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L’irresistibile fascino del proibito – Capitolo 2 Il loro piccolo segreto

By 10 Febbraio 20212 Comments

La mattina dopo, come sempre, ci ritrovammo tutti insieme per la colazione.

Logicamente per tutti era una mattinata come tutte le altre, ma dentro di me ovviamente non era assolutamente così. Ero in uno stato continuo di imbarazzo, ciò che avevo visto la sera prima mi tormentava ma logicamente cercai di non farlo notare a nessuno.

Tutte le volte però che incontravo il viso di Elisa e di Joseph sentivo salirmi forte l’imbarazzo e spostavo automaticamente lo sguardo altrove. Era però molto difficile poiché in pratica trascorrevamo gran parte del tempo tutti insieme e quindi continuavano a passarmi per la mente tutte quelle scene che avevo visto la sera prima. Mentre facevamo colazione con caffè e cornetto quindi, non potevo fare a meno di pensare alla notte prima e le immagini scorrevano fisse davanti ai miei occhi; così vedere Elisa davanti a me mettere in bocca il cornetto mi riportava immediatamente a poche ore prima quando in quella bocca ci avevo visto entrare ben altro che quella semplice pasta, e quel grosso pisello di Joseph tornava alla mente come una scheggia impazzita. Oppure poche ore dopo, quando ci trovavamo al mare e lei era lì accanto a me a prendere il sole di schiena; guardavo il suo sedere disteso con il costumino che gli copriva le natiche, e la mia mente non faceva altro che tornare a quei momenti, mentre i miei occhi lo vedevano sbattere e scuotersi, schioccando forte mentre veniva sbattuta con decisione dai colpi di reni di Joseph.

Logicamente, anche guardare lui non poteva che riportarmi alla notte prima; così, mentre lo vedevo disteso a prendere normalmente il sole, la mia mente quasi obbligava la mia vista, nascondendomi sotto i miei occhiali da sole, ad andare a cercare l’immagine del suo slip, e con gli occhi andavo a cercare tutti i particolari, le forme e tutto quello che mi confermava ciò che avevo già visto, la sagoma inusuale del suo pisello. Guardavo i suoi slip, cercavo di vedere tutte le curve, e mi immaginavo sotto quel tessuto il largo pezzo di carne che avevo visto poche ore prima e, non posso negarlo, sentivo qualcosa muovermi dentro.

Poi con l’andare delle ore si attenuò l’imbarazzo dentro di me, la sera iniziava ad essere lontano nella mente, ed il giorno dopo quasi scomparse.

La sera di due giorni dopo però, quelle sensazioni si riaffacciarono prepotentemente dentro di me poiché, in un’altra serata alcolica, si iniziò a parlare, come succedeva ogni tanto, di sesso in generale.

Erano i classici discorsi sessuali che possono capitare in una compagnia, le battute dei ragazzi, il più delle volte molto pesanti come sempre accade, e le nostre più delicate e maliziose.

Questa volta però, tutto ciò che dicevano Elisa e Joseph lo ascoltavo con un’attenzione fuori dal normale, tutti i loro commenti e battute mi restavano impresse nella mente, sia che si trattasse di discorsi normali che di qualsiasi altra cosa.

Passavo ai raggi x tutte le loro frasi, cercandoci qualcosa di ambiguo, di sessuale, e lo legavo alle immagini che avevo visto giorni prima.

I soliti video sessuali nelle chat di gruppo ci fecero scherzare ancora più pesantemente; i ragazzi, in preda all’euforia, tiravano fuori video di pompini a destra, gangbang a sinistra, il nero con il cazzone enorme che inculava la ragazza e così via.

Il fuoco dentro mi si accese nuovamente, in maniera importante, quando qualcuno fece un affermazione su un video dove un ragazzo di colore inculava una ragazza, e cioè di come fosse possibile prendere un pisello di quelle dimensioni nel culo e così via.

In mezzo a tutte le risposte e battute di ognuno di noi infatti, vidi di sfuggita la risatina che Elisa fece guardando Joseph. Credo che solamente io, oltre loro, potevo capirne il motivo, poiché anch’io ormai sapevo dell’importanza del pisello di lui che non aveva niente da invidiare a quello visto nel video.

La mia mente quindi iniziò subito a pensare a mille all’ora; chissà se avevano mai fatto sesso anale.. Poteva Elisa davvero essere riuscita a prendere quel pisello in culo? E se sì, lo facevano spesso? O forse non l’avevano mai fatto?

