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Poesia Erotica

ITALIHAIKU

By 10 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments


ITALIHAIKU

D’ANONIMO TOSCANO

UN PO’ DEPRESSO

Vivo d’autunno

paventando l’inverno

sogno il passato

Living in autumn

being afraid of winter

I’m still dreaming springs

NOTA PER IL LETTORE

L’Haiku &egrave un’antica composizione giapponese riportata in vita nella sua forma attuale nel XVII secolo dal poeta Basho. La sua struttura &egrave basata sul numero di sillabe che la compongono – 17 – ripartite in tre versi di 5 – 7 – 5 sillabe e deve tendere ad esprimere sinteticamente un sentimento attraverso una immagine.

Nella forma canonica l’immagine deve essere collegata ad una stagione attraverso una o più parole che richiamino alla mente quella stagione (kigo).

In tempi più recenti questa forma di espressione incomincia ad essere usata anche senza il simbolo della stagione e diventa, così, un mezzo per esprimere emozioni attraverso la sinteticità dell’immagine.

Per questo basta un singolo Haiku ma la vita &egrave fatta di storie che sono la somma di tante immagini, di tante sensazioni e allora gli Haiku diventano tanti, legandosi l’uno all’altro per raccontare una storia e le emozioni che essa ha suscitato.

PREMESSA

Tanti Haiku

serica ragnatela

fra vita e morte

Ogni immagine

diciassette sillabe

il tenue filo

S’offende Basho

manca il kigo-stagione

‘io’ son l’autunno

Io — primavera

estate inverno — sempre

autunno sono

‘ Come d’autunno

sugli alberi le foglie ‘

diceva il poeta

Io che di poeta

non ho né spirto né ale

striscio perterra

Non versi faccio

ma parole incrociate

dentro lo schema

E siamo tanti

a farlo — a dirlo pochi —

qui stà l’inganno!

LE STAGIONI

Doveroso omaggio alla tradizione (giapponese, s’intende !)

PRIMAVERA

Rondine stride

un’altra primavera

troppe passate

***

Uova di Pasqua

riti di pace — allegria

piange l’agnello

***

Bottiglia verde

un sol tralcio fiorito

vaso prezioso

***

Colori appesi

manichini fioriti

nella vetrina

***

Vestiti acerbi

attendono il tuo corpo

per maturare

***

Stai nel bozzolo

per uscirne farfalla

io per restarci

***

Fitta la pioggia

oscuri e cielo e cuore

ria primavera

***

Fiore di pesco

d’improvviso canuto

neve d’aprile

***

Fulgido sole

oscurità improvvisa

nubi di marzo

***

Risplende il sole

ancor morir non vuole

già alta la luna

***

Piange Isabella

il basilico cresce

dentro l’amore

ESTATE

Strisce di sole

nella verde penombra

vecchia persiana

***

Scogli consunti

riflussi spumeggianti

vita che scorse

***

Arcobaleno

consolante miraggio

fra sparse nubi

***

Lunghe giornate

la neve dei capelli

non ha stagione

***

Occhi socchiusi

al sole — un’ombra passa

sogno interrotto

***

L’ufficio fresco

ben ventilato — sogno

libertà afosa

***

Un’ora di più

sull’orologio estivo

e sulla vita ?

***

Cerchio di luce

chiare nere parole

tempo d’esami

***

Raggio di sole

sul divano — ridevi

e poi la vita

***

Tensioni create

dagli autonomi affanni

gelata estate

AUTUNNO

Divino ottobre

fermentano grappoli

presto l’ebbrezza

***

Foglia morta

sulla pozza iridata

rinasce fiore

***

L’autunno &egrave triste

colpevole di venir

dopo l’estate

***

Petali sparsi

con i loro colori

dipingo un quadro

***

Specchio adornato

di foglie e fiori secchi

vedo me stesso

***

La foglia morta

nel rosso vassoio vive

ogni stagione

***

Foglia laccata

quella che eri rimani

non io portroppo

INVERNO

Testa canuta

nel lucore invernale

morta stagione

***

Vetro appannato

la cortina invernale

per la mia doccia

***

Frange di nebbia

rintocco di campane

cupa Milano

***

Inverno caldo

a Cuba allora ‘ Que tal ? ‘

‘ Regular ‘ ormai

ARGOMENTI

CIVILTA’

Budget target trend

set reset on off enter

civiltà muta

***

Nuvole di gas

automobili in fila

voglia di verde

***

Voci sommesse

e dolori nascosti

sala d’attesa

***

Amara pioggia

anche in cielo si piange

oltre che in terra

***

Vino in calice

‘ il solito ‘ frizzante

al bar Battisti

***

Semi intagliati

fra le dita nervose

non placano ansie

PSICOHAIKU

Psicoterapia

il tuo saggio consiglio

non &egrave tardi ormai ?

***

Onnipotenza

mi disse un suo collega

cosa ne pensa ?

***

A primavera

attacchi di panico

tante pasticche

***

La depressione

difficile capirla

oscuro male

***

Parlare di sé

come se fosse un altro

psicoterapia

***

Per rivivere

momenti da scordare

devi pagare

TELEFONO

L’insulto vola

sul filo la rondine

sogna l’amore

***

Voce vibrante

oggetto senz’anima

per dire addio

***

Sento la voce

ma senza veder gli occhi

come capirla ?

***

Intermittente

il segnale lontano

l’amata dov’&egrave ?

