Terza storia, terza ragazza.
Fra le tante esperienze che ho vissuto questa è particolarmente vivida nella mia mente perché si trattò di una richiesta molto particolare: un regalo di compleanno.
Avevo conosciuto Maddalena parecchi mesi prima, quando ancora mi frequentavo con Sabrina; questa ragazza era più piccola di me (al tempo aveva diciassette anni) ed aveva subito mostrato un forte interesse nei miei confronti.
Personalmente non ero interessato a lei, era mia amica, ma si sa che una scappatella non si rifiuta mai e così, quando mi lasciai con Sabrina, ella iniziò a farmi avance sempre più pesanti.
Dopo numerosi messaggi e qualche foto mi convinse ad andarla a trovare a Roma per festeggiare i suoi diciotto anni, mi avrebbe ospitato a patto di andare a letto con lei.
Ora, cari lettori, non mi piace molto sbilanciarmi troppo in questi racconti, ma vi giuro e spergiuro che ciò che ho scritto è vero, mi era stato chiesto realmente di regalarle la prima notte di sesso.
Come potevo dire di no ad una simile richiesta, più vicina ad un regalo per me che per lei?
Senza pensarci due volte e senza neanche dover trovare scuse stupide feci i biglietti per Roma.
Partii da li a due settimane, ed in stazione venne a prendermi direttamente Maddalena con una sua amica.
Nonostante conoscessi già il suo corpo era strano vederla dal vivo per la prima volta; portava degli stivaletti neri che la rendevano un po’ più alta (ed era già più alta di me), dei jeans strappati a vita bassa lasciavano intravedere il bordo di uno splendido paio di mutandine viola mentre la semplice maglietta lasciava un’ampia scollatura ad un seno non enorme (una terza, quasi piccola considerando le bestiole di Sabrina che avevo maneggiato fino a poche settimane prima) ma gradevole
Un paio di occhiali neri e squadrati davanti a dei bellissimi occhi marroncini davano la buffa idea che fosse una ragazza studiosa e spiccavano quasi malamente su viso tondeggiante ed aggraziato, con un piccolo naso e capelli ricciolini tendenti anch’essi al marrone scuro.
Nel complesso Maddalena era una ragazza normale e quasi anonima, ma sapevo bene come quella ragazzina nascondesse dentro di sé delle voglie perverse che io ero dispostissimo a soddisfare.
Mi avvicinai alle due amiche e mi comportai normalmente, dopotutto l’altra non sapeva ciò che io e Maddalena avevamo intenzione di fare, e se l’avesse saputo le avrei chiesto volentieri di partecipare, era la tipica ragazza emo da tumblr, una di quelle sulle quali un pensierino o due ce li fai davvero, ma purtroppo con lei non accadde mai nulla di importante.
Andammo direttamente a casa di Maddy (più carino e corto del nome completo) e qui passammo un bel pomeriggio nel quale ad ogni minima occasione approfittavamo per baciarci appassionatamente.
Un momento in particolare che mi fece ben capire quanto quella ragazza fosse infoiata lo devo ad una sua splendida idea, facendo finta di aver dimenticato il cellulare nel salotto mi chiese di aiutarla a cercarlo, così lasciai la sua amica in camera a guardare il pc.
Giunto nella stanza accanto Maddy mi si avvinghiò e mi fece sedere sul divano, io ero preoccupato che ci scoprissero ma evidentemente a lei non gliene importava niente, prese la mia mano destra e se la ficcò nei pantaloni, mi accolsero delle mutandine completamente fradice che sposta con estrema facilità, il mio dito medio entrò dentro di lei che si allontanò un poco con il volto (ma non con la lingua) sorridendomi con sguardo perverso.
Era più porca di me, e non aveva ancora perso la verginità… ero incantato.
Scese la sera, e rientrarono anche i genitori di lei, per nulla preoccupati del fatto che avrei dormito nella stanza con loro figlia (in teoria dovevo dormire in un letto separato e sopraelevato della sorella, che ormai viveva con il compagno), o forse rassegnati.
Dopo che si spensero le luci e tutti furono nei loro letti ovviamente io scesi del mio per raggiungere Maddy, lei non aspettava altro.
Mi fece spazio sotto le coperte e si avvinghiò a me con le sue labbra caldissime e carnose, per farle sentire il mio apprezzamento decisi di stringerla a me, posi dunque la mia mano sul suo sedere ad apriti cielo, non l’avrei mai detto ma quel fondoschiena era talmente morbido che sentii la mia mano affondare, ancor oggi il miglior sedere che ho mai avuto piacere di toccare.
Decisi di iniziare a fare più sul serio e decisi di riprendere il diatlino iniziato nel pomeriggio; lentamente passai la mia mano sulla sua pancia per poi finire dentro i pantaloni, e come poche ore prima sentii nuovamente quelle mutandine fradice con un liquido che mi fece scivolare così velocemente dentro da farmi senso.
