Ci avevano molto incuriosito gli articoli che avevamo letto sui giornali riguardanti la possibilità di affittare una casa in cambio di favori sessuali.
Io e la mia amica Laura avevamo iniziato a parlarne pensando a cosa potesse significare e quanto squallido poteva essere.
Abbiamo entrambe 26 anni lei castana e io mora, 168 lei 167 io, magre entrambe…
Le nostre famiglie si conoscono da sempre e noi siamo cresciute praticamente insieme, siamo entrambe figlie uniche e questo a fatto si che la nostra amicizia fosse ancora più forte.
Viviamo ancora in famiglia, ci siamo fidanzate con due stupendi ragazzi e le nostre storie vanno avanti ormai da diversi anni.
La curiosità di questo tipo di attività riempiva spesso i nostri discorsi finché un giorno non decidemmo di comune accordo di provare a rispondere a qualche annuncio.
La nostra idea era semplice, chiamiamo sentiamo che cosa chiede e quindi riattacchiamo.
Facciamo 3/4 telefonate, il messaggio è più o meno sempre lo stesso, ci dicono che affittano una stanza/casa in cambio di attenzioni particolari, non parlano mai di sesso o altro. Il pagamento varia da 1 volta a settimana a 2/3 volte al mese.
Alla fine ci convinciamo che la cosa è soltanto un’altra delle squallide storie all’italiana importate male dall’estero con vecchi maniaci che cercano di massimizzare il loro tempo sulla terra a discapito di qualche malcapitata.
Continuando a leggere troviamo un annuncio che ci lascia perplesse:
- Appartamento 110m Arredato Ampi Balconi affitto solo a ragazze particolarmente interessate a pagare un affitto basso -
Siamo scoppiate a ridere… che razza di annuncio, decidiamo di chiamare per approfondire e capire che voce ha un maniaco.
- Pronto, salve chiamo per quell’annuncio…
- Si sono il proprietario, l’appartamento è ancora libero è interessata?
- Si, siamo 2 amiche e vorremmo saperne di più, perché stavamo appunto cercando un appartamento e se il prezzo è basso ci può interessare
- Bene, allora vi aspetto domani in via r……i al 25, diciamo intorno alle 14
- No aspetti, veramente volevamo avere qualche informazione telefonica prima
- Non c’è molto da dire, venite a vederlo e se vi piace ne parliamo. A domani.
Ci ha attaccato il telefono in faccia… ci siamo guardate un pò stupite dal comportamento… e abbiamo iniziato a ridere… poco dopo i nostri fidanzati suonano, ci sbrighiamo a sistemarci e usciamo insieme… dimenticando l’accaduto.
Il giorno dopo, verso le 12.30 Laura mi chiama a casa
- Allora Chiara andiamo?
- Dove?
- Eddai dobbiamo andare a vedere quell’appartamento
- Ma che stai dicendo, quale appartamento?
- Quello di ieri, ci ha detto di essere li per le 14, ti passo a prendere tra mezz’ora
E mi attacca il telefono in faccia anche lei… Mi ero completamente dimenticata della telefonata e non capivo Laura… che gli importava dell’appartamento visto che vivevamo ancora con i nostri genitori?
Passo a prendermi puntuale alle 13.
Mentre eravamo in macchina cerco di parlarle e farla desistere dall’intento
- Mi spieghi cosa ti salta in mente?
- Eddai voglio andare a vedere l’appartamento, che ti importa ci facciamo 2 risate poi…
- Ma se neache lo conosciamo, metti che ci rapisce e ci uccide…
- Chiara… guardi troppa televisione, andiamo, guardiamo l’appartamento, ci facciamo spiegare tutto e poi gli diciamo che non ci interessa e ce ne andiamo.
Arrivammo all’appuntamento con 10 minuti di anticipo, io ero piuttosto preoccupata mentre Laura sorrideva ed era molto eccitata all’idea.
Il tipo ci aspettava in strada, si chiamava Fabio alto quarantacinque/cinquanta anni, pochi capelli in testa e abbastanza robusto per non dire grassoccio.
- Buonasera, vedo che siete puntuali bene, andiamo
Ci fece salire una lunga scala senza ascensore fino ad arrivare al piano dell’appartamento.
Entrate, restammo entrambe meravigliate, era molto più grande e bello di quanto avessimo immaginato, tutto ammobiliato, 2 stanze da letto un ampio salone 2 bagni.. un appartamento da favola…
- L’appartamento è questo, non ci sono posti auto ne ascensore, ma per ragazze giovani come voi non dovrebbe essere un problema…
- Si è molto bello, complimenti, soprattutto per l’arredamento – disse Laura – parliamo ora del prezzo, nell’annuncio era specificato affitto basso…
- Si, io lo affitto per 1000 euro al mese
- 1000 euro? Non mi sembra affatto molto basso come prezzo…
- Se vi interessa se ne può parlare meglio…
- Be si ci interessa…
Stavo per bloccare Laura ma lei era ormai partita in quarta, la mia espressione era piuttosto scocciata…
- Lo volete prendere insieme o solo una delle due?
- No lo prenderemmo insieme è troppo grosso per una persona sola…
- Ok, allora l’affitto scende a 200 euro al mese più 1 volta al mese si fa sesso tutti e tre insieme a modo mio.
Eravamo rimaste un pò perplesse, non ci aspettavamo questo tipo di franchezza… provai a dire
- Ah be ok… nel caso allora ci pensiamo su
Ma Laura al solito sovrastò la mia voce
- Mi sembra interessante, che intende a modo suo però?
