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famiglia

questa volto lo prendiamo al volo

By 26 Luglio 2025No Comments

A 19 anni , quella mattina, non riuscì a provare l’orgasmo nella nona porta di Graziella – mia sorella – e da quel momento e come se fosse cambiata la nostra vita. Ciascuno di noi si sposò ed ebbe dei figli e una famiglia cui dedicarsi, ci mettemmo quei ricordi peccaminosi alle spalle e quasi caddero nel nostro oblio. Ci si vedeva la domenica e in estate, quando andavamo a trovare i genitori in una casa al mare. Passarono oltre 10 anni e il destino ci riavvicina, questa volta in modo incontrollabile. Alla fine del mese di settembre ci ritrovammo nella casa al mare io e lei per aiutare i nostri genitori anziani a fare rientro in città. Mia sorella aveva 34 anni e nonostante un gravidanza si era arrotondata con moderazione, è bassa , mora, con il bel viso e due seni veramenti molto apprezzabili. Sapevo che la sua vita coniugale – a differenza della mia – non navigava mari tranquilli, sopratutto a causa del fatto che il marito era rozzo e manesco, circostanza che lei non mi confidò mai; poiché temeva che io e mio fratello saremmo intervenuti pesantemente. Lei era sempre la stessa, apprensiva, priva di una spiccata personalità e poco rispettosa di se stessa. Ma nella vita si vive di scelte e lei aveva fatto le sue, anche se non nascondo che questo mi suscitava parecchia commiserazione nei suoi confronti. Il pomeriggio di quella sera ordinammo la casa e preparammo i bagagli di nostri genitori. Eravamo un po stanchi e per cena decidemmo di andare a gustare una pizza in paese , impiegammo un paio di ore e facemmo rientro a casa per andare a letto. I miei genitori si ritirarono nella loro stanza, io e Grazie, invece, ci sistemammo in un’altra camare da letto adiacente a quella dei miei. Ci mettemmo a letto e prima di addormentarci iniziammo a parlare a bassa voce per non disturbare. Proprio nell’intento di non turbare il sonno altrui, mia sorella mi chiese di chiudere la porta e continuammo a bisbigliarci nelle orecchie. Ricordammo la nostra fanciullezza in quel posto, i nostri amori e le nostre pulsioni. Eravamo molto vicini, io indossavo – a causa del caldo – solamente i pantaloncini, in vece Grazia aveva una leggera sottoveste trasparente. Il tempo trascorreva e nonostante l’ora tarda continuavamo a parlare in maniera ravvicinata. Ad un tratto mentre parlavo alle sue orecchie per evitare i suoi capelli caschetto, le sfiorai l’orecchio con le la labbra. Fu un gesto non voluto e senza fraintendimenti, ma mia sorella no ebbe la stessa convinzione e quasi si irrigidì. Mi disse: che stai facendo ? Io risposi che si stava sbagliando e poteva stare tranquillissima. Lei per tutta risposta mi disse: sei sempre lo stesso. Pensi solo a te. Quelle parole mi colpirono e mi crearono un bel imbarazzo. E lei soggiunge: pensi di farti una scopata e poi sparisci di nuovo. A quel punto mi adirai vibratamene e ricordai a mia sorella che c’eravamo messi molta strada alle spalle e che non eravamo più dei ragazzini. Mi girai e mi addormentai. Nel cuore della notte e nel profondo del mio sonno, mi ritrovo mia sorella abbracciata al collo che con la lingua cercava di introdursi ovunque. Non seppi trattenermi e assecondai la sua azione. Era diventata più sfrontata sessualmente, anche se era profondamente insoddisfatta. La presi in tutte le posizioni, facemmo di tutto; fino a quando arrivò il momento della nona porta. Dopo averla preparata con le sue creme idratanti, iniziai la penetrazione, lei si irrigidisce e i dice : ci tieni ancora così tanto ? Gli dico di si. Allora lei replica: ti do il mio permesso solo se mi prometti che dopo non fuggi via. Non ci fu bisogno di risposta, entrai come un treno senza farle del male e godemmo insieme insaziabilmente. Alla fine le sue parole furono: questa è vita. Da allora almeno un paio di volte la mese, sono “costretto” a andare a trovare mia sorella per rispettare la promessa. Vi assicuro che ogni volta è da urlo

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