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Racconti Erotici Etero

Papà

By 2 Maggio 2020Maggio 10th, 2020No Comments

Ettore:

Mi chiamo Ettore, ho 54 anni e sono felicemente sposato con Maria Elide da 30. Abbiamo un figlio, Fabrizio, di 26 anni. Anche lui è felicemente sposato con Elisa, una bella ragazza, dolce e simpatica di 24 anni. Beh, non proprio felicemente sposato, mio figlio ha un cruccio che è anche il mio: nonostante ci stiano provando da due anni, Elisa non rimane incinta.

Fabrizio:

Mi chiamo Fabrizio, ho 26 anni e sono sposato con Elisa, di due anni più giovane. Il nostro matrimonio è stato d’amore e è una favola, per me, che continua. Sarei al settimo cielo ancora oggi, come il giorno del matrimonio, se non fosse per un fatto: non riesco a diventare papà. Io e Elisa ci abbiamo provato e ci proviamo con costanza eppure niente. Stiamo pensando di rivolgerci a un medico.

Elisa:

Mi chiamo Elisa, ho 24 anni e sono sposata con l’uomo che amo: Fabrizio, più vecchio di me di due anni. E’ la prosecuzione della cotta di quando andavamo a scuola e ancora oggi sento di amarlo con tutto il cuore. Purtroppo non riusciamo a avere un bambino. Non che non ci proviamo, tutt’altro. Da due anni, e specialmente nell’ultimo, ogni occasione è buona per fare sesso… niente da fare. Ho provato a calcolare il periodo fertile, a prendere integratori consigliati dalle amiche, poi ho chiesto alla mia dottoressa. Niente. Ora ci siamo dati un mese di tempo e poi ci rivolgeremo a uno specialista.

Ettore:

Sto vedendo Fabrizio sempre più distratto. Gestiamo insieme il ristorante di famiglia (in cui lavorano anche mia moglie e Elisa) e ho provato a prenderlo da parte scontrandomi contro un muro. Intuisco il motivo e gli perdono lo scatto di nervi che ha avuto con me, però così non si può andare avanti. Finora ho evitato di impicciarmi dei suoi affari, chiudendo anche un occhio quando lo vedevo allontanarsi con la moglie durante il lavoro. Immagino cosa andassero a fare e è stato facile far finta di non vederlo, ma credo sia ora di dover fare qualcosa se posso. Devo parlare con Elisa. Con me ha sempre avuto un buon rapporto, mi chiama addirittura papà… papà, quanto vorrei mi chiamasse nonno.

Fabrizio:

Perché proprio a me? Di nascosto, ho fatto fare delle analisi del seme. Ho avuto ieri i risultati … e sono sterile. Inutile fare l’amore con Elisa, possiamo provarci quanto vogliamo ma non servirà, potrei eiaculare acqua calda e sarebbe la stessa cosa. Devo dirglielo ma non so come fare. Ho paura, paura che mi lasci, che non voglia un uomo incapace di darle un figlio. Oggi ho litigato anche con mio padre. Lui, poverino, si preoccupa per me e ha cercato di parlarmi, ma come posso dirgli che il suo unico figlio non potrà garantirgli la discendenza?

Devo chiedergli scusa.

Elisa:

Oggi ho visto Fabrizio litigare col padre. Beh, non un vero e proprio litigio ma Fabrizio ha risposto bruscamente a qualcosa. Non so cosa perché parlavano piano dall’altra parte del locale, però Fabrizio era arrabbiato e Ettore c’è rimasto male. Poverino, lui è tanto dolce e si vede che vuole bene al figlio, e anche a me. Vorrei restare incinta anche per accontentare il suo desiderio di diventare nonno. Prima o poi ci riusciremo, lo so.