- Che per mezza giornata dovrete essere al mio servizio, senza fare troppo le preziose, dico una volta al mese perché siete in due alle altre ho chiesto 2 volte al mese.
- Cioé dobbiamo fare tutto quello che ci dice senza protestare? Sa la cosa non è molto bella da dire a due ragazze…
- Il contratto è cosi se vi va, per siglare l’accordo ovviamente dovrete pagare una caparra subito
Laura mi guardò e mi disse…
- Chiara su andiamo un attimo di la e parliamo…
Andammo in cucina, avrei voluto strozzarla… ma che gli era saltato in mente?
- Allora che te ne pare? Accettiamo?
- Ma sei matta siamo fidanzate, cosa ti frulla in quel cervello malato?
- Ma che ti frega… sesso una volta al mese e guarda che appartamento… non ti piace?
- Si… ma… i nostri fidanzati che penseranno?
- Ma che… mica devi specificare tutti i dettagli… su dai accettiamo prima che ce lo soffino!
- No dai… io non sono molto sicura…
- Smettila di fare la santarellina, su andiamo…
Tornammo nell’altra stanza, Laura mi portava per mano
- Ok Fabio, accettiamo! – disse
- Perfetto… allora sigliamo il contratto, siete daccordo a pagare la caparra subito?
- Si ok va bene. – Laura mi stava facendo paura… non la capivo… non capivo questa sua tranquillità nel fare sesso con uno sconosciuto e per altro neanche affascinante e bello.
- Magnifico, allora andate in camera da letto, nel primo cassetto ci sono dei vestiti per voi, metteteveli cosi io intanto preparo il contratto, come vi chiamate?
- Io sono Laura Xxxxxx e lei è Chiara Yyyyy.
- Ok, andate…
Ci dirigemmo in camera da letto e nel cassetto trovammo dei completini intimi formati da baby doll di pizzo nero trasparente con reggiseno a balconcino che lasciava uscire completamente il seno, reggicalze e giarrettiera sempre neri senza slip…
Laura prese subito questo modello, e iniziò a spogliarsi, mi lasciò quindi l’altro composto da baby doll merlettato rosso con reggiseno a balconcino uguale all’altro ma rosso e reggicalze e giarrettiera rossi.
Per completare il tutto calze a rete bianche per lei e bluette per me con relative scarpe aperte con lacci dello stesso colore delle calze.
Ci vestimmo di tutto punto, guardandoci allo specchio ci stavamo eccitando, il mio cuore batteva all’impazzata un pò per la paura un pò per l’emozione…
Fabio entro nella stanza con il contratto in mano…
- Però non vi stanno male, avete fatto veramente un affare, ecco il contratto da firmare, pronto di tutto punto, ora prima di firmare, occorre pagare la caparra… come vi ho detto io pretendo la massima attenzione e ubbidienza, non accetto rifiuti o dinieghi di sorta, al primo “a” che sento senza avervi dato il permesso di parlare non se ne fa nulla e ve ne andata da qui, chiaro?
Laura rispose immediatamente – Chiaro!
Io ero ancora un pò titubante, al che Fabio mi squadra e mi dice con tono alterato – Allora è Chiaro???
- Sss…i… è chiaro.
- Ok, allora iniziate a spogliarmi, tu Chiara inizia dai pantaloni e tu Laura dalla maglia.
Ero ancora un pò spaventata, iniziai a togliergli la cintura e sbottonargli i pantaloni, gli slacciai le scarpe e gli tolsi le calze, i pantaloni subito dopo.. avevo un pò paura a togliere gli slip, dai quali si intravedeva già un cazzo in erezione che stava per esplodere se non veniva liberato…
- Gli slip toglili con la bocca – mi ordino al che presi tra i denti un lembo e lo tirai giù piano fino a che non dovetti passare all’altro lato… tirai e il suo cazzo mi schiaffeggio sul volto mentre usciva con violenza dagli slip a causa della forte erezione…
- Brava Chiara… ora falli scendere fino ai piedi e toglili
Mi dovetti inginocchiare per arrivare ai piedi con la bocca, Laura intanto aveva finito e lo stava accarezzando e baciando sul petto.
- Brava Chiara, questa mi sembra la posizione adatta a te, rimani cosi inginocchiata e baciami i piedi, Laura tu intanto leccale la fica!
Iniziai a baciargli i piedi mentre Laura venne dietro di me e con la sua linguetta da vipera inizio a leccarmi la fica… dolcemente… mi metteva la lingua dentro le grandi labbra provocandomi sensazioni contraddittorie e facendo aumentare la mia libido…
Laura ci si era messa d’impegno e la sua lingua mi stava prendendo l’anima, tanto che iniziai a leccare i piedi di Fabio… più Laura leccava me più io leccavo Fabio… dritto in piedi lui ci stava guardando e sorrideva.
- A ma allora Chiaretta sei proprio una troietta… prendi addirittura libera iniziativa, brava brava… allora sali e inizia a leccarmi il cazzo, tu invece Laura smettila e vieni qui da me, ti voglio toccare le tette mentre questa troietta ciuccia.
Iniziai a ciucciargli il cazzo… non capivo, non mi riconscevo più… mi stavo facendo trattare da troia e mi eccitava da impazzire, avevo il suo cazzo in bocca e gli stavo facendo un pompino… ad uno sconosciuto… che avrà quasi il doppio della mia età…
– Ah però Laura con questo baby doll le tue tette sembrano ancora più belle… ma è meglio se te lo togli io voglio sentire la carne tra le mani e non squallido tessuto. Invece tu troietta continua a succhiare che le pompe le sai fare bene.
