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Racconti Erotici Etero

RAPPORTI DI BUON VICINATO – (CAP.4) IL CULO DELLA SIGNORA CARLA

By 27 Gennaio 20202 Comments

“La mia meta? il culo della signora Carla… il mio traguardo? quello della Marti.”

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Tutto cominciò con la signora Carla, poi Lucia al night, ed ancora Lucia con Martina e Nicola, poi la badante rumena dei signori Giuseppe e Franca… insomma quella palazzina tanto perbenistica era

un covo di assetati di sesso, fuori dalle mura tutti buongiorno e buonasera, come se nulla fosse, poi dentro gli appartamenti… di tutto di più.

In ogni caso, dati i miei gusti, la mia meta era il culo della signora Carla, mi ero coricato con lei, glielo avevo sfiorato col mio cazzo, ma nulla ci era uscito se non un pompino, pure quando si aggregò a noi altri nella vasca di Lucia non riuscii ad averla come volevo io…

In ogni caso spesso quando stavo in ufficio passavo le ore a chattare con lei, un giorno lascio accesa la webcam quando venne il ragazzo del macellaio e quella volta ci scappò una sveltina che potetti godermi in diretta (il culo però le rimase inviolato). Registrai il tutto e glielo inviai via mms.

Un pomeriggio stavamo tutti da Nicola e Martina e intravidi la signora Carla che guardava il telefonino… La stronza stava rivedendo il filmato che le avevo mandato insieme a Martina e mi guardavano. Nicola dovette scendere e quando si sciolse la seduta rimanemmo io e Marti da soli…

“Geloso?” mi fece, le chiesi di cosa e lei accennò al ragazzo del macellaio e la signora Carla, una volta in chat avevo espresso alla signora Carla il mio desiderio nei confronti del suo didietro e lei si era fatta una risata e si era confidata con la Marti (che sicuramente le avrà detto che io l’avevo preso nell’ano dal marito),

“Non preoccuparti il suo culo è inviolato…”

“…non come il tuo che invece… sai a Nicola dopo aver provato il tuo vuole sempre mettermelo dietro, anche se dice che non è la stessa cosa…”.

Faceva sul serio o prendeva in giro? bho, comunque quando la salutai mi disse di salire sopra dalla signora Carla che mi stava aspettando.

Trovai la porta socchiusa (la stronza l’aveva avvisata che stavo salendo) lei tutta nuda sul divano con il filmato sul televisore 40 pollici a muro.

“Bravo vero? più lo vedo il filmino che mi hai mandato, più mi eccito, forse di più ora che quando l’ho fatto con il ragazzo”.

“Tu vorresti il mio culo vero?, lo sai che neppure mio marito l’ha mai ottenuto, perchè dovrei darlo proprio a te? e poi so che oltre a volerlo ti piace anche darlo… la Marti mi ha detto tutto, certo che Nicola deve averlo bello grosso” e cosi via alludendo sempre e solo al mio violato buchino.

Mostrandomi il buco mi chiese “Che dici quello di Nicola ci entrerebbe facilmente?” stanco delle provocazioni allora le dissi:

“Quello di Nicola non so, ma il mio entrerà in un solo botto e no perchè piccolo, ma perchè te lo sfonderò a dovere senza preparazione”.

“Così mi piaci…” me non finì neppure di parlare che già avevo tirato fuori il bastone puntandolo dritto al tanto desiderato culo… detto e fatto con rabbia le fui dentro in maniera talmente tosta che mi svenne quasi tra le braccia. La stesi sul divano sempre con il mio bastone nel suo culo, piangeva dal dolore, anch’io mi ero fatto male, ma non dissi nulla.

Mi avrà odiato come non mai in quel momento che volevo uscirle, ma lei era talmente stretta per il dolore che non riuscivo a sfilarle il cazzone dal culo. “Non preoccuparti” mi fece, “me la sono cercata, ti stavo provocando per vedere fin dove arrivasse il tuo desiderio di me”.

Cominciai ad accarezzarle i capelli e le spalle per rilassarla, finchè le cominciò a muovere pian piano il bacino per sentire cosa aveva dentro… pian piano cominciai a stantuffarla sempre con molta delicatezza,

mentre con le mani le accarezzavo la figa… la sentivo sempre più umida, che ad un certo punto mi venne tra le mani. Io non sarei mai potuto venirle dentro visto che aveva i muscoli talmente contratti

da bloccare la fuoriuscita di sperma dal mio bel pisellone.

“Ti voglio in figa, ti voglio in figa” diceva strillando che dovetti metterle una mano in bocca. Questa era piena dei suoi umori che cominciò a leccarsela andando sempre più in estasi.

Pian piano le uscii da dentro al culo, la voltai. Avevo il cazzo praticamente viola, lo afferrò con entrambe le mani e se lo porto nella figa fradicia, infatti entrò liscio come l’olio, le venni dentro quasi subito mentre lei aveva un secondo orgasmo.

Piano piano si voltò e scese dal divano, non ce la faceva a camminare che dovetti accompagnarla in bagno a lavarsi. Mi chiese lei scusa a me dicendomi “per oggi basta” magari sarà per un’altra volta.

Seppi dalla Marti che per tre o quattro giorni non riusci ad andare in bagno… “Nicola con te non è stato così violento però…” e al marito aveva detto di essere caduta dalla sedia con il culetto a terra,

ma nulla di grave.

Dopo un paio di giorni mi arrivò un mms si vedeva l’attimo esatto in cui penetravo la signora Carla, sotto il commento: “masturbati a tuo piacere quando e quanto vuoi pensando al mio culo e al dolore che mi hai fatto sentire… STRONZO”

La signora Carla non volle più rapporti con me, in compenso la Marti volle provare le stesse sensazioni della amica, non vi nego che con lei la stessa foga usata con l’altra ebbe effetti ben diversi, la Marti godè fin dal primo momento, d’altra parte lei lo aveva già sfondato e (credetemi, io lo so) il cazzo di Nicola non è da meno del mio.

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