Federico e Luisa erano sposati da 10 anni, ma si conoscevano fin da quando erano ragazzi. Lui, un ometto di media altezza, viso anonimo, quasi del tutto calvo a parte un ridicolo ciuffetto che gli pende sulla fronte (motivo di scherno da parte di amici e colleghi), pancetta da uomo sedentario e uccello di dimensioni ridicole.
Lei, una donna di media bellezza, non troppo slanciata ma con tutte le forme a posto, capelli rossi lunghi, occhi verdi ed una faccia da porca di prima categoria.
Per i primi anni di matrimonio l’amore e l’affetto che Luisa provava per il marito rimasero intatti, poi l’abitudine e la noia cominciarono a prendere il sopravvento, oltretutto, mentre Federico col passare del tempo diventava sempre più brutto ed insignificante, Luisa, a forza di diete e palestre ed anche grazie ad un certo gusto nel vestirsi era diventata una donna piuttosto ambita sia sul posto di lavoro che in giro.
Le battute del tipo:
-che cazzo ci fai ancora con quella mezza sega
-vieni con noi che ti facciamo provare cosa vuol dire stare con dei veri uomini
ormai erano all’ordine del giorno, da parte di amici e di colleghi, ed anche del datore di lavoro.
Così una bella sera Luisa torna a casa dal lavoro, dice al marito che gli deve parlare, ma prima ancora di aprire bocca tira fuori dalla borsetta una videocassetta.
-Guarda bene questo video, poi deciderai tu cosa fare. Ricordati solo che la casa è mia e se decidi di andartene ti ritroverai in mutande in mezzo ad una strada.
Mentre lei va a farsi una doccia, Federico si mette sul divano e inizia a guardare il video.
Luisa è inginocchiata al centro di una stanza di albergo, indossa un corpetto nero che tiene su delle calze, nere anch’esse e di grana piuttosto spessa; completano l’osceno abbigliamento un paio di scarpe molto scollate con il tacco a spillo di una decina di centimetri, nere, ed una benda che le copre gli occhi.
Ha le mani legate dietro la schiena e le gambe divaricate. Due uomini le si avvicinano, ancora vestiti, e indossano delle curiose maschere da carnevale. Uno da toro, l’altro da tigre. Le avvicinano le patte alla bocca, lei tira fuori la lingua da vera assatanata di cazzo, e comincia a leccarli sopra i pantaloni.
Uno dei due prende un rossetto e le scrive in fronte la parola TROIA, poi mentre entrambi sghignazzano, l’altro le scrive SFONDAMI sul fondoschiana, con una freccia che scende fino al buco del culo.
-ecco ora la troia è pronta.
-ma divertiamoci ancora un po,
fa l’altro.
-allora puttana, li vuoi i nostri cazzoni?
e Luisa, inquadrata in primo piano:
-siii, sono la vostra troia, vi prego sfondatemi in tutti i modi, non resisto più.
Così quello con la maschera da toro le dice:
-prima ci farai divertire ancora un po, intanto ora ti sborriamo in bocca così ci svuoti le palle per bene, puttana.
E sempre sghignazzando in modo osceno, i due si calano le braghe tirano fuori due bei cazzoni già in tiro, e cominciano ad abusare della bocca di Luisa, che sembra avere davvero un gran fame di cazzo.
Lecca le due aste aletrnativamente, le palle, poi uno dei due si gira si divarica le natiche e la obbliga a leccargli per bene il buco del culo.
-guarda sta vacca come mi ripulisce per bene,tra risate ed insulti i due continuano a scoparsela in bocca come fosse una bambola gonfiabile, finchè a turno le riempiono la bocca di sborra. Lei viene inquadrata mentre colate di sperma le scendono dalle labbra, intenta ad ingoiarsi avidamente tutto quello che può.
A questo punto i due per ricaricarsi cominciano a giocare con la zoccola.
Le liberano le mani e la fanno mettere a terra a quattro zampe, sempre bendata. Uno dei due le mette un piede in testa, come per schiacciarla, mentre l’altro armeggiando un enorme fallo nero le sfonda il culo.
-ahhhh che bel cazzone, ma voglio i vostri, voglio i cazzi veri, di carne! Li voglio ovunque, vi prego scopatemi urla Luisa.
-Zitta, troia, ti scopiamo quando e come preferiamo noi rispondono i due .
Dopo aver giocato un po col cazzo nero di gomma, ed averglielo infilato in culo a più riprese, cominciano a scoparsela in bocca e in culo, sempre alla pecorina, con una ferocia mai vista. Si alternano tra di loro ricoprendola di insulti
-vacca sei nata per farti fottere, un giorno quella merdaccia di tuo marito avrà il privilegio di vederti mentre fai la zoccola.
-ti sfondiamo dappertutto ormai sei la nostra bambola gonfiabile.
Una volta che hanno sborrato tutti e due di nuovo, uno in faccia ricoprendola di sborra, l’altro in culo facendole il pieno, uno dei due la rivolta a schiena in giù con un calcetto e le dice:la tua figa marcia e sfondata per oggi non la vogliamo, prendi sto cazzone finto e vieni da sola, puttana!
Il filmino si chiude con l’inquadratura di Luisa che si masturba in maniera violentissima con il cazzo di gomma, fino a venire urlando
-sono una vacca, una puttana, guarda cornuto, guarda!!! CORNUTO!! vengo!!
Finito il film Luisa torna in salone e vede il cornutone strabiliato e confuso, ma in preda ad una erezione incredibile.
-Bravo, vedo che ti eccita la cosa. Se vuoi restare con me, sappi che scoperai solo una volta ogni tre anni, e quando vorrò io, e solo per far divertire i miei amanti vedendo come sei imbranato ed inutile.
Nel frattempo, io comincerò a fare a apertamente le cose che prima facevo di nascosto, alla faccia tua. Ti do 10 secondi per rispondermi.
Al che Federico pensando al suo fisico ridicolo, al fatto che aveva pure un lavoro precario ed era sempre senza soldi, al fatto che comunque difficilmente avrebbe trovato un’altra donna senza doverla pagare, accettò di essere il cornuto ed il buffone di tutti.
(continua)
Complimenti per la facile lettura e presa diretta
ciao cara,ho letto attentamente il tuo racconto ad alto contenuto erotico, e debbo dirti, per quanto possa sembrare raro, che…
Davvero incredibilmente eccitante, avrei qualche domanda da farvi..se vi andasse mi trovate a questa email grossgiulio@yahoo.com
certoo, contattami qui Asiadu01er@gmail.com
le tue storie mi eccitano tantissimo ma avrei una curiosità che vorrei chiederti in privato: è possibile scriverti via mail?