Laura si toglie il baby doll e rimane praticamente svestita con quelle poche cose che gli restano lui continua a stringergli le tette e lei miagolava come una puttanella
- Brava Laura… ora meriti un premio venite qua – Si sposta e si mette a sedere sul letto – Tu Laura succhiami il cazzo mentre tu Chiara leccale la fica mettigli anche 3 dita fino in fondo a questa troia.
Laura si mette con ancora più impegno a succhiare il cazzo di quell’uomo, mentre io inizio a farle un bide con la mia linguetta.
A quanto pare Laura apprezzava e mentre succhia inizia a fare versetti da vera troia fino a che non mi viene in bocca…
- Ah brava Chiara l’hai fatta venire sei proprio una puttanella in calore… Vieni qua che ora ci penso io a te, sul letto a 4 zampe forza!
Laura si mise da una parte per riprendersi, mentre Fabio iniziò a scoparmi la fica senza pieta… me lo mettava dentro fino in fondo e mi strizzava i capezzoli
- Brava cagna cosi si fa devi farlo godere il tuo padrone cosi la prossima volta ti darà il biscottino!!
Non ce la facevo più.. stavo per venire… il mio respiro si faceva più affannoso
- Ehi troietta non provare a venire senno ti sborro in fica per punizione… tu devi venire solo quando te lo ordino io… capito cagna!
Stavo scoppiando non riuscivo a resistere… il bastardo però voleva punirmi…
- Laura leccale il culo mentre io continuo a scoparle la fica e tu troietta non provare a venire!
Quella stronza di Laura si mise con foga a leccarmi il culo, ancora eccitata da come gli avevo leccato la fica… non ce la facevo più stavo per scoppiare… cercavo di resistere ma ogni volta che il cazzo di Fabio mi penetrava a fondo sentivo che di li a poco sarei venuta… lui se ne accorgeva e ogni volta spingeva più forte… non resistevo più… venni
- Ahhhhhhhhhhhh siiiiiiiiiiiiiiii – caddi con la testa sul letto
- Brutta troia hai disubbidito ai miei ordini… meriti una punizione!!!
Non sentivo le sue parole tanto ero in estasi… non ero mai venuta con cosi tanta voglia in vita mia… stavo in paradiso finché non lo sentii ansimare più forte e il terrore si dipinse sul mio volto…
- No la prego esca… non mi venga dentro… la scongiurooooo
- Zitta troia hai disubbidito e meriti la giusta punizione!
Cercavo di divincolarmi ma lui e Laura mi tenevano finché… non mi riempi la fica del suo liquido caldo… sembrava non finisse mai… era una quantità enorme… non avevo mai preso tanta sborra in fica in vita mia…
- Ahhh siiii troia questa è la tua punizione… ti sborro tutto il mio seme in fica… come merita una puttanella come te!
Continuava a scoparmi con forza e sentivo il suo liquido dentro tutta la fica che si muoveva, il suo cazzo ormai si stava normalizzando, finalmente rallentò… e usci…
- Forza Laura puliscimi bene il cazzo che non mi va di farmi il bidé.
Vidi Laura inginocchiarsi e leccargli il cazzo con foga… gli fece una pulizia minuziosa ingoiando tutte le goccioline che uscivano dal cazzo e lo ripulì alla perfezione… io ero rimasta sul letto piangendo e sentivo la sua sborra che mi colava dalla fica, tra le gambe.
Si alzò – Ok ragazze come prima volta avete fatto veramente schifo… ci rivediamo tra 3 settimane con le istruzioni per il pagamento dell’affitto, e per quella data cercate di essere più accondiscendenti.
Si rivesti prese le sue cose e se ne andò lasciandoci li… violate senza pudore alcuno ma in piena coscenza di questo… mi sentivo sporca dentro e fuori, andai al bagno per farmi una doccia.
Ringrazio tutti le persone che mi hanno scritto consigli e critiche sul primo racconto
http://www.iomilu.com/viewstory.php?sid=11229
Non ho risposto a tutti ma ho apprezzato.
Ho voluto cimentarmi in un racconto ad episodi, questo è il primo, al solito per critiche o suggerimenti scrivetemi
robdoster@hotmail.com Dopo la firma del contratto, la prima settimana in quella casa era stata un vero calvario, avevo paura di essere rimasta incinta, ero nervosa e scontrosa, poi per fortuna la rassicurazione arrivò e mi calmai.
Laura in quel periodo invece si era data da fare per sistemare la sua stanza come meglio credeva non badando molto al mio stato emotivo e quasi trascurandomi.
Passato quel primo momento avevo ripreso il mio carattere e la tranquillità e anche l’amicizia con Laura era tornata quella di sempre, e cosi per festeggiare avevamo organizzato 2 feste di benvenuto a casa con gli amici e con i nostri partners.
Ovviamente non ne avevamo fatto parola con nessuno, neanche con i nostri relativi ragazzi, e se questo a me creava dei sensi di colpa incredibili sembrava invece che il rapporto di Laura non ne fosse minimamente intaccato.
Prima di riuscire a fare sesso con Giulio (il mio fidanzato) passarono 3 settimane, e anche quella prima volta non riuscii ad essere al mio massimo.
Qualche giorno dopo, ci ritrovammo una mattina soli in casa, io mi ero svegliata con una voglia di lui incredibile e lo stavo letteralmente sbranando con la bocca mentre lui giocava con le mie tette, ma proprio mentre stavo per iniziare a penetrarmi con il suo magnifico cazzo… suonano alla porta.
Velocemente lo nascondo sotto le lenzuola e indosso il pigiama per andare ad aprire.
