in preda alla smorfia che ti causano i continui orgasmi. Una piccola riga di bava ti scende dall’angolo della bocca. Io avvento la mia lingua per leccartela insieme alla bocca.
E’ in quel momento che urli fortissimo. Una liberazione vera e propria. Sento la tua estasi tramite la figa bagnatissima. Questo mi rende talmente eccitato da sentire palpitazioni e così eiaculo anche io. Tu senti il fluire del mio sperma dentro di te e mi affondi le unghia nel corpo mentre ti agiti sul mio membro affinchè durante l’eiaculazione rimanga dentro di te.
Riprendiamo fiato insieme. Non diciamo nulla. Poco dopo ti appoggi ancora verso la mia spalla mentre il mio cazzo è ancora dentro di te. Le nostre lingue si intrecciano compulsivamente, come se sentissimo il fortissimo bisogno di scambiarci fluidi ancora, continuamente, senza sosta. Infettarci di piacere. Mentre ci baciamo sento che accarezzi il mio membro dentro di te. Ti piace toccare e sentire lo sperma che poco a poco cola giù. Ti piace sentire che sono dentro di te e l’umore misto allo sperma che prova questo.

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