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Un camionista e una ragazza

By 1 Agosto 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

 

Erano diversi anni che l’uomo percorreva sempre la solita strada.
Sempre la stessa destinazione, sempre lo stesso percorso e sempre le stesse tappe.
Si sveglia la mattina molto presto, quando ancora gran parte delle persone sono nel sonno più profondo per poi tornare a casa la sera tardi, giusto per una cena veloce, una doccia e poi subito a letto.
Come ogni giorno, verso le due del pomeriggio, prima di partire per il ritorno, fa un breve pasto nel suo grosso mezzo per poi appisolarsi mezzoretta.
Come ogni giorno, per digerire meglio il pasto, prima di mettersi in branda, si fuma una sigaretta. La più buona ed intensa della giornata secondo lui.
Tutto perché, qualcosa accade, come un orologio svizzero, ogni giorno, una figura a piedi ed assorta in pensieri all’apparenza profondi, passa affianco il suo grosso mezzo percorrendo anche lei quella strada.
Questa figura, alta all’incirca 1.65, capelli lisci scuri, con vestiti normali anche se solitamente un po’ ridotti, l’uomo può gustarsi la vista di quella splendida ragazza che cammina su quell’asfalto rovente, sotto il sole torrido di fine luglio, riparata qua e la solo da alcuni alberi che costeggiano la strada.
Ormai, dopo diverso tempo che questa novità riempie le sue giornate, pensa quasi di conoscerla, pensa quasi sia routine e con questa voglia, ogni giorno, non vede l’ora di poterla ammirare ancora, attendendo quasi con ansia l’incontro “casuale”.

Ma poi… un giorno…

Dopo aver pranzato come suo solito, scende dal camion per fare i suoi bisogni e come un cagnolino, si diverte a marcare il proprio territorio su un albero posto dietro il grosso mezzo.
Assorto nei pensieri, a capo chino, intento a richiudersi la patta dei jeans, si dirige nuovamente verso il posto di guida, quando passato di fronte il muso contenente il potente motore, appena svolta a sinistra per raggiungere la portiera di guida, succede l’imprevisto.
Un forte colpo, due corpi che si scontrano con forza.

Mentre lui picchia il mento sulla testa dell’altra persona, vede qualcosa cadere in terra, rimbalzare e finire in mezzo la strada.
L’uomo ha appena il tempo di rendersi conto che la persona con cui si è scontrato è la famosa ragazza, quando pochi istanti dopo, una macchina giungendo a forte velocità distrugge quell’oggetto appena caduto di mano.
– Nooooo. Porca troia!!!! Il mio cellulareeee!!! – urla disperata la ragazza, andando a recuperare rapidamente l’ormai distrutto cellulare prima di tornare a bordo strada con le lacrime agli occhi.
– Mi spiace! Non so proprio come ho fatto. Scusami. Ero distratto – prova a dire l’uomo mortificato per l’accaduto.
– No ma va figurati, non ti avevo visto nemmeno io. Però cazzo… è distrutto…- afferma disperata mentre rigira nelle mani quel che rimane della cosa a cui probabilmente era più affezionata.
Senza degnarlo di parola alcuna, nemmeno di un “ciao”, la ragazza riprende il cammino mentre impreca ancora per l’accaduto.

Solo ora che se ne sta andando, l’uomo si rende conto del favoloso profumo che ancora aleggia nell’aria. Solo ora, dopo essersi scontrato si rende conto di quanto fossero morbidi i suoi capelli e di quanto fosse splendido il suo viso.
Come se non bastasse, di schiena mentre si allontana da lui, non può far altro che esclamare dentro di se << Che culo !!!>> .

Nel mentre che guida per tornare verso casa, l’uomo pensa ad un modo per recuperare questa occasione, per sfruttarla e casomai, poter conoscere meglio la ragazza, poterci parlare, poter sapere qualcosa in più su di lei…. chissà….
Poi, mentre è nel deposito, spegnendo il mezzo e raggiungendo la propria auto con la quale poter tornare a casa, come un flash, gli viene in mente un’idea, anzi, quasi un obbligo morale.
Sono le 19.30 quando a tutta velocità cerca di raggiungere il più vicino centro commerciale che rimane aperto fino alle 20.00 e dopo essersi fiondato nel primo negozio di elettronica, non ci pensa due volte.
Sceglie il cellulare più bello, costoso e pieno di ogni tipo di optional. Basta una strisciata del suo bancomat e mentre gli addetti del negozio iniziano a chiudere le serrande, contento, con il sorriso sulle labbra, esce nel parcheggio sicuro che il regalo piacerà.

