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M’s story. Capitolo 54. Las dunas

By 20 Dicembre 2022No Comments

Venerdì 26 gennaio: siamo a Maspalomas da neanche 24 ore ed è successo di tutto. Al risveglio siamo solo tre nel bungalow: Max e Marta rientrano poco dopo: lei è sfinita ma felice, lui è nudo e tronfio, con i calzoncini in mano e l’uccello che penzola. Hanno “scambiato” tutta la notte, con una sola differenza, mentre Max è molto selettivo, Marta è stata scelta da tutti, anche più volte. Da parte mia, invece, continuo a provare quella nuova sensazione per cui non rifletto quasi più, faccio quel che c’è da fare in quel momento, non penso al futuro e mi accorgo di essere molto più interessata agli uomini di prima.

Eugenio ci fa segno di non far rumore e ci dà le istruzioni per la mattinata: “Stamani andrete nelle dune: il gestore della discoteca mi ha spiegato che è un piccolo deserto dove, con qualche attenzione, ci si accoppia con molta facilità. Mettete collare, un micro-bikini a fili e i tacchi più alti: distano 5-6 chilometri e impiegherete un’oretta passando per il paese e altre zone abitate. Alla reception danno dei cappelli a falde molto larghe per non prendere il sole: state all’ombra il più possibile. È importante che vi vedano la figa, le tette e il culo quante più persone possibile. Ubbidite, fatevi montare per massimo due ore senza far storie e andate. Vi aspettiamo per pranzo alle 13:30”. Adelina ha ancora vergogna, a me si rotta la volontà ieri notte e penso solo a far bene quel che Eugenio vuole.

Cerco di farle coraggio, sorrido e le ricordo di sorridere: “Coraggio, pensiamo solo a quello che ci ordinano e saremo felici”. La nostra passeggiata procede tra sguardi maschili vogliosi e parole cattive da parte delle donne: sembriamo due bellissime sorelle. Passato il paese, giunte al Mirador, vediamo uno spettacolo sahariano di dune. Dobbiamo proseguire: sfiliamo i sandalini alti e ci dirigiamo alla zona della boscaglia, alberelli e qualche palma. Dopo 100 metri c’è un signore sui 60 che ci saluta e ci indica il suo uccello: io mi avvio senza incertezza, Adelina segue. Ci si nasconde dietro un albero e gli faccio un bocchino intenso, che si conclude presto: non godo, ma mi bagno tantissimo. Soprattutto, sono cambiata, ho molta meno vergogna e sentire la bocca piena di seme mi dà gioia.

Proseguiamo verso la zona etero: è molto vasta e si è distanti gli uni dagli altri. Ci sono coppie esibizioniste, moltissimi voyeurs, coppie che cercano singoli e singoli che cercano coppie. Qui non siamo le uniche col collare: ci sono varie signore portate al guinzaglio a quattro zampe. L’età media della concorrenza è molto alta, oltre i 60, e ci sono alcune proprio bruttine e altre con troppa ciccia: per due come noi sarà un… bagno di sangue!

Ci fermiamo sotto la poca ombra dei cespugli e io mi metto a quattro zampe, con le intimità rivolte verso il sentiero che abbiamo percorso. Adelina mi guarda meravigliata ma non ce la fa a fare lo stesso: mi resta vicina a pochi metri.
I primi ad avvicinarsi sono guardoni: restano abbastanza vicini e si masturbano. Io resto immobile, come se non avessi visto e senza fare nulla che possa essere inteso come un invito. Si avvicina una signora sui 70, ma Adelina fa ampi cenni di “no”, che non siamo schiave per donne. Sento poi una mano che mi accarezza, dalla schiena al sedere, e mi chiede: “Du bist wunderschön, jetzt werde ich dich knallen. Ist das in Ordnung?”. Non so chi sia, come si chiama, non l’ho neanche visto. Sento, invece, una mano sul fianco, due gambe che si mettono tre le mie da dietro, una mano che va a sentire se sono pronta e… penetrata! Non ha una buona erezione, forse migliorerà. Mi penetra con un ritmo medio e sento che l’uccello gli si irrigidisce. Ci prende gusto, aumenta la velocità e… quando mi spruzza sulla schiena finalmente godo anche io! Un istante e un altro ha preso il suo posto: questo mi desidera, lo sento entrare gonfio e bollente… miagolo sottovoce, dolce. Si vede che questo mio miagolare gli piace tanto, accelera e mi sbatte senza pietà: io godo di nuovo.