Ettore:

Ecco il momento buono, devo approfittarne mentre Fabrizio è a fare provviste e sua madre è a casa. Abbiamo due ore di tempo per parlare, tanto il locale è già pronto per l’apertura. Spero che Elisa non reagisca anche lei come Fabrizio. Ma no, non abbiamo parlato poi molto ma sempre con franchezza, senza fronzoli:

– Elisa, siediti qui un momento, tanto c’è poco da fare. Vorrei chiederti una cosa prima che arrivino gli altri. –

– Certo papà, cosa c’è? –

– io.. ahem… non sono proprio affari miei ma sono preoccupato, e anche mia moglie –

– Cosa succede? Maria Elide sta male? –

– No, no. Ecco… è Fabrizio. –

– Cosa ha fatto? Sta male lui? –

– No…scusami, non voglio far preoccupare anche te, vado subito al punto. Ecco… perdonami se sarò diretto ma volevo chiederti… tu e lui andate d’accordo? –

– Perché? –

– Sto pensando che … ecco… questo figlio non arriva e… tu e lui… lo fate? –

– Ah ah ahahahahah. Papà, ma che ti viene in mente? Certo che lo facciamo… e tu lo sai, ci hai visto allontanarci e sai che non era per parlare del locale –

– Pensavo di essere stato discreto. Beh, non voglio impicciarmi nelle vostre faccende intime né usare un linguaggio sconveniente ma… –

– Papà… tu non ti impicci, e se ti può servire mettiamo da parte il linguaggio forbito e diamo del cazzo al cazzo e della figa alla figa… –

– … ahem… –

– Ah ah ah, che faccia che hai. Non ti aspettavi che parlassi così? –

– Veramente no, ma va bene, se non ti offendi. –

– Non mi offendo, non ho problemi a parlarne con te, sei come un padre. –

– Allora… mi hai detto che lo fate, ma lo fate di frequente o… e lui è bravo… cioè, riesce… –

– Papà, non arrossire così che intimidisci anche me. Siamo entrambi adulti e vaccinati. Guarda, non ho problemi a dirti che con Fabrizio scopiamo spesso e volentieri e che lui mi soddisfa pienamente. Puoi essere orgoglioso di tuo figlio, e fortunata Maria Elide se Fabrizio ha ripreso da te –

– Ora arrossisco veramente… grazie comunque. Non capisco allora perché questo bimbo non arriva –

– Non lo sappiamo nemmeno noi. Ad ogni modo il mese prossimo vogliamo andare da uno specialista, fare delle analisi. Oggi la scienza può aiutarci in tanti modi –

– Va bene. Sono contento che non ci siano problemi e… questa chiacchierata rimane tra noi ovviamente. –

– Certo papà, papà impiccione ah ah ah –

Ettore:

Che figura di M. con Elisa. Però sono felice che non ci siano problemi tra loro due. E anche che abbiamo parlato. Non mi aspettavo fosse così franca. Sono sicuro che non se l’è presa, mi ha dato dell’impiccione ma rideva nel farlo. Per fortuna non si è accorta della mia reazione quando, parlando, mi ha messo una mano sul ginocchio. Cazzo, non dovrei eccitarmi per mia nuora eppure… mi è diventato duro solo a quel tocco amichevole. Certo, è una bella ragazza ma… cazzo, che ti vado a pensare?

Elisa:

Che tenero Ettore, mi sembrava uno studentello che parla con la sua prima fiamma. Ah ah ah. L’ho scioccato con le mie frasi. Accidenti se è sensibile però. Gli ho appoggiato una mano sulla gamba per caso, nel discorso, e voleva essere solo un contatto amichevole e lui… sono sicura che gli si è rizzato… non posso sbagliare, quel gonfiore era un’erezione.

Fabrizio:

Come cazzo faccio a dirglielo? Non trovo il coraggio. Vado da lei e dico:. “Amore, sai, sono sterile”. Come cazzo faccio dopo tutto il tempo che ci abbiamo provato. Farò finta di niente, Tra un mese andremo dallo specialista e si scoprirà comunque, Inutile crucciarmi fino ad allora e quando sarà ufficiale… oh Dio, fa che non mi lasci per questo, non voglio perderla.

– Ciao papà –

– Ciao Elisa, cos’è quella faccina triste? E’ successo qualcosa? –

– No, niente, è che… niente –

– Su, che problema hai, a me puoi dirlo –

– E’ che… Fabrizio… sono 10 giorni che … papà, non facciamo più l’amore. Non capisco, prima era lui a cercarmi, dappertutto, e adesso… ho provato a provocarlo, poi gli ho parlato direttamente e lui… dice che è stanco, che non se la sente. Ogni volta una scusa diversa e così non mi tocca più nemmeno con un dito. –

– Può essere che sia stanco davvero, è un periodo di stress per tutti –

– Si ma… va bene papà, passerà anche questa –

Fabrizio.