Il giorno seguente, mentre viaggia continua a buttare l’occhio sul sedile del passeggero, dove un pacchettino nastrato ed incartato, attende di essere consegnato.
Questa volta però, una volta raggiunta la solita piazzola, scende di proposito dal mezzo e scalpita durante l’attesa.
Il sole è alto nel cielo e caldo come non mai, quasi arrostisce e si deve per forza riparare all’ombra della grossa cabina per non morir di caldo.
Poi eccola, in lontananza, quella figura familiare inizia a farlo scalpitare dall’attesa che sia di fronte a lui. Ancora a notevole distanza, inizia a salutarla con la mano e quando finalmente le è di fronte, la ferma.
– Senti, mi volevo scusare per l’inconveniente di ieri. Sono mortificato, veramente. – dice tutto di un fiato, con il sorriso stampato sulle labbra.
– Ma che c’è da scusarsi, figurati! Non l’hai fatto apposta! – dice sorridente la ragazza, mostrando una dentatura perfetta, di un bianco quasi sgargiante.
– No dai, veramente. Non posso così…. devo farmi perdonare, vieni un secondo! – dice invitandola a seguirlo fino alla portiera del passeggero.
– Ecco tieni. Questo è per te. Spero così di essermi sdebitato – afferma l’uomo dopo aver preso il pacchetto posto sul sedile.
La ragazza confusa rigira nelle mani quella scatola e poi, dopo averlo guardato interrogativa, inizia a strappare la carta regalo. La sua faccia però, cambia subito di espressione appena intuisce il contenuto.
– Ma tu sei pazzo! Ma questo è per me???? Ma costa un sacco di soldi e poi….- sospira – …e poi è stupendo.. – sospira ancora – .. non ho mai avuto un cellulare così – afferma quasi in estasi per la sorpresa.
– Ma va, figurati. È il minimo che potevo fare. Ma se vuoi siediti, ho l’aria condizionata, almeno ti rinfreschi a puoi aprirlo con calma – dice l’uomo invitando la ragazza a salire al posto passeggero.
– Io non sono mai salita qui sopra, come si fa, è altissimo – dice quasi emozionata per tutte queste novità.
– Dai ti aiuto io – la convince l’uomo, spiegando come si sale ed aiutandola in modo che non cada.
Nel mentre che sale però, una fitta arriva diretta al cuore dell’uomo quando, all’ultimo scalino, mentre sta per entrare nel mezzo, dai jeans a vita bassa, compare con prepotenza un bellissimo perizoma nero, proprio a pochi centimetri dalla sua faccia. Anche una piccola porzione di quelle sode e ben definite chiappe, si mostrano agli occhi dell’uomo che per non dare troppo nell’occhio, deve infilare una mano nei pantaloni per potersi aggiustare la prepotente erezione.
Dopo aver chiuso la portiera, in pochi balzi salta anche lui sul camion dal lato guida ed avviato il mezzo, accende l’aria condizionata.
– No ma questo è troppo bello, più che sdebitarti, mi hai messo in debito con te! – dice sorridente mentre ha già aperto la scatola ed acceso il cellulare nuovo, ancora coperto dalle pellicole protettive.
– Se vuoi proprio sdebitarti, dimmi almeno come ti chiami – afferma l’uomo, pensando però che per sdebitarsi veramente, ci sarebbero modi molto migliori, soprattutto dopo aver visto così da vicino quello splendido culetto.
– Sono Rossana, piacere. – e sorridendo stringe la mano dell’uomo che a sua volta si presenta.
– Piacere mio, Nicola –
Passano diversi minuti di silenzio, in cui Nicola ne approfitta per spezzare la tensione fumandosi un’altra sigaretta, quando, un’altra domanda lo provoca sempre di più.
– Dai, veramente, ora sono io che mi devo sdebitare. Dimmi, dai, qualunque cosa. Altrimenti non lo posso accettare. – afferma Rossana in tono quasi serio.