Maddy staccò la sua lingua da me e mi afferrò il braccio guardandomi intensamente, cercando di soffocare i gemiti iniziò a mordersi le labbra in modo sensuale, limitandosi ad ansimare leggermente quando non riusciva proprio a trattenersi (ben conscia del fatto che a pochi metri i suoi dormivano beatemente).
Era una bellissima situazione, ma io non ero ancora pago, sapendo bene che era mezzanotte passata decisi di rincarare la dose.
– Maddy, però se continuiamo così ti diverti solo tu – le sussurrai
– Hai ragione, scusami – disse lei con fare un po’ infantile continuando a mordicchiarsi le labbra.
Senza chiederle nulla più la ragazzina, ora diciottenne da pochi minuti, come avevo fatto precedentemente io fece scivolare la sua mano sul mio stomaco, per poi infilarsi nei miei pantaloni e trovare il suo regalo.
Ero davvero eccitato, e lei non aveva mai maneggiato un pene, guardò in basso e poi riportò il suo sguardo su di me stupita e sorridente, sapeva che da li a poco sarei entrato in lei.
Maddy iniziò a farmi una sega piuttosto violenta, non sapeva dosare la forza e la sua stretta faceva un poco male, ma sapere di essere il primo in tutto per quella ragazza mi fece fregare di quel fastidio e ripresi a slinguazzarla per bene.
Dopo qualche minuto decisi che dovevamo cominciare.
Spostai il peso e mi ritrovai sopra di lei, sorrisi, mi sorrise, di rimando iniziai a spogliarmi (cosa che feci in tempo record); la feci alzare leggermente e le tolsi la maglia del pigiama ed il reggiseno, le sue tette uscirono fuori ballonzolando leggermente, erano proprio come me le aspettavo, non grandi ma ben proporzionate, prive di una qualsiasi smagliatura, due piccoli capezzoli scurissimi spuntavano eretti ed eccitati, leccai e mordicchiai entrambi con gioia mentre una mia mano tappava la bocca di lei.
Non dedicai troppo tempo alle sue tette, il vero tesoro era più in basso.
Le tolsi via i pantaloni ed ammirai per un momento quelle splendide e bagnatissime mutandine viola, mi avvicinai ed annusai il suo sesso per poi abbassarle leggermente.
La fighetta di Maddy non era rasata, e questo mi stupì leggermente (Sabrina non possedeva un pelo a pagarlo oro) ma quella poca peluria non mi scoraggiò minimamente, completamente infoiato ficcai direttamente la mia lingua tra le sue grandi labbra scoprendo un gusto leggermente amarotico ma piacevole, mentre il pelo di lei mi solleticava leggermente.
Non v’era bisogno di leccarle ancor di più quella ragazza, ma la mia voglia mi spinse a passare più del dovuto a succhiare il suo clitoride, cosa che apprezzò parecchio.
Quando mi alzai lei aveva lo sguardo di una già in paradiso, ma io avevo un’erezione talmente dura da farmi male.
Mi gettai in avanti con le mani che finirono sui lati della sua testa risvegliandola da quello stato di piacere, era il momento.
Appoggiai il mio sesso all’entrata di lei e la guardai negli occhi.
– Sicura che lo vuoi? –
– Sì, continua –
– Va bene, allora si tratta di… questo! – dissi entrando con una singola botta.
Maddy inarcò leggermente la schiena e per un momento non disse niente, rimase con la bocca aperta, incredula che lo stessimo facendo davvero.
Preoccupato di averle fatto male (ma con la facilità con cui ero entrato sono arcisicuro che si fosse masturbata selvaggiamente fino a sverginarsi da sola) mi bloccai per un momento, ma fu lei a passare una mano sul mio bacino e spingerlo più a fondo, evidentemente gradiva.
Iniziai a scoparmi quella ragazzina (per fortuna ora legalmente fruibile) con veloci movimenti di bacino puntando ad andare sempre più a fondo, dopo qualche bacio le presi saldamente il piccolo seno tra le mani ed iniziai a guardarla come se fosse il mio pezzo di carne, non l’amavo, ma volevo scoparla a sangue.
Dopo aver giocato un po’ con i suoi capezzoli fu lei a prendersi il seno tra le mani, ed io alternavo qualche schiaffo su di esso al ficcarle le dita in bocca per farle leccare, lei, inerme, mi guardava e mi lasciava fare.
Mi buttai completamente in avanti iniziando a morderle il collo, per poi passare ad un succhiotto che le rimase per giorni.
– Ora però voglio cambiare posizione – le dissi.
Senza chiederle consenso mi staccai da lei e le feci cenno di alzarsi, poi mi stesi io.