Penetrata dal terzo, temo ci sia la fila dietro di me e cerco gli occhi di Adelina, come per dirle: “Aiutami, ti prego”. Lei capisce, si ferma un attimo a pensare, poi mi sorride, si alza e si mette a quattro zampe accanto a me. Sì, ci deve essere la fila perché anche Adelina geme, prima di dolore, dopo un po’ di piacere. Ormai ho la schiena coperta di seme quando, finalmente, sento che Adelina geme forte per il suo primo orgasmo. Devono essere davvero tanti dietro a noi, perché qualcuno si sposta davanti al nostro viso, chiede tipo un permesso, poi ci mette il sesso in bocca: un po’ a me, un po’ a lei. Se hanno il membro in erezione io godo anche con la bocca e se ne accorgono tutti: per fortuna non capisco cosa commentano. Sono stanca, stanchissima, quando Adelina dice in inglese a tutti che la festa è finita, che dobbiamo tornare a casa. Mi gira la testa, ho tanto sonno, strascico i piedi scalza fino al Venus. Siamo quasi puntuali e Marta vede che non sono in condizione di fare altro che dormire: mi lasciano tranquilla sullo scendiletto, ma sono tutta sporca di sperma, dal collo fino ai piedini: mi porterà qualcosa da mangiare quando riaprirò gli occhi.

Riapro gli occhi dopo due ore: tutti e quattro si stanno facendo belli, forse per andare ai bordi della piscina, mi sorridono ed Eugenio mi parla: “Brava. Ha detto Adelina che ti hanno presa una ventina e hai fatto una dozzina di bocchini. Ma soprattutto che non hai fatto niente che potesse sembrare un invito a possederti: bravissima! Ora mangia qualcosa e fatti una bella doccia… c’è qualcuno che ti sta aspettando da quasi 3 ore…”. Mi alzo, barcollo ma mi riprendo, mi affaccio: ci sono i tre ragazzi della sala giochi di ieri, i due aggiuntisi in discoteca e… altri due. Chino il capo davanti alle mie due amiche e ai padroni, divento rossa, vado a prepararmi per quelli e dico umilissima a Eugenio: “Mio signore, io non so se ce la farò anche per stasera”. Però sono felice che mi siano venuti a cercare in tanti, vuol dire che sono stata davvero brava e li ho fatti divertire: ubbidisco e, dopo tre quarti d’ora sono perfetta. Esco fuori con Marta che traduce ed Eugenio che parla ai ragazzi: “Emme, che voi chiamate Shakira, è un po’ stanca. Questa sera, dopo cena, dobbiamo andare in un altro locale con altri amici. Chiedo a voi: come potete fare?”.

I ragazzi parlottano tra loro, poi: “Se Shakira non può, potrebbe venire l’altra ragazza, quella sui 30 anni? C’è una spiaggia molto bella, Las Mujeres beach: abbiamo i motorini, in mezz’ora siamo lì: è quasi febbraio; quindi, è pulita e non c’è quasi nessuno”. Eugenio riflette, è evidente che non gli piace mandare una schiava da sola con 7 maschi e fa una contro proposta: “Va bene per Adelina, però portate anche Marta, questa signora accanto a me che traduce, vi piace? Però ritorno per le 19:00 al massimo”. Sono felici e, detto fatto, Marta e Adelina mettono il giubbino, la prima gonna a portata di mano e via, fuori sui motorini. Ma un ragazzo è rimasto: è magrolino, con gli occhiali, il perfetto nerd. Che però, rosso inviso, allunga un bel fiore di campo a Eugenio, dicendogli “Per Shakira”. Capisco, divento rossa anche io e mi commuovo bagnandomi gli occhi, rispondo con un “Thank you”, che già corre dietro al suo gruppo.

Dunque, qualche ora del pomeriggio di riposo per me, almeno spero: andrò ai bordi della piscina, magari proverò la famosa jacuzzi, accompagnata da Max, mano nella mano. Eugenio, invece, ha appuntamento con il direttore del resort: cercherà di carpire altre soluzioni e problematiche. Sono piccina accanto al bestione Max, che è nudo, con l’uccello pendulo che sbatacchia mentre cammina. Non sono le misure il suo forte, Eugenio è ben più virile di Max, ma credo si vanti di come fa l’amore: una forza della natura. Mi presenta a tutti loro amici, sono 5 coppie, probabilmente quelle che ieri notte han fatto “festa”: i mariti o compagni sembrano accorgersi di me, chiedono qualcosa a Max e, ottenuta come risposta “One our best sex slaves”, mi palpano, mi accarezzano, sembrano valutare ogni centimetro del mio corpo. Ottengo il permesso di poter stare a mollo e due gentili signori si offrono di farmi compagnia. Sorrido, fin dal primo minuto fino ad ora, e mi lascio portare.