Era il postino con un pacco per noi.
Leggo il nome del mittente… era Fabio.
Firmo la ricevuto con la mano tremante, tutto mi torna alla mente, porto velocemente il pacco in stanza di Laura e ritorno nella mia camera da letto… mi stava per scoppiare un terribile mal di testa.
Giulio mi chiede chi fosse
- Era il postino, un pacco per Laura
- ah ok, dai vieni qui che ti voglio scopare
- Scusa… mi sono dimenticata che stamattina devo andare dal prof a farmi firmare l’ultimo esame
che scusa idiota.. non mi veniva in mente niente altro
- ma dai mica vorrai lasciarmi cosi?
si tira su mostrandomi il suo cazzo in erezione
- hai ragione scusa… ma la paura del campanello mi ha fatto venire un terribile mal di testa… se vuoi faccio con la mano
- stai scherzando???
- no amore perdonami mi sento proprio a pezzi… devo andare…
- Chiara… ma che ti prende? Avrai mica un altro?
Vado su tutte le furie
- Ma cosa credi? imbecille! decidi o cosi oppure niente mi devo vestire per andare all’uni
- Ok ok non ti scaldare… se non si può avere di meglio va bene
cosi lo prendo in mano e lo sego per qualche minuto finché non viene su un fazzoletto, si riveste e se ne va.
Anche io mi vesto, devo andare da Laura.
10 minuti dopo sono in strada, mi dirigo all’università a cercare Laura.
La trovo al Bar che chiacchiera allegramente con i suoi compagni di corso
- Laura devo parlarti
- Ciao Chia’ come stai?
- Bene bene, puoi venire un attimo con me?
Usciamo dal bar
- Allora che succede? non avrai mica litigato ancora con Giulio?
- Lascia stare Giulio – le rispondo irritata – è arrivato un pacco dal padrone di casa
Lei con un sorriso smagliante mi chiede
- wow e cosa c’è dentro?
- che vuoi che ne sappia, non l’ho mica aperto!
- Be allora andiamo a casa a vedere!
Laura mi travolgeva con il suo buon umore… non la capivo più… ma ora la curiosità si stava insinuando nella mia irritazione…
Corremmo a casa ad aprire il pacco.
All’interno erano presenti 2 abiti da cameriera neri con una fascia bianca che le attraversava verticalmente, erano molto corti coprivano le natiche a malapena, con 2 buchi all’altezza dei seni. Restammo stupefatte… seguiva una lettera
- Sarò da voi per le 19 preparate la cena
Niente altro…
- Laura… lasciamo perdere… questo è un maniaco
- Stai scherzando vero? ormai siamo in ballo, dai che ti frega domani ti fai una doccia e non ci pensi piu
Mi strizzo l’occhio e corse fuori
- Dove vai?
- Dobbiamo pensare alla cena, vado a vedere cosa abbiamo in frigo e a fare la spesa, vuoi venire?
- No – non mi andava di seguirla, mi sentivo sporca, la curiosità finisce nel momento in cui è stato svelato il mistero e la demoralizzazione fa capolino nella mia testa.
Vado a letto nella speranza che possa tranquillizzarmi prima che la serata abbia inizio.
Mi sveglio intorno alle 17 Laura è tornata a casa e si era messa a cucinare indossando il suo completo da cameriere… era terribilmente sconcia
- Ma che fai? Perché ti sei vestita prima di stasera?
- Volevo provarlo e poi ci dobbiamo fare l’abitudine
Ero un pò in confusione ma perlomeno il mal di testa era passato, da li a qualche minuto chiamò Giulio
- Ciao Chiara scusami per questa mattina ero un pò eccitato e non ho pensato molto alle tue necessità
- Dai amore non ti preoccupare va tutto bene sei perdonato, quando ci vediamo ti faccio dimenticare tutto – dissi sorridendo alla cornetta
- Senti stasera non possiamo vederci esco con un pò di amici, ci vediamo domani mattina?
- No domani non posso devo andare a trovare alcune amiche – altra scusa banale ma non avevo il coraggio di vederlo pensando a cosa sarebbe successo stasera – ci sentiamo a pranzo, ok?
- Perfetto dai, un bacio caldo a domani
Andai a farmi una doccia e quindi a sistemarmi un pò, seguendo il consiglio di Laura indossai la divisa da cameriera… era comoda ma veramente sconcia.
Alle 19 in punto sentimmo suonare alla porta… un provondo terrore misto a piacere mi avvolse… Laura andò ad aprire…
Alla porta Fabio con un enorme mazzo di fiori e un altro signore al suo fianco.
Il terrore prese il sopravvento…
- Salve ragazze, questo è mio fratello Giuseppe, stasera cena con noi.
Laura era rimasta un’attimo allibita ma si riprese subito, gonfio il petto fuori dal completino e disse
- Buonasera Giuseppe, è il benvenuto ma prego accomodatevi.
Entrarone, Fabio mi mise in mano le rose e con il fratello si andò a sedere sul divano
- Fra quanto è pronto?
- 5 minuti e portiamo in tavola – disse Laura.
Mentre sistemavo le rose guardavo Giuseppe, più vecchio del fratello di una 10 di anni forse, probabilmente non arrivava a 60 ma sicuramente ci andava vicino.
Fabio ci riempiva di complimenti per il completino, mentre Giuseppe era piuttosto silenzioso.
- Ho scelto proprio bene, vi stanno a meraviglia ho veramente un ottimo gusto per i vestiti e le ragazze, non trovi Giuseppe? – sorridendo in direzione del fratello.
