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Un’estate che ti cambia la vita

By 1 Ottobre 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Avevo 20 anni all’epoca dei fatti, io, un ragazzo normalissimo, anche abbastanza bello, con il fisico scolpito da anni di nuoto, che mi avevano portato ad essere l’oggetto del desiderio di molte ragazze, tanto che nella mia classe (fui bocciato al primo anno, quell’anno facevo la maturità) me le ero fatte più o meno tutte, nessuna esclusa. Avevo (e ho tutt’ora) anche 2 sorelle, con le quali però non avevo un rapporto, visto che non ero quasi mai a casa, ero sempre in giro con gli amici e le ragazze a bere e scopare. Eppure, da quello che i miei amici mi dicevano, le mie sorelle mi somigliavano caratterialmente, soprattutto la media, Arianna, che era una figa di proporzioni pazzesche, stronza come me, e ninfomane (come ero io, solo al maschile). Arianna faceva un effetto incredibile sugli uomini, lo sapevo dai miei amici che se la ripassavano appena potevano, e mi ho sempre detto:”Come dargli torto!” del resto era la ragazza quasi perfetta (come me, in sintesi, o almeno credo): culo a mandolino perfetto, una 4 di seno, un corpo modellato da anni di pallavolo, forse il punto debole era il viso, che non trasmetteva nulla di che, lineamenti morbidi e dolci, ma niente di strepitoso. La più piccola, Martina, invece non sembrava nostra sorella, almeno caratterialmente (per quello che ne sapevo io): timida e riservata, poche relazioni con l’altro sesso e poca voglia di scoprire e divertirsi. Di aspetto invece era nostra sorella quasi in tutto, tranne che (rispetto ad Arianna) per il seno. Giocavano a pallavolo nella stessa squadra, e anche lei aveva il fisico modellato da anni di sport. Il punto forte di Martina era però il viso, morbido e dolce, angelico oserei dire, con un paio di labbra carnose. Insomma, avevo due fighe per sorelle, ma non le consideravo nella mia vita, la mia famiglia non esisteva, vedevo una o due volte ogni tre giorni Martina e Arianna, i miei se andava bene una volta a settimana, ero sempre per fatti miei. Era giugno, raro momento casalingo, ero davanti al PC, per programmare il viaggio ad Amsterdam da proporre ai miei amici, stavo quindi vedendo costi, zona migliore e stupidaggini varie. Ero così assorto che non mi accorgo che entra mia sorella, Arianna:
“Oddio, ma allora le favole sul fatto che ho un fratello sono vere!”
Io:”Ma quanto sei spiritosa, mi stai facendo rivoltare dalle risate. Senti, perché non ti chiudi in bagno finché non me ne rivado, così eviti di scocciarmi?”
Arianna:”Mister simpatia, stai molto calmo ok? Non si può nemmeno scherzare, madonna santa. Puoi dirmi almeno cosa stai facendo o chiedo troppo?”
Io:”Ehm, scusa, sai sto teso per la maturità, se mi bocciano sto nella merda fino al collo. Comunque sto preparando il viaggio ad Amsterdam, resta solo da vedere il periodo, così poi mi faccio un mese di divertimento.”
Arianna “Ah ok, vabbé io vado in camera, se ti va quando esci vienimi a salutare, sennò fa nulla.”
Io:”Ok, ciao.”
Ritornai al mio programma, dopo un paio di minuti però mi alzai per prendere un bicchiere d’acqua, avevo una sete bestiale. Passo davanti alla camera di mia sorella, che si sta cambiando.
Io:”Oh cazzo!” Lei si girò con solo le mutandine addosso:
“Merda, Giulio, mi vuoi far morire di infarto? Che cosa combini?”
Io:”Stavo andando a bere, nulla di strano. Cosa combini tu piuttosto, in mutande dentro la tua stanza con me di là.”
Arianna:”Mi cambio, è strano?” E si infilò il reggiseno. “E comunque da come mi guardavi le tette sembra che non hai mai visto un paio di poppe, Giulio, cazzo dai.”
Io:”Scusami Ary, è che non mi aspettavo di vederti così, vabbé vado a bere”
Arianna:”No aspetta!”
Io:”Che c’è?”
Arianna: Senti, ti dovrei chiedere un favore.”
Io:”Che non sia troppo grosso però.”
Arianna:”Eh insomma. Vedi, io e Martina abbiamo prenotato una villa a Portofino, per tutto agosto, il problema è che in due non possiamo andare, dobbiamo essere almeno in tre. Non sappiamo a chi chiedere aiuto, puoi venire tu con noi?”
Io:”No Ary, guarda, io devo fare il mio viaggio ad Amsterdam, non posso venire con voi a rompermi le palle per un mese.”
Arianna:”Guarda che non ti romperai niente, è un posto bellissimo e dinamico, è un complesso di 4 ville, con bar, piscina, spiaggia e discoteca. Accettano solo ragazzi minori di 25 anni, è pensato apposta per i giovani. Le ville possono contenere fino a 8-10 persone, con un minimo di 3, non ti annoierai, sarà pieno di ragazze.” Ecco, le ragazze era la parte che più mi interessava. Di solito a Portofino ci vanno da Genova, e, per esperienza, sapevo che là era pieno di bellissime ragazze, quindi ragionandoci un attimo capii che era la cosa migliore, anche perché rischiavo di organizzare il viaggio troppo tardi e di non partire con i miei amici ma da solo, tanto avrei mollato il prima possibile quelle due per andarmene per fatti miei.
Io:”E va bene, tanto il viaggio ad Amsterdam non è prenotato, quindi non mi costa nulla smettere di sforzarmi, anzi mi vado a bere una birretta e poi esco, comunque va bene, verrò con voi.”
Arianna:”Grazieeeeeeeee!” E mi saltò addosso sbattendomi le tette in faccia. Qualche minuto dopo rientro anche Martina che mia abbracciò semplicemente. Poi uscii.
Passarono i 2 mesi, finii la maturità e passai, quindi arrivò il giorno di partire. Arrivammo a Portofino verso le 12, e lì ci accolsero i direttori dello stabile, quindi io mi cambiai e volai in piscina. Al bar feci amicizia con una ragazza bellissima, Eleonora, bionda, occhi azzurri, 4 di seno, corpo da venere, viso dolce e con i lineamenti perfetti. Era di Genova, e si propose di presentarmi alle sue 4 amiche, così mi avviai verso il loro ombrellone. Mi presentò le sue amiche (fighe):
Eleonora:”Ragazze, lui è Giulio, l’ho conosciuto poco fa al bar, è molto simpatico, si unirà al nostro gruppo le prossime settimane.”
Martina:”Piacere io sono Martina.” La ragazza che mi stava parlando era una ragazza longilinea, con un bel fisichetto, un po’ piatta forse, ma con un culetto che sembrava molto appetibile dal mio punto di vista, insomma me la sarei dovuta scopare entro la fine della vacanza.
Emma:”Io invece sono Emma, piacere.” Questa invece era più bassa della precedente, ma era comunque un gran pezzo di figa, capelli lunghissimi fino a metà schiena, e una 3° abbondante di seno, insomma anche questa da scopare.
Eleonora mi presentò anche le altre 2:”Lei è Chiara” Chiara:”Piacere.” Mi stampò un bacio sulla guancia sin da subito. Questa era quella forse che insieme a Eleonora mi piaceva di più, 4° di seno, fisico non da silfide ma comunque molto armonioso, con ogni curva al posto giusto, e un visetto malizioso che poteva prenderti in giro per ore.
Eleonora:”Lei invece è Camilla.” Camilla:”Piacere.” L’ultima che mi venne presentata era una ragazza abbastanza longilinea, con forse un sedere un po’ troppo grande, ma un paio di tette meravigliose: una 4 abbondante che stava su da sola, si vedeva con tutto il costume. Insomma, avevo trovato il divertimento per le prossime settimane.
Il primo giorno fila liscio come l’olio, ma già la mattina del secondo avevo voglia di chiavare. Decido che la prima sarebbe stata Chiara. Durante il bagno mi struscio vicino a lei e le palpo un po’ il sedere, lei mi guarda e mi sorride in modo molto, ma molto arrapato. Mi dice poi che il pomeriggio sarebbe venuta al mare, che di solito non c’era nessuno, per prendere un po’ di sole integrale. Capisco che ha voglia anche lei, così aspetto che esca dalla villa per dirigersi al mare, e io faccio lo stesso, e ci incontriamo solamente in spiaggia.
Chiara:”Ehi, cosa ci fai anche tu qua?”
Io:”Cosa ci faccio? Ho deciso di prendere un po’ di sole integrale, ma pensavo tu venissi più tardi, ecco perché sono qui.”
Chiara:”Evidentemente ti eri sbagliato.” Disse ridendo
Io:”Vabbé, non c’è problema, torno in piscina, chiamami quando torni che vengo io.”
Chiara:”Ma figurati. E’ vero che ci conosciamo da due giorni, ma io sono molto disinibita, se per te non c’è problema possiamo farci compagnia e prendere il sole integrale.”
Io:”Figurati, non ci sono proprio problemi, anzi, ottima idea.” Presi la mia roba e la spostai sotto il suo ombrellone, lei intanto si slacciò il reggiseno, che cadde nella sabbia, scoprendo un paio di tette sode e rotonde con dei piccoli capezzoli al centro. Mi disse:”Che c’è, ti sei imbambolato a fissarmi le poppe? E ora che mi levo gli slip che fai? Ti inizi a fare una sega?” Disse scherzando. Io le risposi:”No scusa, è che sono davvero perfette, e se sono anche naturali, non ne ho viste mai di così belle. Quando ti levi gli slip i miei calzoncini salteranno da soli, non c’è bisogno che me li levo.” Lei scoppiò a ridere:”Minchia, non pensavo di arraparti così tanto. Ok, le mie tette sono il punto forte, ma se ti imbamboli a guardarle significa che non ne hai mai viste un paio in vita tua.” Le risposi secco:”Ne ho viste anche troppo Chiara, fidati.” Si sfilò anche gli slip, mettendo in mostra un triangolino peloso leggerissimo, curato perfettamente, in pieno stile con la ragazza che era. Mi imbambolai anche in quel frangente:”Ma allora è un vizio! Io non farei mai una cosa così con un ragazzo. Comunque visto che hai osservato bene, secondo te sto meglio così o completamente rasata?” Io:”Sei perfetta così Chiara.” Mi abbassai i pantaloncini, il mio pisello saltò fuori dal costume, era in completa erezione, e questa volta fu lei a rimanere imbambolata, al che dissi ironicamente:”Io non farei mai una cosa del genere con un ragazzo.” Chiara:”Ritiro quello che ho detto, tu mi considererai pure perfetta, ma qui di perfetto c’è solo il tuo uccello.” Questa così esplicita affermazione mi lasciò un po’ spiazzato, ma era chiaro che anche lei aveva voglia, così non andai troppo per il sottile:”Beh, io considero perfetta te, tu me, due perfezioni insieme stanno bene no?” Chiara:”Porcellone, capisco dove vuoi arrivare” rideva “e non ho la minima intenzione di oppormi, mi piaci troppo anche tu, anche se secondo me a te interessa una certa biondina..” Io:”Cazzo, mi conosci da 24 ore e già mi capisci alla grande? Ho una voglia matta di scopare, soprattutto con te, ma Eleonora mi piace davvero tanto, non so come sia possibile, vedrò che fare, magari voi due insieme, intanto mi godo te.” Chiara:”Fammi anche godere, quel bel pisellone mi deve far avere almeno 4-5 orgasmi.” Io:”Li avrai tutti, ti sentiranno al villaggio per quanto urlerai.” Detto questo, la presi di forza e avvicinai la sua figa alla mia bocca, iniziando a leccarle la topa con un gran vigore. Mordicchiai il suo clitoride bello in mostra, e lei iniziò a lanciare urletti di piacere. Continuai a leccarla per un po’, lei sbrodolava umori da tutte le parti, umori che puntualmente raccolsi e ingoiai, era il nettare del paradiso. Poi mi staccai da lei e appoggiai il mio cazzo tra le sue tette, e inizò una spagnola da sogno. La mia cappella, ogni volta che si avvicinava alla sua bocca, spariva, oppure la leccava, facendomi impazzire. Dopo una decina di minuti di questo lavoretto, mi preparai a penetrarla. Appoggiai la mia cappella all’entrata della sua topa e entrai con un colpo secco. Lei mi incitava:”Si cazzo, si, trombami, più forte, distruggimi fisicamente, cazzo, fammi godereeeeeeeeeeeeee, ho voglia di cazzooooooooooooooo.” La stantuffavo con una forza incredibile, lei sotto io sopra, e continuai finché non raggiunse l’orgasmo:”Aaaaaaaaaaaaaah, sto venendooooooooooo, sisisisisisisiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii.” Quindi si sedette sul mio uccello e iniziò a cavalcarmi. Aveva un ritmo diverso, era più lento e morbido, lo faceva quasi con dolcezza, nonostante si mastrurbasse furiosamente mentre mi cavalcava, aveva il clitoride infiammato, continuava a urlare:”Cazzo, sto godendo come una cagna in caloreeeeeeeeee, sfondami daiiiiiiiiiiii, sisisisi vengo di nuovoooooooooooo.” E venne nuovamente. La sistemai a pecorella per concludere, visto che presto anche io sarei venuto. Iniziai a pomparla a 90, mentre Chiara ormai non capiva più nulla, era in preda a spasmi di piacere, venne nuovamente, finché non le dissi io:”Chiara, sto per venire, togliti.” Si tolse dalla posizione e mi disse:”Mi vieni sulle tette o in bocca?” Io:”Decidi tu, basta che mi fai sborrare.” Prese l’uccello tra le poppe e imboccò la cappella, mi lavorò così finché non mi svuotai nella sua bocca, bevve tutto quello che avevo emesso, quindi ci gettammo nudi sulla sabbia, mi abbracciò e ci riposammo un po’.