Nicola ci pensa, ci ripensa, gli spiacerebbe non poter più incontrare questa ragazza, ora che finalmente aveva rotto il ghiaccio. Ma non resisteva più, non ci riusciva proprio, doveva assolutamente dirglielo.
– No dai, non mi va… anche se, un modo ci sarebbe… – conclude lasciando la frase in sospeso.
– Dai, dimmi! Altrimenti lascio il cellulare qui e me ne vado. Giuro! – dice la ragazza con tono duro.
– No perché non è una cosa semplice. – afferma Nicola arrossendo quasi.
– Vabbè allora ti saluto. Mi spiace, ma non posso proprio accettarlo in questo caso. – conclude riponendo il cellulare sul cruscotto e raccogliendo la propria borsetta, pronta a scendere dal mezzo.
In un impeto di agitazione, Nicola non si rende quasi conto e la sua bocca è più rapida della mente, come rapido è il rossore che produce sulle guance di Rossana.
– Va bene, se proprio vuoi sdebitarti, regalami il perizoma che hai addosso. Con quel culo, mi hai quasi fatto venire un infarto mentre salivi sul camion.- finisce la frase che non ha più fiato e deve respirare parecchie volte prima di tornare in se.
Il silenzio e l’imbarazzo calano gelidi tra quei due sedili.
Rossana posa la borsetta una seconda volta, posa anche il cellulare nuovo e aprendo la porta, rompe pochi attimi il silenzio con due parole :
– Aspetta qui . –
Scesa quindi dal mezzo, senza chiudere la portiera, protetta così da sguardi indiscreti e soprattutto da quello di Nicola che ora può a malapena vedere il volto, sente nitidamente il rumore della cintura che si apre, la vede chinarsi, per poi tornare alla sua vista, armeggia diversi minuti e poi, sente nuovamente la cintura che sta volta viene chiusa. Dopodiché, Rossana risalire sul mezzo con qualcosa di piccolo e nero in mano.
Il cuore di Nicola è a mille, l’erezione ormai è talmente forte che si vede ugualmente dai jeans deformati da quello che contengono e i suoi occhi, sono fissi su quella mano che timidamente si avvicina a lui per poi aprirsi e mostrare il contenuto.
– Tieni, prendi . – dice Rossana con la voce rotta dall’imbarazzo.
Raggiunta la mano con la sua, Nicola raccoglie quello striminzito indumento, che una volta alzato, mostra per intero come sia fatto.
– Stupendo – afferma con l’eccitazione a mille.
Poi, di colpo l’uomo si riprende e messo il perizoma nella tasca destra, ringrazia Rossana cercando di tornare il più naturale possibile.
Ma purtroppo l’imbarazzo è troppo alto in questo momento ed il tempo è tiranno.
Nicola deve ripartire, altrimenti farà tardi!
I due si salutano stando sul mezzo e guardandosi negli occhi, intensamente, per diversi secondi.
Rossana raccoglie quindi la borsetta ed il cellulare nuovo e mentre scende, una frase lo fa arrossire nuovamente.
– Ci vediamo domani, non ho ancora saldato il debito con te. –
La porta viene richiusa e la ragazza riprende il cammino.
Questa volta però, i jeans sembrano più bassi del solito e con il corto top che indossa, il suo sculettare, mostra nitidamente lo spacco tra le chiappe e mostra altrettanto nitidamente che non porta più le mutandine!

 

Nicola, per tutto il viaggio di ritorno ha tenuto in mano quello striminzito perizoma. Per tutto il viaggio non ha fatto altro che annusarlo, baciarlo e talvolta saggiarne il gusto succhiando proprio il piccolo triangolino che stava a coprire la passera. Infine, poco prima di scendere dal grosso camion, per eccitarsi maggiormente, dopo averlo infilato nei boxer, ha fatto in modo che aderisse perfettamente con il suo cazzo e con le sue palle gonfie e cariche di tutta l’eccitazione trasmessa da questa giornata inusuale. Dopodiché, recuperata la sua auto, torna a casa e finalmente in bagno, pronto per una doccia rigenerante, una volta nudo, non riesce a fare a meno di avvolgere quel piccolo pezzo di stoffa attorno alla sua asta dura e pulsante, per poi iniziare il più dolce ed eccitante su e giù di mano degli ultimi anni.

Il giorno seguente, arrivato in quella famosa piazzola di sosta, si rende conto di non sapere cosa dire a Rossana. Non ha idea di che scusa utilizzare per fermarla nuovamente, ne tantomeno è sicuro si fermerà ancora, eppure, quella frase prima di scendere dal suo mezzo lo rende sicuro che lei si fermerà.