Sinceramente, pensando alla stazza di Joseph, non riuscivo proprio ad immaginare Elisa mentre lo prendeva dietro, mi sembrava veramente difficile come ipotesi.

Poco dopo però successe una cosa particolare che mi fece traballare. Ci fu uno scambio di battute che si dissero sottovoce, (ormai nei loro confronti ero diventata una specie di radar) poiché probabilmente non volevano farsi sentire da nessuno. Li vedevo sorridere in disparte, lui era dietro di lei e la stuzzicava dandogli dei pizzicotti nel fianco e lei cercava di fermarlo. Sentii in maniera quasi impercettibile ciò che si dissero; una cosa del tipo “dai Eli vien via.. Perché no?” “Zitto zitto, dai smettila!” “E dai, lo sai anche te…” “Fermo fermo…Dai che ci sentono…Ora vediamo dai…” “Ma l’hai portato?” “si, si…dai basta ora dai…”

Il tutto finì con una spinta scherzosa di lei che lo allontanò mentre lo guardava sorridendo.

Non so perché ma io ricondussi il tutto al video di prima, a ciò che avevamo commentato, e mi immaginai lui che cercava di convincere lei a fare sesso anale. Era logicamente una ipotesi che mi ero mentalmente costruita da sola, molto fantasiosa tra l’altro. Non riuscivo poi neanche a collegare il discorso de “l’averlo portato”, che incastrava effettivamente poco o nulla con la mia ipotesi e me la faceva crollare notevolmente. Non ci pensai più.

La serata continuò ed a una certa ora tornammo verso il resort. Qualcuno fece la solita battuta sul sesso, riprendendo però i video che avevamo visto prima “mi raccomando, con tutto questo alcool, andateci piano da dietro, ah ah aah!!” con sotto tutti i “seeee va beh…” “A dormire altroché!!”

La prima cosa che istantaneamente feci fu guardare la reazione di Elisa e Joseph: lui la guardò e sorrise, anche lei lo guardò e sorrise, mentre faceva no con la testa e con un dito della mano.

Fu la scintilla che, circa mezz’ora dopo, mi fece alzare dal letto, rischiando di svegliare Alessio, e  mi fece sgattaiolare fuori come la volta prima, in silenzio, guardandomi attorno, ed avvicinandomi un’altra volta a quella finestra.

Ero nuovamente tornata ad essere una “guardona”, e mentre mi avvicinavo alla finestra, l’idea fantasiosa di vederli fare sesso anale mi faceva impazzire. Continuavo a pensare, a cercare di capire se davvero quella intuizione che avevo avuto poteva essere vera, se davvero quelle frasi, quei sorrisi avevano la spiegazione che mi ero data io. Pensavo tra me e me: “No, mi sembra impossibile” “ma dai in culo?!quel pisello?!…Ma no dai..” Mi sembrava un ipotesi davvero impraticabile mentre pian piano continuavo ad avanzare verso la finestra ed il fuoco dentro di me era sempre più forte.

Questa volta non sentivo la voce di Elisa, pensai con un po’ di rammarico e delusione che forse questa sera si erano messi effettivamente a dormire.

Poi arrivai alla finestra e, come l’altra volta, pian piano mi affacciai.

Erano di nuovo lì. E stavano facendo di nuovo sesso.

Quello che vidi fu, come l’altra volta, altamente eccitante ma mi lasciò dentro un po’ di delusione. Ormai avevo fortemente immaginato e sperato in quella possibilità e quindi il vederli nuovamente fare l’amore ma non come avevo immaginato io, mi spense un pò il fuoco.

Era comunque una situazione altamente eccitante, lei era seduta sopra di lui che era a sua volta seduto nel letto. Lo stava cavalcando, e lo teneva con le braccia stretto a sé, andando lentamente su e giù, con le mani di lui che la afferravano per le chiappe da sotto.

Era lui che la guidava, la faceva salire e scendere lentamente mentre le tette si spalmavano sul suo viso; vedevo la lingua di lui leccargli il seno e mordicchiare i capezzoli ritti di lei che ballonzolavano lì davanti.

“Oddio” pensai di nuovo, “è Elisa, non posso stare qui”, e come la scorsa volta ebbi l’istinto spontaneo di andare via. Ma nuovamente, come la prima volta, restai inchiodata lì.

