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Le mie cugine…e non solo – Capitolo 5

By 2 Febbraio 2020Giugno 21st, 2020No Comments

Appena a casa accesi il PC, richiamai la registrazione sul televisore e mi accomodai sul divano. Per i  primi cinque o dieci minuti della registrazione vidi mia zia fare la spola tra la cucina e la lavanderia, aveva un’espressione serena sul volto seppure sembrava affaticata e stanca, probabilmente a causa delle diverse faccende che stava portando avanti. Appena sentì le urla di sua figlia tutto cambiò. Diverse emozioni le si dipinsero sul volto; inizialmente dubbio, sconcerto, poi consapevolezza ed infine paura per l’incolumità della piccola. Ma quando le urla si trasformarono in gemiti il volto divenne indecifrabile; confusione, incredulità, forse addirittura rabbia.

Probabilmente non capiva, ancora, come urla di dolore si potessero trasformare in gemiti di piacere. Ma allo stesso tempo si stava alterando perché sua figlia stava provando piacere, prima del matrimonio, e per di più in presenza di suo cugino e forse addirittura partecipe.

Alla fine la preoccupazione, la curiosità, la rabbia e tutte le altre emozioni provate fino a quel momento ebbero la meglio sul suo autocontrollo…si precipitò così verso la fonte delle urla.

Una volta sul pianerottolo qualcosa dentro di lei non le permise di fare irruzione nella camera invece si sporse leggermente, stando attenta a non farsi vedere.

Vedere sua figlia completamente nuda, a gambe larghe, mentre veniva presa a cinghiate la fece letteralmente sobbalzare.

Nonostante il viso fosse parzialmente nascosto dallo stipite della porta, nuovamente, la vidi cambiare diverse espressioni in pochi secondi. La preoccupazione lasciò presto posto alla vergogna, all’imbarazzo, allo sconforto e infine la rabbia si ripresentò.

Accennò un movimento verso la stanza, ma anche questa volta si fermò come se una forza invisibile la trattenesse sulla porta ad osservare la scena, come se in realtà non volesse interromperci.

Più passava il tempo più agitava e contorceva fino a che con un movimento apparentemente involontario spostò la mano verso il basso e con naturalezza alzò la gonna e iniziò a stimolarsi da sopra lo slip.

La stimolazione continuò in maniera quasi impercettibile durante tutta la punizione. Nonostante tutto la zia sembrava apprezzare parecchio ciò che vedeva, e quando si girò ne ebbi la conferma…aveva, infatti, le labbra sanguinanti a causa dei morsi che si stava dando per trattenere i gemiti ed evitare così di essere scoperta.

Dalle immagini non era molto chiaro, ma mi sembrò che raggiunse il piacere almeno una volta e qualche giorno dopo, parlandone con lei, ne ebbi la conferma.

La confessione sarebbe stata circa questa, ma non vi preoccupate ve la racconterò meglio poi:

“Dopo l’orgasmo sono rimasta scombussolata per diverso tempo, per poi arrivare alla conclusione che mi vergogno che vedere mia figlia sottoposta a “violenza” mi abbia potuto eccitare al punto di arrivare all’orgasmo.”

Poco prima che uscissimo diretti in bagno la vidi precipitarsi giù dalle scale, probabilmente accorgendosi del termine della punizione non voleva correre il rischio di essere scoperta.

Nonostante fossi venuto poco prima vedere quella scena mi eccitò nuovamente, ma il tempo stringeva e dovetti rimandare quindi il mio piacere.

Interruppi la riproduzione del video e avviai rapidamente il programma per il montaggio.

Tagliai la parte del video più compromettente, ci aggiunsi una musica sensuale di sottofondo e lo inviai all’indirizzo mail della zia. Nel testo solo una frase: “Se non vuoi che tutti sappiano mettiti in contatto con me”.

Mentre lavoravo al montaggio l’unica cosa a cui riuscivo a pensare era quanto fosse zoccola la zia nonostante la sua nomea da bacchettona.

La risposta arrivò verso le 10 del mattino successivo. Anche la sua risposta fu semplice e concisa:

-Glo: “Brutto bastardo cosa stai facendo?”

Decisi di non risponderle subito, volevo che sentisse crescere la pressione, magari addirittura che pensasse di aver sbagliato usando quelle parole.

