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Erotici Racconti

The alla menta

By 8 Febbraio 2009Agosto 30th, 2022No Comments

E’ freddo. Cavolo se fa freddo; nonostante l’unica parte esposta all’aria sia quella che rimane scoperta da sciarpa e cappello, ho il viso gelato. Sento il vento gelido che sferza sul viso mentre chiudo la macchina e mi dirigo verso la tua porta. Non sono che pochi metri da percorrere, ma abbastanza per far entrare il freddo nelle ossa. Mi guardo intorno. E’ notte, la strada è deserta ed il cielo è completamente sereno. Poche stelle per sottolineare la temperatura vicina allo zero. Silenzio e pace; mi soffermo un istante per poterli assaporare e poi suono il campanello. Mi apri con un sorriso smagliante, ma quasi mi strattoni per farmi entrare e chiudi di scatto la porta per lasciare fuori l’aria gelida. Ci salutiamo con un paio di baci sulla guancia che mi permettono di godere della morbidezza della tua labbra. Respiro a pieni polmoni il tuo profumo: non è un profumo particolare, ma Il semplice odore della tua pelle. Improvvisamente il freddo dentro di me sparisce e una piacevole sensazione di calore pervade il mio corpo.

Mi offri un the caldo, ma come sempre mi soffermo troppo sui tuoi occhi così intensi e vivi che quasi non ti sento e rispondo meccanicamente di si. Ridiamo, scherziamo. Ti prendo in giro, tu mi minacci di torture atroci ma d’altronde entrambi sappiamo che non è che la nostra intesa e confidenza che ci permette di essere così ironici e diretti. Proprio come due ottimi amici. Ma d’altronde è proprio ciò che siamo.

E come un’ottima amica hai comprato una confezione di the alla menta che sai essere il mio preferito anche se l’unico uso che ne fai è offrirlo a me; a te proprio non piace. Il fumo che esce dalla tazza mi appanna gli occhiali e sento la tua risata cristallina; non fai sfuggire un’occasione per prendermi in giro! Ci sediamo sul divano e facciamo 4 chiacchere. Così, senza un ordine logico specifico passiamo da un argomento all’altro con una tale disinvoltura che fra un sorso di the e una risata sono già passate due ore. E come sempre il nostro legame segreto si è ridestato, proprio come ogni primavera si risveglia un animale dal letargo. Nessuno dei due è impreparato ma come sempre pensa che l’altro lo ignori; per questo non c’è nessun cambiamento nell’atteggiamento. Anzi, continuiamo a ridere e scherzare. Mi soffermo ad osservare il cielo dalla finestra e mi prendi a cuscinate ridendo come una pazza! Sai della mia reazione ma non fai in tempo a prepararti che ti afferro per i fianchi facendoti il solletico; non resisti, ti dimeni come una pazza, scalci’

E’ inevitabile, perdo l’equilibrio. Sbilanciato dalla posizione e dal gioco quasi ti cado addosso, riuscendo ad appoggiare le mani all’ultimo istante per evitare di schiacciarti, ma non per evitare di ritrovarmi semidisteso sopra di te a pochi cm dal tuo viso. Sento il tuo seno schiacciarsi contro di me ad ogni tuo respiro, insolitamente profondo. Con lo sguardo fisso negli occhi dell’altro nessuno di noi due ha il coraggio di avvicinarsi, ma nemmeno di allontanarsi. Secondi lunghi come intere vite trascorrono prima di percepire il calore che il contatto dei nostri corpi ci procura. Non c’è via d’uscita.

Socchiudi gli occhi, e con lentezza avvicino la bocca alla tua. Posso sentire ogni mm delle mie labbra che si adagiano sulle tue, umide e calde. Un brivido ci scuote nello stesso istante, e un bacio dolcissimo allenta ogni presenza di tensione nell’aria. Il mio corpo si rilassa sopra il tuo, adagiandosi naturalmente fra le tue forme femminili che riveli allargando le gambe. Le nostre lingue si intrecciano incerte, ma non ci vuole molto prima che il contatto diventi naturale e passionale. Ed in quel preciso istante scatta la molla del desiderio da troppo tempo represso.

Ti stringo a me e inizio a strusciare lentamente il pube sul tuo. La mia bocca scivola dalla tua fino a raggiungere il collo e ti sento gemere. Il calore delle mie labbra sulla pelle fresca è come una cubetto di ghiaccio appoggiato sul ventre e intensi brividi ti travolgono. Le mie mani avide scorrono lungo il tuo corpo, assaporando ogni tua curva fino ad arrivare al tuo culetto che da sempre è protagonista delle mie fantasie. Sento le tue lunghe gambe avvolgermi in un abbraccio sensuale e stringermi verso di te. Stringo il tuo sedere a piene mani e con forza ti faccio sentire la potenza della mia erezione esattamente dove sei più sensibile; sento la forte stretta delle tue braccia al collo.