Prima di mettersi a tavola come in una sorta di rituale si tolsero i pantaloni, Giuseppe non aveva detto ancora neanche una parola mentre Fabio non la smetteva di commentare.
- Avanti ragazze, siamo pronti per l’antipasto.
Io e Laura iniziammo a portare l’antipasto e mentre Laura portava i piatti io servivo acqua e vino nei loro bicchieri.
Nel frattempo Fabio aveva già messo una mano sotto al vestito di Laura.
- Ehi ma sei già tutta bagnata sento… lo sai che questo mi fa eccitare… devo controllare in che condizioni è Chiara – mi chiamò – Chiara vieni qui e metti le mani sul tavolo – mi chinai e lui inizio a effettuare un esame ginecologico alla mia patatina anche se controvoglia inizia ad eccitarmi di questa situazione… non riuscivo a trattenermi.
- Ah ma vedo che i vestitini sono serviti… bene bene… allora mentre ci gustiamo questo antipasto è il caso che vi mettiate sotto al tavolo e iniziate una bella pompa, cosi anche i nostri cazzi avranno il loro antipasto, tu Laura prenditi cura del mio uccello mentre tu Chiara rivolgi le tue attenzioni a Giuseppe.
Ci inginocchiammo e andammo sotto al tavolo mentre loro mangiavano, Laura si prese subito cura di Fabio con una certa foga, tra l’altro era già particolarmente eccitato e lungo, cosi iniziò a leccarlo e succhiarlo come una vera troia.
Per quanto riguarda me abbassai le mutanda di Giuseppe e trovai il suo cazzo in stato vegetativo… era abbassato e rugoso, dimostrava l’età del padrone… mi faceva un pò senso e schifo ma allo stesso tempo mi eccitava da morire prendere in bocca un cazzo di un uomo così vecchio, sarà stata colpa del complesso di elettra… Giuseppe aveva più o meno l’età di mio padre.
Iniziai a maneggiarlo con la mano su e giu per un pò e quindi lo leccai in punta scappellandolo ma sembrava non avesse alcuna voglia di crescere… lo presi in bocca e provai a succhirlo un pò la sensazione era strana, qualcosa di piccolo e morbido tra le labbra. Continuai per un pò a ciucciarlo ma non c’era verso di farlo riavere, nel frattempo Fabio stava per venire in bocca a Laura che senza dire nulla ingoio tutto, usci da sotto il tavolo e Fabio le fece parecchi complimenti
– E brava la troietta, sei stata fantastica, mi fai proprio impazzire cosi, dai porta via i piatti e portaci da mangiare.
Laura iniziò cosi a fare la cameriera e mentre passava vicino a Fabio questi le metteva le mani dappertutto per far si che il suo cazzo riprendesse il vigore iniziale.
Io invece ero particolamente depressa, Giuseppe non ne voleva sapere di eccitarsi, sarà stata l’età, io non sapevo cosa fare e le mascelle iniziavano a farmi male a forza di succhiare.
Lo ripresi in mano e provai a segarlo un pò… mi stavano per scendere le lacrime agli occhi, questo vecchiaccio sembrava non eccitarsi per nulla di quello che facevo… pensai a mio padre… se fosse stato mio padre non mi sarei arresa… un nuovo vigore mi avvolse, iniziai a passare il suo cazzetto sul mio viso sul naso sugli occhi, con l’altra mano carezzai una gamba e iniziai a leccare l’inguine e le palle circondate da peli grigiastri, alzai un pò il petto e feci girare il cazzo intorno ai capezzoli mentre con rapidi movimenti di lingua lo bagnavo… il pensiero di mio padre stava dando i suoi frutti, Giuseppe si stava eccitando il suo cazzo si stava ergendo sempre più duro e dritto…
Potevo sentire il suo respiro aumentare, aveva lasciato cadere la forchetta sul tavolo, si stava eccitando continuai a segarlo e con la lingua leccavo la cappella, stava facendo eccitare anche me, un pò perché pensavo fosse mio padre, e questo mi aiutava ad essere più libera mentalmente un pò l’orgoglio, ad un certo punto disse – Prendilo in bocca – le sue prime parole…
Lo imboccai e un fiume di sborra mi riempì la bocca non riuscivo a trattenerlo e ingoiavo con foga tutto il suo seme, riuscii nell’impresa e ingoiai fino all’ultima goccia, gli ripulii il cazzo e quindi uscii da sotto il tavolo.
Giuseppe mi volle vicino a lui – Sei stata molto brava, erano mesi che non venivo così le puttane non sono così brave, appoggia le mani al tavolo e piegati un pò. – Mi mise una mano sotto la gonna e iniziò a sditalinarmi mentre con l’altra finiva la cena.
Sentivo le sue dita violarmi la fica e la cosa mi eccitava enormemente ma ogni qualvolta ero sul punto di venire si fermava e mi faceva leccare le sue dita.
La cena finì e Laura porto via tutto, Fabio che aveva ripreso il suo vigore decise che era il momento di scoparsela, la portò in camera sua e disse a Giuseppe.
- Fratellone, io vado la trombo e torno, tu divertiti con Chiara stasera è tutta tua. – e se ne andarono nell’altra stanza.
laura mi fece l’occhiolino augurandomi buona fortuna.
Giuseppe si sedette sul divano.
- Vieni qui Chiara, cammina a quattro zampe e raggiungimi – feci come mi aveva chiesto, ormai ero estasiata, i miei sensi si innescavano nella mia mente era come se fossi tornata bambina e potessi avere mio padre tutto per me.
– Brava cagnetta, forza leccami i piedi e sali fino al cazzo che ha ancora voglia di te.