Così, dopo nemmeno 5 minuti di attesa, ecco Rossana comparire dal retro del grande camion.
Questa volta, sembra più solare del solito e mentre si avvicina con il sole che bacia il suo volto, Nicola può ammirare ancora una volta quello splendido corpo, questa volta però, molto meno coperto del solito.
In effetti, con i capelli raccolti in una semplice coda, Rossana, oltre a indossare sandali bassi, il suo corpo è coperto con un top bianco sostenuto da due finissime bretelline ed un paio di shorts rosa ma di un tessuto elastico che aderisce perfettamente alle sue curve, facendo così accrescere l’eccitazione dell’uomo.
Giunta di fronte al finestrino di Nicola, con un sorriso smagliante, lo saluta con la mano e poi è lei a rompere il ghiaccio con una domanda diretta.
– Mi fai salire? Oggi fa più caldo del solito vero? – domanda mentre già si dirige verso il lato passeggero.
In effetti Rossana, non attende nemmeno la risposta di Nicola, quasi come fosse già scontato che l’avrebbe fatta salire.
Oggi per di più, l’uomo, per non patire questo effettivo caldo soffocante, con l’intento di cercare un po’ di refrigerio, ha tirato le tende presenti nel mezzo, così da poter coprire il parabrezza da cui la maggior parte della luce solare entra in cabina.
Questa novità non scappa alla ragazza che salita sul mezzo, esclama :
– Ahh bene! Così abbiamo un po’ di intimità! –
Poi, guardando meglio sul cruscotto, nota il suo perizoma, regalato il giorno prima a Nicola.
– Ora fa parte del camion? – domanda indicandolo.
Nicola un po’ sbigottito da tale leggerezza con cui fa la domanda, dopo un momento di imbarazzo cerca di rispondere:
– Beh… no… però…. ma si.. quasi quasi… – rosso dall’imbarazzo, non sa nemmeno lui cosa le abbia detto.
È quindi lei, per la seconda volta a rompere l’imbarazzo estraendo il cellulare nuovo dalla borsetta. Inizia così a mostrarglielo ed entusiasta, inizia a spiegargli quanto sia bello e funzionale.
Scherzano diversi minuti, si divertono e quasi Nicola non si sente più in imbarazzo, quando, tornando seria, Rossana fa nuovamente sprofondare l’uomo.
– Ora però, con un regalo così, mi devo sdebitare ancora, dai aiutami. –

Senza attendere risposta da parte dell’uomo, dopo essersi slacciata i sandali, sale sulla pedana centrale che divide i due sedili e dopo essersi inginocchiata di schiena a Nicola, si sfila in un colpo solo il top.
A pochi centimetri da lui, per la seconda volta ha il corpo provocante della ragazza e quasi gli manca il respiro quando alle sue orecchie arriva l’inaspettata richiesta.
– Sganciami il reggiseno – fa una breve pausa – così lo puoi aggiungere alla collezione. –

A Nicola tremano le mani mentre raggiunge il piccolo gancetto.
Il cuore batte all’impazzata e quando i due lembi di stoffa si dividono sotto il suo tocco, quasi sembra voler uscire dal petto per esplodere.

Senza allontanarsi da Nicola, Rossana si volta e tornando in ginocchio con studiata lentezza, lascia prima scendere le bretelline e poi, con un sorriso carico di erotismo, scopre la sua quarta di seno, soda e….. splendida.
Due bocce perfette, sormontate da due piccole aureole con al centro due capezzoli grossi, duri, lunghi ed invitanti per la bocca famelica di qualunque uomo.
– Ti piacciono? – domanda mentre posa il reggiseno sul cruscotto, a pochi centimetri dal perizoma regalato il giorno precedente.
Nicola vorrebbe saltarle addosso, vorrebbe strapparle di dosso gli shorts e scoparsela fino a farla urlare.
Vorrebbe strizzarle quelle fantastiche tette, succhiare, mordere e strizzare quei due capezzoli tanto duri ed invitanti.
Vorrebbe anche aprire quelle chiappe tanto invitanti con il suo membro per poter sprofondare nel culo, vorrebbe venirle in faccia e poi scoparla ancora.
Vorrebbe che quella bocca si chiudesse morbida e dolce sulla sua asta per fare uno splendido su e giù.
Vorrebbe poi venirle sulla lingua che morbida e umida gli lecca il frenulo mentre con le mani lo sega vigorosamente.
Vorrebbe tante altre cose, ma non riesce a dire o farne manco una!
Quando poi, a fatica, quasi un sospiro, il suo inconscio parla per lui :
– Ti voglio – detto come un sussurro.
– Anche io – risponde Rossana mentre si alza per togliersi gli shorts.

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