Dopo essermi divertito, e molto, con Chiara in quel pomeriggio al mare, decisi che era venuto il turno di Eleonora, la biondina che tanto mi attirava. Ci parlai di ritorno dalla spiaggia, avevo lasciato Chiara sotto l’ombrellone, io me ne ero tornato indietro con molta tranquillità. Da quello che avevo capito era la più assatanata delle 4, e quindi pensai che sarebbe stato molto semplice portarmela a letto, ma non fu così. Ci iniziai a parlare appena arrivato al bar, per capire quanto poteva interessarle. Io:”Ciao Ele, già in piscina a prendere il sole è?” Ele:”Già, mi piace molto sdraiarmi e abbronzarmi, mi rende più bella” Io:”Non mi sembra che tu abbia bisogno di diventare più bella, sei uno spettacolo già così” Lei arrossì un po’ e rispose:”Grazie, ma non è vero. Sai spesso i ragazzi pensano che essendo bella e con due grosse tette io sia una che ci sta subito e che non vede l’ora di scopare, ma non è così. Sono venuta qui per far piacere alle mie amiche ma sinceramente non mi attirava tanto l’idea di trovarmi in un complesso con femmine vogliose di sesso e maschi che fanno a gara a chi se ne scopa di più, io non sono così, sono una ragazza normale, ho 18 anni, mi piace divertirmi e vivere la vita, ma per andare a letto con un uomo devo trovare quello giusto e appurare al massimo che lo sia davvero.” Queste parole mi lasciarono di sasso, non riuscii a mascherare la delusione, sul mio viso si dipinse una maschera di dispiacere, che a lei non sfuggì per nulla, e si incazzò molto:”Ah ecco, pensavo tu fossi diverso, in 2 giorni non mi avevi ancora toccato il culo o fissato le tette, ma evidentemente era una strategia per sembrare simpatico e carino e scoparmi e aggiungermi alla lista delle fiche penetrate. Questo non sopporto di voi maschi, che vi sentite importanti e fighi se scopate tanto, ma non è così.” Detto questo mi tirò uno schiaffo e se ne andò. Nel frattempo stava tornando Chiara dal mare, che vide tutta la scena, e mi si avvicinò sorridendo:”Andata male vero?” Io:”Minchia se è andata male. Mica ce la facevo così incazzosa e poco propensa al sesso la Ele.” Chiara:”E’ fatta così, vedi mentre io, Marty, Cami e Emma ci vogliamo divertire in tutto per tutto, lei preferisce divertimenti più, come dire, sani. Esce, scherza, si diverte, ma non tromba. Me lo hanno detto un paio di miei amici: ti può arrapare quanto ti pare, ma se riesci a scopartela significa che ti sei innamorato di lei.” Io:”Ah beh allora significa che toccherà solo a voi, non mi sono mai innamorato in vita mia, e quella fottutissima biondina non mi cambierà.” Chiara:”Pensala come vuoi Giulio, io la penso come te fino a un certo punto, l’amore è importante, senza non ci vivi.” La salutai dandole una pacca sul culo e me ne tornai in camera a riflettere. Arianna e Martina non c’erano, meglio così. Mi spogliai e mi misi sul letto a pensare, a pensare come, nonostante cercassi di scacciarla dalla mia testa, Eleonora mi aveva colpito. Non ero io che non le piacevo, era semplicemente che scopare per divertimento non le piaceva. Questi pensieri e la stanchezza per la scopata con Chiara mi mandarono definitivamente KO e mi addormentai. Mi sveglio il rumore di una doccia, aprii gli occhi e vidi Martina seduta sul suo letto con le sole mutandine addosso, mentre Arianna si stava facendo la doccia con la porta del bagno aperta e con le tende spalancate, così che la potevo vedere in tutto il suo splendore. Il mio sguardo passò dal seno di Martina al seno di Arianna per concludersi sul suo triangolo di peli pubici. Lo spettacolo non mi rese minimamente indifferente e il mio uccello si drizzò subito. Martina rise:”Cacchio fratellino, anche vedere le tue sorelle nude ti procura questa reazione?” Io non ero per nulla imbarazzato, anzi per la prima volta mi sentivo loro fratello davvero. Ary rincarò la dose:”Ma che non lo sai, questo pervertito si scoperebbe anche noi se potesse.” Io:”Te credo Ary, se ho due fighe per sorelle non è colpa mia, e poi all’uccello non si comanda.” Martina scoppiò a ridere, poi disse:”Ary mentre ti asciughi i capelli mi faccio mi faccio io la doccia, così questo pervertito si può sparare una sega in pace guardandoci.” Detto questo si alzò, si sfilò le mutandine mostrandomi il suo pube rasato, ad esclusione di una piccola striscia di peli dal monte di Venere, e mi tirò le mutandine addosso aggiungendo:”Almeno sporcandole di sborra mi dai un motivo per lavarle.” Ary quindi aggiunse:”Marty non lo provocare che lo fa davvero.” Marty:”Ma io voglio che lo faccia, almeno dimostra quanto è pervertito.” Ora parlai io:”Cazzo Marty, mi istighi alla sega se fai così, comunque non ne ho bisogno, ho già lavorato nel pomeriggio.” Ary:”Come pensavo, non hai perso tempo. Chi ti sei fatto, la biondina che ti attira tanto oggi pomeriggio?”Io:”No Chiara, la tettona mora, e devo dire di esserci entrato molto in confidenza, me la darà altre volte e mi aiuterà a farmi quella fottutissima biondina che mi ha rifiutato.” Marty:”Porca puttana, ti hanno rifiutato?!?!? Questa si che è una notizia, per una volta il grande Giulio Valerio non è stato reputato all’altezza.” Io:”No, è che lei vuole scopare per la prima volta con uno che la ama, incredibile. E la cosa peggioreè che più ci penso più mi piace, la conosco da 2 giorni eppure penso che sia la prima volta che qualcosa mi tocca il cuore.” Ary:”Minchia, se tu chiami in ballo il cuore è grave, comunque stasera andiamo in discoteca e domani te ne trombi un’altra, sicuro ti è passata la voglia.” Ci preparammo per la serata, entrammo in disco, c’erano tutte, ma quando il mio sguardo si posò su Eleonora impazzii: era vestita con un abito bianco con una spaccatura laterale che arrivava fino al bacino, una scollatura pazzesca, scarpe col tacco da 12 cm bianche, 2 orecchini di brillanti, con gli occhi azzurri che rilucevano. Rimasi imbambolato a guardarla per 3-4 minuti, quando una gomitata di Chiara mi riportò alla realtà:”Ciccio, se resti imbambolato a guardarla penso che non migliorerai la situazione. Se te la vuoi davvero fare per stasera rinuncia a scoparti qualcuna e prova a parlare, magari iniziando a scusarti e cercando di capire i suoi gusti, visto che nemmeno noi che siamo le sue migliori amiche li capiamo appieno.” Decisi di seguire il consiglio di Chiara e mi avvicinai a Eleonora:”Ele senti, volevo chiederti scusa per oggi, sono stato uno stronzo, scusami.” Ele:”No, no figurati, anzi scusami tu, sono stata troppo avventata, scusami tu, davvero.” Scuse fatte iniziammo a chiacchierare, non ballammo ne bevemmo, chiacchierammo per tutta la sera. Tornai a casa solo con Martina, che mi disse che Ary era impegnata a lavorare nei bagni. Tornammo a casa, Marty non aveva bevuto quasi per nulla, io ero felicissimo, avevo un sorriso stampato sul volto. Appena entrato in casa mi buttai sul letto, spogliandomi rapidamente restando in mutande, Marty si spogliò con molta calma, rimanendo anche lei con le sole mutandine, quindi si sdraiò appoggiando la testa sul mio petto, e le sue tette sulle mie costole. La abbracciai dolcemente, per la prima volta mi sentivo davvero suo fratello. Marty mi disse:”Giulio, sai, questa vacanza ci ha finalmente avvicinato. Eri troppo distante, non bastavano i nostri genitori a mancare, anche tu, spero che dopo questa vacanza sarai di nuovo un vero fratello per noi.” Entrò anche Arianna, che salutò spogliandosi, rimanendo anche lei con le sole mutandine, dicendo che ci avrebbe raggiunto, tempo di levarsi la sborra dalle tette. Lei si tolse anche le mutandine, quindi ci raggiunse, sdraiandosi dalla parte opposta. Sentivo la sua figa pulsare e le sue tette premermi contro il petto. Ary aggiunse:”Vedi, ci sei molto mancato in questi anni, però ti abbiamo sempre voluto bene. Quest’occasione di vacanza ci ha fatto pensare che potevamo finalmente ricucire un rapporto con te, e così ne abbiamo approfittato.” Io:”Beh, avete fatto bene, non pensavo che stare così con voi due potesse essere così piacevole, veramente. Questa vacanza mi sta cambiando, anche troppo. Ora però vorrei dormire, domani devo continuare il mio tour figa.” Marty:”Eppure da come parlavi con Eleonora sembrava che avessi cambiato idea sul trombarti tutte quelle che passano.” Io:”Non lo so, mi sta confondendo le idee, però Martina me la devo fare assolutamente, mi attira troppo, se con Eleonora ci saranno sviluppi deciderò.” Ary:”Vabbè, siamo tutti stanchi, vediamo di dormire.” La mattina dopo mi svegliai presto, lasciai loro due che dormivano, mi vestii e uscii. Uscito di casa incontrai subito Martina. Mi guardò per circa 5 secondi, poi mi si avvicinò dicendomi:”Come mai sveglio così presto? Dove vai?” Io:”Andavo in cerca di ragazze, forse ne ho trovata una?” Martina:”mmmmm potrebbe essere, cosa offre la casa?.” Io:”Chiedi a Chiara, lei ti potrà dire.” Martina:”Mi fido sulla parola, vieni.” Mi tirò per la maglia e mi buttò in un prato, quindi mi si avvicinò con una faccia tremendamente arrapata. Le dissi però:”Marty, facciamo tutto quello che vuoi, ma per favore non dire nulla di tuttò ciò a Eleonora.” Martina:”Va benissimo, vedo che sta facendo breccia nel suo cuore, piano piano, chissà che non riesca a farti diventare un ragazzo quasi normale.” Detto questo mi strappò di dosso la maglietta, quindi mi abbassò il costume. Esclamò sorpresa:”Cazzo, Chiara mi aveva parlato di lunghezze fuori dal comune, ma non pensavo così tanto, speriamo che mi entri nel culetto.” La guardai stupito:”Nel culetto? Ma non sarai esagerata?” Martina:”E’ 1 anno che ho perso la verginità anale, quindi vedi che devi fare, oppure preferisci fare petting?” Io:”No, no sei impazzita? Il tuo culetto è un sogno, non vedo l’ora di assaggiarlo.”Mi prese in bocca l’uccello, iniziando a succhiare con grande maestria, era bravissima, leccava tutta l’asta fino alle palle, quindi ingoiava la cappella lappandola con la lingua. Le tenevo la testa sul mio uccello con una mano, mentre con l’altra le slacciai il costume liberando i suoi seni e strizzandole un capezzolo con la mano libera. Col bacino spinsi l’uccello fino in fondo alla sua gola, riusciva a prenderlo tutto in bocca, incredibile. Si fermo e se lo tirò fuori, si tolse il sotto del costume allargando le cosce e dicendomi:”vedi di farmi godere, tu godevi ma non gemevi, io invece voglio gemere.” Mi piegai tra le sue cosce iniziando a far mulinare la lingua sul suo clitoride, e iniziando a penetrarla con la lingua. Iniziò a gemere e a incitarmi di leccarla più rapidamente. Eseguii e leccai rapidamente, mordicchiando il clitoride facendole lanciare urletti di piacere e scaricando un buon numero di umori che puntualmente bevevo. Dopo 7-8 minuti di leccata venne, urlando come una matta. Quindi mi alzai e la penetrai in un colpo solo, lasciandola senza fiato. Inizia a stantuffarla da sopra, alla missionaria, quindi mi fermai, sdraiandomi a terra, mentre lei si mise sopra di me iniziando a cavalcarmi. La incitavo:”Brava Martina, monta lo stallone, che ti piace il cazzo duro e grosso.” Martina:”Porca puttana se mi piace, fammi godere porco, siiiiiiiiiii, siiiiiiiiiiii, SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII” Venne di nuovo, ma continuava a cavalcare, senza fermarsi. Quindi la misi a pecorina iniziando a stantuffarla con forza, lei riprese il suo gemere incessante che tanto mi faceva godere. Venne per la 3° volta, quindi mi disse di fermarmi per iniziare a leccarle il buco del culo. Sputai sul suo sfintere, quindi la penetrai con la lingua, poi con un dito. Piano piano le allargai l’ano, aggiunsi un dito, quindi fu lei stessa a dirmi:”Inculami, veloce, un colpo secco.”Eseguii, la penetrai di colpo, non strillò ne di dolore ne di piacere, cosa che però iniziò a fare molto presto, era eccitatissima, iniziò a gemere e ad ansare, godendo come una cagna in calore. Dopo altri 2 orgasmi per lei toccava a me godere, mi disse che prendeva la pillola per non rischiare, così decisi di sborrarle nella fregna. La rovescai all’indietro e iniziai a trapanarle la topa, finché non raggiunsi l’apice e mi svuotai dentro di lei. Uscii dalla sua figa e mi feci leccare l’uccello per pulirlo. Quindi ci rivestimmo, o meglio, io non mi rivestii, entrai in camera, dove trovai Martina e Arianna che si cambiavano e mi sorrisero guardandomi.

Ero appunto appena rientrato in camera, col costume in mano, col cazzo moscio e con lo sperma che colava, convinto che le mie sorelline dormissero ancora, ma non era così. Martina era nuda quando entrai, mentre Arianna aveva addosso solo i reggiseno. Appena mi videro scoppiarono a ridere, dicendo insieme:”Non ti si può mai lasciare da solo è? Ti sei svegliato 1 ora prima giusto per scopare?” Poi Ary aggiunse:”Dai fatti una doccia che ti aspettiamo e andiamo in spiaggia.” Marty quindi disse:”Ary una doccia me la dovrei fare anche io, tempo che se la fa lui, poi che me la faccio io, non finiamo più.” Io:”Vabbè Marty, vai te, poi voi andate che vi raggiungo.” Marty:”Assolutamente no! Senti, se te la senti potremmo farci la doccia insieme…” Io diventai viola, tutto mi aspettavo tranne che una proposta del genere, non avevo mai visto Martina davvero nuda, l’avevo vista di schiena e il suo seno, ma non avevo mai visto la sua patatina, e la paura di eccitarmi avendola vicino mi fece diventare viola. Marty allora disse:”Oh, oh, il grande Giulio Valerio ha paura di farsi la doccia con la sorella? Non ci credo.” Io:”Mi stai sfidando? Comunque nessun problema, Ary tu intanto vai così prendi l’ombrellone, ti raggiungiamo fra una ventina di minuti.” Ary:”Ok, sbrigatevi.” Io:”Dai Marty, muoviamoci che così ritento di abbordare Eleonora.” Marty:”Sei proprio in fissa con quella ragazza è? Vedi di non fare come al solito, che te la scopi e poi non ti fai più vedere.” Io:”Ci proverò, dai su entra.” Entrammo nella doccia con l’acqua calda, ci iniziammo a lavare, notai per la prima volta che mia sorella più piccola non si rasava del tutto, ma teneva un bel triangolino di peli ben esposto. Lei mi aveva visto nudo varie volte, sapeva che avevo una bella mazza con tanto di peli. Il mio pene floscio alla vista e al contatto con la liscia pelle di mia sorella cominciò a indurirsi, per fortuna si lavava di spalle, cercai di velocizzare il più possibile, ma non feci in tempo, perché si girò di scatto ritrovandosi il mio uccello esattamente fra le sue labbra, e al contatto emisi un flebile gemito. Marty scherzosamente disse:”Ma vedi il fratellone che si eccita guardando la sorella mentre si fa la doccia. Devo prendere questo pisello enorme come un complimento?” Io dissi sorridendo:”Beh direi. Sei una bella ragazza, e vederti nuda sotto la doccia mi fa un certo effetto. Comunque, tu vai, che io cerco di smosciare questo coso, così magari riesco a venire.” Mi guardò con uno sguardo che non avevo mai visto in lei, molto ma molto malizioso, e mi disse:”Beh, se non ti dispiace ti posso dare una mano a smosciare…” Io:”M-Marty, cosa vuoi dire?” Non rispose, iniziò ad accarezzarmi l’uccello avvicinandosi a me, prese una mia mano e se la pose sul seno dicendomi:”Le tette di Ary sono più belle vero? Beh prova a sentire queste, strizzamele, forza.”Non me lo feci ripetere e le iniziai a palpare le tette, senza alcun riguardo, mente lei mi massaggiava l’uccello, quindi mi disse:”Mmmmm che pisellone enorme che hai fratellone, mi sa che ti svuoterò le palle per benino.” Io dissi:”Marty, non vorrai scopare con me?” Marty:”Scopare? Perché no? No, scherzo. Diciamo che ti farò un lavoretto di mano e bocca, ma devi fare altrettanto..” Io:”O-ok” Mi iniziò a fare una sega, masturbandomi lentamente