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L’intreccio – Capitolo 14 – La punizione

By 7 Ottobre 2019Dicembre 16th, 2019No Comments

Giunti a casa di Luana, aprii con il telecomando il cancello della villa. Percorsi i 200 metri e arrivò un uomo della sicurezza ad aprirci le portiere. Lasciai le chiavi attaccate al quadro e l’uomo mi portò l’auto in garage. Entrammo in casa e Luana mi fece accomodare in salone dove c’era già Corrado ad attenderci. “Vado a farmi una doccia nel bagno della stanza, non ci metto molto, tu Corrado vieni con me” disse Luana. “E’ già tutto pronto” le disse Corrado “bene andiamo! Quando sono pronta vieni a prendere Filippo e accompagnalo”. “va bene” rispose Corrado. Rimasi solo nel salone. Mi guardavo intorno e pensavo a cosa stesse escogitando Luana. Passarono diversi minuti e mi venne a prendere lui. “Vieni Filippo, Luana è pronta” e mi accompagnò nella sala giochi. Entrai e vidi Luana in ginocchio ai piedi del letto con i capelli raccolti in una coda di cavallo. Il busto era eretto, era bendata da una mascherina con elastico che non le permetteva di vedere nulla. Indossava un corsetto nero e un sottilissimo perizoma molto sgambato. Le mani erano legate da delle polsiere unite tra loro come se fossero manette e le teneva in prossimità dell’inguine. Si rese conto che eravamo entrati perché fece un piccolo movimento con la testa come a cercare di capire i nostri movimenti con l’udito. Corrado si accomodò nel divano rosso pronto a gustarsi lo spettacolo. Mi spogliai completamente e mi avvicinai a Luana. Lei sentendo la mia presenza mi disse: “Filippo questa sera sono stata una monella” “ti sei eccitata a strusciarti con Michele sul cubo?” “Si Filippo”. Presi un frustino e iniziai a farlo scorrere sulla mia mano sinistra “Sei stata molto birichina questa sera” e le passai il frustino accarezzandola sulla pelle. Un brivido lungo la schiena la pervase. “quanto sei stata cattiva?” “tanto, Filippo, tanto” e partì un colpetto di frusta su una natica molto lieve come un piccolo schiocco. “Si Filippo, sono stata cattivissima” e ne partì un secondo. “Lo hai sentito dietro di te Michele?” “Si Filippo mi strusciavo e sentivo il suo membro fra le natiche” e partì un terzo colpo. Ad ogni piccolo colpo Luana inarcava la schiena. “Ed ora cosa dovrei farti per punirti?” “fai di me quello che vuoi Filippo”. Guardavo Corrado visibilmente sudato che iniziava a trastullarsi il pisellino. Mi posizionai davanti a lei con il membro in erezione a pochi millimetri dalla sua bocca. Lei lo percepì e cercò di impossessarsene. Ma ogni qualvolta lo sfiorava con le labbra partiva un colpo del frustino sulla natica. “Dammelo Filippo, Fammelo succhiare” “no Luana devi scontare la punizione, sei stata una bad girl quindi no!” e partì un’altra scudisciata. Continuavo a farle percepire il cazzo davanti alla bocca, era un gioco sottile di piacere e perdizione. Tentò di sollevare le mani per prenderlo in mano e veniva punita. Decisi poi che il gioco doveva andare oltre. La feci alzare sempre legata le calai il perizoma, la liberai dal corsetto. Ora era completamente nuda in piedi sempre bendata e sempre ammanettata. La feci distendere sul letto le liberai momentaneamente i polsi per poi legarla nuovamente agli anelli del letto con le braccia aperte. Presi altre due corde le infilai due bracciali alle caviglie e la legai con le gambe aperte agli anelli posti ai piedi del letto. Corrado alla sua sinistra guardava e sudava. Mi posizionai vicino a lei e con il frustino perlustrai le sue labbra, il collo, le tette e i capezzoli si inturgidivano, l’addome, le cosce, e la fica. Mi soffermavo molto sulla fica andando su e giù lungo il solco. Lei fremeva ad ogni sfioramento. “quanto sei stata cattiva Luana?” “Tanto, Filippo, tanto” e partiva un colpetto su un capezzolo. Lei inarcò la schiena “Sono stata monella, monella” e ne partì un altro. Si morse un labbro. “ti piaceva strofinare il culo con Michele eh?” “sì mi piaceva” e giù un altro colpetto. Poi mi girai da Corrado e gli dissi perentoriamente: “Corrado vieni qui!” Lui docile come un agnellino si avvicinò ai piedi del letto. Gli feci capire che doveva leccare la fica di sua moglie. Ubbidì immediatamente e mise la sua lingua nella fica di Luana. “Vorresti che fosse Michele a leccartela?” “Siiiiiii” è partì un altro colpetto sul capezzolo. Era eccitatissima. La lingua di Corrado perlustrava la sua fica e gli umori scendevano copiosamente. Feci cenno a Corrado di smettere di leccarla e di accomodarsi nuovamente sul divano. Lui ubbidiente a capo chino e con l’uccellino tra le mani si sedette nuovamente. Mi posizionai davanti a lei con il cazzo in tiro e la penetrai con un sol colpo. “Bravo Corrado me l’hai preparata bene”. La chiavavo con un ritmo lentissimo. Vedevo i suoi umori colare sul mio cazzo. Ebbe un orgasmo esplosivo. Sentivo le sue gambe fremere e le contrazioni dei muscoli della fica. La slegai da quella posizione e la feci mettere carponi. Mi preoccupai di legarla nuovamente agli anelli. Feci cenno a Corrado di ritornare vicino a me e gli sussurrai all’orecchio “Preparami il culetto”. Lei cercava di capire cosa avessi detto a suo marito. Ma se ne rese immediatamente conto nel momento che la lingua di Corrado iniziò a lubrificare il buchino. “Sono stata birichina Filippo”. A quelle parole ripresi in mano il frustino e la percossi delicatamente su una chiappa, facendo attenzione a non lasciarle segni. Ogni volta che diceva qualcosa veniva percossa. Mi posizionai seduto davanti alla sua bocca e con il frustino le feci capire che doveva prendermelo in bocca. “Succhia, cagna, succhia” Le dissi. E lei iniziò uno dei suoi magistrali pompini per lubrificare ben bene il mio cazzo. Quando ritenni opportuno penetrarla feci spostare Corrado di lato e gli ordinai: “Aprimi bene queste chiappe” Lui obbedì immediatamente e le allargò le natiche, indirizzai il mio cazzo nel buchino e spinsi forte. Lei inarcò la schiena. Mi fermai un attimo per consentirle di adattarsi all’intrusione. La presi per i fianchi ed iniziai a montarla inesorabilmente. “Siiiiiiiiiiii, Spaccami tuttaaaaaaaaaaaaaaa, Sbattimi, inculamiiiiiiiii, Spingiiiiiii, Spingiiiiiii” “ti piace essere montata così vero?” “siiiiiiiiiiii, continua Filippoooooooooooo, continuaaaa, montami, montamiiiiiiiii” il ritmo era incessante, sentivo le palle sbattere sulle natiche. Stavo per venire, volevo venirle nel culo. Aumentai ulteriormente il ritmo, la stringevo forte per i fianchi “siiiiiiiiii, ohhhhhhh, vengooooooo” provò un orgasmo anale incredibile. Io non smettevo di incularla. “Ancoraaaaaaaa, ancoraaaaa, ne voglio ancoraaaaaaaa” continuava a godere incessantemente. Sborrai anch’io nelle sue viscere fu un’esplosione e la riempii tutta. Aspettai un attimo ed estrassi il cazzo. Ordinai a Corrado di pulire il culo di sua moglie con la lingua. Ubbidiente Corrado prese a leccare il liquido biancastro che fuoriusciva dal culo. “Bravo Corrado, puliscila bene” E Corrado eseguiva. “Ora vai sul divano” Gli ordinai perentoriamente. Lasciai Luana con il culo all’aria. Presi nuovamente il frustino ed iniziai a percuoterla piano sulle natiche, con colpi ritmati. La slegai e si accasciò sul letto. Le tolsi la benda. Mi guardò e mi sussurrò “sei magnifico” “Non è finita Luana” replicai. Mi dette un’occhiata con uno sguardo misto tra lo stupito e un’espressione voluttuosa. “Succhiami il cazzo” le ordinai. Lei remissiva imboccò il glande e iniziò a sbocchinarmi. La tenevo per la coda dei capelli dandole il ritmo del pompino. Quando il cazzo ritornò in erezione le ordinai. “ora impalati da sola”. Prese il cazzo con una mano lo appoggiò alla fica e si calò su di esso. Le tenevo le tette con entrambe le mani ed ogni tanto le mordicchiavo i capezzoli. Prima uno e poi l’altro. Luana gemeva e si muoveva sul mio cazzo. Raggiungemmo un orgasmo travolgente insieme. “vengooo” dissi. “Godooooooo, vengooooooo” disse lei e si accasciò sul mio petto esausta ed ansimante. “Filippo sei un amante eccezionale” “dici?” “si. Ne ho avuti di amanti ma tu li superi tutti in fantasia e prestazioni” Mi inorgoglivano quelle parole. “bene allora facciamo un giochino”. Mi guardò come dire basta non ne posso più ma era troppo curiosa. “dimmi cos’hai in mente” “non adesso ti chiamerò domani od oggi oramai e ti dirò cosa dovrai fare” “va bene Filippo non mi puoi anticipare niente?” “Sarà una cosa che ti procurerà un piacere immenso”.