In acqua mi coccolano, gli piace soprattutto il mio lato B, che palpano in continuazione, anche inserendovi le dita. Io ricambio accarezzando pubblicamente i loro uccelli, che però non sono né eretti né importanti: meno male che Max è circondato dalle cinquantenni, perché se ci fosse stato lui accanto sarebbe stato uno tsunami! Insomma, ci si ferma alla limonata, per fortuna, e io mi godo due ore di coccole, baci sulla bocca e sui capezzoli e Jacuzzi. Sono quasi le 19:00 è ora di tornare al bungalow e prepararsi per la serata: Eugenio decide che dobbiamo vestire la tutina in morbido tulle nero decorata con ricami floreali, trasparentissima e aderentissima: non è lingerie, ma quasi. Tornano anche Marta e Adelina, stanche ma felici: la spiaggia era deserta e si sono divertite un sacco…!

A cena, come previsto dai gestori del resort, ci mescoliamo con gli altri: si conoscono altri ospiti e si fa amicizia. Io, non riesco a parlare sono sola ma… viene a farmi compagnia mister nerd, timidissimo pure lui: mi chiedo se sia riuscito a fare qualcosa con Adelina o Marta. Mi alzo un attimino e vado da Marta a verificare: lei si mette a ridere e mi risponde prendendo la più grossa banana che c’è sul tavolo e sventolandomela davanti al naso!
Il messaggio di Marta è chiarissimo e mi vien da pensare che, come le timide, i timidi sono pieni di sorprese: le misure sono importanti, inutile fare l’ipocrita… ma per me più importante è la gentilezza e il fatto che mi ha regalato un fiore. Ricordo che questa sera andremo in una nuova discoteca, il Fun4all Swingers Club e chiedo a Eugenio se posso invitarlo. Lui mi risponde: “Fallo, ma solo perché ti sei riposata: guarda che forse stasera avrete tanti corteggiatori”. Al nerd scrivo il nome su un tovagliolo, aggiungo 22:30 e spiego a gesti che, essendo tre coppie, l’ingresso di solito è gratis. Lui sorride felice, fa di sì con la testa e, indicando sé stesso, dice: “Helmut! You Shakira, me Helmut. Ok?”.

Alle 22:30 sono tre le coppie che vanno verso la disco: Helmut non è uno strafigo come il mio Leòn, ma è stato carino e sembra sensibile. Ci teniamo solo per mano, nessuno dei due ha il coraggio di dire o fare. E nemmeno guardare l’altra. Marta e Max, invece, sono una tempesta di baci, risate, palpate. Eugenio è sobrio, ma si vede che Adelina gli piace molto più di noialtre due. Per scherzo, Marta e Max, di sorpresa, ci spingono una tra le braccia dell’altro! Finalmente Helmut trova il coraggio di baciarmi sulla bocca, mentre io sento una enorme durezza contro la pancia, divento rossa e la sua mano si posa sul mio sedere.

Il Fun4all è più piccolo della discoteca di ieri sera, quasi non ci sono piste da ballo: sembra si debba ballare su delle piccole rotonde sopraelevate, dove c’è anche la sbarra. Ho il dubbio che sia più un club privé che altro, ma per fortuna è pulito e ben arredato. Ci sono solo due coppie e circa 5 singoli: si vede che hanno regole diverse. Eugenio ci manda subito a ballare: tre cubi per tre schiave: e si fa un cerchio di maschi attorno ai cubi. Mi bagno perché mi sento desiderata da tutti. Dopo poco ci fanno scendere, balliamo circondate, vicinissime ai maschi. Con la tutina siamo praticamente nude ed è inevitabile che attorno a me ce ne siano più che alle altre: Helmut ha chiaramente il timore di perdere la sua preda e, delicatissimo, mi tira verso uno dei separé più lontani: ubbidisco, lo seguo e, una volta tirata la tenda, mi adagia nuda su un bel letto a forma circolare. Lo ha già tutto dritto e gonfissimo, mi porta sopra di sé: io preferisco sempre stare sotto, ma ubbidisco, sono bagnata da prima, scendo e lo accolgo tutto, fino a sentire i suoi pelacci sulle piccole labbra: lo ha lungo e largo, ma niente di paragonabile al mio padrone.