Sono un idiota, da quando ho scoperto di essere sterile non riesco più a avvicinarmi a Elisa. E’ più forte di me, sono sicuro che se dovesse dirmi ancora una volta “mettimi un bambino in pancia”, o qualcosa del genere, mentre lo facciamo le direi tutto. La amo troppo eppure sono riuscito a farla incazzare come non mai. Addirittura mi ha chiesto direttamente se ho un’altra. Ha ragione, dal farlo due/tre volte al giorno a zero ce ne passa. Eppure la desidero, la voglio ma… che cazzo di situazione.

– Elisa? Perché piangi –

– Scusami papà, non ce la faccio più –

– Su vieni qui, asciugati questo musetto e dimmi tutto –

– E’ Fabrizio, ho paura che non mi ami più, che abbia un’altra. Forse perché non riesco a restare incinta, e lui lo vuole tanto questo bimbo. Ma lo voglio anche io. Non so che fare. –

– Non dire sciocchezze, lui ti ama come prima –

– Allora perché non mi vuole più? Papà, io ce la metto tutta. Ieri sera l’ho aspettato a letto … con te posso dirlo. Sì, mi ero vestita come una troia, con l’intimo più sexy che ho potuto trovare e lui niente… Mi sono strusciata contro di lui come una cagna in calore, ho allungato le mani per toccarlo, e era duro, l’ho sentito. Gli ho proposto di prenderglielo in bocca e di bere tutto e lui… mi ha scostato la mano, si è girato e si è messo a dormire. Ma che gli succede? –

– Ahem… Elisa… non la vedrei così tragica, ha detto che è stanco no?… Senti, andiamo di là che c’è da preparare la sala. –

– Papà…? –

– Sì?… –

– Quello che sento è… quello che penso io? Ti sei eccitato per me? –

– Ma che ti vai a pensare sciocchina… è che a sentirti parlare così… Su alzati, andiamo a preparare. –

– Va bene papà… e grazie. Almeno so che a qualcuno della famiglia piaccio. –

– … –

Fabrizio:

SONO UN DEFICIENTE! Mi prenderei a schiaffi da solo. Ma come ho fatto a dirle di no? Per la miseria, era lì che mi si stava offrendo apertamente e io… già, ma come faccio a dirle che… La sto perdendo, sento che la sto perdendo e ha ragione. Basta, questa sera devo fare l’amore con lei e sperare di riuscire a restare a bocca chiusa. –

Ettore:

Porcaccia miseria, dovevo trattenermi ma come si fa a restare insensibili quando una bella donna ti si siede sulle gambe, ti abbraccia piangendo e poi… si mette a parlare di pompini, di ingoio. Ovvio che “lui” ha risposto, mica sono decrepito. Se ne è pure accorta, come ha detto? “almeno so che a qualcuno della famiglia piaccio”. Dovrei parlare con Fabrizio ma se mi risponde ancora una volta di farmi gli affari miei finisce che litighiamo sul serio.

Devo evitare di trovarmi ancora in quella situazione con Elisa. Dio che voglia mi era venuta di accarezzarla, di baciarla… basta Ettore, non ci pensare nemmeno.

Elisa:

Non mi aspettavo una cosa così da Ettore, e da quel che ho sentito sotto la coscia è messo bene come il figlio. Accidenti, quando i nostri visi erano vicini sembrava quasi volesse baciarmi. E io ci sarei stata, sono sicura che ci sarei stata. E’ un bell’uomo, simpatico, mi capisce… se solo mi avesse toccata, accarezzata… Smettila Elisa, hai già abbastanza problemi.

– Buongiorno Elisa… tutto bene? –

– Sì e no papà, ieri sera Fabrizio… e va bene, già sai: Abbiamo fatto l’amore. Finalmente mi ha cercata però… non è stato come prima. Pensa che mi è venuto in bocca… no dai, non scandalizzarti… –

– Non mi scandalizzo, è che non sono abituato a sentirti parlare così. Però continua, non mi dà fastidio –

– Dicevo, mi è venuto in bocca quasi subito e questo mi ha fatto felice, voleva dire che non si era… sfogato con un’altra. Poi, a te posso dirlo, a me piace “bere”, mi è sempre piaciuto, specialmente con Fabrizio cha ha uno sperma buonissimo, forse perché mangia tanta frutta.