Inizia a leccare i suoi piedi mentre salivo le gambe ogni tanto dovevo insalivarmi la lingua che rimaneva secca al contatto, le sensazioni mi stavano riempiendo di amore era come se stessi lavando mio padre ogni centimetro della sua pelle impegnandomi con tutto il mio cuore in ogni più piccola azione fatta con la lingua, arrivai al cazzo semiturgido e con traccie di sperma ancora presenti, lo ripresi in bocca e lo succhia per ingoiare tutto quanto era sfuggito al suo precedente godimento, baciavo la sua cappella con affetto oramai completamente succube dei miei sensi.
Il cazzo piano piano torno ad irrigidirsi – Brava cagnetta, ora è venuto il momento di sborrarti in fica, sdraiati sul divano e allarga le cosce.
Mi sdraiai oscenamente larga, una gamba sulla spalliera del divano l’altra sulla sua spalla, si avvicino sempre di più e entrò con facilità nella mia fica già piena di umuri.
Sentii il suo cazzo farsi strada in me, la sensazione di estasi mi annebbiava il cervello, inizio a scoparmi con ardore.
- Sisiii così penetrami entrami dentrooo
Mi scopava con intensità, ero sull’orlo dell’orgasmo ma trattenevo la mia voglia per sentirlo il più a lungo possibile
- Si ti scopo quanto sei troia mi fai impazzire, sei la migliore di tutte le puttane che ho avuto – le sue parole aumentavano la mia libidine e la fatica di trattenermi aumentava ad ogni sua spinta nella mia fica.
Il ritmo crebbe fino a che non mi esplose dentro la fica tutto il suo seme – Siiii quanto sei troiaaaa erano anni che non sborravo cosi dentro la fica di una puttanella – continuando a scoparmi con energia, finalmente venni anchio gridando la mia estasi – Siiii sei meravigliosooo mi fai venireeeeee.
Restammo così ancora un pò, lui dentro di me e io che stringevo le mie gambe intorno alla sua schiena abbracciata, sentivo il suo cazzo iniziare a ritirarsi piano piano dentro la mia fica.
Usci e si sdraio – Vieni e finisci di ripulirlo non vorrei sporcare il divano – mi avvicinai a lui e lo presi in bocca, ci giocai, leccai lo sperma che non era stato espulso nella mia fica, lo baciavo e lo leccavo ancora, giocavo con la mia lingua e le sue palle e non sentivo più il fastidio dei grossi peli grigi che le circondavano continuai a pulirlo finché non mi chiamò a se, mi abbraccio – Sei stata fantastica…
Ci addormentammò cosi per un pò finché Fabio non torno e ci svegliò.
- Fratellone, hai fatto? E’ ora di andare si sta facendo tardi.
Si rivestirono e presero la via della porta lasciandomi lì sul divano nuda e con tracce del suo sperma sparso sul mio viso e gocce che iniziavano a fare capolino dalla mia fica.
Poco dopo arrivò anche Laura, con un’espressione stanca e estenuata, nuda si sedette vicino a me.
- E’ stato un vero maiale, mi ha scopata senza ritegno sono indignata, credo che dovremmo andarcene di qui non possiamo continuare e poi… il mio ragazzo mi ha chiesto di andare a vivere con lui.
Rimasi allibita, lei che aveva iniziato tutto questo ora senza un minimo di esitazione voleva cancellare tutto… lasciarmi nella disperazione di aver trovato e subito perso qualcosa di indefinibile e indimenticabile, non mi andava di parlare mi girai dall’altro lato… ci addormentammo così sul divano… nude.
Passarono alcuni giorni, iniziavo a riprendermi, Laura aveva mandato la disdetta a Fabio per raccomandata e avremmo lasciato l’appartamento di li a una settimana.
Lei sarebbe andata a vivere da Franco e io… sarei tornata dai miei genitori (depressione… non so se sarei riuscita a riprendere la vita normale con mio padre).
Altri giorni passarono, era la vigilia della fine della nostra avventura, Laura era andata all’università a portare alcune carte per il suo prossimo esame, io stavo preparando le valigie… suonarono alla porta.
Andai ad aprire e si presentò di fronte a me la figura di Giuseppe ebbi un momento di esitazione e di smarrimento le parole non mi uscivano dalla bocca ma immagino di aver avuto un’espressione sbigottita perché disse – Sorpresa di vedermi? Posso entrare? – Chiese con un affabile sorriso
- Certo entra – ricambiando il sorriso
- So che state per andare via, non voglio protrarre oltremodo la mia presenza sono solo venuto a chiederti… – ci fù una pausa lo guardai con aria interrogativa – Cosa?
Con impeto e senza prendere fiato disse – Voglio che tu sia mia, soltanto mia, disposta a tutto per compiacermi e ubbidirmi, non voglio perderti dopo averti trovata, in cambio io penserò a tutte le tue necessità non ti mancherà nulla ma DEVI essere mia e solo mia, se acconsenti domani ti trasferirai da me e vivremo insieme.
Rimasi allibita la mia testa iniziò a girare, ma lui non mi diede il tempo di pensarci troppo a lungo
- Allora? accetti?
La risposta usci spontanea dalla mia bocca
- Si
Un’altra avventura della mia vita stava per iniziare Vivevo ormai da Giuseppe da 2 mesi, dopo la sua richiesta mi trasferii immediatamente da lui il giorno dopo senza neanche passare per casa, quella troia di Laura nel frattempo era andava a vivere con il ragazzo e ci eravamo un pò perse di vista.