Ed infatti dopo un paio d’ore ricevetti infatti una mail su toni ben diversi:

-Glo: “Scusa per le parole che ho usato poco fa, mi sono lasciata andare, non volevo. Per favore posso sapere cosa vorresti da me?”

Nuovamente decisi di farla attendere per un po’ prima di rispondere in modo da farla ammorbidire per bene.

Quando infine inviai la risposta la mail era secca secca e senza possibilità di fraintendimento alcuno:

-G: “Lurida cagna ciò che voglio è molto semplice. Voglio il completo controllo sul tuo corpo e sulla tua mente.”

La sua risposta, invece, fu immediata. E per di più esattamente quella che mi aspettavo:

-Glo: “Tu sei un pazzo! Sono una donna per bene IO. Nessuno può controllarmi, tanto meno un moccioso come te!”

-G: “Sai è buffo questa mail mi ricorda tanto le parole di tua figlia, e credo tu abbia visto com’è  andata a finire.

Quindi facciamola finita in fretta e dimmi se il video lo devo inviare o meno. Hai un’ora prima che lo diffonda.

Fammi sapere!”

Questa volta fu lei a farmi attendere…il tempo stava per scadere ed io ero già pronto per inviare la mail, ma alla risposta arrivò:

-Glo: “…va bene, obbedisco, sono tua.”

-G: “Ma che brava cagna!, ti garantisco che hai fatto la scelta giusta.”… e poi la mail continuava…“Procurati due elastici e del dentifricio dopo di che vai in bagno, spogliati, avvolgiti gli elastici alla base delle tette in modo che siano ben stette e che impediscano l’afflusso di sangue alle tette. Ed inizia a masturbarti con lo scopettino del cesso finché non sei al limite dell’orgasmo, senza però raggiungerlo, dopo di che spalmati del dentifricio sulla figa e in particolare sul clitoride.”

Infine rivestiti e torna al lavoro, ma senza indossare l’intimo.

Hai mezz’ora per dimostrare che hai eseguito altrimenti manderò la mail…Ah un’ultima cosa, d’ora in poi dovrai rivolgerti a me chiamandomi Padrone, esattamente come fa quella cagna di tua figlia.

Dopo circa venti minuti la risposta era nella posta. Notai subito il simbolo della graffetta ad indicare la presenza di almeno un allegato e la preview del testo era inequivocabile “Ho eseguito Padrone.”.

C’erano allegate sei foto:

La prima raffigurava il magnifico corpo della zia completamente nudo.

La seconda un primo piano delle tette libere da ogni restrizione e vincolo, come immaginavo erano delle belle tette, sode, candide punteggiate qua e la da lentiggini.

Nella terza aveva applicato gli elastici come le era stato ordinato e già si poteva notare come i seni si stavano arrossando e ingolfando di sangue.

Il soggetto della quarta foto era la sua bellissima figa, anche se era sminuita dalla folta peluria. Purtroppo non era ancora “trattata”.

Nella quinta, invece, aveva scostato i peli in modo che si vedesse direttamente e chiaramente la pelle tutta arrossata ed irritata ma soprattutto bagnata.

Nella sesta infine si poteva vedere la figa ricoperta di dentifricio e incorniciata dalla gonna.

Soddisfatto da come aveva eseguito la mia risposta non si fece attendere molto:

“Brava cagna, vedo che hai eseguito alla lettera i miei ordini. Ma ho notato che hai una “bella” foresta in mezzo alle gambe…cosa che non mi piace per nulla, quindi appena arriverai a casa ti depilerai. E mi raccomando che sia una depilazione fatta bene. Ricorda che ti controllerò.

Terrai gli elastici e il dentifricio fino a fine giornata e per mantenere il giusto stimolo ti spalmerai il dentifricio ogni ora, tornando al limite ogni volta, ma ricorda che non dovrai mai godere.

Ricorda, infine, che d’ora in avanti non hai più il permesso di raggiungere l’orgasmo per nessun motivo.”

La conversazione proseguì poi con alcune altre mail:

-Glo: “Ma Signore cosa dirà mio marito quando mi vedrà depilata? E quando si accorgerà che non raggiungo più orgasmi?”