Abbasso il viso come per caso, spero che mi baci… lo fa! e mi attira a sé, mi tiene stretta, mentre si muove da sotto dentro di me, gustandosi ogni istante: miagolo a lungo, quindi ho un orgasmo: lui si sente tipo una star. Siamo talmente presi l’uno dall’altra che ci accorgiamo che c’è qualcuno solo quando si siede sul lettone. Un altro mi sta già palpando e aprendo le natiche. Un terzo si masturba un bel pene vicino al mio viso. Helmut non fa una piega: è chiaro che lui ha già quello che voleva e continua a muoversi dentro di me da sotto. Mi guardo attorno, ho gli occhi annebbiati, mi sembrano carini: almeno questo, visto che sembra sarò di nuovo umiliata… a cominciare da quello che me lo spinge in bocca. Mi sottometto, succhio meglio che posso, mi accarezza la testa, ma si muove avanti e indietro senza riguardi. Si aggiunge quello dietro, che prima mi lecca il buchino segreto e poi mi sodomizza piano… ma quando si accorge che sono elastica ci dà dentro da matti. E io perdo il controllo, godo, un secondo orgasmo, questo davvero importante. La “serata” continua su questo genere fino alle 02:00 e, quando ci avviamo verso casa, camminiamo sbilenche tutte e tre. Eugenio è stanco ma felice; ci comunica che, visto il successo che riscuotiamo ovunque ci porti, domani resteremo nel villaggio, al massimo facendo felici gli ospiti.

Sabato mattina Helmut non si presenta, è un dolore su cui non voglio pensare nemmeno 2 secondi. Mi godo la piscina, almeno finché il sole non rischia di farmi abbronzare. Mi stendo poi su una sdraio accanto ad Adelina: ci sorridiamo, capiamo entrambe di esser state brave e che Eugenio è proprio contento di noi: spero per lei che, avendo superato le quattro prove, potrà presto mettere il collare definitivo. Marta chiacchera e scambi baci e carezze con il loro gruppo di amici, oggi con due coppie in più. Mi addormento sentendo ripetere “Shakira” dal gruppo di Marta e Max. Ma ecco che succede qualcosa che mi sveglia: Eugenio sta correndo verso di noi, ride da orecchio a orecchio: “Notizia bomba!”. Mi rialzo mi siedo, vengono vicino ad Adelina anche Max e Marta.

Eugenio: “Ha telefonato Karcharias! I mariti di Adelina e Filomena han chiesto il divorzio! Daniele sta lavorandoci e sarà tutto pronto per quando torniamo”. Adelina piange di felicità e sussurra: “Chissà se Karcharias mi vorrà ancora come sua schiava…”.
Marta è quasi più contenta di Adelina: “Dobbiamo festeggiare! Chi ha idee?”. Interviene Max: “I nostri amici lì non han fatto altro che parlare di Shakira, quindi… ah ah ah!”.
Eugenio: “Mettiamo Adelina sola nel nostro secondo bungalow: a disposizione di tutti?”.
Marta: “E per me? Cosa posso fare io?”. Max: “Sentiamo il direttore del resort e poi facciamo una seduta pubblica di frustate per te!”. A sentire questa proposta gli occhi di Marta brillano!

E così, la giornata di sabato trascorre con miei bocchini fatti agli amici di Marta e Max. Max fa il giro di tutto il resort presentando Adelina e dando il numero di bungalow: a un certo punto c’è la fila e uno steward del resort viene chiamato a mantenere l’ordine. E alle 21:00, dopo cena, grande spettacolo: Marta riceve 50 frustate sul sedere e dietro le cosce dal marito, con un orgasmo violentissimo alla fine.

Da sabato 27 mattina fino a giovedì 1° febbraio è una successione di umiliazioni per tutte e tre: al mattino due vanno tra le dune a farsi possedere da chi passa di lì; il pomeriggio si riposa, la sera in giro per discoteche (o club privé). Occasionalmente, qualcuno bussa al nostro secondo bungalow chiedendo di Adelina; altri cercano Marta e le chiedono di frustarla. A me tocca fare bocchini agli over 60 quando mi beccano in piscina: pian piano mi abituo e mi piace prenderlo in bocca da chiunque, stando a bagno nella Jacuzzi. Io vado alle dune domenica e martedì, e sento ogni volta quel “crack” della volontà che mi porta ad annullarmi sempre più. Sabato e lunedì, invece, sono data in pasto ai ragazzi miei coetanei, quelli della discoteca al primo giorno. Ma quando non vado io alle dune, le altre due tornano sconvolte, come drogate: penso sia davvero devastante per la psiche femminile venire usata per ore da uomini dei quali, a volte, non vedi neanche il viso.

Eugenio, nella sua lucida spietatezza, ci ha fatte diventare come dobbiamo essere in meno di 7 giorni: io, poi, sono ormai una animaletta che vive alla giornata, non penso né allo ieri né al domani; la mia attenzione si attiva solo per il momento presente. Ma anche nella testa delle altre due è cambiato qualcosa: lo capisco da tanti piccoli particolari.
Insomma, fatte le dovute proporzioni, il piccolo resort delle Canarie, ha portato più risultati dei 14 giorni all’Hedonis II.

Continua

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