Le mani di lui lasciarono le natiche e si portarono sulle tette, gliele stringeva e palpava con decisione, leccandole e succhiandole con passione, mentre sentivo arrivare dei silenziosi “oohhh” di lei che abbracciava la sua testa. Vedevo il viso di Elisa girarsi dietro di sé, stringeva i denti ed apriva la bocca delineando le smorfie della sua goduria mentre saliva e scendeva con ritmo lento. Poi tornai a guardare la penetrazione ed era veramente un’immagine pazzesca; vedevo infatti questo largo pezzo di carne, così maestoso, che gradualmente usciva dalla fica, ogni volta che lei faceva il movimento di salita. Quel movimento sembrava non finire mai, e mi si delineava davanti agli occhi questo pisello esageratamente lungo e largo, leggermente storto, con sotto due palle decisamente grosse e tonde che rendevano l’immagine ancora più maestosa. Poi lei tornava a scendere e quel largo cazzone la penetrava nuovamente del tutto, facendo ogni volta gemere  Elisa di piacere.

Fu come vivere quella penetrazione così possente, potevo quasi sentire l’eccitazione di lei dentro di me, tanto che automaticamente la mia mano si portò vicino alla mia passerina iniziando a toccare i jeans.

Poi lei si portò le mani nel sedere allargandoselo, probabilmente per facilitare la penetrazione e fu lì che la sorpresa quasi mi bloccò il respiro; con quel movimento infatti, le natiche si allargarono in maniera chiara, mi mostrarono il suo ano e vidi che dietro di lei c’era qualcosa.

Lo riconobbi subito; era uno di quei sex toys anali, perché ne vedevo distintamente la base che svettava tra i suoi glutei. Capii così che Elisa ce lo aveva infilato dentro il culo!

Sgranai gli occhi e restai con la bocca aperta qualche secondo; vedevo soltanto la base del toys stretta in mezzo alle natiche di Elisa, che quindi doveva averlo del tutto dentro l’ano. Non ci potevo credere.

La mia mente era in subbuglio, mentre la penetrazione continuava tra i gemiti di loro due.

Poi, come un fulmine nella mia mente, vidi la mano di lui che andò proprio lì, prese tra le dita la base e lo iniziò a muovere in tutte le direzioni. Lei contemporaneamente tirò su il viso ed emise un gemito più forte continuando a tenersi le chiappe aperte.

Joseph continuava a penetrarla da sotto ed iniziò a far uscire il toys dal suo ano. Vidi chiaramente il suo sfintere che si allargò per far passare la parte larga dell’oggetto. Non lo fece uscire completamente ma anzi prese a muoverlo lateralmente facendo in modo di allargargli il buchetto verso tutti i lati. A volte faceva come per sfilarlo completamente; poi, arrivato quasi alla fine, lo reinseriva tutto dentro. Il gemito di Elisa commentava ogni volta quel gesto, la sentivo gemere e contemporaneamente guardarsi dietro di sé il suo retto allargarsi a ritmo dai suoi movimenti.

Non ci potevo credere: quello era il sedere di Elisa! Ormai avevo capito che probabilmente, a breve, Joseph gli sarebbe entrato dietro. Mi tornarono in mentre le mie ipotesi, i pensieri che avevo avuto durante tutta la serata e quasi mi sentii compiaciuta scoprendo che ragione! “L’hai portato?!..” D’un tratto capii anche quella frase e mi venne da sorridere, come a congratularmi con me stessa per esserci arrivata da sola.

Ero eccitatissima, e mi toccai sempre più decisa, sentendo tutti i brividi della masturbazione esplodere dentro il mio cervello.

Ad un tratto Joseph fece nuovamente uscire il toys ma lo sfilò del tutto dall’ano di Elisa, lo buttò a terra e riprese i glutei di Elisa tra le mani allargandoglieli in maniera esagerata. Mentre sotto il pisello di lui continuava a penetrarla, vidi davanti a me lo sfintere allargato di Elisa e restai scioccata, poiché non potevo credere fosse davvero lo stesso che avevo visto poche ore prima in spiaggia prendere il sole con il costumino.

Le dita di lui poi andarono senza delicatezza a penetrarlo e lei apostrofò il tutto con un gemito ancora più forte, stringendo i denti in un lamento soffocato. I suoi occhi scrutavano le dita di lui che gli entravano nello sfintere; era lì con la bocca aperta a guardarsi penetrare il culo, tutta eccitata, e la scoprii più porca di quello che avrei mai osato immaginare.

Poi lui la fece sfilare da sopra e capii, con un fremito di eccitazione, che di lì a breve l’avrebbe inculata.