Con decisione mi togli il maglione e l’intimo fino a lasciarmi a torso nudo. Le tue mani scorrono sul mio corpo per godersi la sensazione del contatto con la pelle , e io non aspetto molto prima di fare lo stesso. Con piacere scopro che non porti il reggiseno , ma una canottiera talmente aderente che i tuoi capezzoli sembrano star per bucare. Mi ecciti alla sola vista, ed approfitti del mio momento di ammirazione per spingermi via da sopra di te e afferrare la cintura dei pantaloni e slacciarla. Mi fai scivolare via i jeans sulla pelle quasi fosse un morbido massaggio e mi fa sedere sul divano dicendomi di godermi lo spettacolo. Non ho la forza di rispondere quando ti volti, fai ondeggiare i lunghi capelli sulla schiena e con un movimento lento e sensuale fai scivolare via i pantaloni scoprendo a poco a poco un culo che sembra scolpito nel marmo. Ti volti con lo sguardo malizioso per goderti la mia ammirazione, poi ti inginocchi di fronte a me. Massaggi le mie gambe con movimenti lenti e sensuali fino ad arrivare alla verga a stento contenuta dai boxer. Me li sfili, poi lo prendi in mano e ne saggi la lunghezza, la consistenza, le dimensioni. Hai lo sguardo compiaciuto di una bambina che scartando un regalo ha trovato una sorpresa gradita quanto inaspettata. Riesci a stento a stringerlo fra le mani, inizi a segarmi lentamente senza staccarne gli occhi di dosso, quasi ipnotizzata. Abbassi la testa, appoggi la lingua sulle palle e con un movimento lento e inesorabile lecchi risalendo l’asta fino alla cappella. Socchiudi la bocca, appoggi le labbra calde e mi fai sussultare. I tuoi gesti hanno una carica erotica sconvolgente. Assaggi la cappella, la succhi lentamente e poi soddisfatta la prendi in bocca. Scivoli lungo l’asta per un po’, poi risali quasi come volessi mangiartelo. Ad ogni affondo riesci a farne entrare di più ed ogni tanto intervalli con piacevoli leccate guardandomi dritto negli occhi.

‘Sei favolosa, continua’.’

Continui a succhiare, a farlo scivolare sempre di più in gola fino a che sento il tocco delle tue mani calde sulle palle. Fremo. Te ne accorgi ed aumenti il ritmo. Adesso sei quasi arrivata fino in fondo al mio cazzo e lo divori con gusto quasi mi volessi succhiare l’anima. Non sai che lo hai già fatto da molto tempo. Ti afferro per la testa e ti impongo il mio ritmo. Non recito nemmeno la parte avvertendoti che sto per venire. Voglio che tu beva tutto il mio seme senza farne scappare nemmeno una goccia. Anzi, ti incito.

‘Succhialo e bevi tutto”

Sussulti. Le mie parole hanno un effetto che non avresti mai immaginato. Sei un lago fra le gambe, ma vuoi sentire la mia sborra scenderti per la gola. Il mio cazzo freme, vibra, tu succhi con ancora più forza scaldandomi le palle. Il primo fiotto ti coglie quasi impreparata dalla quantità che ti sparo diretta in gola ma continui a succhiare ed ingoiare. Due, tre’al quarto il ritmo diminuisce senza però smettere di succhiare e ingoiare. Con calma aspetti che mi rilassi continuando a leccare ed assaporando il mio sapore. Mille volte ti eri sognata questo momento che quasi non vuoi che finisca.

Ma non sai che invece di averla spenta, non hai fatto altro che infiammare la mia passione. Ti faccio alzare, ti bacio. Con trasporto e sensualità. So che sei un lago fra le gambe e che il mio cazzo non ha fatto che portare la tua eccitazione al limite. Ti lasci manovrare come una bambola ed adesso le nostre parti si sono invertite. Tu a sedere e io in ginocchio davanti a te. Reclini la testa all’indietro, socchiudi gli occhi. Ti vuoi godere il momento appieno

Inizio a baciare le tue splendide gambe, risalgo sulla coscia,lentamente. Risalgo facendoti sentire la lingua che si avvicina all’inguine. Risalgo’ Il tuo respiro si fa sempre più intenso, il tuo odore mi riempie e mi eccita, le tue gambe si allargano per potermi far avvicinare meglio al tuo fiore. Inizio a baciarti sull’inguine, baci lenti, sensuali ma sempre più audaci si avvicinano alla tua bella fichetta depilata, fino a che non senti il tocco delle mie labbra sulle tue. Un brivido. Un altro. I baci sono più intensi, afferro una gamba e me la metto sulle spalle facendo scivolare le mani dietro e afferrandoti per il culetto in modo di avere il pieno controllo del tuo corpo. Inizio a leccarti lentamente, da basso verso l’alto fino ogni volta arrivare con la punta della lingua sul tuo clitoride. Mi eccito a leccartela così lentamente, il tuo profumo e il tuo sapore mi danno al cervello.

“Godo….”

Sento le tue mani appoggiarsi dietro la mia testa e tirare verso te. Inizio a leccare con più passione fino a che non ti afferro forte da dietro e ti tiro verso la mia bocca. Inizio a succhiarti, quasi ti volessi mangiare e adesso mi concentro sul clitoride. Lo stuzzico con la lingua, lo succhio, lo stuzzico ancora. E poi lo lecco con forza. Ti sento ansimare, sempre più forte. Ormai sei un lago, hai il respiro rotto. Sono bravo a leccarti e a succhiarti, ma con una mano libera inizio a penetrarti con le dita mentre continuo con la bocca a torturarti il clitoride ormai gonfio.

So che questa cosa ti fa impazzire, ti irrigidisci, inarchi la schiena. Urli, godi. Mi implori di non fermarmi e io aumento il ritmo della lingua, della mano fino a che non avverto le tue contrazioni. I tuoi gemiti sono ormai senza pudore mentre l’orgasmo ti sconquassa il cervello come una bomba di calore che esplode fra le gambe e non vuole smettere mentre continuo a succhiarti. Alla fine esausta mi abbracci cercando la mia bocca intrisa del tuo nettare…

‘Molto meglio questo che il the alla menta di prima!’

Ti adoro.

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