La casa di Giuseppe aveva 2 ingressi separati che dividevano 2 appartamenti, il più piccolo dove vivevo io era composto solo da una camera e cucinino mentre quello grande dove stava lui aveva 3 stanze, come divisorio una porta che all’occorrenza poteva venire chiusa da ambo i lati così da rendere credibile la nostra intimità all’esterno.
Giuseppe era un uomo maturo, scoprii che aveva 58 anni, era stato sposato e da 5 anni ormai era separato, con 2 figli che vivevano con la madre, io invece sono molto più giovane di lui non avendo superato i 25 anni.
Il rapporto con la moglie era stato, verso la fine della loro vita coniugale, agonico e dopo la separazione Giuseppe non avevo più trovato la voglia di stare con altre donne.
Certo mi aveva raccontato di essere stato con delle puttane ma, come quando lo conobbi, queste non riuscivano ad eccitarlo e così dopo un pò si stancavano e lo scaricavano.
Non era più riuscito ad eccitarsi finché non mi conobbe a casa del fratello.
Da allora siamo sempre stati insieme, anche se formalmente per i miei genitori e gli amici lui era il mio padrone di casa e io pagavo l’affitto lavorando nel suo studio da commercialista 2 giorni la settimana.
In realtà lui mi manteneva in tutto e per tutto, quando lavorava avevo tempo per studiare e andare all’università, a volte mi aiutava anche nello studio o con i professori conoscendone parecchi, e io semplicemente avevo il dovere di amarlo, rispettarlo e onorarlo.
In caso ci fossero altre persone bastava chiudere la porta di separazione e nessuno dei 2 avrebbe mai cercato di oltrepassarla, così potevo portare amiche a casa mia con cui studiare o per vederci un film insieme.
Se la porta era aperta invece ero completamente sua, disposta a tutto per lui, proprio come mi aveva chiesto 2 mesi prima.
Appena arrivata in quell’appartamento e dopo aver messo a posto le mie cose la prima cosa che mi chiese fu di lasciare il mio ragazzo, non sopportava l’idea che potessi appartenere a qualche altro maschio, dovevo essere esclusivamente sua e quindi chiudere immediatamente la mia precedente relazione, cosa che feci il giorno successivo,
Guido non sembrò molto dispiaciuto della cosa e quindi la nostra separazione non portò alcun disappunto fra noi, oltre a questo mi chiese di iniziare a prendere la pillola perché voleva venirmi dentro quando e come ne avesse avuto voglia e non essere limitato solo alla bocca o al culo.
Ovviamente la notte dormivo insieme a lui nel suo letto, seminuda tra le sue braccia in una sensazione di pace e protezione, come fossi tra le braccia di mio padre, probabilmente tutta questa storia nasce dal complesso di Elettra che ho sempre nutrito nei confronti di mio padre, per me Giuseppe era come mio padre e quindi sentivo la necessità di essere sua sia fisicamente che mentalmente, ed è probabilmente a causa di questa sensazione che riuscivo solo io a farlo eccitare e lui per premiarmi era assolutamente fantasioso in tutte le nostre attività sessuali venendo sempre e ovunque sul mio corpo.
Questa mia capacità mi riempiva di orgoglio e mi legava ancora di più a lui.
Naturalmente sapevo che ogni tanto continuava ad andare a puttane, anche se aveva me a casa ad aspettarlo servizievole, ma la cosa non mi infastidiva perché solo io sapevo come farlo eccitare e portarlo in fine all’orgasmo.
La mattina mi svegliavo prima di lui e preparavo la colazione, la portavo a letto e lo svegliavo con tanti bacini sul viso, ha un viso un pò rugoso a causa dell’età e delle preoccupazioni ma a me piace tantissimo, poi aspettavo che svolgesse le sue funzioni al bagno e quindi entravo e lo lavavo, lavavo con cura ogni angolo del suo corpo, sia con la spugna che con le mani o la lingua, e se ogni tanto riuscivo a farlo eccitare di mattina entravo anche io nella doccia e gli succhiavo il cazzo, lo segavo gli leccavo le palle ricoperte di peli grigi sotto il flusso di acqua che cadeva dall’alto, fino a farlo venire nella mia bocca, quindi lo ripulivo con la lingua per non perdere il suo prezioso seme e infine lo lavavo di nuovo con acqua e sapone, così da renderlo perfetto il lavoro.
Dopo la doccia Giuseppe mi baciava sempre in bocca girando intorno alla mia lingua con la sua eccitandomi da morire, ma sapevo che senza di lui non dovevo venire in alcun modo, come solo io potevo far venire lui, lui pretendeva di essere l’unico che poteva permettermi di avere un orgasmo, anche questo era stato chiaramente stabilito al mio ingresso in casa sua.
Ovviamente il fatto che avesse più del doppio dei miei anni non gli permetteva di essere sempre attivo così per poter avere il mio orgasmo dovevo aspettare che lui avesse voglia di me e del mio corpo la sera al rientro dal suo lavoro.
Capitava che a volte passassero molti giorni tra un orgasmo e l’altro ma questo non mi disturbava anzi aumentava notevolmente il mio piacere nel momento dell’estasi.
Io comunque non mi limitavo ad aspettare e, come accadeva a volte la mattina se avevo la possibilità di portarlo all’orgasmo non perdevo l’occasione, e così se capivo che la sera non aveva voglia di prendermi, mentre era intento a cenare, mi inginocchiavo sotto al tavolo e come la prima volta mi dedicavo al suo cazzo, facendolo crescere nella mia bocca dopo che lo avevo eccitato leccandogli e carezzandogli le gambe, e leccando e baciando l’inguine e la pancia leggermente pronunciata e quindi prendendomi cura del suo cazzo, dopo 10 minuti di questo trattamento raramente Giuseppe riusciva a resistermi e come ricompensa mi riempiva sempre la bocca della sua sborra, io lo ripulivo tutto per bene e quindi tornavo a tavola e finivamo la cena insieme.