Ultimamente non lo facevamo quasi più perché preferivamo… cercavamo il bimbo. Un po’ mi mancava eppure quasi mi sono strozzata per quanta me ne ha fatta, altro segno che era da un po’ che… Fino a qui tutto bene, specialmente perché non gli si è ammosciato, però… però quando mi si è steso sopra… non so come dire, mi pareva distratto, assente, come se fosse concentrato su un’altra cosa. Ho provato a muovermi sotto di lui, a stringerlo, a incitarlo parlando sporco, a rovesciarlo e salirgli sopra e lui… niente, era come se fosse con la testa da un’altra parte. Sono riuscita lo stesso a venire ma non mi è piaciuto molto, non mi ha soddisfatto… Papà… papà?… Che ti succede? –

– Nulla… nulla Elisa. E’ che… cazzo, Elisa, non sono di legno… io –

– Non devi vergognarti papà, non mi offendo se ti ecciti con me… ti voglio bene –

Fabrizio.

Ecco, l’abbiamo fatto. Che bello fare l’amore con lei, e vederla con la bocca piena e la faccia sporca mi ha fatto eccitare come un toro. Sono anche riuscito a trattenermi, a non parlare nemmeno quando mi ha detto di sborrarle dentro, di riempirla tutta. Però non è stato come le altre volte, mi sembrava delusa. Beh, io il mio dovere l’ho fatto, sicuramente si è resa conto che non sto andando con nessuna.

Ettore:

Ma porca puttana, adesso mi si mette a raccontare i particolari, quello che le piace. Vuoi vedere che tra poco mi toccherà correre in bagno a masturbarmi come un ragazzino? Puttana miseria, fammelo aggiustare che così mi dà fastidio. E poi guarda come si è vestita: canottierina, gonna leggera e corta. Che bella figa che sei Elisa, se io fossi mio figlio… No Ettore, fermati, non ci pensare nemmeno. Devi trovare il modo di farla smettere… E ora che fa? Cazzo, se ne è accorta? Che ha detto? Che non si offende se… e perché adesso mi abbraccia, mi stringe? Come sarebbe a dire che mi vuole bene? No. fermati Elisa, fer…..

Elisa:

Ah ah ah, vedere Ettore arrossire per quello che gli sto raccontando è uno spettacolo impagabile. Il “vecchietto” si sta arrapando. Che poi tanto vecchietto non è, gli si darebbero diversi anni di meno. Cazzo, ha messo la mano in tasca… se lo sta spostando e la stoffa così tesa… si vede tutto… Oddio quant’è rosso in viso, non è che si sente male, nemmeno mi risponde e… ah no, è sbottato, ha ammesso… che dolce, come si fa a non volergli bene e… CAZZO! Ho sbagliato… non dovevo abbracciarlo e dirgli che gli voglio bene. Cioè, sì, dirglielo è ok ma abbracciarlo… Mi è venuto istintivo e ora… ora mi sento una sbarra che mi spinge sopra la micina. Che faccio? Però è tanto bello stare così tra le sue braccia forti, sentire il calore del suo corpo contro il mio… e il suo uccello duro che preme, preme… Accidenti Elisa, che cazzo stai facendo? Non puoi strusciarti così su tuo suocero… mmmhhhh, mi è venuta voglia… –

– Elisa…? –

– …sì papà? –

– Elisa… che stiamo facendo? –

– Non lo so papà… ma non voglio smettere –

– Elisa… –

– Puoi baciarmi se vuoi –

Ettore:

Non ce la faccio. Maledizione a me, non riesco a staccarmi da lei, e adesso mi si sta strofinando addosso, rischio di godere nelle mutande come un pirla. Ma è troppo bello tenerla così… mmmhhh che culo sodo che ha… Smettila Ettore, non puoi toccarla così, come se te la volessi scopare… Ma io voglio scoparmela, accidenti a me… NO, devo fermarmi… fermarla… Oddio che tentazione le sue labbra così vicine, mi basterebbe… e anche lei… ha detto che posso… –

Elisa:

Le sue mani calde sul mio culo, che mi sollevano la gonna, mi accarezzano… mmmmhhhh non voglio smettere. Devo ma non voglio smettere, mi sto bagnando e… aaaahhhhh, Dio com’è buona la sua lingua, com’è agile, invadente. Le sue labbra sono forti, avide…. Io non…

A un esterno la scena sembrerebbe come un film in pellicola a cui qualcuno si diverte a variare la velocità. I due, avvinghiati, si carezzano con foga e subito rallentano, si fermano quasi, restano attaccati per le labbra. L’attimo dopo, in perfetto silenzio, lui la stacca da se, la prende per i fianchi e la fa sedere su un tavolo. Le fa scorrere la corta gonnellina sui fianchi e si slaccia i pantaloni. Lei lo guarda con occhi pieni di desiderio, allunga le sue mani per aiutarlo, per farlo sbrigare, e quando afferra il cazzo pulsante che scatta fuori dai boxer lo carezza gemendo appena. Quando lui si avvicina e la fa avvicinare al bordo del tavolo, ancora lei glielo tiene in mano e è lei, quando lui scosta la poca stoffa delle mutandine, a puntarlo nella giusta direzione e farsi incontro al colpo secco di reni che dà lui.

Ettore:

Oooohhhhh… com’è calda… e bagnata… sono entrato in lei tutto di un colpo… spero di non averle fatto male… Ma no, non ha urlato. Anzi, sta gemendo di piacere e mi stringe, mi asseconda, mi abbraccia… mi dice che mi vuole tutto… oooohhhhhh. Devo resistere. Sto facendo una cazzata ma… se devo finire all’inferno almeno che ne sia valsa la pena…

Elisa:

oooohhhh, mi sta aprendo in due. Sono talmente bagnata che mi è entrato subito fino in fondo. Mmmmhhhh. Dammelo Ettore, lo voglio tutto, tutto. Sì, muoviti così, ancora…

Ettore:

Non ce la faccio, è troppo eccitante scoparla così, sopra il tavolo… e lei che mi stringe e tira a se. Cazzo, che mi sta facendo con la figa? .AAAAhhhhhhh… no… eccomiiiiii.

Elisa:

AAAAhhhhhhhh… oddio… lo sento, lo sento tutto dentro…. Aaaahhhh, mmmmhhhhhh. Muoviti Ettore, fammi, dammelo tutto, fammelo sentire fino in gola… OOOhhh, sto per godere, che bello… che bello… Sì, spruzzami dentro… riempimi… dai… dai… DAIIIIII

Ettore:

E’ stato bellissimo. Non godevo così da tempo. Quella santa donna di Maria Elide non si rifiuta ma si vede che non le va poi tanto. Invece Elisa… oddio quant’è calda, vogliosa. Fabrizio non sa cosa… FABRIZIO!

Elisa:

Mmmmhhhh, voglio restare ancora un attimo abbracciata a Ettore, sentirlo dentro di me che rimpicciolisce piano piano. Non mi aspettavo che fosse così irruento, così maschio. Mi ha fatto sbrodolare come una cagna. Oh cazzo, mi è venuto dentro e… beh, non sono rimasta incinta finora, vuoi che accada adesso? E poi i geni sono gli stessi… pensa se restassi incinta di lui ah ah ah. E’ brutto pensarlo ma… Ehy, che succede? Perché s’è irrigidito? Perché mi spinge via?

– Elisa… non dovevamo. Fabrizio non se lo merita. –

Elisa:

Ecco cos’è, sono arrivati i sensi di colpa. Eh già, sborri e subito dopo ti penti… e perché io non riesco a sentirmi in colpa? Devo calmarlo

– Papà… non è successo niente. –

– Come niente? Abbiamo appena… –

– Scopato. Sì, abbiamo scopato e non mi vergogno per questo. E’ successo e lo volevamo entrambi. Almeno io lo volevo… e tu? –

– …Sì, l’ho voluto anche io… non sono riuscito a fermarmi, dovevo averti… ma ora? –

– Neanche io sono riuscita a fermarmi, e ora… nulla. Nessuno lo saprà, resterà un bel ricordo… e ora ti voglio ancora più bene, sei il suocero che ogni ragazza vorrebbe avere, così gentile, premuroso, dolce… e ora anche… –