Lei restò abbracciata sopra di lui, leggermente alzata in attesa dei suoi movimenti.

Ero eccitatissima, vidi la mano di Joseph prendere il suo pisello che appoggiò in mezzo le natiche di lei; sempre con la mano lo strinse tra i suoi glutei e lo strusciò in tutta la sua lunghezza. Il pene svettava fin oltre le natiche di Elisa, e la sua larghezza che vedevo davanti ai miei occhi mi fece rabbrividire pensando che ora si sarebbe fatto strada nell’ano di lei. Joseph indirizzò la cappella verso lo sfintere di lei che, e qui notai un minimo di apprensione nel suo sguardo, si girò a guardarlo nel viso come fosse concentrata ed in attesa di essere inculata. Vidi la cappella fare forza tra le sue natiche che lui allargava con decisione. Lei sottovoce disse “Jo, fai piano…” “Certo Eli” rispose lui. Con una mano poi si prese il pisello per dirigerlo nella direzione giusta; “Allargati il sedere Eli..” gli disse tra un sospiro e l’altro, e lei obbedì immediatamente prendendosi le natiche ed allargandole del tutto per facilitare la sua azione. Vidi lui che fece forza, spingendo sia con la mano che con il corpo, mentre portò l’altra mano nella schiena di Elisa e fece in modo di spingerla verso il basso.

Mi accorsi in maniera nitida del momento della penetrazione perché vidi la smorfia di dolore nel volto di Elisa che lasciò andare un gemito e spalancò la bocca sgranando gli occhi. Per qualche secondo lei restò immobile, con soltanto una piccola parte del pisello dentro il suo sfintere, mentre lui gli aveva ripreso tra le mani il sedere e la faceva lentamente muovere da un lato all’altro.

Poi lentamente diede un’altra spinta, tenendola stretta a sé con l’altra mano e vidi il culo di Eli piano piano ingoiare il pisello in tutta la sua lunghezza.

Ora era in gran parte entrato, lo vidi chiaramente. Non potevo credere ai miei occhi: Avevo davanti a me Elisa a cavalcioni di Joseph, con quel pisello mastodontico infilato in su per il culo. Restai a bocca aperta mentre davanti a me il movimento di Joseph iniziava ad essere sempre più convinto e fluido.

Non potevo ancora credere che la stava veramente inculando. Vedevo il suo largo pezzo di carne che scompariva tra le chiappe di Elisa che, con ritmo, saliva pian piano liberandolo quasi del tutto, per poi tornare giù facendosi penetrare sempre più a fondo.

Lei continuava a guardare nel vuoto con la bocca spalancata mentre emetteva lunghi gemiti quasi sussurrati mentre lui ad ogni colpo lasciava andare un oooohhh, siii”. Vedevo le mani di Eli stringere forte il lenzuolo del letto e questo mi dava la sensazione di come fosse rilevante la penetrazione.

Ogni volta che vedevo ricomparire il pene tra le natiche di lei, la visione era di totale dominazione, poiché questa sua larghezza fuori misura dava proprio l’impressione di essere tremendamente ingombrante. Subito dopo poi, lo rivedevo nuovamente penetrare lentamente il suo culo, andando a scomparire tra le natiche di lei che quasi lo avvolgevano, dando la netta sensazione di stare allargando in maniera tremenda ed innaturale l’ano di lei .

Ad un certo punto lui la prese per il collo delicatamente e la portò verso di sé baciandola in bocca, nel collo dappertutto ed accarezzandogli i capelli. Continuarono quella splendida inculata, mentre io fuori mi stavo ormai selvaggiamente toccando da sopra i vestiti. Immaginavo dentro la mia testa cosa diavolo doveva essere quella penetrazione, che sensazioni poteva dare ed il tutto si mescolava con la mia mano che stuzzicava sempre più forte il mio clitoride sotto il jeans.

Sentii Elisa che iniziava ad ansimare forte, mi sembravano gemiti di vera e propria eccitazione, non più di dolore o similari.

La vidi piegare le gambe quasi montando su di lui ed appoggiando i piedi nel letto, facendo in modo in pratica di sedersi direttamente sopra a Joseph.

Così l’inculata fu ancora più poderosa. Lui gli toccava il clitoride da davanti mentre vedevo scendere il culo sopra a questo enorme cazzone che scompariva spaventosamente tra i glutei che ora lei si allargava con le mani, e non potevo ancora credere che fosse proprio Elisa quella lì davanti a me. Sentivo la loro pelle che sbatteva con forza, erano i classici schiocchi provocati dal sedere di lei nelle cosce di lui che sottolineavano il ritmo ora molto concitato.