-G: “Questi non sono affari miei, una troia come te può benissimo inventarsi una scusa credibile, e dovrebbe saper fingere orgasmi senza problemi, anzi credo tu lo abbia già fatto diverse volte.”

Finalmente mia zia arrivò a casa ed ero già davanti al monitor di sorveglianza, per cui la vidi depilarsi e appena finito le inviai via sms nuovi ordini.

-G: “Chiama l’altra schiava e chiedile di controllare il lavoro che hai fatto e di riferire direttamente a me.”

Vidi la zia uscire dal bagno e urlare a sua figlia di scendere, Erika scese e trovò sua mamma sdraiata sul pavimento del bagno a gambe larghe. Notò subito che aveva il pube depilato di fresco e questo le fece capire che qualcosa non andava. appena varcò la porta del bagno mia zia iniziò subito a parlare:

-Glo: “Il Padrone ti chiede di controllare se ho fatto un buon lavoro con la figa…”

Il responso non si fece attendere, e purtroppo per la zia era negativo…il lavoro era stato fatto malamente. Per questo ordinai a Erika di rifarlo accuratamente questa volta.

Erika si mise subito al lavoro ripassando il rasoio sul pube leggermente arrossato della madre.

Mentre per la punizione ordinai ad Erika di recuperare una cintura ricoperta di borchie. La ricerca la impegnò diversi minuti, mentre la madre, senza ribellarsi, rimase sdraiata sul pavimento aperta ed indifesa in attesa della sua sorte.

Rientrata in bagno con la cintura diedi ordine ad Erika di colpire sua madre per 50 volte sulla figa e a mia zia di tenere le labbra aperte in modo che fosse colpito anche e soprattutto il clitoride. Purtroppo però la cuginetta aveva delle remore a colpire sua madre e dovetti quindi intervenire per persuaderla, forse anche in maniera un po’ dura…ma d’altronde bisogna correggere sul nascere certi comportamenti.

-G: “ Erika ricordati che sei solo una lurida cagna e per questo devi imparare ad obbedire al tuo Padrone. Se non esegui entro due minuti riceverai il triplo delle cinghiate direttamente sulla figa ancora infiammata!”

Questa minaccia colpì nel segno, sulla sua faccia si dipinse una maschera di terrore e si affrettò a rispondere:

-E: “Mi scusi Padrone eseguirò subito, ma la prego non mi punisca più!”

Purtroppo dovetti assentarmi per sbrigare delle faccende quindi le lasciai “sole”, ma una volta rientrato guardai immediatamente il filmato registrato durante la punizione.

La punizione andò liscia praticamente fino alla fine quando Erika presa dall’eccitazione e dalla lussuria saltò direttamente sulla figa ormai bordeaux della madre iniziando a leccarla, succhiarla e morderla come un assatanata portando rapidamente la madre sull’orlo dell’orgasmo e oltre, nonostante il dolore dipinto sul suo volto.

Appena zia si fu ripresa a sufficienza dall’orgasmo senza pensarci un attimo prese sua figlia e la fece posizionare sopra di lei in un perfetto 69, in modo da poter ricambiare il piacere appena ricevuto.

Guardai il video fino a vedere Erika godere, poi presi la macchina e mi diressi verso casa loro. Quasi non ci vedevo più dalla rabbia e rischiai pure di fare un incidente, “Farò pagare anche questa a quelle due troie!”. Arrivato a casa della zia entrai senza suonare e le chiamai a rapporto di fronte a me. Erano ancora nude, e appena mi videro si misero a quattro zampe sperando di intenerirmi. Le due cagne sapevano perfettamente di avere fatto un casino e entrambe, guardando a terra, all’unisono dissero: “Ci scusi Padrone, non succederà più!”

-G: “Questa volta non ve la caverete così facilmente cagne!, ma che non succederà più è sicuro!; portatemi il cane e la cinta, poi mettetevi in posizione per ricevere la punizione!”

Tornarono poco dopo. Erika portava una lunga e sottile asta di bambù; mentre Gloria, invece, la cinta borchiata che era già stata usata poco prima sulla sua stessa vulva, me le porsero e poi si posizionarono come da ordini…piegate a novanta con le mani al muro e le gambe divaricate.

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