scapellandomi totalmente l’uccello per poi ricominciare, piano, molto piano. Si fermò e mi fece uscire dalla doccia trascinandomi su letto, quindi ricominciò a segarmi piano piano. Mi mise la fica sulla faccia ordinandomi:”Sgrillettami!” Iniziai a masturbarla prima con un dito, poi piano piano ne aggiunsi un altro, poi un altro ancora fino ad averne 4 nella sua patata, e mi disse di penetrarla anche nel culo. Infiliai 2 dita anche dietro, e Marty iniziò a gemere urlandomi contro oscenità di ogni tipo, mentre con la mano continuava a segarmi. Dopo una decina di minuti venne, schizzandomi addosso molto succo femminile. Quindi prese in bocca il mio uccello, e io feci altrettanto, iniziando a slinguazzarle il suo bel triangolino. La sua prugnetta spuntava sempre più gonfia dalle sue labbra, e dopo una decina di minuti venne ancora, mentre io mi godevo un pompino fatto con una maestria incredibile: leccava la capella, tutta, ingoiando poi il mio cazzo fino alle palle, che leccava con la lingua. Alla fine della sua seconda venuta ero vicino al limite, ma lei mi disse:”Pensavo di lavorare di mano e di bocca, ma evidentemente sei troppo resistente, quindi sarò obbligata a concludere in un altro modo.” Io dissi spaventato:”No, è Marty, non facciamo scherzi, non ho la minima intenzione di scoparmi mia sorella.” Marty:”Non che questo sia molto morale, ma comunque non preoccuparti, non voglio essere penetrata.” Detto questo si accomodò sul mio uccello, mettendo in contatto la sua prugnetta gonfissima e il mio membro, e, girata verso di me così che io potessi vedere, iniziò a strusciarsi, facendo passare il mio uccello fra le sue labbra, dopo 5-6 minuti di lavoretto non resistevo, avevo la cappella che mi stava per esplodere, lo dissi a Martina, che ri rovesciò all’indietro dicendomi di continuare strusciandomi contro la sua topa. Continuai, fino a quando non venimmo insieme, e io le riversai una grande quantità di sperma sulla pancia. Avevo lanciato un urlo incredible, avevo goduto come non mai. Ansando Martina mi disse:”Che ne pensi della sorellina suora, è maiale?” Mi chinai su di lei abbracciandola:”E’ una piacevolissima sorpresa, e penso che se continui così ho paura che scoperemo prima o poi. Dai muoviamoci e raggiungiamo Ary.” Marty:”Cosa ti fa pensare che non voglia sentire il tuo cazzone dentro di me? Comunque sciacquiamoci e andiamo.” Ci diamo una ripulita, ci vestiamo e usciamo, durante il tragitto evito di incrociare il suo sguardo, ma lei non ha alcun imbarazzo, mi spinge, scherza e mi palpa anche il pacco. Arrivati in spiaggia Ary ci chiede:”Come mai ci avete messo tanto?” Mentre penso a come rispondere per sembrare convincente Martina dice:”Mah niente, durante la doccia il suo pisello è diventato di marmo, gli ho fatto una sega, poi un pompino e poi mi sono strusciata il suo uccello sulla fica, mentre lui mi ha fatto un ditalino e mi ha leccato, fino a quando non mi ha eruttato una marea di sborra addosso.”La guardai semisconvolto, mentre Ary non era per niente sorpresa, anzi aggiunse con molta malizia:”Forse il fratellino vuole provare anche una patata rasata e un bel paio di tette…” Mi spaventaii: le mie sorelle erano due arrapate vogliose di sesso e del fratello. Mi diressi al bar, dove incontrai Eleonora. Bevemmo qualcosa, poi decidemmo di fare una passeggiata lungo la spiaggia. Cammina, cammina arrivammo abbastanza lontano dallo stabilimento. Ce ne accorgemmo tardi, chiamai Marty e Ary, non sarei tornato a pranzo, rimasi con Eleonora. Passai una bellissima giornata, quella ragazza mi aveva stregato, e tornati al villaggio la sera, in riva al mare provai a baciarla, lei mi fermò dicendomi:”Ti conosco, sei uno scopatore troppo accanito per stare con una sola ragazza.” Io:”Ele io…” Ele:”Tu, tu, tu, tu sei fatto così. E io non posso cambiarti, tanto più che viviamo troppo lontani. ” Io:”Ele, senti, io ero venuto qui con l’idea di scoparmi ogni ragazza che mi capitasse a tiro, ma ti ho conosciuto, e ho capito che nel mio cuore c’è posto per te.” Ele:”Già, ma avrai sempre bisogno di un buco dove sfogarti.” Io:”A me basteresti tu, l’unica ragazza che mi abbia mai fatto battere il cuore.” Ele mi guardò con una lacrima che scendeva, e mi baciò, quindi mi sussurrò:”Ti sei fatto 2 delle mie 4 amiche, ti do 3 giorni per completare il quartetto così non si incazzano, poi sei solo mio, e visto che non sai che fare, inizi col trasferirti a Genova da me, che i miei mi hanno ceduto una casa di cui posso fare ciò che voglio.” Io:”Ma sei sicura?” Ele:”Certo, di tutto. Scopati Camilla e Emma, loro sono contente e anche tu, poi dovrai dimostrarmi il tuo amore per il tempo restante, quindi a Genova ti cederò la mia verginità.” Queste parole mi suonarono dolci all’orecchio, le diedi un altro bacio poi ci avviammo verso casa. Tornammo dalla spiaggia, io e Eleonora, mano nella mano, lei accocolata sulla mia spalla, io la stringevo a me. Arrivammo al bar dove c’erano tutti, io mi congedo subito, stampo un bacio sulle labbra a Eleonora e mi avvio verso la mia camera, convinto di essere da solo, pensando che Ary e Marty siano in giro. Torno a casa, entro silenziosamente e chiudo la porta, accendo la luce, non c’è nessuno, sto per entrare in bagno quando sento delle voci……sono Ary e Marty, che stanno parlando. Appoggio l’orecchio alla porta e sento quello che dicono…..Ary:”E così hai fatto un segone e pompino al fratellone è?” Marty:”Già. Ha un cazzo spropositato, e lecca divinamente, si vede che il superlavoro funziona.” Ary:”Lo credo. Ma è anche un porco e voglioso di dimensioni incredibili. Non sai come mi fissava le tette quando mi ha visto che mi cambiavo a Roma.” Marty:”Già. Per fortuna che ha accettato di venire con noi in vacanza, così possiamo toglierci tutte le voglie che vogliamo.” Ary:”Beh Marty, non sarà eticamente corretto, ma così libidinoso.” Marty:”Ma ora che Eleonora gli fa gli occhi dolci non ci sarà qualche problema? Non ho mai visto Giulio guardare così una ragazza come guarda lei.” Ary:”Mah, non credo. E’ pur sempre un porco arrapato. Comunque lo vedremo presto, e loro non si sono ancora messi insieme, quindi abbiamo ancora un po’ di tempo. Dai togliti quelle mutandine che ti voglio leccare tutta.” E così le mie care sorelline mi si erano portare in vacanza per scoparmisi è…..beh il loro sogno si avvererà, sto con Eleonora, ma non la ferirà assolutamente questa cosa, perché non lo verrà mai a sapere, del resto non interessa neanche a loro far sapere che hanno scopato con me. Così aprii di botto la porta del bagno dicendo:”Purtroppo per voi io e Ele ci siamo messi insieme oggi stesso.” Ary era inginocchiata fra le cosce della sorella, intenta a slinguazzarle la fichetta. Dissi ancora:”Non solo vogliose di scoparsi il fratello, insieme, ma anche lesbiche, che sorelle zoccole che ho.” Ary prese la parola lasciando il clitoride di Marty:”Non che tu scherzi è. E comunque si, siamo zoccole e ci piace il cazzo, quindi vedi di tirartelo fuori, visto che ormai sai tutto. E non provare a parlarmi di etica o di antimoralità perché hai messo talmente tante corna alle ragazze nella tua vitache ormai hai perso il conto, e Martina ti ha fatto un pompino, quindi anche il tabù incesto è superato.” Risposi subito:”Fidati che non ho la minima intenzione di oppormi, siete due grandissime fiche, e per di più siete due ninfomani, sorcaggine ed esperienza insieme, cosa posso volere di meglio?” Detto questo mi tolsi la canottiera buttandola fuori dal bagno, poi presi Arianna per un braccio e la tirai sul letto, quindi ppresi la testa di Martina e la premetti sulla mia patta dicendole:”Ti piace il cazzo duro del fratellino è?” Lei rispose:”Cazzo se mi piace” mi abbassò i pantaloni, la aiutai a sfilarmeli, poi spinsi sul letto anche lei. Mi tolsi il costume in un attimo, e mi avvicinai a loro due. Arianna esclamò:”Visto da così vicino e bello dritto il tuo cazzo è ancora più maestoso di quanto sembrasse prima.” Le tappai la bocca con la mia cappella, infilandoglielo in gola. La stavo quasi strozzando. Mi fermai e lasciai che fosse lei a giocare con la mia asta, mentre Martina spalancò le cosce per favorire le mie dita, che iniziarono a stimolarla. La trovai già molto bagnata, visto che la linguetta di Ary c’era arrivata non più tardi di qualche minuto prima. Iniziai a penetrarla con 3 dita, ma mi urlo quasi di ficcarci dentro tutta la mano, e così feci, penetrandola con quasi tutto il palmo. Marty smaniava mentre io facevo avanti e indietro con la mano nel suo antro segreto ormai completamente allargato. Ary intanto mi spompinava divinamente: lo prendeva tutto fino alla gola, ma con la lingua solleticava la cappella, infilando anche la punta nel buchino, e con una mano massaggiava le palle. Uscii dalla bocca di Ary a malincuore, ma toccava anche a Marty succhiarmelo, però la mia sorellina stava godendo davvero tanto sotto i colpi della mia mano e così mi sistemai a 69, mettendole il cazzo in gola. Ary invece si posiziona tra le cosce della sorella così da dar manforte alla mia mano, che la stravolgendo dal piacere. Dopo 5-6 minuti dal cambio di posizione Martina non ce la fa più, e strillando viene, facendomi scivolare la mano fuori dalla sua topa, oscenamente spanata. Marty non cambia posizione, io mi giro e Ary si siede sopa la bocca di Marty, e sul mio cazzo. Marty tira fuori la lingua iniziando a leccare i nostri due sessi insieme, che si strusciano tra di loro. Continuiamo questo lavoretto per un po’, finché non inizia a farmi male una gamba, e così rovescio Ary a gambe aperte, col cazzo che penzola dal letto, e Marty che lo raccoglie in bocca, mentre io tormento il clito di mia sorella. Aggiungo poi anche le dita, con Ary che inizia a urlare frasi oscene, iniziando ad ansimare e gemere, fino a quando non viene, e lì ho una sorpresa: inizia a spruzzare a destra e a manca, mia sorella eiaculava, poteva eiaculare, una delle poche ragazze che ci riusciva era mia sorella, incredibile. Dopo essersi ripresa Ary mi dice:”Scopati Martina, che sta a secco da un bel po’ di cazzi in figa.” Ary aprì le cosce, Martina si posizionò a carponi leccando la fica di Ary, e io iniziai a fotterla. Nemmeno il tempo di entrare che Marty inizia ad ansimare e gemere dicendo:”Scopami fratellone, rompimi in due col tuo cazzone enorme, sventrami.” E io non mi facevo pregare, la scopavo e la fottevo senza alcun ritegno, entrando e uscendo dalla sua fica oscenamente allargata come un treno. Marty smaniava, e Ary non era da meno, visto che oltre alla lingua della sorella usava anche 4 dita per darsi piacere. La scopai per una ventina di minuti, quando iniziai a sentire delle scosse sulla cappella. Uscii da Martina e mi misi col cazzo i tiro fra le bocche delle mie sorelle. Loro capirono subito. Con una mano si masturbavano senza alcun ritegno, con l’altra e con la bocca mi davano piacere, fino a quando non venni copioso addosso a loro. Ary e Marty però non si fermavano, vennero anche loro, a continuavano a succhiare per farmi ritornare subito pronto, cosa che non tardò ad accadere. Mi sdraiai quindi sul letto, con Arianna che si mise a cavalcioni sopra di me, mentre Martina si mise sopra noi due. Inizialmente pensavo che si sarebbe seduta sulla mia faccia per farsi leccare, ma così non fu. Arianna cominciò a cavalcarmi, mentre Martina si allargo la fregna e iniziò a pisciare su di me e sulla sorella. Ary gemeva dicendo:”Oh siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii, mio fratello mi sta scopando con un cazzo enorme e mia sorella mi piscia addosso, che meraviglia.” Martina stava tirando fuori le ultime goccie quando Ary gli si attaccò alla figa pulendogliela tutta, poi Martina si sedette sulla mia faccia. Iniziai a leccarle la topa, insistendo molto sul clitoride e penetrandola con la lingua. Martina inizio a fare su e giù sulla mia faccia, usando la mia lingua come un mini-cazzo. dopo altri 20 minuti Ary e Marty vennero di nuovo, dopo essersi scambiati di nuovo i posti, così Ary espulse il suo nettare sulla mia faccia. Io però non ero venuto di nuovo, e avevo voglia di scaricarmi di nuovo. Avendo dato entrambe molto non sapevo che fare, quando Ary mi disse:”Giulietto, se vuoi puoi sfondarmi il culo, tanto non è vergine.” Ero incredulo, mia sorella di appena 18 anni si era fatta sfondare anche il culo. Ma vabbé, ormai per come stavamo messi non cambiava molto, e così Ary si mise a 90, allargandosi le chiappe, con Martina che leccava la sua figa e il suo buchetto per allargarlo e lubrificarlo, con Ary che già gemeva. Marty leccava anche il mio cazzo per non fargli perdere vigore ne per togliergli la lubrificazione. Appoggiai la cappella all’entrata del suo culo, spingendo piano, ma Ary mi disse:”Entra in un colpo, che mi piace.” Non me lo feci ripetere due volte, e spinsi il mio cazzo all’interno dello sfintere di mia sorella. Iniziai a pomparla, mentre Marty si posizionava a 69 con la sorella, leccandosi le fige umide a vicenda. Pompai il culo di Ary fino in fondo, per almeno altri 15 minuti, finché non venne lei, non venne Martina, venni io, svuotandomi nel suo intestino. Tiratomi fuori, il mio cazzo e la sborra gocciolante era raccolta da Martina, mentre dal culo di Ary usciva un filo di sperma. Ci buttammo sul letto stremati, senza nemmeno ripulirci, col letto sporco di piscio, umori, sperma e saliva, ci buttammo abbracciati in quel tripudio sessuale, con la camera che aveva un odore pregno di sesso……e io non sapevo che cosa stesse facendo Eleonora in quel momento, lo avrei scoperto solo il giorno dopo. La mattina infatti sorto il sole incontrai Ele in un vialetto, mi avvicinai a lei e feci per baciarla, ma mi allontanò. Chiesi:”Che c’è?” Lei:”Ti devo parlare.” Pensai che si fosse avvicinata alla stanza e avesse sentito, ma non era così. Mi disse:”Senti, io non ce la faccio a continuare così, stiamo insieme da nemmeno un giorno e già ho problemi. Dopo che te ne sei andato ieri uno si è avvicinato a me, mi ha abbracciato, mi ha carezzato, mi ha toccato. Siamo finiti sull’erba a leccarci e baciarci, io gli ho succhiato il cazzo, mi è venuto in bocca, e viceversa lui mi ha leccata tutta. Dopo mi ha detto che è solo mio, quello che voglio lui lo farà, e sinceramente mi attira più di te…..almeno lui non è un ninfomane maschio, tanto che è vergine come me, quindi considera il nostro rapporto chiuso.” Ero scioccato, Ele si allontanò, mi raggiunse Chiara:”Ehi, ho sentito tutto.”Io:”Ma che cazzo ha bevuto?” Chiara:”Nulla purtroppo, è convinta che tu non sia innamorato di lei e che la voglia solo usare.” Io:”Coooooosa?!?! E’ la prima volta che mi batte il cuore per una ragazza e questa troia fa così? Beh allora sai che ti dico, che saranno cazzi suoi.” Presi Chiara, la sbattei contro il muro, le abbassai il costume e me la scopai lì, senza alcun ritegno, con Eleonora, cosa che sapevo, assisteva da lontano. Me la fottei al muro per circa mezz’ora, con lei che guardava, fino a che non le venni in faccia, poi urlai:”Hai capito brutta zoccola? Ti pentirai, e quando capirai cosa hai buttato sarà troppo tardi e ci soffrirai ancora di più.” Eleonora l’aveva fatta grossa, aveva preferito un bellimbusto a me? Beh presto scoprirà quanto posso essere bastardo io. Dopo essermi scopato Chiara davanti a lei, l’obiettivo era farmi una tra Camilla e Emma, e per la seconda l’occasione si presentò così ghiotta, sia per la scopata sia che per farla rosicare un po’. In spiaggia, era mattina, spiaggia ovviamente pienissima, io lascio Ary e Marty e vado a farmi una passeggiata, quando incontro Emma. La saluto, quindi le chiedo se mi vuole