– Ora mettiti su di me, tipo 69 –
Non volevo chiederle di farmi un pompino, volevo solamente sentire quel soffice sedere sulla mia faccia e leccarla ancora un po’, ma fu lei a precedermi.
Senza dire niente si mise subito in posizione e quando le mie labbra toccarono il suo sesso la sentii sporgersi in avanti, prendere la base del mio cazzo con le mani ed appoggiare quelle splendide labbra su di me.
Mi aveva sempre detto di non aver mai avuto esperienze sessuali, ma quella bocca, quei colpi di lingua, o aveva già fatto pompini o aveva un talento naturale.
Affondai le mie mani nelle sue natiche e godetti della sua sapiente lingua che aveva iniziato a leccarmi dalla punta ai testicoli, ricordandosi ogni tanto di prendere l’asta in bocca per bagnarmi il più possibile.
Questa volta fu Maddy a togliersi di colpo da me, fui un po’ seccato dalla cosa, ma lei aveva lo sguardo assatanato, mi rivoleva dentro, ed appena mi alzai si mise a pecora sul letto.
Mi misi alle sue spalle ed ammirai la scena, la flebile luce che passava dalla finestra indicava il suo sederino come se fosse il santo graal, ed io delicatamente lo afferrai per poi godermi la scena del mio pene che scompariva in sesso, rimpiangendo solo il non poterle chiedere di sfondarle il culo, sarebbe stato troppo.
Iniziai a darle botte lente ma forti, godendomi ad ogni impatto il suo sederino che rimbalzava e si scuoteva ad ogni colpo.
Più il tempo passava più eseguivo quell’azione meccanicamente, godevo come non mai e più godevo più aumentavo il ritmo, ad una certa la ragazzina romana si gettò in avanti lasciandomi il culo in aria e cercando di soffocare i gemiti nel cuscino, ma non poteva, volevo sentirla.
Le afferrai di cattiveria i capelli che stava tenendo a coda e le feci inarcare per bene la schiena, nel mentre sentii qualcosa toccarmi, per sotto Maddy aveva iniziato prima a masturbarsi e poi a cercare i miei testicoli per massaggiarli delicatamente.
Volevo esploderle dentro, ma non potevo farlo senza protezioni e quindi mi trattenni.
Uscii da lei per cambiare posizione e per non cedere all’eiaculazione e presi una sedia della camera, mi sedetti su di essa e con un dito le feci cenno di venire da me.
Maddy si alzò continuando a mordicchiarsi le labbra e passò le braccia introno al mio collo, sporse avanti il bacino e scese per pochi centimetri; tenendo la bocca a pochi millimetri dalla mia mi guardava maliziosa, scendendo lentamente, godendosi ogni centimetro che la dischiudeva.
Arrivata verso la fine diede un colpo secco con sua estrema soddisfazione.
Indeciso sul da farsi iniziai a sculacciarla piano piano con la mano destra, giusto per sentire quel fantastico cuscinetto sul quale si sedeva e con la sinistra le afferrai il seno.
Maddy, che riusciva a toccare con i piedi per terra, dava il ritmo della cavalcata, e oh se lo fece.
Dava botte forti, secche, quasi dolorose, ma erano proprio quel che mi serviva.
Le leccai il collo e le dissi chiaramente che stavo per venire, sentendomi rispondere che non gliene fotteva un cazzo.
Iniziò a masturbarsi e proprio mentre stava giungendo ai suoi gemiti finali anche io non ressi più, le diedi un forte colpo che la fece alzare e le schizzai sopra il suo pancino, proprio nel momento in cui, con un gemito soffocato, anche lei stava finalmente venendo.
Per un paio di secondi rimase davanti a me, con ancora due dita dentro di lei, poi le tolse e me le fece leccare, il suo liquido ora era dolcissimo.
Io ansimavo ancora sulla sedia mentre lei, fresca come una rosellina si alzò in piedi, si passò le dita sullo stomaco e si mise in bocca il mio sperma.
– Buono… ne hai ancora? – mi chiese
– Guarda, qui ne ho quanto ne vuoi – le dissi mentre maneggiavo il mio pene che ancora stava perdendo qualche goccia.
Maddy si abbassò in ginocchio davanti a me ed iniziò a leccare.
– Mi piace questo tuo compleanno – le dissi iniziando a rieccitarmi.
Andammo avanti per ore quella notte, addormentandoci solo alle prime luci dell’alba ognuno vestito e nel suo letto per non destar sospetti, compiaciuti di aver passato una nottata fantastica.
Dopo quella singola esperienza non abbi più modo di portarmi a letto Maddalena, ma ricordo con piacere ogni singolo minuto di quella serata.
Non vedo l’ora di parlarvi del prossimo capitolo e della mia dolcissima amica Lucia.