Non avendo l’obbligo di frequenza all’università a volte ero a casa e mi dedicavo a lavare, stirare e pulire la nostra alcova dell’amore, quando necessario uscivo a fare la spesa, Giuseppe non mi faceva mancare niente e ogni mia richiesta di denaro se era giustificata veniva esaudita.
Di tanto in tanto mi faceva anche piccoli regali a dimostrazione del suo affetto, collanine, orecchini o ciondoli, era assolutamente affettuoso con me.
La sera quando era eccitato mi chiedeva di mettermi abiti succinti prima di andare a cena così che potesse aumentare in lui la voglia. Io per accontentarlo mi preparavo ben benino con calze a rete e reggicalze, senza slip e con un mini gonnellino, sopra invece rimanevo completamente nuda, oppure qualche completino sexy di pizzo, cercavo di cambiare ogni volta cosi che non si stufasse, ovviamente tutti gli abiti me li aveva regalati lui, è molto generoso anche sotto questo punto di vista.
Vedermi con quell’abbigliamento lo eccitava enormemente e mentre gli servivo la cena non faceva altro che toccarmi le tette o mettermi una mano sotto la gonna.
Dopo cena andavamo sul divano a guardare un pò di televisione e mentre lui era sdraiato io mi occupavo di accarezzarlo e spogliarlo, è una cosa che mi eccita da impazzire, togliergli le scarpe, le calze i pantaloni e la camicia.
Poi mi sdraiavo al suo fianco nudo e mi accoccolavo tutta a lui, lui iniziava ad accarezzarmi e tastarmi le tette facendomi impazzire.
Piano piano scendevo sul suo ventre e iniziavo a succhiargli il cazzo ancora moscio e lui subito riconosceva la mia lingua e iniziava a crescermi in bocca piano piano, Giuseppe intanto passava la sua mano dalle tette alla mia fica iniziando a infilarmi dentro 2 o 3 dita e muovendole e strizzandomi il clitoride, l’eccitazione cresceva fino a che non mi chiedeva di mettermi a quattro zampe sul divano mentre lui si alzava e si metteva dietro di me mi alzava la gonna e iniziava a scoparmi dicendomi parole sconce “Sei meglio di una puttana, mi fa impazzire a prenderti cosi come una vacca mentre ti mungo le tette per farti uscire il latte, piccola troietta mia”
Io mi eccitavo ancora di più mentre mi parlava così, poi a volte mi faceva sdraiare a pancia all’aria e mi prendeva con le cosce larghe mi scopava con forza e veemenza come un giovincello, questo mi riempiva di orgoglio, riuscire a farlo sentire ancora giovane.
Non veniva certo in questa maniera, mi chiedeva di fargli qualche giochetto e io a volte mi esibivo in spogliarelli sexy e quindi lo impalavo a smorzacandela dandogli i miei capezzoli in bocca per farmeli succhiare finché non mi veniva nella fica e io venivo subito dopo di lui mentre sentivo ancora il seme caldo dentro di me, oppure gattonavo a quattro zampe intorno a lui fino a che non mi prendeva e mi inculava sborrandomi quindi la sua calda sborra nel culo, per ricompensa poi mi faceva venire con le mani nella mia fica.
La prima volta che mi ha inculato mi fece piuttosto male, eravamo nel letto e lui mi chiese se lo avessi mai preso nel culo.
”No, mai non ho mai permesso a nessuno di farlo”
”Bene, allora sarò il primo” mi mise sul letto con due cuscini sotto la pancia per alzarmi il culo, lo lecco un pò per ammorbirlo e quindi iniziò a penetrarmi, mi fece un male terribile ma lui non se ne curava minimamente anzi mi apostrofava con parole pesanti “E brava la mia troietta finalmente qualcuno che ti rompe questo culetto vergine, ecco brava allargatelo con le mani così entro meglio, si così troia sta entrando tutto dentro di te puttanella, non l’avevo mai preso a nessuna troia il culo, ma a te che sei la più troia di tutte voglio proprio sfondarlo!”
Continuò per un pò a scoparmi nel culo fino a che non mi riempi la pancia di sborra calda, la sentivo entrarmi per tutta la lunghezza mi riempiva e godeva come un pazzo stringendomi le tette fino a farmi piangere.
Da quella volta quando ha voglia si prende il mio culetto ormai abituato al suo cazzo venendomi sempre dietro, poi si gira e devo pulirglielo con la bocca e quindi lui mi sditalina fino a farmi venire.
Fatto questo ce ne andiamo insieme a letto a dormire accoccolati.
Ormai sono sua completamente, non saprei immaginare la mia vita senza di lui, gli appartengo fisicamente e mentalmente.
grammaticalmente pessimo........
Ciao Ruben, sei un mito! Hai un modo di scrivere che mi fa eccitare! La penso esattamente come te. Se…
Ti ringrazio, sono felice che ti piacciano. Vedremo cosa penserai dei prossimi episodi, quando si chiuderà anche la sottotrama di…
Davvero molto bello. Piacevole come gli altri e decisamente pregno di sentimenti espressi senza risultare melensi o ripetitivi. D'impatto leggiadro,…
Come ti ho detto, in pochi e poche sanno sa scrivere in maniera così eccitante sia dare un senso ad…