accompagnare, ovviamente lei accetta. Ci allontaniamo per circaa 1 km, quando arriviamo ad un’insenatura ben nascosta dagli sguardi indiscreti dei passanti, ma quando entriamo c’è la sorpresa: Eleonora è sdraiata sopra il suo amico che si stavano baciando, con lui che la toccava ovunque, e lei che accarezzava il suo pacco. Mi schiarii la voce per attirare l’attenzione, Emma mi stava già massaggiando il cazzo. Eleonora alzò la testa:”Che cazzo ci fate voi qui?” Io risposi seccato:”Probabilmente qualcosa di più interessante di quello che state facendo voi” Il suo ragazzo mi rispose incazzato:”Senti coglioncello, vedi di levarti dalle palle che qui stiamo lavorando” Questo ragazzo era normale, più basso e meno muscoloso di me, evitasse di farmi incazzare che lo apro in 4 parti. Risposi allora:”Senti, evita di farmi incazzare, voi state qui da un po’, e con quella suora che ti ritrovi non farete nulla, quindi lasciate questo spazio a chi vuole fare qualcosa davvero.” Eleonora fu punta nell’orgoglio:”Meglio suora che puttana, come sta troietta che ti porti appresso”. A incazzarsi fu Emma questa volta:”Eleonora, ma perché non ti stai zitta, che sei solo invidiosa del fatto che io possa avere un cazzo praticamente perfetto mentre tu ti devi accontentare di un minidotato?” Il ragazzo di Eleonora scattò in piedi e si avventò su di me, in 2 secondi capii cosa fare, aspettai che mi venne addosso, lo presi per un braccio, lo rovesciai e lo tirai su, quindi gli dissi:”Adesso, visto che sono buono, voi vi mettete là, mentre noi stiamo qua, ognuno fa quello che gli pare, poi quando ha finito se ne va in silenzio senza rompere i coglioni, ok?” Lui rispose:”Amico, perché dobbiamo stare lontani? Stiamo dove ci pare, tanto è chiaro cosa dobbiamo fare, ma ora, ti prego, mettimi giù.” Lo misi a terra, lui tornò da Elonora, quindi si sdraiò e ricominciarono a baciarsi, poi le slacciò il reggiseno del costume, e le sue tette balzarono fuori. Una 4′ misura, perfetta, piena, soda, con 2 capezzoli appuntiti. Mi imbabolai a guardarle, Emma sorrideva sotto i baffi, Eleonora se ne accorse, si staccò e mi disse:”Ti piacerebbe toccarle è?” Mi scossi, baciai con foga Emma e rotolando arriviamo vicini a loro, quindi slaccio il reggiseno di Emma, le sue tette erano un po’ più piccole, ma in egual modo sode. Era diventata una specie di gara. Ad un certo punto Emma si staccò da me, arrivandomi con la figa sulla faccia, Eleonora la imitò. Quindi si tirarono entrambe in piedi e si abbassarono gli slip. Le fighe delle 2 ragazze erano molto curate, e differivano per il colore dei peli, biondi per Eleonora e castani per Emma. Le due ragazze si guardarono e risero, dicendo poi:”Le volte che ci siamo sistemate i peli della patatina insieme, eh Emma?” Emma:”Verissimo Ele, del resto c’è un motivo se le abbiamo simili.” Detto questo di sedettero sulla bocca dei rispettivi partner. Io iniziai a lavorare di lingua e dita, ed Emma ben presto cominciò a gemere, lanciavo rapide occhiate a cosa accadeva dall’altra parte e mi veniva da ridere: lui non sapeva dove mettere le mani, Eleonora si stava masturbando da sola mentre lui in qualche modo cercava di farla godere, ma non ci riusciva, quindi lei gemeva solo per tenere testa ad Emma. Dopo 15 minuti di leccata Emma venne tra strilli e gemiti, inondandomi la faccia di umori, mentre Eleonora venne con un paio di flebili gemiti e soprattutto grazie alle sue dita. Emma si tirò su, si avvicinò ad Eleonora e le sussurrò:”E’ inutile che cerchi di farci credere che ti ha fatto godere lui, tesoro, ti sei sgrillettata tutto il tempo, sei venuta per le tue dita.” Eleonora ci rimase male, era convinta di rifarsi nel pompino, ma Emma era nettamente più esperta di lei, e dall’altra il partner non era lo stesso. Ci tirammo in piedi, Ele abbassò gli slip al suo ragazzo, e venne fuori un pene di circa 13 cm, normale, niente di che. Quando Emma abbassò il mio costume, la mia bacchetta di carne di 20 cm saltò fuori, lasciando Eleonora, che aveva iniziato a segare il cazzo del suo ragazzo, a bocca aperta, e ad Emma una grande soddisfazione. Emma imboccò la mia verga, mentre con una mano lo segava e con l’altra massaggiava i coglioni, Eleonora fece lo stesso, iniziando a divertirsi col cazzo del suo ragazzo. Emma iniziò piano, quindi aggiunse piccoli colpetti di lingua, poi iniziò a farlo entrare e uscire rapidamente dalla sua bocca, mentre leccava la cappella con la lingua. Dopo 10 minuti si sentì un urlo roco, il ragazzo di Eleonora scaricò nella sua bocca diversi fiotti di sperma, che Ele sputò subito dopo. Il suo ragazzo scappò molto rapidamente tornando in spiaggia, lasciando Eleonora nuda sulla sabbia a vedere me ed Emma che dopo il rapporto orale eravamo passati a scopare. Il mio cazzo entrò senza alcun problema nella sua fica fradicia di umori. Ele si era avvicinata e aveva iniziato a masturbarsi, con gli occhi implorava che le facessi segno di sedersi sulla mia faccia, ma io non mi mossi, continuai a godermi la cavalcata di Emma, che ormai mi montava ad una velocità incredibile, mentre Ele era passata da 2 a 4 dita dentro la propria fica. Fermai Emma e la feci mettere a 4 zampe, iniziando a fotterla a pecorina, mentre le infilai l’indice nel culo. Ele con l’altra mano iniziò a tormentarsi il clitoride. Feci girare Emma, in modo da godermi lo spettacolo di Eleonora. Chiesi ad Emma se potevo prendermi il culetto, lei rispose candidamente di si. Le allargai le chiappe, quindi la penetrai in un sol colpo, il primo strillo di Emma fu di dolore, ma appena si abituò all’intrusione iniziò a gemere di piacere. Dopo una decina di minuti che le chiavavo il culo, Emma venne per la 4′ volta in tutto il pomeriggio, ma avevo finito anche io, Eleonora continuava a torturarsi la fica con le mani. Mi estrassi dal suo culo totalmente allargato e mi misi di fronte a lei. Iniziò una spagnola da urlo, ma sarebbe durata poco, la fermai e le dissi che stavo per venire. Lo prese in mano e iniziò a segarlo, finché non eruttai non so quanto sperma urlando e arrivando a imbrattarle la faccia, le tette e i capelli, e in quel momento anche Eleonora venne urlando. Emma si lavò e tornò al villaggio, io rimasi lì sdraiato, Eleonora era caduta esausta mezza addormentata, io me la ridevo di gusto. Si alzò un po’e mi guardò dicendomi:”Sei proprio uno stronzo.” Le risposi:”Grazie, sei un tesoro Ele. Hai fatto la stronza? E ora la paghi. Ti sarebbe piaciuto sederti sopra la mia faccia mentre Emma mi cavalcava? Oppure avresti voluto succhiarmi il cazzo e bere il mio nettare? Ne è rimasto un po’, se vuoi puoi assaggiarlo.” Si avvicinò carponi, prese in bocca il mio uccello moscio e lo ripulì dello sperma rimasto, commentando:”Buono.” Scoppiai a ridere, poi dissi:”Meglio questo o quello del tuo amico?” Ele rispose, sempre più triste:”Questo.” Ero stronzo, ma fino ad un certo punto, questa ragazza mi fece pena, così la attirai verso di me e la strinsi forte. Mi sdraiai e lei si accocolò sul mio petto, carezzandomi gli addominali, poi disse:”Sai anche essere dolce se vuoi allora.” Io:”Purtroppo si, a volte cado nella dolcezza, ma se vuoi ti rovescio in mezzo alla sabbia, ti piscio addosso e me ne vado” dissi scherzando. Lei rispose:”Sarebbe la cosa che dovresti fare sai.”La guardai interrogativo, poi dissi:”Come scusa?” Ele:”Senti, la stronza sono io, non c’è bisogno che me lo dici tu. Ti ho mollato per farti ingelosire inventandomi una cazzata, ma ho scoperto che sei più stronzo di me e che sei riuscito a farmi soffire, ma ho sbagliato io, e tornare indietro non è possibile.” Appoggiai la sua testa sulla sabbia, mi tirai in piedi e iniziai a pisciarle addosso, lei non battè ciglio. Era convinta che me ne sarei andato, ma al contrario, senza preavviso, mi buttai sopra di lei, infilandole la lingua in bocca. Superata la sorpresa mi mise le braccia intorno al collo accarezzandomi i capelli. Mi staccai a malincuore dalle sue labbra per respirare, al che lei mi chiese:”Perché mi hai pisciato addosso e poi mi hai baciato?” Le risposi:”Per farti capire che, dopo circa 18 anni di vita, per la prima volta con una ragazza sono disposto a causargli più di un problema, cosa che ho fatto spessissimo, ma di restare ad aiutarla.” Mi guardò con le lacrime agli occhi, mi attirò di nuovo a se e mi sussurrò:”La notte non fa freddo, che ne dici se torniamo qui stanotte e dormiamo insieme?” Accettai subito, però dovevo andare a sistemarmi a casa, così tornammo al villaggio e ognuno si infilò nel proprio bungalow. Mi stavo facendo la doccia, uscii nudo, quando rientrarono Marty e Ary. Marty si infilò in bagno per lavarsi, mentre Ary si spogliò, appena vidi le sue nudità ebbi una reazione spontanea, al che Ary ridendo si inginocchiò eprese in bocca il mio membro. La fermai un attimo per dirle che non ci sarei stato la notte perché l’avrei passata in un’insenatura con Eleonora. Annunciato questo Arianna iniziò a leccarmi il cazzo, leccando la cappella per poi proseguire lungo tutta l’asta fino ai coglioni. Dopo un paio di minuti così lo ingoiò del tutto, quindi si bloccò, mi prese e iniziò a farsi scopare la bocca. Capii e continuai con foga, mandando la cappella fino in gola con Ary che si sgrillettava con l’altra mano. Marty uscì dal bagno e ridendo disse:”Mai domo il tuo cazzo, è fratellino?” Le risposi:”Mai Marty” Dopo 10 minuti che mi scopavo Ary ero vicino alla venuta, quando Ele aprì la porta, facendo cadere la sua sacca pronunciando un:”Ma che cazzo?” In quell’istante venni nella gola di mia sorella. Facciamo entrare Ele, che già si disperava per il tradimento. La facciamo sedere sul letto, sia io, che Ary che Marty eravamo nudi, ci infilammo rapidamente un costume e iniziamo a spiegarle cosa è successo, parlai io:”Ele, senti, so che può sembrarti un tradimento, e in parte lo è, ma non è del tutto così” Lei singhiozzando mi rispose:”Ma perché non hai mai detto che stavi in camera con due ragazze con cui avevi una storia?” Io, Marty e Ary ci guardammo, poi Ary disse:”Eleonora, non lo abbiamo mai detto perché noi tre siamo fratelli.” A quella esclamazione saltò in piedi dicendo:”Cioè tu stavi facendo un pompino a tuo fratello?” Ary:”Già, e 2 giorni fa abbiamo anche scopato, tutti e 3 insieme.” Ele:”N-non ci credo, è un reato.” Le dissi con voce dolce:”E’un reato Ele, è vero, però è anche una dimostrazione di amore.” Ele:”Giulio, ti prego, dimmi che non è vero, mi sto per fidanzare con uno che ha un rapporto incestuoso con le sorelle?” Le risposi:”Si, esatto. Ma non pensare che questo influisca su di noi. Ele, io e te viviamo lontano, se dovessi venire a Genova mi dovrei portare dietro anche loro, quindi meglio se lo sai sin da subito, la cosa potrebbe essere piacevole anche per te.” Ele:”Ok, ok, questo lo posso accettare, però evitate di farlo troppo in mia presenza, dai ora andiamo, che voglio passare la nottata con te.” Mi stampò un bacio sulle labbra, salutai Ary e Marty e ci incamminammo verso la spiaggia, arrivando all’insenatura dove avremmo trascorso la notte. Arrivati all’insenatura appoggiamo i teli e le cose che avevamo, Ele si tolse la magliettina e il pareo, io mi levai la maglietta. Nemmeno il tempo di finire i preparativi che Ele mi si tuffò addosso infilandomi tutta la lingua in gola. Cademmo sulla sabbia, continuammo a baciarci finché il respiro ce lo permise, poi ci staccammo. A bruciapelo però mi chiese:”Mi spieghi come fai a scoparti le tue sorelle?” Io:”Beh, ehm….me lo chiedo anche io. Fino a poco più di un mese fa si e no ci parlavamo, ora siamo legatissimi e per di più scopiamo, spero non ti dia fastidio” Ele:”Certo non puoi pretendere che sia felice, però non mi da fastidio perché almeo ci saranno loro a svuotarti le palle quando io non ci sono e non andrai in cerca di qualche puttanella chissà dove, e secondo chissà, magari potrebbe piacermi anche a me.” Scoppiai a ridere e le dissi:”Beh se il massimo di esperienza che hai avuto è quella di oggi pomeriggio anche Marty o Ary ti farebbe godere di più.” Mi diede uno schiaffetto, poi mi salì sopra dicendomi:”Però le mie tette ti piacevano parecchio è? Le hai fissate tutto il tempo.” Io:”Che ci posso fare se sei una meraviglia della natura?” Ridendomi baciò, poi con un gesto teatrale si slacciò il reggiseno e quei due meloni di carne comparvero di fronte ai miei occhi. Ebbi una reazione naturale, e Ele ridendo:”Cazzo, manco ti faccio vedere le tette e già sei di marmo?” Risposi io:”Amore mio, se quello per te è marmo stai messa male.” Le stampai un bacio sulle labbra poi mi avventai sui suoi seni, leccando un capezzoli e massaggiando l’altra tetta. Ele iniziò a gemere senza ritegno. L’altra mano intanto si diresse sul suo sedere palpando quel culo pazzesco, sodo e rotondo. Mi fermai e la feci sdraiare e le dissi:”Qualcuno ti ha mai leccato la patatina?” Ele:”Si, quello oggi pomeriggio, ma non era capace, e ve ne sarete accorti che sono venuta solo perché mi stavo masturbando. Sono diventata espertissima di masturbazioni *sospiro* visto che non ho trovato nessun ragazzo disposto ad intraprendere una storia seria con me”. Le risposi:”Beh quel qualcuno lo hai trovato, e forse potrai scoprire anche le gioie del sesso.” Le abbassai gli slip fino alle caviglie, per poi toglierglieli e annusarli e sentendoli umidi:”Maialina, ti sei eccitata.” Mi tuffai su di lei baciandola, lei ricambiò subito, poi mi iniziò a massaggiare il pisello dicendomi:”Perché non ti togli questo brutto coso?” Ridendo mi alzai e lei mi abbassò i boxer, il mio cazzo ancona non completamente eretto uscì fuori, Ele lo guardò ammirata, poi mi accarezzò le palle e lo scappellò, prendendo la cappella in bocca, ma la fermo. Ele mi guardò come per chiedermi:”Perché?” la tolsi, le diedi un bacio poi la feci sdraiare e baciandola arrivai sul collo, poi ai seni, la pancia fino ad arrivare al suo triangolino biondo e scendendo ancor di più alla sua prugnetta. Bacia la fica di Eleonora, poi iniziai a leccarla, mentre lei mi carezzava i capelli, quindi con 2 dita iniziai a masturbarla, con la mia lingua che torturava il suo clitoride. Di scatto mi capovlosi portando il mio pene, ora completamente eretto, a portata della sua bocca. Ele lanciò quasi un urletto vedendo il mio cazzo, già visto nel pomeriggio, ma poi si fece coraggio e prendendolo in mano iniziò a masturbarmi, quindi lo introdusse nella sua bocca. Al contrario di quanto pensassi non era troppo inesperta, anzi ci sapeva parecchio fare, mentre io continuavo a torturarle la fica con le dita, ora diventate 3, e la lingua. La sentii sussultare e urlare:”Vengooooooooooo” Con grande sorpresa, cosa di cui non mi ero accorto nel pomeriggio, iniziò a spruzzarmi addosso, a squirtare insomma.Subito feci aderire la mia bocca alla sua fessura per bere il più possibile. Mi fermai e mi staccai tirandomi su, Ele era già mezza distrutta ma ebbe la forza di continuare, al che le dissi:”Ti va di farmi divertire con le tue tette?” Come risposta ebbi un bacio sulle labbra, poi si chinò e prese il mio cazzo tra i suoi perfetti seni e iniziò una spagnola strepitosa, al che la fermai dicendole mentre ansimavo:”Non mi sembri tanto alle prime esperienze.” Ele:”Non lo sono assolutamente infatti. Ricorro spesso a bocca e tette per tenere lontani quelli che vogliono la mia fica.” Non mi trattenni e scoppiai a ridere, poi la lasciai continuare. Era davvero brava, la mia bacchetta di carne spariva in quelle meravigliose colline e quando la cappella sbucava fuori lei subito provvedeva a prenderla in bocca. Dopo 5-6 minuti di questo trattamento Ele iniziò a reclamare la sua parte, al che