Una mattina d’estate, come tante, mi alzo presto per andare a fare una passeggiata in spiaggia, indosso solo il costume da bagno e una maglietta perché anche se è estate la mattina fa un po’ freschino.
Mentre cammino sul bagnasciuga qualcuno mi tira un pezzo di legno davanti ai piedi e subito dopo un cane arriva per raccoglierlo; quando mi vede molla il bastone e mi salta addosso graffiandomi un po’ le cosce con le unghie delle zampe anteriori, la sua intenzione di giocare è chiara ma io lo invito a stare giù. Nel frattempo si avvicina il suo padrone, un bel tipo sulla quarantina con un fisico ben curato, mi chiede scusa per il comportamento del suo cane e io rispondo che non fa nulla, i cani mi piacciono e a proposito del suo mi metto a fargli i complimenti.
Parliamo un po’ e nel frattempo iniziamo a passeggiare nella stessa direzione come se fossimo vecchi amici, dopo circa mezz’ora arriviamo un una zona dove la spiaggia si stringe e la parete di roccia gradatamente arriva a toccare l’acqua; li non c’è più nessuno che passeggia e il cane ad un certo punto si infila in una specie di piccola caverna dall’ingresso molto basso all’interno della quale una persona non passa, lo chiamiamo ma non esce allora io mi metto carponi sulla sabbia e infilo dentro la testa per cercare di vederlo, ma nulla, dentro è buio pesto e chissà dove si è cacciato.
Passano pochi secondi e mentre sono carponi con la testa dentro quell’anfratto di roccia e il resto del corpo fuori mi sento afferrare per i fianchi e sento un pube strofinarsi contro il mio culo.
Non posso tirarmi indietro ed uscire dall’anfratto con la testa perché ogni volta che provo ad andare indietro lui mi spinge in avanti, nel frattempo sento che il suo cazzo diventa sempre più duro dietro di me e con le mani mi tocca le natiche.
Devo precisare che non era la prima volta che qualcuno mi faceva il culo ma era sempre successo con il mio consenso in qualche camera da letto o qualche luogo appartato, mai con la testa infilata in un buco buio nella roccia e il resto del corpo fuori senza potermi divincolare.
Sento che il tipo mi abbassa le mutande, in quel mentre se avessi voluto avrei potuto cercare di divincolarmi ma, lo ammetto, lui mi era piaciuto subito e ci tenevo a vedere fin dove si sarebbe spinto.
Sono li con il costume calato, il culo alla sua mercé e sento che con due dita mi spalma della saliva sul buco, poi sento il rumore di uno sputo, mi sa che si è risputato sulla mano per bagnarsi il cazzo, appoggia la cappella e pian piano mi penetra.
Una volta dentro inizia a stantuffare, io non dico niente, ci sto e basta godendomi la cosa.
A un certo punto mentre mi incula mi prende in mano il cazzo e inizia a menarmelo, vengo in poco tempo e quando se ne accorge me lo molla e mi da un paio di sculacciate, poi mi afferra più forte per i fianchi e inizia a spingermelo dentro con dei colpi secchi e decisi scanditi da un ritmo molto accelerato, dopo pochissimo lo sento scoppiare dentro di me, lo tira fuori, mi da’ altre due pacche sul culo e mi lascia liberare da quella posizione, mi alzo in piedi e lo guardo, lui sorride e sorrido anch’io mentre mi tiro su il costume. Nel frattempo il cane arriva di corsa ma non è spuntato dal buco dove si era infilato, corre in contro al suo padrone e lui gli fa: “bravo! hai fatto il giro dentro la grotta e sei uscito dall’altra parte come fai sempre eh!”.
Ci mettiamo a ridere tutti e due, gli chiedo se lo fa con tutti visto che non ha nemmeno usato il preservativo e mi è venuto dentro, mi rassicura dicendo che non era mai successo prima e che semplicemente gli piacevo ed ha approfittato dell’occasione.
Riprendiamo a camminare nella direzione da dove siamo venuti e gli dico che come minimo dovrebbe offrirmi una birra, ci fermiamo ad un chioschetto e ci sediamo al tavolino come due vecchi amici, parliamo del più e del meno, di macchine, di moto, di sport poi gli dico che lo devo proprio salutare, mi chiede se possiamo rivederci e io gli do’ il mio numero di cellulare, nel pomeriggio ricevo una telefonata, è lui che vuole invitarmi la sera a cena a casa sua, accetto, voglio proprio vedere con che scusa mi farà infilare la testa sotto il lavandino per cercare qualcosa… M. (lo chiamerò così il tipo che mi ha fatto il culo in spiaggia mentre ero incastrato carponi dentro una piccola buca nella roccia per cercare il suo cane, come scritto nel capitolo precedente) mi ha telefonato nel pomeriggio subito dopo il nostro incontro e mi ha invitato ad andare a casa sua la sera.
