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Racconti erotici sull'Incesto

zia Anna 4°

By 13 Giugno 2022No Comments

MAX
Una rottura di coglioni infinita tutto il giorno in spiaggia! Meno male che mi ero portato dietro il kindle, ho letto quasi tutto il giorno alternando la lettura a qualche chattata su facebook e un paio di lunghe nuotate; devo mantenermi in forma, altrimenti a settembre, quando di lì a poco ricomincerà il campionato morirei di fatica. In spiaggia non c’era nessuna degna di nota, a parte una compagnia di ragazzi un po’ più grandi di me. Fra di loro una moretta niente male, ci siamo scambiati un paio di occhiate e niente di più, vedremo nei giorni a venire.
Rientro a casa, zia è già rincasata. È in cucina a trafficare sui fornelli, ha un vestitino bianco a fiori molto sottile, quasi trasparente un po’ corto, con la schiena quasi tutta scoperta. Non ha reggiseno, il nero del perizoma traspare un po’ sotto il bianco del vestito, ho una mezza erezione, mi fa impazzire, me la scoperei in continuazione! Adesso le solleverei il vestitino e me la scoperei da dietro senza nemmeno toglierle il perizoma. Non mi ha sentito, c’è il rubinetto aperto, lo sfrigolio dei fornelli, mi avvicino in silenzio e, da dietro, le metto le mani sugli occhi.
“chi sei?” si finge sorpresa e indietreggia. Indietreggio anch’io, ce l’ho mezzo duro, non voglio che mi senta così, mi vergogno, ma è inevitabile. Si appoggia! Mi acchiappa la testa fra le mani, si gira liberandosi e mi dà un gran bacio con lo schiocco sulla guancia, molto vicino alla bocca…
Ho un’erezione fulminea, sento quasi lo scorrere del sangue nei corpi cavernosi, sono troppo in imbarazzo, se mi scoprisse così? Meglio che mi vada a fare una doccia. Due parole di circostanza sul fatto che ho una fame da lupi, ma la mia è un altro tipo di fame.
Entro in bagno, accosto la porta distrattamente senza chiuderla, ma tanto qui, come a casa mia, non c’è l’abitudine di chiudersi dentro. Mi infilo in doccia, apro l’acqua e scarico il fucile! Una sega fulminea con certi spruzzi che pensavo bucassero la parete della doccia. Inizio a lavarmi, a togliermi il sale, il sudore di dosso e la frenesia della visione del perizomino nero della zia che traspariva sotto il suo vestitello. Una bella doccia fresca, mi ci voleva proprio; mi insapono, abbondo col bagnoschiuma, voglio togliermi del tutto la sensazione del sudore da dosso. Ma cosa vedo? Il piccolo spiraglio della porta, lascia intravedere un’ombra, vuoi vedere che… Continuo a insaponarmi, mi metto in posizione tale da cercare di vedere meglio, per capire di cosa si trattasse: un’ombra o qualcuno (qualcuna?) dietro la porta a guardare? Non è un’ombra, copre la luce che proviene dal soggiorno, c’è zia dietro la porta che guarda. Siamo solo io e lei in casa… Ma perché guarda? Proseguo a lavarmi, indugio nell’insaponarmi il cazzo, lo massaggio, lo liscio per tutta la sua lunghezza, è ancora duro nonostante la sborrata appena fatta. Sì è proprio lei! Riesco a distinguerla, mi sta guardando fare la doccia, mi metto in una posizione più favorevole alla sua vista: “guardami il cazzo, troia! Lo vorresti? te lo ficcherei dappertutto!” con questi pensieri proseguo a carezzarmelo in maniera ancor più evidente, voglio che guardi, voglio che le venga la voglia di prenderlo…..che voglia! Dopo un po’ sparisce, non la vedo più. Chissà forse si è accorta che mi mostravo per lei, ma che mi importa, ero io sotto la doccia, era lei che mi spiava.
Finisco la doccia, mi asciugo con tanti di quei pensieri in testa. Vuoi vedere che ….
Uscito dal bagno, mi dirigo verso la cucina dove c’è lei non sapendo cosa fare, cosa pensare, come comportarmi. Meno male che zio Marco è rientrato dal lavoro e la cosa mi solleva un po’, mi toglie dall’imbarazzo che avrei sicuramente avuto. Ma poi, cazzo, imbarazzo per cosa!?!?! Sono confuso, ma non ero mica io a spiare da dietro la porta….

(continua)

per commenti: narciso.a@outlook.it

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