– …Anche… Elisa… io… il fatto è che mi sento in colpa eppure… vorrei rifarlo –

Elisa:

Vuole rifarlo… e anche io lo vorrei. Mi dispiace per Fabrizio ma non riesco a sentirmi colpevole. E poi non l’ho tradito con un altro, non è la stessa cosa con suo padre… è… successo. E’ successo punto e basta… e vorrei succedesse ancora

– … Anche io lo vorrei Ettore, e non devi avere pentimenti. Siamo una famiglia, dobbiamo aiutarci l’uno con l’altra e questo era quello di cui avevamo bisogno io e te. Basterà essere discreti e potremo rifarlo… non voglio rinunciare al mio bel paparino ora che l’ho trovato –

Ettore:

Cazzo adesso si mette a fare la gatta e mi riempie di complimenti… però ha ragione, tra noi due è diverso… e nemmeno io voglio rinunciare a lei.

– Discreti e prudenti, papà e figlia acquisita… già. Adesso rassettiamoci, tra poco arrivano mia moglie Fabrizio, facciamoci trovare come sempre. –

– L’importante è che Maria Elide e Fabrizio non sospettino nulla. Io amo mio marito papà, non vorrei ferirlo per nulla al mondo. Promettimi che al primo inciampo smetteremo. Non lo faremo tanto spesso, solo quando ci prenderà… come oggi, e se vediamo che Maria Elide o Fabrizio hanno un minimo dubbio torneremo come prima. Promettimelo. –

– Te lo prometto Elisa, anche io amo mia moglie, e adoro il mio unico figlio. Non voglio vederli soffrire. Al minimo accenno, se pur a malincuore, torneremo il suocero e la nuora che siamo sempre stati. –

Elisa:

E’ andata. Si è pure messo a ridere facendo quella battuta. Ha accettato la situazione come normale… che normale non è neanche per il cazzo, ma non voglio, veramente non voglio smettere e poi pentirmi per il resto della vita. Voglio vivere il momento come viene. Siamo una bella famiglia, basterà essere attenti e saremo tutti ancora più uniti. Fabrizio non lo saprà e quindi non soffrirà e io… beh, ho goduto come una cagna, non pensavo che Ettore mi attizzasse così…

Passano i mesi e la storia tra Ettore e Elisa continua.

Lei scopre di essere incinta e siccome ha continuato a scopare anche con Fabrizio tutta la famiglia è felice del successo finalmente ottenuto.

Fabrizio:

Sono felice. Sì, sono veramente felice anche se non dovrei. Loro non sanno che li ho visti, che ero entrato nel locale dalla porta posteriore. Forse avrei dovuto farmi vedere, non trattenere la rabbia che avevo, però le loro ultime parole… lei mi ama e adesso che è incinta non mi lascerà, e non saprà mai chi è il vero padre. E papà… posso capirlo, è difficile resistere a Elisa. Amerò questo figlio come se fosse mio, in fondo è mio fratello… se proprio doveva tradirmi con qualcuno chi meglio di mio padre? Per fortuna non ho mai detto che sono sterile e Elisa è rimasta incinta prima che potessimo sottoporci a tutte le analisi che voleva lo specialista. Sono cornuto … e contento. Sì, veramente, perché non dovrò mai svelare il mio segreto e la nostra famiglia continuerà a essere unita.

Maria Elide:

Quant’è bella Alice, e che bello essere nonna. Ecco, mentre dondolo questo fagottino di pochi mesi mi sento veramente felice. Piccolina lei, ha salvato la nostra famiglia, una famiglia unita e piena di segreti. E anche io manterrò il mio, non dirò mai che ho visto per caso le analisi di Fabrizio. Non dirò mai che quel giorno c’ero anche io al locale e ho visto loro due, e anche Fabrizio che li spiava. Il padre può essere solo mio marito e chissà che… non mi dia un altro nipote. Li vedo che ogni tanto spariscono, e sinceramente sono contenta perché non mi va più, sarà l’età, fare sesso. Meglio che Ettore si sfoghi con Elisa, così siamo tutti felici e rimane tra di noi. Pensavo Fabrizio sbroccasse e invece… meglio così, in fondo dividere la donna col padre non è come dividerla con un estraneo. Sorridi piccolina? Vieni che ti mangio di baci. Che bello essere nonna.

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