le dissi:”Amore, sei pronta per il grande passo?”, e intanto mi sdraiavo. Le salendomi a cavalcioni mi rispose con un flebile SI. Appoggiai il mio pisello all’entrata della patatina di Eleonora, la sua fessura era fradicia ma stretta e entri con qualche difficoltà. Trovai finalmente l’opposizione, spinsi un po’ di più e l’imene si ruppe, Ele non fece una piega, e appena iniziai a muovermi iniziò a gemere. Dopo 3-4 minuti mi incitava:”Dai Giulio, scopami, che sono rimasta troppo a digiuno.” Le tappavo la bocca con le labbra, poi tornavo con la schiena a terra e mi godevo la sua cavalcata mentre con le mani le torturavo le tette. Poi si fermò e mi disse di cambiare posizione. Si sdraiò a terra allarando le gambe, mi inginocchiai di fronte a lei e ricominciai a stantuffarla, ormai gemeva e smaniava, aveva avuto già 2 orgasmi, e sopraggiunse il terzo. Insieme al suo però stava arrivando anche il mio, mi tirai fuori, senza cambiare posizione Ele prese in mano il mio cazzo e iniziò a segarlo, finché non venni sul suo pube e sulla sua pancia. Mi sdraiai di fianco a lei, che ansimava. Si girò verso di me e mi diede un bacio, un bellissimo bacio, non c’era nulla di erotico, solo amore. Poi la strinsi a me. Dopo qualche minuto ci tiriamo su e ci tuffiamo in acqua per pulirci, ma non resistiamo, tempo di avvicinarci e il mio uccello scivola di nuovo dentro di lei. Resisto per mezz’ora, poi cerco di liberarmi per venire, ma lei mi stringe a se finché non le vengo dentro, quindi ci accoccoliamo sugli asciugamani completamente nudi, prima di addormentarci lei mi dice:”Domani voglio provare a capire cosa significasse quel ‘piacerà anche a te, vedrai’ riguardo le tue sorelle.” Ci eravamo lasciati con quel “vedrai piacerà anche a te”, così la mattina dopo, appena svegli, decisi di far capire ad Ele cosa intendevo. Recuperammo le nostre cose e ci avviammo verso il mio bungalow, stando ben attenti ad evitare ogni contatto con le sue amiche. Arrivati a casa, aprii la porta, Marty e Ary dormivano ancora, così entrammo e ci dirigemmo in bagno. Ele entrò nella doccia e dopo poco la raggiunsi anche io, iniziamo a lavarci e a giocare, quando la porta del bagno si spalancò, e Marty esordì con un:”Ma chi cazzo c’è qua dentro?” Appena ci vide scoppiò a ridere, poi aggiunse:”Ma voi due non dovevate essere all’insenatura?” Ele si coprì con le mani i seni e la patatina, io invece risposi di rimando aprendo la porta della doccia:”Ele voleva capire cosa significasse il fatto che sarebbe piaciuto anche a lei che io mi scopassi le mie sorelle” Ele fece un mezzo sorriso, intanto arrivò aanche Ary, sbadigliando, chiedendo il motivo del casino. Marty le spiegò rapidamente il tutto, poi io rientrai in doccia, presi Ele, le feci scoprire le sue parti intime, ma lei si rivoltò:”Giulio, non voglio farmi vedere nuda dalle tue sorelle, cazzo!” Marty rise, poi si tolse la magliettina e gli slip, mettendo in mostra le sue tette sode e il suo triangolo di peli neri. Ary fece lo stesso. Ele le squadrò meravigliata poi disse:”Cristo mi sa che se io avessi in rapporti due fratelli così belli non ci penserei un attimo a scoparmeli” Ridemmo tutti, poi Ele riprese:”Arianna ha due tette più grosse delle mie, e sono pure sode, mi sento inferiore a loro” Le diedi un bacio, la strinsi forte, poi la portai fuori dalla doccia, quindi l’accompagnai sul letto. Con la voce tremante mi disse:”C-c-che vuoi fare?” Io:”Io nulla, ci penseranno loro.” Ary e Marty si tuffarono addosso alla mia ragazza, con Ary che iniziò a leccarle la fica, mentre Marty iniziò a giocare con i grossi meloni di Ele, i cui capezzoli erano già turgidi. Io mi avvicinai al trio, e senza la minima esitazione ficcai il cazzo nel culo di Ary. Mia sorella lanciò un urlo, gridandomi:”Che cazzo fai? Almeno lubrifica Cristo. Ho il culo rotto, ma non così tanto da prendere una mazza come la tua in un colpo solo e senza lubrificazione.” Poi tornò a leccare Ele, io iniziai a muovermi dentro nel suo ano, mentre Ele non riusciva a trattenere i gemiti di piacere che la lingua delle mie sorelle le provocavano, e di sua spontanea volontà aveva iniziato a masturbare con 3 dita Marty. Ary era prossima all’orgasmo, e appena venne mi sfilai dal lei e passai a Marty, che però mi fermò. Si sdraiò di fronte ad Ele, quindi si avvicinò a lei facendo aderire la sua fica a quella della mia ragazza, e iniziarono a strusciarsi l’una contro l’altra. Ary si accomodò sopra la bocca di Ary. Io invece mi sdraiai sotto le fiche delle 2 ragazze, e iniliai il mio uccello tra le loro fessure grondanti di umori. Mi godei quella masturbazione, mentre Ele ormai urlava da quanto godeva. Dopo qualche minuto Ary e Marty si scambiarono, soltanto che Marty si sedette sul mio cazzo che sporgeva fra la fica della sorella e quella della mia ragazza. Io ero immobile, ero in estasi, la stanza si riempì di gemiti e ben presto anche Marty venne, e così Ele. Decisi di dedicarmi a conclusione solo alla mia ragazza, così Marty ed Ary si avvinghiarono in un 69, io penetrai con un colpo secco la fica di Ele. Iniziò a cavalcarmi, le sue tette ballonzolavano libere, Ary commento:”Poi sono io che ho due tette enormi, ti sei mai vista?” Il commento di Ele fu un mugugno di piacere. Dopo 5-6 minuti di cavalcata anche Ele esplose in un formidabile orgasmo, urlando per un minuto buono, per poi accasciarsi al mio fianco. Anche Marty ed Ary si erano fermate, ma io dissi:”Eh no, voi avete goduto, mo tocca a me.” Si inginocchiarono tutte e 3, le loro lingue iniziarono a percorrere la mia asta e a scambiarsi saliva, non mancava molto per la mia venuta. Ary guidava il gioco, era al centro e ogni tanto si ingolosiva e ingoiava tutta l’asta, mentre Ele leccava le palle e la cappella appena poteva. Ero molto vicino a venire, lo capirono, e Ele prese in mano la mia mazza e iniziò a segarla. Sborrai, il primo schizzo finì sul viso di Martina, e il secondo sul suo seno, la cappella spruzzò poi verso Ary, che accolse in bocca 3-4 spruzzi. Ele si accontentò di ricevere in faccia un paio di spruzzi, i meno corposi, salvo poi concludere pulendomi il cazzo e bevendo lo sperma restante. Prima di ingoiarlo però conclusero con un bacio a tre, con saliva, umori e sperma che si mescolarono, quindi ingoiarono. Io ero stremato a terra, Ele mi tappò la bocca e sentii il mio sapore. Ele sorrise, la presi in braccio e la portai sul letto, stringendola forte, Marty si accocolò alla mia sinistra, mentre Ary si sdraiò dietro alla sorella. Ele disse ridendo:”Ora capisco cosa intendevi, e se devo dire, beh, mi piace parecchio. E comuqnue visto che viviamo lontani se devi sopperire all’assenza di figa meglio che lo fai con le tue sorelle piuttosto che con qualcuna con cui potresti alla fine mollarmi.” Marty ribadì:”Su questo non c’è dubbio, fidati, te lo teniamo in allenamento noi.” Mi stampò un bacio, poi diede una pacca sul culo ad Ele. Ary rise. Fu l’ultimo suono che udii, cademmo tutti e 4 in un sonno profondo. Dopo aver fatto capire ad Eleonora cosa intendevo, la vacanza continuò tranquilla. Io e Ele stavamo insieme sotto gli occhi di tutti (e quelli un po’ invidiosi delle sue amiche e degli altri ragazzi presenti nel villaggio. Ovviamente le mezze orge con Ary e Marty proseguirono senza troppi problemi, Ele impazziva quando le mie sorelle gli mettevano le mani tra le cosce o sulle tette, ero quasi arrivato a pensare che preferisse quelle a me! Mancavano appena due giorni alla fine della vacanza, ed io ed Ele eravamo parecchio presi nel decidere cosa fare della nostra storia finita la vacanza: lei viveva a Genova, io a Roma. E’ vero, avevo passato la maturità e quindi dovevo andare all’università, quindi sarei anche potuto andare a Genova. Ele viveva già da sola, o meglio col fratello, e il suo letto era matrimoniale, quindi mi avrebbe potuto ospitare. I problemi da superare erano due: sebbene la loro casa fosse parecchio grande (i suoi gli avevano lasciato la loro villa situata alla periferia di Genova, mentre loro, entrambi pensionati, si erano trasferiti in campagna) non si sa quanto il fratello (di nome Giovanni) avrebbe apprezzato un’intrusione del genere. L’avrebbe mitigato forse l’eventuale presenza di Ary e Marty. Le mie due sorelle erano il secondo problema. Ary si era intestardita a voler cambiare città per studiare, voleva fare Medicina, ma voleva farla fuori Roma. I soldi non ci mancano, ma mantenerne 2 fuori era troppo. Inoltre Martina avrebbe avuto massimo un altro anno, poi sicuro avrebbe voluto studiare fuori anche lei. Se io fossi rimasto a Roma invece avrei potuto dare un minimo di stabilità e convincere mia sorella minore a restare nella nostra città. Ne parlai anche con Ary e Marty: la prima ribadì la volontà di studiare fuori, la seconda di non voler restare a Roma da sola. Sinteticamente o tutti e 3 o nessuno, la situazione era su per giù questa. Provai a inginocchiarmi addirittura, Ary con un sorrisetto malizioso si scosto il costume e spinse la mia faccia contro la sua fica. Iniziai a leccarla e a masturbarla fino a farla venire, poi le chiesi di restare a Roma con me fuori, ma la risposta rimase no. Marti addirittura alzò la posta: sarebbe andata insieme alla sorella. Io non sapevo più che fare. Quella sera cenammo io e Ele in un ristorante. Io:”Ele ormai hai capito qual è il problema” Ele:”Si, che le tue sorelle sono bravissime a scopare e a far godere uomini e donne, ma sono molto egoiste” Io:”Beh sinceramente Ary è un anno che ripete che vuole andarsene da Roma, e Marty lo stesso, però speravo che almeno lei aspettasse la fine delle superiori” Ele:”Ma i tuoi accetteranno senza fiatare?” Io:”Tu non li conosci, sono assenti in tutto e per tutto, l’unica cosa è che non chiediamo troppi soldi” Ele:”Ma quindi il problema è sul costo?” Io:”Si, del fatto che stiamo fuori tutti e tre gli interessa meno di zero” Il dolcissimo volto della mia ragazza si illuminò:”Amore, ti ho detto che i miei ci hanno lasciato la casa per trasferirsi in campagna no? Ebbene la mia casa è una villetta, se il problema è sull’affitto non ci sono problemi, venite a vivere tutti e 3 da me, e con due fighe come le tue sorelle tranquillo che mio fratello non si farà problemi”Io:”Cioè quindi dovrei costringere Marty o Ary a farsi scopare da tuo fratello? Non posso farlo” Ele:”Ma no scemo, basterà che siano presenti e lui sarà convinto di riuscire a portarsene a letto almeno una e ci proverà fino allo sfinimento.” In quel momento il cellulare di Ele squillò:”Si pronto?” rispose lei. La sentii parlottare, più avanzava la conversazione più lei era euforica, quando la chiamata finì mi disse felicissima:”Problema risolto! Giovanni ha trovato lavoro come agrimensore vicino alla casa dei miei, quindi andrà là a vivere, ergo potete venire senza problemi” Io:”Ma i tuoi accetteranno che tu che hai appena 18 anni vivi con un ragazzo?” Ele:”Mia madre si è sposata con mio padre a 18 anni appena compiuti e mio fratello aveva 2 anni, si erano innamorati, avevano paura di perdersi, e ora hanno due figli, quindi tranquillo che non si opporranno” Andammo da Ary e Marty a comunicare la decisione, mi guardarono divertite e mi dissero:”Cioè spiegami, saremo noi 4 a vivere nella stessa casa?” Ele rispose per me:”Si, così i vostri genitori non potranno più opporsi e verrete tutti e 4 a Genova” Sorrisi, sorrisero anche loro, però Marty aggiunse:”Patti chiari, amicizia lunga: se vedo qualcuno di voi con addosso qualcos’altro oltre ai calzini lo gonfio di botte” Scoppiai a ridere, sapevo quanto poteva essere pericolosa mia sorella, e tutti e 3 ci sbrigammo ad annuire:”Tranquilla, non era nostra intenzione”. Ele:”Beh allora dovremmo festeggiare! Stasera, almeno così mi ha detto Chiara, una sua amica venuta qui da poco, di nome Maddalena, ha invitato i ragazzi più fighi e le ragazze più fighe nel suo bungalow, da quello che mi ha fatto intuire vuole far degenerare il tutto in una gigantesca orgia, a voi va di andare?” Ary e Marty si guardarono e risposero:”Direi, almeno spezziamo la monotonia di cazzo che ci ha contraddistinto in questa vacanza, i nuovi arrivati sono tutti molto interessanti.” Io guardai un po’ sorpreso Eleonora, poi le chiesi:”Amore, in un’orgia sai che non importa chi va con chi?” Ele rispose ridendo:”Non mi dire che sei geloso se finisco a scopare con qualcun altro!” Io:”Beh un po’ si, però se tu non fai la gelosa nemmeno io lo sarò” Ele mi rispose:”Ehi, mica mi vorrai cornificare sul serio, io scherzavo” Io:”Beh tesoro, se pretendi di andare a un’orgia e sperare che il mio cazzo non venga utilizzato sei fuori di senno” Ele mi rispose offesa:”Io non ti basto più?” Io:”Ormai sono abituato a soddisfare almeno 2 ragazze per volta” poi le schioccai un bacio sulle labbra. Ci preparammo per la serata, Chiara ci disse che non ci dovevamo vestire elegantemente, ergo ci presentammo in costume, come molti dei presenti tra l’altro. La nostra amica ci presento subito la padrona di casa. Maddalena era una ragazza non troppo alta ma parecchio bella. Un visino perfetto, lineamenti dolci, labbra non esageratamente carnose, due smeraldi al posto degli occhi, il tutto incorniciato da una cascata di capelli mori. Il fisico non era per niente male, era semi-piatta, forse una seconda scarsa, ma un ventre piatto e due gambe ben tornite e invitanti. Quando arrivammo era di spalle, e potei ammirare il suo culetto, che era pefetto. Chiara mi sussurrò, per non farsi sentire da Ele:”Fa danza da quando ha 3 anni, è normale che abbia un culo perfetto” Annuii e ci presentò a lei. Nemmeno mi vide, Madda mi scoccò un’occhiata che era tutto un programma, ma l’unica cosa che avevo capito è che anche stasera avrei avuto almeno 2 ragazze con cui divertirmi. Entrammo nella casa, eravamo arrivati con un po’ di ritardo, ma appena entrammo vedemmo che molto avevano già abbandonato i propri vestiti. In sala si sentivano gemiti e mugolii, nemmeno entrati a destra della porta c’era un ragazzo che si stava godendo un pompino da una mia vecchia conoscenza. Diedi una pacca sul culo a Martina, che si girò, mi sorrise e con la mano mi fece segno “dopo”. Appena entrati noi, Madda chiuse la porta e ci disse:”mettetevi dove volete, la serata è già degenerata, io però non trovo un ragazzo che mi piace…..” Mi guardò languidamente, Ele non aveva intenzione di rovinarmi la serata, e così passò una mano sul culo di Madda, che capì al volo e posò la sua mano sul mio pacco, che ancora non era in piena erezione, poi si rivolse ad Ele:”Avevi proprio intenzione di non farmelo provare eh? Marti e le altre mi hanno detto che razza di figo era e quanto era dotato, ma lo vedo stasera per la prima volta e” aggiunse sorridendo “beata te che te lo puoi godere” Ele arrossì un po’, poi aggiunse:”Stasera non voglio fare la bacchettona, chi vorrà se lo godrà, ma con me davanti” Madda:”Ottimo, venite allora” Ci portò in una parte nascosta della casa, dove c’erano sparpagliati dei cuscini, io mi sdraiai, Ele mi venne a fianco iniziando ad accarezzarmi il cavallo del costume. Madda intanto si era tolta il toppino mostrando due tettine molto piccole ma con due capezzoli turgidi ed eretti. Ele si alzò e strizzò le tettine di Madda, poi scese a succhiarle i capezzoli. Madda era sorpresa ma si godette la lingua della mia ragazza, io intanto mi ero inginocchiato e avevo iniziato a leccare e masturbare Ele da sopra il costume. La mia saliva lo aveva tutto bagnato, con i suoi umori poi era diventato fradicio. Madda invece fece scendere una sua mano tra le proprie cosce iniziando a masturbarsi, mentre con l’altra raggiunse una poppa di Ele e gliela