Mi ha proposto una cena ed io inizialmente ho trovato la scusa che sono difficile per mangiare, allora mi ha proposto di ordinare un paio di pizze da asporto e farcele consegnare a domicilio, ho accettato ma so già come andrà a finire, non è certo per gustare la pizza che mi ha invitato.
Lui mi intriga, generalmente preferisco la figa al cazzo ma ogni tanto non disdegno qualche avventura, di certo non ho intenzione di tornare nella condizione di quando ero in Germania a lavorare e convivevo con un amico che mi iniziò al sesso fra maschi. In quel periodo mi facevo scopare tutti i giorni, c’è stato addirittura un periodo in cui oltre alle scopate della sera tutte le mattine, prima di alzarci, facevamo una sveltina per affrontare meglio la giornata; la sveglia suonava, io mi mettevo a pancia in giù sul letto e gli offrivo il mio culo, lui saliva sopra di me, guidava il suo cazzo fra le mie chiappe fino a trovare il buco che prima velocemente aveva lubrificato con un po’ di burro sciolto nella tazza che lasciavamo sul comodino dopo averlo usato la sera prima, lo spingeva dentro e mi inculava a ritmo sostenuto per due o tre minuti, mi veniva dentro poi lo toglieva ed andava in bagno a prepararsi mentre io, da solo, mi masturbavo fino a venire a mia volta.
Il problema era che il mio culo non ce la faceva più, penso che nemmeno una prostituta trans sottoponga il suo culo a dei ritmi come quelli.
Tornando a M. dopo aver deciso di accettare il suo invito, sapendo già che finiremo per scopare, penso che tanto l’indirizzo che mi ha dato è quello del suo appartamento delle vacanze, quindi finite le ferie se ne tornerà a casa sua e almeno fino all’estate prossima difficilmente ci rivedremo, perché allora non godermi qualche scopata selvaggia senza troppe complicazioni?
Arrivo la sera davanti la porta di casa sua, suono il campanello, lui mi apre, mi fa accomodare sul divano e mi offre un aperitivo mentre scegliamo le pizze da un menù del pizza express e le ordiniamo.
Mentre aspettiamo le pizze parliamo del più e del meno e non fa nemmeno un accenno a quello che è successo la mattina, non mi fa nemmeno un’avance e confesso che sono un po’ deluso.
Arrivano le pizze, ci sediamo a tavola e mentre mangiamo lui parte con una battuta: “avrei scommesso che ti piacevano le melanzane o i cetrioli, e invece l’hai presa margherita” e io prontamente gli ho risposto: “di solito la prendo col salame, ma stasera ho pensato di tenermi leggero per un eventuale dopo nel quale il salame non sia a fette”.
Ci siamo messi a ridere di gusto, abbiamo finito la pizza, mi ha fatto il caffè e poi mi ha detto: “allora? questo salame lo vuoi o no?”
“Questa mattina me l’hai dato senza che te lo chiedessi anzi, per quanto ne sapevi nemmeno lo volevo, adesso sei diventato di colpo un gentelman?” gli risposi io.
Lui senza dire una parola si alzò e si sedette sul divano, prese il telecomando della televisione e mi disse: “questa sera è diverso, abbiamo più tempo, che ne dici se per rompere il ghiaccio guardiamo un film porno?”
Io accettai, mi piacciono i porno, e lui mi disse di sceglierne uno dalla vetrinetta che stava vicino alla TV; ce n’erano di tutti i generi, ne scelsi uno trans, lo misi nel lettore dvd e mi sedetti a fianco a lui che lo fece partire.
Nel film c’era una trans dalla corporatura molto minuta che veniva sodomizzata da un uomo superdotato, lei gemeva e si lamentava, a tratti piangeva ma si notava che come attrice non era poi granché e il pianto era finto, io posai lo sguardo sulla patta di M. e notai che era gonfia, allora iniziai ad appoggiarmi a lui che mi prese sotto il braccio, gli infilai la mano sotto i pantaloni e le mutande per prendergli in mano il cazzo, era durissimo e dopo un po’ che lo tenevo in mano lui mi disse: “perché non ci spogliamo? tu non hai caldo?” e io: “si, ho molto caldo, e fra un po’ mi sa che ne avrò ancora di più”.
Ci spogliammo totalmente e mentre io mi stavo sedendo di nuovo sul divano lui mi disse: “senti perché non andiamo in camera da letto? è più comodo no?”
Lasciammo la TV accesa con il porno che andava e lui mi fece strada verso la camera, mi stesi sul letto e lui senza dire niente si infilò fra le mie cosce, mi fece alzare le gambe e io sperai che non volesse farmi un pompino perché farmelo succhiare dai maschi proprio non mi piace, invece mi mise un paio di cuscini sotto la schiena e iniziò a leccarmi il buchetto, non c’è che dire, pensai, questo sa come farmi sciogliere.
