Quegli amori travolgenti, effimeri e appaganti che avvolgevano la mia vita prima della laurea, durante le tempeste della contestazione del ’68, sembravano aver lasciato spazio ad una nuova dimensione ora che, pian piano, cominciavo ad introdurmi nella vita professionale.
Restava però ancora il servizio militare, il corso ufficiali con tutte le incognite che si affrontano quando la vita vera si impadronisce di te.
Solo qualche episodio di quel tempo si è fissato nella mia memoria, sensazioni strane, quasi di epoche remote, visi, suoni, parole dette, parole immaginate, sguardi ammiccanti, sorrisi di giovani donne’. tutto mi scorre nella memoria, senza precisione di fatti, forse, ma con l’assoluta certezza di un sentire percepito come recente’.
Quella notte con Lucia, la piccola Lucia che incontrai, nella notte fredda del rigido inverno bellunese, qualche giorno prima di un lontano natale da ufficiale medico.
Gozzovigliavo svogliato in un bar di periferia assieme ad altri ufficiali, tra grappe alla pera e inutili racconti delle recenti vicende dei trambusti universitari.
E lei apparve, avvolta nel suo montgomery blu.
Entrò scrollandosi di dosso i fiocchi di neve che le imbiancavano i lunghi capelli biondi; si guardò attorno quasi ad analizzare le figure dei presenti, ridendo con due sue amiche.
Venne ad occupare il tavolo vicino al nostro e, subito, chiese a me di accenderle la sigaretta che portava alle labbra.
Bella Lucia! Dolce nello sguardo, tenera nel tocco lieve della mano che tratteneva la mia mentre le avvicinavo il fiammifero acceso.
Bella Lucia!
I nostri sguardi si incontrarono per non staccarsi più.
Cominciammo a parlare del nulla che si dicono gli sconosciuti, a parlare con un’intensità nuova: anche le consuete banalità di frasi rituali sembravano possedere un senso profondo, il senso di un intimo comunicare che cominciava a pervaderci.
Bevemmo assieme, ridemmo assieme, poi tutti decidemmo di uscire nel gelo del dicembre bellunese per raggiungere l’unico locale ancora aperto nel cuore della notte.
Ballammo, ballammo a lungo, stringendoci sempre più, assaporando la percezione reciproca dei nostri calori, delle nostre forme.
Bella Lucia!
Salisti sulla mia nuova cinquecento’ era quasi mattina quando mi diressi verso la tua casa a Mel.
Mi fermai a poca distanza dalla tua porta, in un angolo buio che la notte di neve ci offriva.
Ti accarezzai il dolce viso, quasi con timidezza.
Un lungo bacio, Lucia, lunghissimo in quella notte.
Carezze mie che gareggiavano con le tue.
Il tuo corpo fragile con la forza dirompente dei tuoi 18 anni, il tuo dolce corpo offerto alle mie mani avide.
Bella Lucia!
Stesi sui sedili della piccola alcova improvvisata’. il nostro mondo in quel momento.
Io su di te, con tenerezza’ dolce possesso’.. perduto nei tuoi occhi brillanti del blu della notte che imbiancava poco a poco’..
Perduto in te, Lucia.
Sentirti mia, sentirmi tuo”.
Esplosione improvvisa di voluttà incontrollabile’. Il tuo desiderio’ il mio desiderio’.
Le tue mani ancora su di me, per me’. le mie a ricercare sul tuo corpo nudo i dolci percorsi di carezze sognate’. io dentro di te, nel tuo profumo’ tu aperta a me’. avvolgente’.
La tua piccola bocca avidamente possessiva’ il mio membro in te, nel calore di una nuova eccitazione, carezzato dai giochi della tua lingua che febbrilmente lo assaporava, ne percorreva l’asta indurita’. e poi le tue labbra che si aprivano, liberandolo, per gemere nello stupore delle sensazioni che salivano, come onde di mare in tempesta, dalla tua vulva aperta ai miei baci che ne suggevano la dolcezza calorosa’..
E ancora le tue mani ad impadronirsi di lui, del mio, del tuo fallo, su cui poggiavi il viso fresco’.
Lo portasti quasi agli occhi, per ammirarne la forza, la virilità che voleva essere padrona di te’. e le mie dita aprivano, per ammirarle da vicino, le tenere labbra delle tua piccola figa’.
Ci guardammo negli occhi, per un istante’ breve istante di attesa prima dell’ultimo piacere deciso assieme’ il mio cazzo in te’ dolce penetrazione assecondata, voluta’ abbandono totale dei sensi nella notte di neve’. frenesia irrefrenabile di movimenti congiunti nell’assoluto di noi, soli nel buio della piccola alcova’..
L’urlo del piacere estremo soffocato nell’ultimo lunghissimo bacio.
Bella Lucia!
grammaticalmente pessimo........
Ciao Ruben, sei un mito! Hai un modo di scrivere che mi fa eccitare! La penso esattamente come te. Se…
Ti ringrazio, sono felice che ti piacciano. Vedremo cosa penserai dei prossimi episodi, quando si chiuderà anche la sottotrama di…
Davvero molto bello. Piacevole come gli altri e decisamente pregno di sentimenti espressi senza risultare melensi o ripetitivi. D'impatto leggiadro,…
Come ti ho detto, in pochi e poche sanno sa scrivere in maniera così eccitante sia dare un senso ad…