strizzò, dicendo poi:”Mmmmmmmm Ele leccami le tettine…mmmmm hai delle poppe fantastiche, beata te” Ele si fermò:”Tu hai un culo meraviglioso Madda, sei anche più bella di me!” Madda:”Non dire stronzate, e ti prego torna a leccarmi” Io mi intrufolai nel discorso, sempre continuando a masturbare Ele:”Madda il tuo culetto….?” Madda:”Mmmmmmm il mio culetto non è vergine, tranquillo, ti godrai anche quello stasera” Ele si fermò:”Non voglio sentirmi inferiore, mi sverginerai anche l’altro buchetto stasera” Ero euforico, scostai gli slip del costume di Ele e iniziai ad affondare tra le sue cosce, sgrillettandola furiosamente. Madda scostò Ele e le slacciò il reggiseno, facendo fuoriuscire le sue meravigliose tette, io da dietro le calai gli slip mostrando a Madda il triangolo biondo della mia ragazza. Madda slacciò il proprio slip, mostrando una patatina ben curata, quasi totalmente rasata ad esclusione di una striscia centrale di pelo scuro. Poi si rivolse alla mia fidanzata:”Forse ora tocca anche a lui?” Ele maliziosamente disse:”Non voglio spompinarlo, pensaci tu e mettiti a 69, vedrai con 2 lingue come impazzirai” Madda sorrise, io ero sdraiato, mi raggiunse mettendosi a 69. Nemmeno mi fu sopra e iniziai a lapparle la topa, che grondava di umori. Leccavo dentro il pertugio e con le dita titillavo il clitoride. Ele mi raggiunse allungando la sua lingua e iniziando a leccare anche lei. Madda gemette molto forte e disse mugolando:”Mi farete impazzire se continuate così” Madda mi abbassò i boxer, e nel tirare fuori il mio uccello durissimo esclamò sorpresa:”Minchia” Io ed Ele non ci fermammo, continuavamo a leccarla forsennatamente, mentre lei iniziò a dedicarsi al mio uccello. Leccava dai coglioni alla cappella, dando piccoli colpetti di lingua. Poi lo introdusse tutto in gola, era una pompinara davvero capace la Madda. Con la lingua disegnava dei piccoli cerchi sulla mia cappella. Dietro sia io che Ele avevamo aggiunto due dita per uno oltre alle lingue. Madda resisteva continuando a sbocchinarmi divinamente, era davvero brava. Iniziò a dimensarsi dando dei colpi di bacino quasi a scoparsi le nostre dita e le nostre lingue. Io feci lo stesso, anche se la mia venuta era lontana. Madda poi si interruppe di botto e urlò:”Cazzo mi fate impazzire, vengo, vengo, vengoooooooooooooooooooooooooo” Iniziò a spruzzare a destra e a manca, stava sborrando praticamente. Io e Ele ricevemmo e bevemmo quello che potemmo, ma tutto non riuscimmo. Appena riavutasi dall’orgasmo ci chiese scusa del fatto che non ci aveva avvertito. Io le sorrisi, Ele non le rispose, era troppo impegnata a spompinarmi. Madda si sdraiò accanto a lei, Ele tirò fuori l’uccello dalla mia bocca e iniziarono a lavorarlo insieme. Le loro lingue leccavano da una parte e dall’altra, finché giunte alla cappella si univano in un bacio saffico con la mia cappella al centro, non so quanto sarei ancora durato, ma avrei stretto i denti. Una delle loro mani corse alle loto topine, quando vidi Madda allungare la sua verso Ele, infilandole un dito fradicio di umori nel culo. Lei non fece una piega, anzi fece lo stesso. Si iniziarono a masturbare nei rispettivi sfinteri continuando a spompinarmi divinamente, quando vidi arrivare a 3 il numero di dita non ressi più ed eruttai a litri nelle loro bocce. Tanto Ele quanto Madda erano coperte di sborra sui capelli, sugli occhi e sulle labbra. Si guardarono e risero, leccarono lo sperma sulle loro labbra, poi lo ingoiarono e vennero a baciarmi. Il sapore del mio sperma si mescolò ai loro umori e alla saliva, ingoiammo poi tutto. Madda e Ele mi aveva carezzato una le palle, una l’asta, e in 5 minuti ero di nuovo pronto. Ele fece mettere Madda a pecora e me la fece scopare. Entrai dentro di lei, era un lago ed era abbastanza larga, ma mi chiese di spingere non troppo perché era il più lungo che aveva preso. Non le diedi ascolto ed arrivai in fondo, nemmeno se ne accorse. Ele le si era messa a cavalcioni sulla schiena, ma senza sedersi, e le aveva sputato sul culo quindi aveva iniziato a riapriglielo. Le infilò direttamente due dita, dopo poco aggiunse la terza. Io la stantuffavo con forza, Madda gemeva e mi incitava a continuare a trombarla, e la cosa non mi creava problemi, la stantuffavo sempre con più forza:”Forza Giulio, chiavami la figa, dai che mi piace, ha un cazzo meraviglioso………siiiiiiiiiiiiiii……o cristo siiiiiiiiiiiiii…..godo da morireeeeeee” Ele continuava il suo lavoro, era entrata con 4 dita ed era pronta ad aggiungere il pollice. Fece entrare anche quello, poi iniziò a bagnare lo sfintere dell’amica con i suoi umori, visto che si stava masturbando da un bel po’. Appena fu pronta mi fece cenno, senza preavviso uscii e entrai nel suo culo. Quando uscii reagì male:”Che cazzo fai, ripendi a sbattermi, forzaaaaaaaaaaa…………..o cristo siiiiii ho il culo rotto, rompimelo ancora di più col tuo cazzone” Iniziò a gemere a urlare, mentre Ele si mise a 69 facendosi leccare la topa e leccandola a sua volta. Dopo 10 minuti di trattamento Madda esplose di nuovo, inondando della sua sborra Ele, che stavolta bevve tutto. Ele allora si mise a cavalcioni su di me, ma Madda la fermò dicendole:”Fatti piantare 3 dita nel culo tettona.” Ele rispose conun sorriso e accolse le tre dita di Madda nel didietro, poi iniziò a cavalcarmi. Madda prese una sua poppa tra le mani e cominciò a strizzarla, mentre lavorava per allargare lo sfintere di Ele. gli umori di Ele fluivano continuamente al culo, così che le dita divennero ben presto 4, mentre una mia mano raggiunse la poppa libera di Ele. Mi cavalcò per 10 minuti, poi Madda la rovesciò in avanti, prese il mio uccello e lo appoggiò al suo culo. Ele mi implorò, mettendosi a 90′:”Fai piano amore, è la prima volta.” Feci entrare piano piano la cappella, dando modo al suo sfintere di abituarsi, e lentamente avanzai nel suo didietro. Alla fine inserii il mio cazzo fino ai coglioni. Iniziai a fare avanti e indietro, scopandole il culo. Ele passò dai urletti di dolore a gemiti di godimento. Madda era dietro di me e con una mano mi torturava le palle, avevo voglia di sborrare, sentivo i coglioni pieni nonostante le avessi inondate non più di mezz’ora prima. Ele sopporto il mio uccello per un quarto d’ora nel culo e durò molto più di Madda, però quando venne urlò e smaniò come una pazza, sbrodolò a litri dalla figa. Io ero vicinissimo a venire. Si misero in modo di farsi venire entrambe in bocca. Si misero una a destra e una a sinistra, con Madda che mi manovrava l’uccello. Il primo schizzo sarebbe stato di Ele, il secondo di Madda. La manina sapiente della bella moretta mi fece reggere 30 secondi, ero davvero al limite, schizzai poderosamente 6 o 7 volte nelle bocche delle due, Madda fu velocissima e mi fece sdraiare sotto la sua figa, diedi 3 o 4 colpi di lingua e mi scaricò in bocca la sua di sborra. Ci unimmo in un bacio a 3 mescolando umori e sborra, maschile e femminile, ingoiammo tutto, poi guardammo verso la sala, erano tutti sdraiati a terra stremati, erano le 2 di notte, eravamo entrati a mezzanotte, erano 2 ore che scopavamo. Vidi Ary addormentata tra le braccia di un ragazzo muscoloso e ben dotato, col culo ancora bello aperto. Marty invece aveva ancora una maschera di sborra in faccia e un altro cazzo in figa, guarda la sorellina, due insieme. Vidi anche le altre, Chiara, Marti, Camilla, Emma, erano tutte più o meno coperte di sperma e addormentate. Ci accasciammo anche noi sui cuscini e ci addormentammo, consci che per me ed Ele la vacanza era volta al termine, ma ben sapendo che molte di queste ragazze sarebbero ricomparse nel prossimo futuro, essendo tutte di Genova ed alcune intime amiche della mia ragazza. Tornammo a Roma, io, Ary e Marty, ben sapendo che ora la sfida più difficile ci avrebbe atteso: convincere i nostri genitori a farci trasferire in blocco a Genova. Aperta la porta di casa notammo subito una cosa: i nostri genitori non erano in casa, grazie tante. Fu la goccia che per me fece traboccare il vaso. Ok tutto, ma che i tuoi figli, tutti e 3, tornano dalle vacanze e tu manco ti fai trovare in casa è troppo. Ordinai perentoriamente a Martina e Arianna: ‘andate in camera e svuotate gli armadi, se fate presto svuotate anche il mio. Fate le valigie, io invece inizio a fare le domande di iscrizione all’università mie e di Arianna e l’iscrizione all’ultimo anno di Martina. Mamma e papà hanno rotto i coglioni, non sono stati mai presenti, mo i figli non li vedono più, o almeno a me non vedono più, se voi volete aspettarli fate pure, io entro stasera sono in viaggio per Genova’ Martina mi rispose abbastanza piccata:’Ma sti cazzi, hanno esagerato davvero, per 2 settimane mai una chiamata, li abbiamo cercati noi e ci hanno liquidato in 2 minuti, fanculo. Per fortuna la tua ragazza ci accoglie a casa.’ Ary:’Ma come facciamo, dobbiamo pur dirglielo che non ci vedono più’ Io:’Ci penso io, credo che un bel messaggio scritto sul loro letto basti e avanzi, tanto se tutto va bene lo leggeranno tra 3-4 giorni’Marty:’3-4? Minchia che ottimismo. Dai Ary, andiamo a fare le valige’ Agguantai il mio PC e mi misi all’opera, in 45 minuti avevo spedito le richieste d’ammissione mie, di Ary e di Marty. Presi il caricabatterie, i cavi, le USB e tutto il necessario e preparai la borsa, poi estrassi un foglio dalla risma e con un pennarello scrissi le seguenti parole:’Cari mamma e papà, siccome di noi non ve ne è mai fottuto una beneamata sega, noi ce ne andiamo, tanti cari auguri. Ci trasferiamo a Genova nella villa della mia ragazza, io, Marty e Ary, non provate a dire dovete tornare, abbiamo io 20 anni, Ary 19 e Marty 18, tutti maggiorenni, ora decidiamo noi che fare della nostra vita. Il mio conto è stato svuotato, ne creerò uno nuovo dove amministrerò le spese. Non provate a cercarci, tanto non torneremo a casa. Chissà se ci rivedremo, firmato Giulio, Arianna, Martina.’ Lo posizionai sul cuscino della loro stanza da letto, poi raggiunsi Marty ed Ary. Aprii la porta e scoppiai a ridere, stavano con un paio di slip e dei calzini fucsia Ary e celesti Marty, e basta, non avevano altro addosso, le loro tette ballavano a destra e a manca, poi le osservai rapidamente, erano sudatissime. Mi spogliai anche io e le aiutai a sistemare le ultime cose. Quindi ci spostammo nella mia stanza e sistemammo la mia di roba, al termine avevamo 5 valigie di vestiti e 1 valigia di oggetti/accessori+la mia borsa del PC e un grosso beauty case. Per scherzare presi di forza Marty e la portai in bagno dicendo che si doveva fare una doccia. Marty riuscì a liberarsi e si tolse le mutandine, lo stesso fece Ary (le mie sorelle avevano la curiosa abitudine di farsi la doccia in calzini, strano vero?). La nostra doccia era bella spaziosa, così per risparmiare tempo entrammo tutti e 3. Evitammo giochini strani, ci sbrigammo il prima possibile, era mezzogiorno, eravamo partiti di notte ed eravamo arrivati alle 10 circa. Loro si cambiarono la roba e ficcarono le mutande e i calzini bagnati insieme ai miei boxer in una busta, che finì in una valigia. Eravamo pronti, per fortuna Arianna aveva la patente così da poter guidare fino alla stazione con le valigie. Io andai in scooter, tanto le valigie in macchina non sarebbero entrate e quindi sarebbe servito un secondo viaggio. Arrivato acquistai i biglietti, chiamai Ary e partirono con la roba, io tornai a casa e rimisi lo scooter al proprio posto. Ary dopo una ventina di minuti tornò, salimmo e reclutai un mio amico per rimettere la macchina al suo posto, dopo mi avrebbe riportato le chiavi alla stazione. Eravamo pronti, le chiavi della macchina le avrei rispedite a casa appena arrivato. Alle 18 eravamo alla stazione di Genova. Per fortuna avevo avvertito Eleonora, che arrivò con un camioncino (ma quanti soldi avevano i suoi? 2 case una più grossa dell’altra, una Porsche, una Lamborghini, questo camioncino e una Kawasaki Ninja per il fratello maggiore, moto che sarebbe diventata mia non appena arrivato a casa). Raggiungemmo finalmente la villa. Già si vedeva la sua maestosità, un giardino bello grosso, un muro di cinta a circondarlo. Entrammo dal garage, Ele ci fece vedere le stanze. Marty ed Ary ne avrebbero avuta una, io e lei un’altra. Ci stavano altre 2 stanze volendo, se Marty ed Ary non avessero voluto dormire insieme. Poi ci presentò una persona. Il nome della suddetta persona era Alice. Diventai viola solo a guardarla, era di una bellezza devastante (Ele invece di ingelosirsi sorrise, mah), lei fu molto calorosa nel conoscerci e nel salutarci. Ci spiegò che era la figlia di amici dei genitori, morti tragicamente in un’incidente insieme all’unica nonna rimasta, lei e il fratello vennero affidati a degli zii, fino al raggiungimento della maggiore età, maggiore età appena compiuta (in futuro avrei scoperto che sarebbe stata come Eleonora in classe di Martina per l’ultimo anno di liceo). Aveva dei capelli biondo cenere con delle venature bionde bionde, due smeraldo come occhi, lineamenti molto delicati e un sorriso smagliante, con due labbra carnose che penso avrebbero fatto venire Rocco Siffredi in 5 minuti netti. Un corpo snello ma con due tette sode e anche abbastanza grosse, forse non al livello di Ele ed Ary, ma sicuramente superavano la 3′ misura. Un pancino piatto e due cosce sode, gambe lisce e lunghe, e un culetto che sembrava parecchio sodo e molto pronunciato. Ele andò con le mie sorelle a fare spesa (o meglio così disse), quindi ne approfittai per conoscere meglio Alice. Ero convinto che aveva la fila di ragazzi per uscire, invece lei mi rivelò che dalla morte dei suoi era diventata molto introversa, Eleonora e Francesca (un’altra ragazza ndr) erano le sue sole amiche, e i ragazzi non li aveva nemmeno sfiorati, non che non volesse, ma perché non si facevano avanti. Rimasi allibito. Per quanto potesse essere introversa era talmente bella che qualcuno avanti si sarebbe dovuto fare. Glielo dissi. Non lo avessi mai fatto. Mi iniziò a subissare di domande del tipo: ma io ti piaccio? Con me ci staresti? Eccetera. Siccome non sono uno bravo a mentire, dissi sempre la verità. Non mi accorsi però che erano passate 2 ore dall’uscita di casa di Ele, Marty e Ary, lei mi saltò in braccio e mi baciò, non riuscii a dire di no alla sua lingua, ma in quel momento rientrò Eleonora. A sorpresa non si incazzò, si schiarì la voce e ci chiese gentilmente di separarci. La sera a letto pensai ad una sfuriata (le pareti erano insonorizzate), invece Ele mi sorprese:’com’era la lingua di Alice?’ Io:’Ehm…..dai Ele ti prego….era bellissima….ok ora puoi incazzarti’ Divertita mi guardò:’e perché dovrei? Era proprio quello che speravo, anzi se non te la scopi entro una settimana ti caccio a calci in culo’ aggiunse ridendo. Le chiesi:’Cioè mi stai chiedendo di metterti le corna?’ Ele:’Andiamo Giulio, a parte che me le hai messe con Martina e Arianna non so quante volte, sono le tue sorelle, e allora? Alice ha bisogno di te, e ti spiego anche il perché. Ragazzi non li ha mai visti, manco col binocolo, però preferisce l’uccello alla patata, te lo dico per certo. Non me la sono portata in vacanza perché non ha voluto, ma prima ho provato ad approcciarmi un po’, magari mi sarei divertita per quel paio di settimane che ci separavano dalla vacanza. Quando ho provato a baciarla e a toccarle una tetta mi ha respinto incazzatissima gridandomi che non è lesbica. L’ho anche spiata, si sgrilletta 2-3 volte al giorno guardando foto di uomini nudi, vuole un maschio, ma non si sblocca, e di certo non posso trovarle un estraneo. Tu sei perfetto. è un favore che fai anche a me, e io ti giuro che se lei non è fidanzata te la puoi scopare quando ti pare.’ Io:’cioè tu praticamente mi stai dando la possibilità di sbattermi tutte le ragazze presenti sotto questo tetto? Tu, Marty, Ary ed Alice?’ Ele:’esatto. Conta che se osi mettermi le corna con una ragazza senza avermelo detto ti stacco il pisello a morsi, lo impaglio e lo uso come dildo’ Questa prospettiva mi fece rabbrividire, inoltre 4 ragazze sarebbero bastate abbondantemente, anche 3 se Alice si fosse fidanzata, inoltre Madda, Marti, Camilla, tutte le sue amiche me le ero ripassate in vacanza, e penso che se glielo dicessi non si farebbe troppi problemi. Dopo queste elucubrazioni le risposi:’Ok, per me va benissimo, però non è che poi tu ti senti autorizzata a scoparti chi ti pare, eh?’ Ele:’Amore, io sono fedele per natura, tu no, ergo devo trovare il modo di tenerti ancorato a me’ Sorrisi:’Amore mio, forse il mio cazzo è infedele, ma fidati che se un’altra ragazza mi ruba il cuore non ci penso due volte a mandarti affanculo, peccato che questa probabilità è relativamente bassa, visto che sei la 1′ che ci riesce in tanti anni’. Dopo di che mi saltò addosso e mi infilò la lingua in gola. Risposi al bacio con passione, avevo una voglia pazza, era tutto il giorno che la vedevo i perizoma e reggiseno e l’avrei sventrata quella sera. Si staccò da me e mi sussurrò:’Amore ormai anche il culetto è andato, pensi di reggere tutti e 2 i buchi con la stessa sborrata?’ Io:’Credo proprio di si piccola’. Le tolsi rapidamente tutto, tranne i calzini. Le sarei venuto là, i piedi erano l’unica parte che ancora non aveva usato, li avrei battezzati quella sera. Non perdemmo tempo, ci mettemmo a 69 e subito iniziai con la lingua fare mulinelli sul suo clitoride, mentre con 4 dita la masturbavo. Lei gemeva nonostante avesse la mia sventola in bocca. Con la lingua faceva circoli intorno alla cappella, mentre con una mano mi massaggiava le palle, con l’altra invece si torturava i capezzoli. Durò 5 minuti questa posizione, poi mi sdraiai e lei si mise sopra, con la gnocca bella in vista, e si impalò. Iniziò ad andare su e giù, mentre con le mani le strizzato le tette, e lei si torturava il clitoride con un dito. Iniziò a gemere fortissimo:’Giulio mi fai impazzire, hai un cazzo magnifico e scopi divinamente, siiiiiiiiiiiiiiii dai fottimi, fottimiiiiiiiiiiiiiiiiiii’ Io:’Aaaaaaaaahhhhhhh amore come cavalchi bene, oh si che spettacolooooooooooo. E tu vuoi che io mi scopi Alice al posto tuo, mmmm masochistaaaaaaa dai che te la rompo la gnocchetta’ Continuammo per una decina di minuti, poi la misi a 90 strizzandole le tette con forza. Si staccò di botto. Io:’Cazzo fai Ele?’ Ele:’Aspetta’ Estrasse dall’armadio un cazzo di gomma di 20 cm, un po’ più corto del mio uccello e largo su per giù uguale. Lo portò sul suo secondo buchetto e lo ficcò dentro, per dilatare il culo. Ripresi a scoparla mentre con un altro dildo si inculava, gemeva come una pazza, smaniando e dicendo che dovevo spingere di più. Senza preavviso le sfilai il dildo dal culo e gli piantai la mia mazza nello sfintere, emise un urletto, ma si abituò subito e ricominciò ad incitarmi. Le infilai il dildo nella fica. Rimisi le mani sulle sue tette, e mentre una sua mano muoveva il dildo, l’altra si torturava il clitoride. Ormai era al 3′ o 4′ orgasmo, quando mi disse:’Giulio, mi sento tutta squassata, come se dovessi pisciare, aaaaaaaaaaaah vengoooooooooooooooooooo, sto squirtando Giuliooooooooooooo’ dalla figa iniziarono a spruzzare schizzi femminili, dalla figa continuavano a uscire litri di venuta, io ero al limite. Mi fermai. Ele:’dai mettimelo tra i piedi porco bastardo aaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhh’. A cosce larghe con i piedi sul mio cazzo iniziò a segarmi. Indossava un paio di calzini arancioni. Mi incitava:’dai sborra brutto maiale, riempimi i piedi e i calzini di sborra, così domani esco con i calzini sborrati, su’ Io:’Ele usi benissimo i piedi, ah si dai che ti sborro sui calzini brutta maiala, dai si, si, siiiiiiiiiiiiiii sborrooooooooooooooooooooooo’ tirai fuori una grandissima quantità di sperma che riempì i suoi calzini arancioni. Finimmo di spruzzare praticamente insieme. Ele si sfilò il calzino sinistro e iniziò a ciucciarlo, ripulendolo dallo sperma. Ingoiò tutto e mi diede un bacio, poi mi disse:’Amore sei fantastico, sia a letto che come fidanzato, mi sa che se continui così mi faccio mettere incinta almeno non mi scappi’ rise. Io le risposi:’Mmmmmm tu invece sei meravigliosa, sei proprio sicura che devo scoparmi Alice, sto tanto bene con te’. Ele:’Scemo, lo sai che lo devi fare, lo hai promesso ormai. E comunque quella porcella stava dietro la porta a sgrillettarsi, ho le telecamere per la sorveglianza in corridoio, domani controlliamo’. Mi fece l’occhiolino, mi baciò a lungo, poi si accocolò sul mio petto, la strinsi forte e ci addormentammo.
Quando mi svegliai Eleonora era ancora abbracciata a me, mi sfilai con cautela e, infilati un paio di boxer uscii dalla camera. L’erezione mattutina era evidente, non me ne preoccupai pensando: ‘ti pare che becco Alice in giro?’ Detto fatto, aprii la porta del bagno e lei stava là che si lavava i denti. Stava vestita con un reggiseno a balconcino di pizzo che esaltava le sue forme sode, e un normale paio di slip, solo che erano trasparenti o quasi fino a poco prima delle labbra, quindi si notava benissimo il folto boschetto di pelo castano che sovrastava il suo buco. Appena mi vide entrare mi sorrise, poi il suo sguardo si posò sul bozzo nei miei boxer e il suo sorriso si allargò. Certo il suo abbigliamento non contribuì a far smorzare l’erezione, anzi se possibile la aumentò. Per fortuna entrò Marty che mi diede una pacca sul culo e commentò:’Eppure ieri sera con Ele dovreste aver fatto fuochi d’artificio, a lui non basta mai?’ e rise. La sua risata abbassò la tensione, Alice uscì, Martina chiuse la porta a chiave. Io sbuffai e dissi:’finalmente, non ne posso più, vivere con Alice intorno sarà una tortura continua’ Marty mi derise:’certo, se il tuo cazzo non sta fermo un secondo quando la vede sarà dura evitare le gelosie di Eleonora’ Io:’Se magari. Se Ele si opponesse il problema non si porrebbe proprio, invece quella stramaledettissima ragazza oltre ad essere mezza ninfomane ormai, oltre ad essere adorabile, oltre al fatto che l’amo, non ha problemi a farsi cornificare per far felici le amiche. Mi ha espressamente chiesto di scopare Alice, visto che è vergine, e di scoparla sempre finché sarà qui, quando non è impegnata, se lei vuole però anche da impegnata’ Martina scoppiò a ridere:’Porca troia ahahahah quindi se io ora ti faccio un pompino ed Ele ci scopre non si incazza?’ Io:’Marty, a parte che abbiamo scopato una settimana come ricci ed Ele sapeva tutto, poi mi sono fatto anche Maddalena davanti a lei. Marty io non so più dove sbattere la testa’ Marty mi guardò, si sfilò gli slip e mi disse:’Per ora sbattila contro la mia gnocca, che ho una voglia pazzesca, la lingua e le dita di Ary non mi bastano, ormai mi serve il tuo cazzo’ mi prese per la nuca e mi spiaccicò contro il suo pube, iniziai a leccare avidamente e lei a gemere. Schiavò la porta senza far rumore, continuai a leccare, finché sentii un gemito più lontano. Martina non poteva essere, vuoi vedere che Alice si sta sditalinando guardando i fratellini porci? Ci diedi dentro con più forza. Feci venire a colpi di lingua e dita Marty, che si inginocchiò ed estrasse il mio uccello. Appena fuoriuscì sentì un gemito strozzato di godimento, la porcellina era venuta. Martina, ingara di tutto, iniziò a spompinarmi con forza. Iniziò poi una rapida sega, quindi si appoggiò il mio bastone di carne tra le tette. Dopo pochissimo la fermai, la presi in braccio e la feci girare con la fica oscenamente aperta verso la serratura. Alice voleva vedermi in azione? Avrebbe visto il mio cazzone distruggere e far impazzire la fica di mia sorella. Lo infilai con un colpo secco, poi iniziai a stantuffarla con forza, Martina tremava in continuazione, stava godendo come una matta. Il mio lavoro continuava, non so quale forza faceva si che le mie pur forti braccia reggessero i 65 bellissimi chili di mia sorella, riuscii a reggere, mi spostai piano piano verso la porta, avrebbe visto la sborrata in prima fila. Marty continuava a godere come una pazza, veniva, smaniava, io da parte mia le davo dei morsetti sul collo e sulle orecchie per aumentare l’eccitazione. ‘Marty hai una fica da far impazzire, siiiiiiiiiii, godo brutta puttanella mia, dai che fra poco ti inondo la faccia e le tette con la mia calda sborra’ Marty:’Cazzo si Giulio, trombami, forza, trombamiiiiiiiiiiiiiii, vengo ancoraaaaaaaaaaaaaa, cazzo fratellino sei bravissimoooooooooooo, vengo, vengo vengoooooooooooooooooooooo’. Mi sfilai da lei, la feci inginocchiare, eravamo a 20 centimetri dalla serratura, se Alice era là dietro di certo avrebbe visto tutto per bene. Martina ricominciò il lavoretto di bocca, con la lingua lappava la cappella e con la mano mi segava rapidamente, le presi la testa e iniziai a scoparla selvaggiamente, stavo per venire, lei lo capì, si tolse il cazzo dalla bocca e iniziò a segarmi con una velocità impressionante:’Dai fratellino, sborrami sulle tette e sulla faccia, fai bere la tua calda sborra alla tua sorellina, dai su, schizza, schizza’ Io:’Marty sei incredibile, aaaaaaaaahhhhhhhhhhhh, dai che ti sborro sulle tette e sul visino da zoccoletta sorellina, dai che godo, sborro, sto sborrandoooooooooooo aaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhh’ La innaffiai. Il pensiero di Alice dietro la porta mi aveva fatto impazzire, 6 o 7 fiotti raggiunsero mia sorella, che bevve e leccò tutto ciò che potè, poi si infilò nella doccia e si diede una sciacquata. Uscì stampandomi un bacio sulle labbra. Mi infilai anche io sotto la doccia, ma quasi mi prese un colpo quando sentii la porta chiudersi e la chiave girare. Il mio pensiero fu:’O cazzo, adesso Alice mi stupra e poi mi taglia il pisello’ Per fortuna così non fu. Era Alice, mi girai senza alcun imbarazzo, uscii dalla doccia, la guardai con un sorriso beffardo e dissi:’Alla porcellina piace toccarsi il ficone peloso guardando gli altri scopare è?’. Mi aspettavo una reazione, che so, uno schiaffo, un pugno, un vaffanculo, ma no. Non accadde nulla di tutto questo. Scoppiò a piangere, invece. Giuro che non ci stavo capendo nulla: si era fatta un ditalino guardandomi scopare con Martina, gliel’ho detto ed è scoppiata a piangere…..boh. Io ero ancora totalmente nudo, Alice mi prese in mano l’uccello e lo strizzò, mi fece male, parecchio anche, e mi disse aggressivamente:’pensi che con questo puoi avere tutto eh? Ti senti figo e importante? Ti senti capace di poterti scopare ogni donna o ragazza esistente su questo pianeta? Sei uno schifoso, scopi le ragazze giusto per divertirti, e sono sicuro che non sei nemmeno innamorato di Eleonora, visto quello che hai fatto poco fa con quella puttanella, che hai spacciato per tua sorella ma che evidentemente non è’ Io:’Ferma, ferma, ferma. Andiamo con calma. Fino a prima della vacanza si ero così, e conta che con Martina e Arianna non avevo un rapporto praticamente. Sono mie sorelle, di sangue. Abbiamo un rapporto incestuoso. E Eleonora lo sa benissimo, e non le dispiace per niente, anzi ne è ben felice, visto che se mi scopo Arianna ci sta Martina accucciata tra le sue cosce che la consola. E visto che credi di sapere così tante cose brutta stronzetta del cazzo sappi anche che sono innamorato per la prima volta in vita mia, e sono innamorato di Eleonora, e non sarai certo tu a separarmi da lei. Ah e poi visto che fai tanto la bacchettona spiegami come mai tra ieri e oggi ti sei fatta ben due ditalini spiandomi, oppure chi ti eccitava erano Eleonora e Martina?’ Alice barcollò, avevo risposto colpo su colpo e ora aveva serie difficoltà a ribattere. Seguì una lunga fase di silenzio, ma in tutto questo Alice non aveva mollato la presa sul mio pisello, che da forte e dolorosa era diventata dolce e piacevole. Non feci assolutamente nulla per levarla. Dopo un paio di minuti passati a guardarci negli occhi (e io ero ben felice di farlo visti gli smeraldi che aveva al posto delle pupille), Alice si avvicinò e mi sussurrò in un orecchio:’So cosa ti ha chiesto Eleonora, ma io ho paura. Mi hai fatto un’ottima impressione, e penso che io e te diventeremo grandi amici, però ho paura, paura di fare sesso con te per la prima volta, paura che poi decida di farlo solo con te’ Sorrisi sornione:’A me non dispiacerebbe certo….Ele mi ha assicurato che potremo farlo ogni volta che vogliamo io e te. Vedi io Ele come fidanzata non la cambierei, ma purtroppo il mio amichetto che si trova nelle tue mani non riesce ad essere troppo fermo su una sola ragazza…….però io credo che anche lui si calmerebbe con voi 4 a disposizione sai Ali?’ Alice:’Lo penso anche io, però poi credo che la mia patatina inizi a diventare dipendente, ed io con lei…..pensa se mi innamorassi di te’ Io:’Ehi non correre, per ora dobbiamo fare sesso mica sposarci’ Alice:’Già’ e con la mano libera si slacciò il reggiseno che cadde al suolo……sorridendo mi chiese:’Che ne pensi?’ Io ero imbambolato a guardarle le tette. Ero riuscito solo ad intuirle, ma ora era perfetta la visuale: due palloni che senza reggiseno stavano su da soli, con due capezzoli appuntiti che svettavano verso l’altro, una terza piena direi, non di più. Il mio sguardo perso e quasi adorante bastò ad Alice come ricompensa, che prese la mia mano e la guidò verso le sue mutandine, facendomi accarezzare da sopra il solco delle labbra, era umido, anzi fradicio. Lasciò il mio pene, che ora era dritto e durissimo e le sfiorava il bordo delle mutandine e si abbassò gli slip. Un bosco foltissimo di peli comparve e il suo odore si sparse per il bagno. Gli accarezzai il tappeto peloso, lei sorridendo mi disse:’ti piace? Non l’ho mai rasato in vita mia, ma se vuoi posso iniziare a farlo’ Io:’No, assolutamente no, stai benissimo così’ Dopo di che si appiccicò a me e infilò la sua lingua nella mia bocca, mentre una mia mano tastava con forza il suo seno mentre l’altra palpava il suo culo sodo. Aveva già iniziato a fare su e giù con la mano sulla mia asta quando da dietro la porta si sentì un urlo:’Porca vacca Giulio, ti vuoi sbrigare? Martina ti ha svuotato 20 minuti fa, non puoi avere voglia di farti una sega cribbio’ Mi staccai da Alice e sorrisi:’Io mi rivesto ed esco dall’altra porta, tu infilati sotto la doccia ed esci con un accappatoio, almeno evitiamo problemi’ Ali:’Uffa, ora appena tua sorella leva le tende sotto la doccia mi ci metto per masturbarmi’ Risi sommessamente, le stampai un bacio sulle labbra e uscii, quindi tornai in camera e raggiunsi Ele che si stiracchiava:’Ho sentito Arianna urlare, ti dai da fare così presto?’ Io:Già, ma la buona notizia è che presto Alice perderà la sua verginità, e se continuiamo così entro una settimana ha perso la verginità in ogni buco, altro che solo la patata, le svergino bocca, mani, piedi, tette e culo’ Ele scoppiò a ridere, mi diede un dolce bacio e poi aggiunse:’Non è che a forza di sverginare Alice ti dimentichi di me? Guarda che vado a farmi consolare da Marty o Ary e se perseveri ho Giorgio, un mio ex, che darebbe un braccio pur di tornare a letto con me’ Io:’Scema, lo sai che non mi dimenticherà mai di te’ E glielo dissi piazzandole una mano in mezzo alle cosce…….i calzoncini del pigiama, visto che dormiva senza mutande, erano bagnati. Sorrisi e appoggiai la mia fronte sulla sua, la baciai di nuovo e la mia mano rimase là.

