ITALIHAIKU
D’ANONIMO TOSCANO
UN PO’ DEPRESSO
Vivo d’autunno
paventando l’inverno
sogno il passato
Living in autumn
being afraid of winter
I’m still dreaming springs
NOTA PER IL LETTORE
L’Haiku è un’antica composizione giapponese riportata in vita nella sua forma attuale nel XVII secolo dal poeta Basho. La sua struttura è basata sul numero di sillabe che la compongono – 17 – ripartite in tre versi di 5 – 7 – 5 sillabe e deve tendere ad esprimere sinteticamente un sentimento attraverso una immagine.
Nella forma canonica l’immagine deve essere collegata ad una stagione attraverso una o più parole che richiamino alla mente quella stagione (kigo).
In tempi più recenti questa forma di espressione incomincia ad essere usata anche senza il simbolo della stagione e diventa, così, un mezzo per esprimere emozioni attraverso la sinteticità dell’immagine.
Per questo basta un singolo Haiku ma la vita è fatta di storie che sono la somma di tante immagini, di tante sensazioni e allora gli Haiku diventano tanti, legandosi l’uno all’altro per raccontare una storia e le emozioni che essa ha suscitato.
PREMESSA
Tanti Haiku
serica ragnatela
fra vita e morte
Ogni immagine
diciassette sillabe
il tenue filo
S’offende Basho
manca il kigo-stagione
‘io’ son l’autunno
Io — primavera
estate inverno — sempre
autunno sono
‘ Come d’autunno
sugli alberi le foglie ‘
diceva il poeta
Io che di poeta
non ho né spirto né ale
striscio perterra
Non versi faccio
ma parole incrociate
dentro lo schema
E siamo tanti
a farlo — a dirlo pochi —
qui stà l’inganno!
LE STAGIONI
Doveroso omaggio alla tradizione (giapponese, s’intende !)
PRIMAVERA
Rondine stride
un’altra primavera
troppe passate
***
Uova di Pasqua
riti di pace — allegria
piange l’agnello
***
Bottiglia verde
un sol tralcio fiorito
vaso prezioso
***
Colori appesi
manichini fioriti
nella vetrina
***
Vestiti acerbi
attendono il tuo corpo
per maturare
***
Stai nel bozzolo
per uscirne farfalla
io per restarci
***
Fitta la pioggia
oscuri e cielo e cuore
ria primavera
***
Fiore di pesco
d’improvviso canuto
neve d’aprile
***
Fulgido sole
oscurità improvvisa
nubi di marzo
***
Risplende il sole
ancor morir non vuole
già alta la luna
***
Piange Isabella
il basilico cresce
dentro l’amore
ESTATE
Strisce di sole
nella verde penombra
vecchia persiana
***
Scogli consunti
riflussi spumeggianti
vita che scorse
***
Arcobaleno
consolante miraggio
fra sparse nubi
***
Lunghe giornate
la neve dei capelli
non ha stagione
***
Occhi socchiusi
al sole — un’ombra passa
sogno interrotto
***
L’ufficio fresco
ben ventilato — sogno
libertà afosa
***
Un’ora di più
sull’orologio estivo
e sulla vita ?