La sua lingua frugava fra le mie natiche e di tanto in tanto si intrufolava all’interno del mio ano, non capivo più niente ma in un attimo di lucidità ho voluto girarmi a 69, mi sono messo sopra e invitandolo a continuare a fare quello che stava facendo al mio culo ho iniziato a prendergli in bocca quel cazzo magnifico.
Lui mi leccava e io glielo succhiavo avidamente, era un 69 proprio di quelli che piacciono a me, lui totalmente concentrato sul mio culetto ignorava totalmente il mio cazzo, e io invece gli stavo facendo un pompino che sembrava piacergli molto.
Dopo un po’ ho sentito che il suo corpo si irrigidiva, aveva smesso di leccarmi il culo e ho capito che stava per venire, all’inizio ho pensato “adesso questo viene e ciao ciao inculata” ma poi mi sono detto: “massì, qualcosa dopo ci inventeremo, adesso è troppo divertente così per fermarmi e rovinare tutto” quindi continuai a spompinarlo facendolo venire nella mia bocca, ingoiai tutto e me lo tenni in bocca fino a che non ritornò moscio, lui mi diede un paio di sculacciate come quelle che mi aveva dato la mattina in spiaggia dopo essermi venuto nel culo, io mi tolsi da sopra e mi sdraiai di fianco a lui.
Passammo cinque minuti in silenzio poi lui commentò l’audio del film porno che avevamo lasciato acceso nella TV in sala, mi disse: “senti come la sta inculando” e io: “piuttosto senti cosa sta passando quella poveretta”, ci facemmo due sane risate poi mi disse: “mettiti com’eri messo stamattina che ti voglio ricambiare il favore che mi hai appena fatto”.
Obbedii e lui si mise dietro di me, mi appoggiò una mano sulla schiena e con l’altra spinse due dita dentro il mio ano, ci frugò dentro per un po’ poi iniziò a stimolarmi la prostata, mi massaggiò per qualche minuto poi di colpo, come succede quando si viene in quella maniera, iniziai a godere di un lungo ed intenso orgasmo, il mio cazzo gocciolava sperma sulle lenzuola e io mi contorcevo e mugolavo come una puttana in calore.
Finito l’orgasmo mi lasciai cadere su un fianco, lui mi guardava soddisfatto e mi chiedeva con fare scherzoso: “che ti è successo?”. Io rispondevo: “lasciami qualche secondo per riprendermi”.
Gli chiesi se potevo farmi una doccia e lui mi propose di farla assieme, entrammo nel box, si stava stretti ed era impossibile non toccarsi, io fingendo di farlo ingenuamente mi misi di spalle a lui per lavarmi, lui iniziò ad insaponarmi il culo poi mi spinse con forza contro le piastrelle e mi infilò dentro il cazzo senza troppi complimenti.
Mi inculò per una decina di minuti poi mi venne dentro, si lo so che bisognerebbe fare sesso sicuro e bla bla bla, di solito ci sto molto attento, ma tanto ormai lui mi aveva preso senza niente in spiaggia la mattina prima, e poi c’era qualcosa in lui che mi diceva che potevo fidarmi e a distanza di tempo, fortunatamente, scoprii che non mi ero sbagliato nonostante la mia incoscienza del momento.
Usciti dalla doccia ci rivestimmo, in verità io avevo il culo pieno del suo sperma ma non mi sentivo abbastanza in confidenza ne per lasciarlo cadere dentro la doccia subito dopo, ne per chiedergli di usare il bagno perché avrebbe capito cosa andavo a scaricare, inoltre so che il mio culo fa parecchio rumore quando scarico quella roba, il che mi avrebbe fatto sentire in imbarazzo.
Tenendo strette le chiappe e il buco come una verginella lo salutai e lo ringraziai per la serata, andai a casa e corsi subito in bagno per scaricare quel clistere di sperma che ormai non riuscivo più a trattenere da tanta che era, mi chiedevo dove l’avesse trovata visto che mi aveva riempito la bocca poco prima, ma avevo notato che aveva due testicoli enormi e adesso capivo quale vantaggio portassero.
Mentre ero ancora seduto sul wc di casa intento a pulirmi prima di fare un’altra doccia mi arrivò un sms sul cellulare da lui: “ti aspetto domattina in spiaggia o ci vediamo domani sera?”.
grammaticalmente pessimo........
Ciao Ruben, sei un mito! Hai un modo di scrivere che mi fa eccitare! La penso esattamente come te. Se…
Ti ringrazio, sono felice che ti piacciano. Vedremo cosa penserai dei prossimi episodi, quando si chiuderà anche la sottotrama di…
Davvero molto bello. Piacevole come gli altri e decisamente pregno di sentimenti espressi senza risultare melensi o ripetitivi. D'impatto leggiadro,…
Come ti ho detto, in pochi e poche sanno sa scrivere in maniera così eccitante sia dare un senso ad…