Le parti son tutte assegnate.
Si recita solo a copione,
non son consentite volate.
Chi vuole, può fare il gigione.
Costumi di scena soltanto.
Le maschere ? Sempre le stesse:
di risa, di scherno, di pianto…
Le voci ? tonanti… sommesse…
La luce dipende dal sole.
Fondali tracciati a piacere.
Le frasi, soltanto parole.
Le trame, soltanto chimere.
Intorno ‘ pieno di gente,
sul palco, invece, nessuno.
Son tutti vestiti di niente.
Ed ecco che s’alza qualcuno,
si pone sul capo qualcosa,
qualcosa brandisce la mano.
Assume sul palco la posa,
e dice: io sono sovrano,
mi spetta corona e mantello,
mi spetta d’avere la corte.
Dispongo di questo di quello,
di dritto di vita, di morte.
E s’ode un bisbiglio: che bello !
E come gli dona l’orpello.
Che voce, che grande potenza.
Per me, gli vo’ far riverenza.
E tutti s’inchinan plaudenti.
Son teschi che battono i denti.



La storia è interessante, la continui?
Scenario molto interessante, spero che il racconto continui. Sarebbe bello che Laura, dopo aver mostrato il suo buchino, fosse un…
Raccontino spiccio...direi che nel giro di poche settimane la prof finirà farsi fare di tutto da tutti gli alunni della…
Buongiorno, ti ringrazio perché così capisco che c'era qualcun altro oltre me che lo ricordava. Io lo posso scrivere fino…
Ciao, questo racconto l'avevo trovato bellissimo purtroppo rimasto in sospeso, mi fa' molto piacere che tu abbia continuato l'opera in…