La mia mano, collocata tra le cosce di Ele, si muoveva ritmicamente, e la mia dolce metà sospirava in estasi. Le sfilai il pigiama, scoprendo la sua patatina bionda, mentre lei si sfilava la maglia liberando il suo seno. La sua mano circondò il mio uccello, accarezzandolo piano. Mi abbassai a succhiare un capezzolo, quando la porta si spalancò. Entrò Alice in accappatoio e sorridente, poi il suo accappatoio scivolò via ed Ele esclamò:”Son passati anni dall’ultima volta che ti ho visto nuda, avevi due tettine come me e pochissimi peli, ora mi fai sbrodolare, sei bellissima” Il sorriso di Alice si allargò:”Mai quanto te”, poi si avvicinò all’amica e si accucciò tra le sue gambe, iniziando a leccarla vigorosamente. Intanto Marty e Ary comparirono con addosso solo delle mutandine, me si baciavano con passione. Feci loro segno di entrare, loro si limitarono a sdraiarsi sul lettone lontano da noi e a continuare i loro giochi. Io e Ali intanto stavamo leccando in coppia la patata di Ele, che gradiva parecchio, con gemiti e sospiri, poi di colpo si liberò e bloccò Alice montandogli sopra, poi la baciò. Io mi sistemai dietro alle due appoggiando la cappella all’entrata della figa di Ele. Ormai era completamente aperta, entrai e iniziai a pompare, sotto incitazione sua:”Daiiiiii…,mmmmmmhhhh aaaaaahhh ssssssssiiiiiiii………che belloooooo”. Intanto la sua mano torturava il clito di Alice, che ansimava rumorosamente. Intanto le mie sorelline davano vita a uno spettacolare 69. Ele tra gli ansimi disse ad Ali:”Aaaahhhhh vedi…..mmmmh…..fra poco potrai goderteloooooooo anch mmmmmhhhhhh tuuuuuuuu” la risposta di Alice:”Mmmmmh beh se tu mmmmmh siiii continuuuuuiiii così mi fai diventareeeee lesbicaaaaa mmmmh sssssiiiiii” Ele si tuffò tra le sue cosce con la lingua, io uscii da Ele e mi avvicinai ad Ali, sdraiata a faccia in aria. Appoggiai l’uccello fra le sue labbra, poi salii sul letto, mi inginocchiai e appoggiai l’uccello nella sua bocca, e lei ricominciò il lavoro sospeso. Intanto Ary e Marty avevano iniziato a strusciare le fighe l’una contro l’altra, emettendo versi osceni. Intanto Ali esplose in un orgasmo sulla faccia di Ele, che raccolse tutto in bocca e poi riversò il contenuto raccolto nella mia, cibaciammo un po’ e poi ingoiammo. Alice intanto continuava a succhiare, ma la fermai, mi spostai e lo posizionai fra i suoi seni, lei capì e iniziò a farmi una spagnola incredibile. La cosa migliorò visto che Ele offrì a propria figa ad Alice, che leccò avida. Il mio uccello, ogni avanti e indietro finiva sulla lingua di Alice e toccando, penetrando un po’, la topina di Ele. Mentre facevamo questo l’urlo di Arianna e Alice esplose, e dopo un po’ di minuti cedette anche Ele, che si sdraiò vicino alle amiche, accarezzandole. Alice lavorò di tette e bocca finché non le dissi che ero al limite. La sua risposta fu lapidaria:”Inondami faccia e tette, ora”. Non ressi più ed esplosi, schizzandole faccia, bocca e tette. Ci accasciammo vicino agli altri e ci addormentammo. Ci risvegliammo a ora di pranzo. Io e Ary almeno. Nudi ci alzammo e andammo a preparare il pranzo. Svegliammo gli altri, mangiammo completamente nudi e sorridenti, subito dopo pranzo io ed Ele ci buttammo sul divano iniziando a coccolarci e baciarci, con Alice che sfotteva:”Voi due se vi si separa per un po’ impazzite”. Eleonora gli tirò un cuscino, poi disse:”Ma smettila, che se mando Giulio in albergo per 3-4 giorni su inizi a sgrillettarti per tutto il giorno” Alice arrossì violentemente e Ariana scoppiò a ridere:”Dai poverino…e comunque avrebbe chi la consola”, dicendo questo si avvicinò alei e da dietro la toccò e la accarezzo, facendo scivolare le mani sul suo pube peloso. Con un filodi voce Alice disse:”Mi state facendo diventare bisex, e questo non va bene”. La mia risposta fu pronta:”Guarda che non c’è nulla di male!” Alice:”Certo, per te averci delle femmine mezze lesbiche per casa non è un problema, vero?” Io:”Se ti piace non vedo che problema c’è. Anche io se scoprissi di apprezzare di fare sesso con un uomo accetterei di diventare bisex.” Ele:”Beh allora domani ti porto un amico a casa e ti faccio inulare, ti piace l’idea?” Io:”Minchia quanto sei diretta. E comunque chissà, mai dire mai. Resta il fatto che la fica non smetterà mai di piacermi” Baciai Eleonora, poi entrammo in camera, visto che dovevo massaggiarla, il pomeriggio avrebbe avuto una partita di beach e sarei dovuto andare con lei a vederla. Mentre la massaggiavo c’era Alice che stava seduta su una poltrona, a gambe abbastanza larghe, scherzando le dissi:”Ti imploro, chiudi quelle cosce, sennò ti violento” Alice:”Allora le allargo ancora di più” ridendo, Ele:”se avete voglia di farlo fatelo, su dai, forza” si svicolò da me e estrasse dall’armadio 4 falli di gomma tutti abbastanza grandi, poi aggiunse:”Nel frattempo i miei buchi saranno addolciti da questi” e si infilò un vibratore diretto nella figa. Alice disse, scuotendo la testa:”No Ele tranquilla, davvero, stavo scherzando. Nei prossimi giorni magari verrà, ma adesso mi sono già spinta abbastanza oltre” MI avvicinai sorridendo a lei, la tirai via, mi sedetti sulla poltrona e la feci sedere sulle mie gambe, Ali poi si accoccolò sulla mia spalla sinistra. Ele mi raggiunse subito dopo accoccolandosi dall’altra parte: stava nascendo un legame molto forte fra noi tre, quasi fossimo fidanzati io con Ele, io con Alice, Ele con Alice. Diedi due baci dolci alle due, poi rimanemmo così per un po’, in cui le mie dita accarezzavano i loro clitoridi. Dopo una quindicina di minuti di carezze al clitoride vennero entrambe, silenziosamente ma godendo. Per riacmbiare mi fecero sdraiare sul letto e iniziarono a segarmi con i piedi. In quella casa l’unico indumento che le ragazze usavano erano i calzini. Ele ne aveva un paio celestino, Alice un semplice paio bianchi un po’ scuriti. Avevano un ritmo perfetto, sincronizzato alla perfezione: un piede ciascuno strofinava la mia cappella, i due rimasti mi segavano. Ero in estasi, e venni dopo non troppo sporcandogli i calzini. Alice quindi ci salutò con un dolce bacio sulle labbra, poi si ritirò nella sua stanza, Ele invece si vestì, e raggiungemmo poi il campo di beach volley. Lei e la sua compagna, una sua amica a quanto aveva detto, di nome Francesca, giocavano il campionato genovese di beach, e una vittoria avrebbe dato accesso alle nazionali. Mi indicò dove sedermi, proprio a bordo campo, accanto al ragazzo di Francesca, un ragazzo particolare. Iniziammo a chiacchierare, si chiamava Davide, un ragazzo normale e simpatico. Le domande piano piano passarono sempre più verso le relazioni con le nostre rispettive ragazze. Scoprii che lui e Fra stavano insieme da 3 anni ormai, e che le cose andavano bene. Come sarebbe finita non lo sapeva enemmeno lui, ma per ora gli andava benissimo così. Io gli dissi come io ed Eleonora ci eravamo conosciuti, le incomprensioni e tutto, insoma una discussione normale, poi lui disse:”Se parliamo di sesso mi prenderesti per malato mentale” io:”In che senso scusa” Davide:”Cazzo, ho parlato troppo” Io:”Se Fra non vuole che ne parli tranquillo, non indago” Davide:”No, non è questo il problema, anzi, penso che Eleonora sappia tutto, solo non mi andava di parlarne con un altro ragazzo” Io:”Perché scusa?” Davide:”Vedi, io e Francesca abbiamo una storia a letto molto particolare. Io sono normale, non superdotato ma nemmeno minidotato, Fra non si è mai lamentata, poi circa 7-8 mesi fa mentre lo stavamo facendo gli prese la follia di mettermi nel sdere un vibratore”Io:”Ahi” Davide:”Anche io esclamai, lei mi disse di pazientare e di abituarmi, mi fidai e….feci bene…benissimo. Ora quando scopiamo lo facciamo riempiendo tutti i buchi, miei e suoi, con vibratori anche molto grandi, ficcati nel mio sedere, nel suo e nella sua fica” Io:”E tu non te la scopi più?” Davide:”Certo che si, ma ormai ci siamo talmente slargati i buchi che c’entrano due arnesi nei buchi di ognuno” Io:”Minchia” Davide:”Ogni tanto infatti lei si mette lo strapon e mi incula beatamente, e mentre lo fa mi sega, e io godo come un pazzo, può sembrare assurdo lo so, ma non sono gay, ma è bellissimo” Io:”Anche se lo fossi non avrei problemi, comunque diciamo che sei bisessuale” Davide:”E’ la parola giusta, perché come regalo per i 3 anni di fidanzamento, un paio di mesi fa, ha deciso di farci un regalo particolare” Io:”Cioè?” Una sua amica stava con un ragazzo, ora si sono lasciati, aperto un po’ a tutto, e così ha combinato per una notte di sesso a 4″ Io:”Immagino che però le coppie non erano distribuite come in un qualsiasi porno, cioè maschio-femmina, maschio-femmina-maschio o femmina-femmina” Davide:”No esatto. Ognuno ha scopato i buchi che voleva, quel tizio mi si è inculato selvaggiamente mentre mi sbattevo la sua ragazza e Fra lo inculava, ce lo siamo ciucciati a vicenda e loro due lesbicavano, abbiamo fatto scambio coppia anche al contrario, cioè con noi due impalati dalla ragazza dell’altro, insomma abbiamo fatto di tutto” Io:”Non vedo cosa ci sia di così vergognoso” Davide:”Cioè vuoi dire che non mi credi un frocetto del cazzo?” Io:”Stai con una figa come Fra, frocetto di che? E comunque grazie a Eleonora ho capito che tutti possono cambiare e che ognuno può divertirsi come vuole, e conoscendola secondo me aveva in mente di farmi una cosa del genere a breve” Davide:”Se vuoi io e Fra stasera siamo liberi….” Io:”Andiamo per gradi no? Magari a me non piace” Davide:”Capisco…comunque Ele ha parlato a Fra di una tua certa caratteristica, e diciamo che lei sarebbe curiosa di approfondire, a prescindere dalla parte bisex o meno” Io:”Ecco da qui si potrebbe iniziare….magari dopo andiamo negli spogliatoi e sentiamo che ne pensano” Davide:”Si perché secondo te se entriamo negli spogliatoi con loro sotto la doccia riusciamo anche a formulare una frase” ridendo Io:Non penso proprio” ridendo. Fra era una bella ragazza, soprattutto fisicamente, un bellissimo fisico con un gran culo, una pancia piatta e due tette sode, ma non grosse, proporzionata insomma, e diciamo che splorare il suo corpo non mi avrebbe dato alcun dispiacere.

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