***
Cerchio di luce
chiare nere parole
tempo d’esami
***
Raggio di sole
sul divano — ridevi
e poi la vita
***
Tensioni create
dagli autonomi affanni
gelata estate
AUTUNNO
Divino ottobre
fermentano grappoli
presto l’ebbrezza
***
Foglia morta
sulla pozza iridata
rinasce fiore
***
L’autunno è triste
colpevole di venir
dopo l’estate
***
Petali sparsi
con i loro colori
dipingo un quadro
***
Specchio adornato
di foglie e fiori secchi
vedo me stesso
***
La foglia morta
nel rosso vassoio vive
ogni stagione
***
Foglia laccata
quella che eri rimani
non io portroppo
INVERNO
Testa canuta
nel lucore invernale
morta stagione
***
Vetro appannato
la cortina invernale
per la mia doccia
***
Frange di nebbia
rintocco di campane
cupa Milano
***
Inverno caldo
a Cuba allora ‘ Que tal ? ‘
‘ Regular ‘ ormai
ARGOMENTI
CIVILTA’
Budget target trend
set reset on off enter
civiltà muta
***
Nuvole di gas
automobili in fila
voglia di verde
***
Voci sommesse
e dolori nascosti
sala d’attesa
***
Amara pioggia
anche in cielo si piange
oltre che in terra
***
Vino in calice
‘ il solito ‘ frizzante
al bar Battisti
***
Semi intagliati
fra le dita nervose
non placano ansie
PSICOHAIKU
Psicoterapia
il tuo saggio consiglio
non è tardi ormai ?
***
Onnipotenza
mi disse un suo collega
cosa ne pensa ?
***
A primavera
attacchi di panico
tante pasticche
***
La depressione
difficile capirla
oscuro male
***
Parlare di sé
come se fosse un altro
psicoterapia
***
Per rivivere
momenti da scordare
devi pagare
TELEFONO
L’insulto vola
sul filo la rondine
sogna l’amore
***
Voce vibrante
oggetto senz’anima
per dire addio
***
Sento la voce
ma senza veder gli occhi
come capirla ?
***
Intermittente
il segnale lontano
l’amata dov’è ?
***
Nessuno squillo
i pipistrelli fuori
in casa solo
***
Il ‘ cellulare ‘
telefono per dire
‘non sono in casa ‘
***
Incontrandosi
parlano uno con l’altro
col cellulare ‘
***
Incerto dito
tante combinazioni
nessuna per me
***
Al telefono
voci senza lacrime
piangono insieme
MUSICA
L’acuta tromba
piange per Albinoni
io per me stesso
***
Volute d’archi
avvolgono l’anima
per riscaldarla
***
Le note di Bach
fra loro si legano
avvincendomi
***
Vecchia canzone
banale — mi commuovo
età svelata
***
‘ Arrivederci…’
canticchiavo piangendo
amore estivo
***
Foglie cadenti
una musica muta
saggio chi l’ode
LETTO
M’accogli amico
offrendo sonno ma dai
sogni nemici
***
Riconquistando
posizione fetale
dormo sereno
***
Vorrei dormire
ancora appena sveglio
m’aspetta noia
***
Una ragione
per uscire dal letto
una ne cerco
***
Letto disfatto
lo ritrovi rientrando
sera frustrata
***
Chi te lo fa’ fa’
d’arzarte sta’ mattina
pe’ starte sur sofà
SPECCHIO
Anima e specchio
superfice d’argento
plumbea didietro
***
Le riflessioni
riflesse dallo specchio
rughe sul volto
***
Specchio riflesso
su specchio riflettente
all’infinito
***
Vorrei vedermi
come penso d’essere
non come sono
***
Indifferente
lo specchio ci riflette
felici o tristi
***
Raggio di luna
riflesso dallo specchio
scacciò l’incubo
TRENO
Scrivo tremulo
sul treno gli Haiku
senza memoria
***
Colline verdi
l’azzurro sopra — insieme
e sole e luna
***
Reggio Emilia ora
Parma Piacenza ancora
voglia di casa
***
Transita treno
nel finestrino aperto
volto inquadrato
***
Pill-box cinese
tanto usata ed amata
persa in un treno
FUMO
La sigaretta
con occhio incandescente
nel buio mi guarda
***
Furtivo accendo
un’altra sigaretta
l’ansia si spegne
***
Cicche schiacciate
tante per ricordare
triste giornata
ESISTENZA
Giorno verrà
nel quale rimpiangerò
quest’oggi triste
***
Non ci si vede
per anni — ci si trova
a un funerale
***
La nostra morte
divide — riunire può
quella degli altri
***
Sul foglio bianco
leggo ciò che non scrissi
quando accadeva
***
Un foglio bianco
haiku simpatico
per un neonato
***
Fermo nel tempo
il cavallo scalpita
su carta-riso
STORIE
‘ Se per le storie
non basta un sol Haiku
usane tanti ‘
(L’ha detto un aijin di cui non ricordo il nome)
RICORDARE
Troppe parole
per raccontare storie
da ricordare
Parole vane
il passato rivive
nelle immagini
Solo immagini
fuori dal tempo — luci
ombre colori
Vaghe impressioni
labili come sogni
ineffabili
Luce la vita
ombra la morte — tanti
colori il sogno
Sogno ch’è vita
vita ch’è sogno. Chi sa ?