Era già passato diverso tempo da quando aveva iniziato ad incularla ed i loro movimenti ora erano molto più fluidi e veloci; lei poi si sfilò dal suo pisello, afflosciandosi su di lui, e restando così, in pratica, a pecorina. Vidi le mani di lui che immediatamente andarono ad allargargli le chiappe.

Ancora una volta sgranai gli occhi: davanti a me svettava libero l’ano di Elisa completamente dilatato, in maniera tremendamente esagerata. Vedevo in primo piano i classici movimenti di rilascio dei muscoli dello sfintere che si apriva e chiudeva a ritmo; era diventato in pratica una cavità tonda smisuratamente larga che appariva tra i suoi glutei. Era una visione incredibile, non pensavo che avrei mai visto dal vivo un buco di culo così totalmente spanato e soprattutto non avrei mai pensato di vedere proprio quello di Elisa.

Io mi stavo continuando a masturbare con passione, non riuscivo a fermarmi, la situazione era una delle più erotiche che avevo mai vissuto.

Elisa si girò sopra di lui e, sempre con i piedi saldi nel letto, andò a cercare con la mano il pisello di Joseph. Poi lo indirizzò verso la sua passera e con una naturalezza imbarazzante si fece nuovamente penetrare, sedendosi in pratica ancora una volta su di lui.

In questa posizione vedevo ancora più chiaramente la penetrazione; avevo davanti ai miei occhi Elisa che, girata verso di me, andava su e giù sopra a questo bestione grosso che gli allargava le grandi labbra in maniera assurda.

Guardai nel viso lei, i suoi occhi chiusi mentre con la bocca emetteva gemiti, le sue dita che prima si leccava e che poi portava a massaggiare il clitoride, il continuo movimento in su e giù nel pene di lui che la teneva per le chiappe da dietro, le sue tette che rimbalzavano disordinatamente su e giù al ritmo della scopata: era un immagine pazzesca.

Ogni tanto poi, quando il movimento la faceva arrivare completamente seduta sopra di lui, vedevo le mani di Joseph che gli prendeva i fianchi e la faceva muovere verso tutti i lati. Gli “Ohhh” di lei risultavano ancora più forti in quei momenti, ed io mi ritrovavo ad immaginare cosa poteva provare mentre sentiva dentro di se tutto quel grosso e largo pezzo di carne.

La mano di lui si prese in mano il pisello che uscì dalla passerina di Eli; con una naturalezza veramente impressionante, vidi la sua mano portare la cappella sotto lo sfintere di lei. In un secondo, con una mano fece scivolare giù il corpo di lei e vidi il pisello entrare senza un minimo di incertezza nel culo di Eli che guardò dietro di sé sgranando gli occhi e lasciando andare un gemito forte. Vidi davanti agli occhi le sue natiche ancora una volta separate e penetrate da questo largo pisellone in una scena veramente pazzesca.

L’inculata così mi appariva agli occhi se possibile ancor più possente: questa asta di carne lunga, larga e leggermente storta andava direttamente in mezzo alle natiche di Elisa e, guidata dalle mani di Joseph che la teneva da sotto, entrava pian piano completamente dentro di lei fino a scomparire del tutto. Vedevo la forma tonda delle chiappe che veniva letteralmente separata ed allargata da questo enorme cazzone.

Lei ora aveva continuamente il viso pieno di smorfie e lasciava andare gemiti sconnessi ed importanti mentre si masturbava selvaggiamente davanti; probabilmente era una penetrazione decisamente ardua e forse particolarmente dolorosa. Ancora non potevo credere ai miei occhi di star vedendo Elisa mentre subiva un inculata così colossale.

Lui iniziò ad ansimare in maniera affannosa aumentando il ritmo, probabilmente perché stava per venire. Sentii la voce di lei quasi tremante che gli chiese con un tono molto alto “stai venendo? Stai venendo?” I gesti di conferma di lui fecero sfilare Elisa da sopra che in pochi istanti si mise in pratica a pecora accanto a lui, prendendo in mano il suo pisello.

Quell’ultimo movimento, il fatto di intuire quello che stava per fare mi fece raggiungere proprio in quell’istante l’orgasmo, un orgasmo forte ed intenso, che mi fece tremare le gambe e mi lasciò per lunghi secondi a godere con la bocca aperta in un gemito smorzato.