***

Nessuno squillo

i pipistrelli fuori

in casa solo

***

Il ‘ cellulare ‘

telefono per dire

‘non sono in casa ‘

***

Incontrandosi

parlano uno con l’altro

col cellulare ‘

***

Incerto dito

tante combinazioni

nessuna per me

***

Al telefono

voci senza lacrime

piangono insieme

MUSICA

L’acuta tromba

piange per Albinoni

io per me stesso

***

Volute d’archi

avvolgono l’anima

per riscaldarla

***

Le note di Bach

fra loro si legano

avvincendomi

***

Vecchia canzone

banale — mi commuovo

età svelata

***

‘ Arrivederci…’

canticchiavo piangendo

amore estivo

***

Foglie cadenti

una musica muta

saggio chi l’ode

LETTO

M’accogli amico

offrendo sonno ma dai

sogni nemici

***

Riconquistando

posizione fetale

dormo sereno

***

Vorrei dormire

ancora appena sveglio

m’aspetta noia

***

Una ragione

per uscire dal letto

una ne cerco

***

Letto disfatto

lo ritrovi rientrando

sera frustrata

***

Chi te lo fa’ fa’

d’arzarte sta’ mattina

pe’ starte sur sofà

SPECCHIO

Anima e specchio

superfice d’argento

plumbea didietro

***

Le riflessioni

riflesse dallo specchio

rughe sul volto

***

Specchio riflesso

su specchio riflettente

all’infinito

***

Vorrei vedermi

come penso d’essere

non come sono

***

Indifferente

lo specchio ci riflette

felici o tristi

***

Raggio di luna

riflesso dallo specchio

scacciò l’incubo

TRENO

Scrivo tremulo

sul treno gli Haiku

senza memoria

***

Colline verdi

l’azzurro sopra — insieme

e sole e luna

***

Reggio Emilia ora

Parma Piacenza ancora

voglia di casa

***

Transita treno

nel finestrino aperto

volto inquadrato

***

Pill-box cinese

tanto usata ed amata

persa in un treno

FUMO

La sigaretta

con occhio incandescente

nel buio mi guarda

***

Furtivo accendo

un’altra sigaretta

l’ansia si spegne

***

Cicche schiacciate

tante per ricordare

triste giornata

ESISTENZA

Giorno verrà

nel quale rimpiangerò

quest’oggi triste

***

Non ci si vede

per anni — ci si trova

a un funerale

***

La nostra morte

divide — riunire può

quella degli altri

***

Sul foglio bianco

leggo ciò che non scrissi

quando accadeva

***

Un foglio bianco

haiku simpatico

per un neonato

***

Fermo nel tempo

il cavallo scalpita

su carta-riso

STORIE

‘ Se per le storie

non basta un sol Haiku

usane tanti ‘

(L’ha detto un aijin di cui non ricordo il nome)

RICORDARE

Troppe parole

per raccontare storie

da ricordare

Parole vane

il passato rivive

nelle immagini

Solo immagini

fuori dal tempo — luci

ombre colori

Vaghe impressioni

labili come sogni

ineffabili

Luce la vita

ombra la morte — tanti

colori il sogno

Sogno ch’&egrave vita

vita ch’&egrave sogno. Chi sa ?

La realtà dov’&egrave ?

Falsa memoria

il brutto lo fai bello

il bello brutto

Ricordando oggi

l’ieri t’inganna ancora

sei tu diverso

Rimpiangi adesso

quello che odiavi allora

perché l’hai perso

Tu non osavi

correre rischi quando

potevi ancora

Il vuoto d’oggi

non si colma coi sogni

vuoto rimane !

LA VITA CONTINUA

Foto ricordo

genitori tre figli

sugli scalini

Finte battaglie

fra guardie e ladri vinte

da bombe vere

Giorno di notte

razzi al fosforo in cielo

terrore in terra

Increduli occhi

s’erge illesa la casa

fra le macerie

Brutti ricordi

con cura cancellati

per rivivere

Passati gli anni

perse tante speranze

si vive ancora

Mostran tre figli

in tre città lontane

la stessa foto

VAGLIA

Terra toscana

la casa colonica

tradizionale

Facciata grezza

rampicanti sui lati

lo stemma al centro

Scudo barrato

di prìncipi omonimi

carpito lustro

Di fronte sull’aia

frondoso vecchio leccio

capanna d’ombra

Camino enorme

fatto per usi antichi

nella cucina

Tante camere

con travi a vista sopra

scorpioni sotto

Senza animali

fresche nell’ore afose

le vecchie stalle

Ad ogni estate

varie generazioni

vivono insieme

Nonna padrona

figli nuore nipoti

e loro amici

Dal ‘ sessantatré ‘

si rinnovano i nomi

passano gli anni

Anni felici

Fiorella e Alessandrina

ne sono il cuore

Il cuore caldo

che ogni nuovo arrivato

trova sull’uscio

UNA STORIA LUNGA

Genova Roma

la difficile ‘ Prima ‘

senza repliche

Per sequestrarmi

un giradischi rotto

facile inganno

Lungo la strada

strapiombi verdazzurri

visti nei tuoi occhi

Aria di mare

piaceri clandestini

Vernazza allora

Saltava allegra

la trota schubertiana

a Salisburgo

Due camerette

come bravi scolari

ognuno la sua

Cr&egravepes e musica

nella piazza ventosa

la sera a Grenoble

Amica di ieri

di cosa parliamo oggi ?

D’amici morti

RAPALLO

Due tedeschine

una volkswagen verde

prima avventura

Il ‘ Pozzetto ‘ poi

sole bagni chiacchere

babele estiva

Amori utopie

si credeva in qualcosa

sogni dissolti

Sparsi nel mondo

i personaggi vivon

senza memoria

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