La realtà dov’è ?
Falsa memoria
il brutto lo fai bello
il bello brutto
Ricordando oggi
l’ieri t’inganna ancora
sei tu diverso
Rimpiangi adesso
quello che odiavi allora
perché l’hai perso
Tu non osavi
correre rischi quando
potevi ancora
Il vuoto d’oggi
non si colma coi sogni
vuoto rimane !
LA VITA CONTINUA
Foto ricordo
genitori tre figli
sugli scalini
Finte battaglie
fra guardie e ladri vinte
da bombe vere
Giorno di notte
razzi al fosforo in cielo
terrore in terra
Increduli occhi
s’erge illesa la casa
fra le macerie
Brutti ricordi
con cura cancellati
per rivivere
Passati gli anni
perse tante speranze
si vive ancora
Mostran tre figli
in tre città lontane
la stessa foto
VAGLIA
Terra toscana
la casa colonica
tradizionale
Facciata grezza
rampicanti sui lati
lo stemma al centro
Scudo barrato
di prìncipi omonimi
carpito lustro
Di fronte sull’aia
frondoso vecchio leccio
capanna d’ombra
Camino enorme
fatto per usi antichi
nella cucina
Tante camere
con travi a vista sopra
scorpioni sotto
Senza animali
fresche nell’ore afose
le vecchie stalle
Ad ogni estate
varie generazioni
vivono insieme
Nonna padrona
figli nuore nipoti
e loro amici
Dal ‘ sessantatré ‘
si rinnovano i nomi
passano gli anni
Anni felici
Fiorella e Alessandrina
ne sono il cuore
Il cuore caldo
che ogni nuovo arrivato
trova sull’uscio
UNA STORIA LUNGA
Genova Roma
la difficile ‘ Prima ‘
senza repliche
Per sequestrarmi
un giradischi rotto
facile inganno
Lungo la strada
strapiombi verdazzurri
visti nei tuoi occhi
Aria di mare
piaceri clandestini
Vernazza allora
Saltava allegra
la trota schubertiana
a Salisburgo
Due camerette
come bravi scolari
ognuno la sua
Crèpes e musica
nella piazza ventosa
la sera a Grenoble
Amica di ieri
di cosa parliamo oggi ?
D’amici morti
RAPALLO
Due tedeschine
una volkswagen verde
prima avventura
Il ‘ Pozzetto ‘ poi
sole bagni chiacchere
babele estiva
Amori utopie
si credeva in qualcosa
sogni dissolti
Sparsi nel mondo
i personaggi vivon
senza memoria
Mamma mia ruben, mamma mia... Ti prego, scrivimi a gioiliad1985[at]gmail.com , mi piacerebbe condividere con te le mie esperienze…
ciao ruben, mi puoi scrivere a gioiliad1985[at]gmail.com ? mi piacerebbe condividere con te le mie esperienze...
Davvero incredibilmente eccitante, avrei qualche domanda da farvi..se vi andasse mi trovate a questa email grossgiulio@yahoo.com
certoo, contattami qui Asiadu01er@gmail.com
le tue storie mi eccitano tantissimo ma avrei una curiosità che vorrei chiederti in privato: è possibile scriverti via mail?