Corrado intervenne: “Possiamo fare colazione?” sono le 7:00 ed è stata una nottata movimentata.” “hai ragione Corrado fai preparare la colazione e disponi che ci venga servita nel salone” Disse lei. “Andiamo a farci una doccia Filippo” Congedammo Corrado ed entrammo nel bagno della stanza rossa. “Vuoi farla insieme a me?” mi disse “certamente” risposi io. Entrammo nel box doccia e iniziammo a insaponarci reciprocamente. Lei provvedeva a lavare me io lei. Ogni tanto ci scambiavamo dei baci mentre le nostre mani perlustravano i rispettivi sessi. Eravamo stanchi entrambi e non andammo oltre. Una volta risciacquati uscimmo e indossammo gli accappatoi. “la prossima volta facciamo sesso nella doccia” mi disse lei “Sì concordo e magari un’altra volta nella vasca idromassaggio” indicandola con gli occhi. Uscimmo dalla stanza rossa con indosso solo l’accappatoio e ci recammo nel salone dove ad attenderci c’era Corrado seduto al tavolo ad aspettarci. Facemmo un’abbondante colazione e poi andai a rivestirmi. Nel congedare i due Corrado mi disse: “Grazie, grazie per tutto quello che fai per Luana” “prego è un piacere” replicai sorridendo. “in settimana vieni in ufficio da me. Ho bisogno di parlarti di lavoro” “volentieri” risposi “Ti chiamo per fissare un appuntamento” Concluse lui. Li lasciai sorridenti non prima di aver limonato per l’ennesima volta con Luana che salutandomi mi disse all’orecchio: “Ho in mente una sorpresa per te. Ne parlo con Corrado prima e poi ti dico”. Chissà a cosa stava pensando questa vulcanica donna.

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