Riaprendo lentamente gli occhi, spossata dalle sensazioni che avevo appena provato, mi ritrovai la visione di Elisa piegata a pecorina; quella posizione mi regalava il primo piano del suo sedere e non potevo credere a quello che vedevo; aveva questo ano che svettava tra i suoi glutei rossi, pieni delle impronte delle mani di lui, completamente aperto, con un diametro pazzesco, come fosse completamente slabbrato, con dei continui movimenti di rilascio automatici e sembrava quasi respirasse.

Elisa intanto andava su e giù con la mano e si infilò in bocca la parte superiore del pene. “Aaah Eli, si, sto venendo” gridò lui e si prese in mano il pisello; lei restò con la bocca a pochi centimetri dalla sua cappella aspettando la sua venuta. Come l’altra volta, i movimenti della mano di lui rallentarono fino a quasi fermarsi, poi vidi partire uno schizzo che andò direttamente in bocca di lei. La mano di lui continuò a muoversi lentamente e ad ogni due o tre movimenti, apostrofato sempre da un suo “ooohh”, partirono dei lunghi schizzi di sperma che si scagliavano con forza dentro la bocca di Elisa. Poi, dopo tre schizzi, lei scese con la bocca infilandosi parte del pisello dentro. Lui lasciò il pisello con la mano e lo “affidò” alla sua bocca. Capii che stava continuando a venire perché tremava tutto e dava dei colpi forti con il pisello dentro la bocca di lei. I suoi “ooohh” continuarono per almeno 3 o 4 volte mentre lei restava immobile con gli occhi chiusi ed il pisello in bocca che si muoveva con colpi brevi e decisi, probabilmente relativi ad ogni schzzo.

L’immagine era paurosa: questo enorme pisello dritto verso l’alto che dava dei colpi forti, entrando ed allargando prepotentemente le labbra di Eli e lei ferma con la testa sopra di lui che riceveva tutto quello sperma in bocca.

Poi lui si afflosciò nel letto con un “oohhh” finale, fermandosi del tutto, lei lo prese con una mano e cominciò a masturbarlo lentamente mentre con la bocca iniziò ad andare su e giù. Non potevo credere a quello che avevo visto: mi immaginai tutta quella sborra nella sua bocca e restai a guardarla fissa per vedere cosa avrebbe fatto. La vidi spostare lo sguardo verso di lui con il pisello ancora dentro la bocca, e vidi nella sua gola i movimenti chiari dell’ingoio. Quei movimenti mi confermarono che stava ingoiando tutto lo sperma che lui gli aveva eiaculato in bocca.

Sgranai gli occhi e quasi sussurrai “no, vabbè…”.

Poi si fece uscire il pisello dalla bocca, tenendolo con la mano e guardandolo davanti a sé.

Continuò lentamente a masturbarlo e la vidi leccare il prepuzio, probabilmente per succhiare gli ultimi rimasugli di sperma che aveva. Con un grande sorriso lo guardò e si buttò nel letto accanto a lui che la abbracciò e la baciò appassionatamente in bocca. Li lasciai in questa posizione, con lui disteso nel letto con questo grosso pisello piegato ed appoggiato tra la gamba e lo stomaco, e lei tra le sue braccia, distesa e rannicchiata su di un lato, che mi donava allo sguardo il suo sfintere ancora tremendamente aperto.

Cercando di non fare rumore, tornai nuovamente verso il mio bungalow, barcollando in qua e là, del tutto scombussolata da quel che avevo visto. Ero ancora più scioccata dell’altra volta.

Avevo, sì, fatto delle ipotesi durante la serata, ci avevo rimuginato sopra e mi ero immaginata diverse cose, ma sinceramente non avrei mai pensato realmente di vedere Joseph inculare Elisa, soprattutto per la dimensione del suo pisello.

Non pensavo fosse possibile, o almeno non pensavo che Elisa si sarebbe mai lasciata inculare da un cazzo così enorme.

Ed invece l’aveva fatto. E sicuramente non era stata la prima volta, visto comunque la relativa scioltezza con cui l’avevano fatto.

Mi addormentai in preda ai pensieri sempre più pericolosi ed ambigui e con in testa, come un dipinto impresso nella mia mente, l’ano completamente aperto di Elisa, piegata a novanta mentre si faceva schizzare tutto lo sperma in bocca da lui.

Ancora una volta lasciavo spazio ai miei sogni incontrollati che sicuramente avrebbero preso impulso da quella serata rubata, spiata, all’ombra di quella finestra aperta…

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