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Racconti Erotici

Slancio e veemenza

By 24 Maggio 2020Giugno 12th, 2020No Comments

Se Dio vuole dopo lunghi sforzi sarò presto in spiaggia. Era da tanto tempo che non venivo qua, eppure la sensazione è sempre la stessa, perché qui ritrovo sempre quel piccolo sentiero di sabbia bianca fra i pini marittimi profumati, in fondo quel mare così azzurro e trasparente che sembra una piscina. In questi giorni di giugno poi è in concreto un deserto, giacché rende questo luogo un paradiso per chi come me adora e predilige i posti tranquilli, adatto e propizio per scoprirsi sulla spiaggia. Un gruppo di scogli piatti crea inoltre una piccola spiaggia per due persone, visto che è proprio lì che ci sistemiamo, io e Walter per l’appunto.

Io appoggio la testa sul suo petto, in quanto lui è un bell’uomo, il mio compagno, per il fatto che il suo cazzo seppur ancora molle mi produce un certo libidinoso e insperato languore. In quel preciso istante inizio a giocarci con calma, perché mi diverto a spostarlo inizialmente da una parte e in seguito dall’altra, quando all’improvviso un’ombra si scaglia su di noi, alzo lo sguardo e intravedo un uomo chiaramente ansioso, impensierito e corrucciato. Noto però, che è come se fosse rimasto vistosamente ipnotizzato dalla mia mano posata sul cazzo di Walter e tra le gambe un leggero movimento svela la sua iniziale eccitazione, dopo prosegue verso la riva per andare a farsi una nuotata, a quel punto io non posso fare a meno di notare il suo bel sedere sodo e le sue cosce modellate, ebbene sì, è veramente un bell’uomo.

Un’intemperante quanto libertina e viziosa idea, incomincia a frullarmi svolazzandomi lascivamente per la testa, dato che per mia natura mi piace provocare, poiché sento il bisogno quasi fisiologico di farlo, sicché decido quindi d’allestire il tutto al meglio inscenando un’esibizione per quando lui uscirà dall’acqua, dal momento che dovrà per forza di cose passarci accanto. Ecco che sta arrivando, mi stringo con le gambe al mio uomo poi scendo con la bocca e inizio a leccarlo, m’impegno mettendoci tanta passione, mi soffermo sulle vene, dato che so che lui mi sta osservando e questo mi eccita oltremisura. Eccolo, adesso lui non può fare a meno di vederci, mentre sta per allungare una mano verso il suo cazzo, però io lo blocco con lo sguardo.

Walter mi guarda divertito, poi si volta verso il forestiero e gli fa cenno di sedersi vicino a lui. Lui non capisce, forse pensa che siamo due dementi e per di più mattacchioni, però comunque ubbidisce e inizia a masturbarsi, però io lo blocco mentre Walter glielo prende in mano, giacché non può più camuffare la sua eloquente eccitazione. Il suo membro è completamente duro con sua grande sorpresa, io immediatamente e in modo gentile spingo la sua testa verso il cazzo di Walter e lo invito a leccarlo con me. Lui sembra disorientato e smarrito, apre la bocca e lo ingoia, poi lo tira fuori e lo porge a me.

Al momento le nostre lingue si scontrano, si snodano veloci, si soffermano sulla cappella, sui testicoli, dato che ci baciamo e poi riprendiamo, mentre Walter sembra in estasi sotto le nostre audaci e spericolate carezze. Mi sollevo, mi metto cavalcioni sul corpo di Walter e digrado comodamente, attualmente sono completamente bagnata di fluidi, quindi il suo cazzo trova subito la strada, mi risollevo, riscendo, adesso è la volta sua. Lui si colloca accanto a noi con il cazzo vicino alla bocca di Walter che non indugia a leccarlo. Io continuo il mio saliscendi, ma ogni volta che i movimenti me lo permettono, la mia lingua assaggia ingorda e voluttuosa il cazzo del forestiero.

Oggi non so precisamente che cosa mi sia successo, forse è il caldo oppure è il vino, ciononostante non avevo mai fatto nulla di simile e nemmeno Walter, anche se tante volte avevamo vaneggiato su quest’aspetto, sennonché non avrei mai pensato d’arrivare a tanto, al momento sono a un limite e in una posizione di non rientro, anche se in realtà è bizzarro e stravagante associarsi con un altro uomo, ma a questo punto conta e vale unicamente il nostro piacere, sì non il mio, ma il nostro.

 

Io faccio fatica nel capire quali siano le mani che mi sfiorano, in quanto socchiudo gli occhi, giacché mi sforzo d’avvertire chi dei due mi stringe i capezzoli o chi mi bacia il collo, ovverosia ancora chi mi tocca giù nel punto d’incontro dei due sessi, in seguito sento un dito che s’introduce da dietro. Un primo orgasmo mi travolge e mi sconquassa l’intelletto, è fortissimo, dato che mi sento sciogliere. Ormai gioco fino in fondo, perché so che cosa voglio, siccome non credo che avrò un’altra simile occasione e pertanto non la voglio perdere. Mi sposto verso il forestiero e stavolta m’impalo su di lui, Walter m’aiuta, m’agguanta per i fianchi, prima mi solleva e dopo m’abbassa.

 

Lo so molto bene che è arrivato il momento, ho paura, inutile negarlo, però anche un desiderio fortissimo s’impadronisce di me, il mio uomo si dispone dietro di me, lo sconosciuto mi apre le natiche mentre il cazzo s’insinua nel mio sfintere, il mio respiro si blocca per un attimo e tutto diventa confuso, astratto, indefinito e ingarbugliato. E’ realmente una sensazione inverosimile e strampalata, però bellissima e notevole, due uomini a mia disposizione senz’assilli né gelosie né conformismo mi baciano a turno, i loro movimenti sembrano sincronizzati, io mi sento piena, la mia fica ormai gocciola, anzi straripa, per il fatto che è tutto un insieme di gemiti, d’odori, di rumori e d’originali inenarrabili sensazioni.

 

Io non voglio che mi vengano dentro e glielo dico, anche se ambedue escono fuori a malincuore. Fa troppo caldo e scappo ridendo verso l’acqua, loro mi rincorrono con i rispettivi cazzi eretti, ma è soltanto un gioco e mi lascio prendere, li bacio, le mie mani adesso sono sui loro membri. Io li masturbo simultaneamente, poi m’inginocchio sulla spiaggia tra loro in piedi, dal momento che la mia bocca va da un membro all’altro, li lecco, provo a vedere se ci stanno nella mia bocca e anch’io apro le gambe e inizio a toccarmi.

 

Il primo a sborrare è il forestiero, dato che mi viene sul seno gemendo e inzaccherandomelo così all’improvviso, poi è la volta mia e di Walter quasi contemporaneamente, lui sborra gustosamente nella mia bocca frignando con un getto lungo e denso, tenuto conto che mi cola dalle labbra, dato che adesso siamo felici e stanchi, in questo modo lentamente m’addormento. Che strano risveglio però: attualmente mi sento accigliata, confusa e assai turbata, mi giro e osservo Walter che si è addormentato con il suo abituale costume indosso.

 

In questo preciso istante afferro, approfondisco e capisco davvero tutto. Che castigo eterno, che strazio, seppur breve e delizioso sia stato . E’ stata una spina nel cuore e nella testa, è stato tutto squisitamente e niente più che un sogno, soltanto un incredibile, un impagabile e un mirabolante sogno.

 

{Idraulico anno 1999}  

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