Mi fermo sotto l’ufficio, aspetto che tu esca. Sono quasi le cinque del pomeriggio ormai.
Impaziente picchietto sullo sterzo mentre vedo i primi impiegati uscire.
In mezzo a quella folla non sarà facile. Passa qualche minuto, quando con passo svelto ti vedo incamminarti verso la fermata del bus.
In mano hai già il telefonino, probabilmente stai parlando con tuo marito.
Scendo dall’auto e rapido ti raggiungo, “Ehi, Laura Olga, ciao, ti va un aperitivo?”
Ti giri, lo sguardo un po’ contrariato, “c-ciao”, subito ti guardi intorno mentre io ti bacio sul collo, “no, ti prego ci sono le mie colleghe in giro, quelle sono delle vipere”.
Ti sorrido e ti prendo per mano, la ritrai giusto in tempo, ti incrocia una collega.
“Ciao Laura, buona serata”, ricambi il saluto mentre io passandoti al fianco ti sussurro “seguimi”…
Mi avvio senza girarmi, il longue bar è ad un solo isolato da qui.
Lo raggiungo in pochi minuti e mi vado a sedere ad un tavolo posto in un angolo, ai tue lati le vetrine che danno sulla strada.
Aspetto, arriva un giovane cameriere, “prende qualcosa?”, lo guardo calmo, “aspetto una persona” dico girandomi verso l’ingresso luminoso.
Passa un minuto o poco più, ti vedo entrare e fermarti, lì, all’ingresso.
Ti guardi intorno e mi cerchi. Avanzi verso di me, viso basso, sei molto bella con quella gonna poco sopra il ginocchio.
Ti siedi di fronte a me “eccomi, cosa vuoi” mi dici con tono di sfida. La mia risposta è secca, decisa. “ESIBIRTI”….
Ritorna il cameriere, e guarda di sottecchi nella tua scollatura. Imbarazzata ti copri con una mano, ma i capezzoli fanno bella mostra di se sotto la stoffa.
Ordinino uno spritz per tutti e due ed il ragazzo si allontana rapidamente.
Mi avvicino a te e ti dico, “togli le mutandine”. Mi guardi stupita, “Adesso?” dici tenendo lo sguardo basso.
“Si” è la mia risposta. Ti alzi per andare in bagno ma la mia mano ti ferma. “Dove vai? Non ti ho detto di toglierle in bagno. Toglile adesso. QUI!”.
Rimani immobile, “m-ma…” ti faccio risedere, “ma c’è gente, no ti prego, non qui!”
Ti fisso senza cambiare espressione del viso e , avvicinandomi a te “chiudi leggermente le cosce”.
Esegui senza dire nulla. Tutto intorno è un via vai di persone che vanno e vengono, rumore di tazze e bicchieri. Un indistinto vocio.
Le mie mani si allungano lungo le tue cosce e scivolano sotto la tua gonna.
Raggiungo l’elastico delle mutandine e lentamente inizio a tirarle giù.
Non è facile mentre sei seduta ma ti alzi impercettibilmente.
Il tempo di far scorrere lo slip che inesorabile scorre verso le ginocchia.
Appena superata la curva le faccio scendere verso il basso chinandomi su di te e baciando le tue cosce. Profumi di femmina. Come sempre
Alzi alternativamente i piedi e mi permetti di sfilarti completamente lo slip.
Proprio mentre arriva il giovanotto con i due aperitivi.
“Sono 5 euro” dice il giovane posando i due bicchieri ed una ciotolina con dei Salatini.
Accanto poggia lo scontrino e rimane in attesa. Prendo dalla tasca i 5 euro e li poso sul tavolino.
Sopra i tuoi slip. La banconota fa bella mostra di se proprio sul tassello umido dei tuoi umori.
Guardo la faccia esterefatta del giovane cameriere mentre tu rimani col capo abbassato.
Senti il mio sguardo su di te e a tua volta mi fissi. Sorrido guardandoti e senza distogliere gli occhi dai tuoi dico al ragazzo.
“Tenga pure il resto”. Ti giri verso il tavolo e vedi il ragazzo afferrare i soldi insieme al tuo slip ed andare via sorridendo.
Grazie Rebis
Storia molto intrigante. Per favore, continua! :)
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grazie amore