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Quel massaggio biricchino

By 10 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Finalmente ero arrivato, dopo dieci ore di viaggio, ero finalmente tornato a casa, avevo voglia di una doccia, di distendermi e di dormire. Appena entrato in casa, squilla il cellulare:

– ciao Gio, come va?

– Bene marta, dimmi.

– Ho bisogno di te sono rimasta bloccata con la schiena, solo tu puoi sbloccarmi!

– Ok sono un po’ stanco ma fra trenta minuti arrivo da te, ciao a dopo.

Marta &egrave una carissima amica non mi va di lasciarla bloccata, quindi faccio una doccia veloce mi preparo e non ostante la stanchezza vado di corsa da lei.

Appena arrivato suono e viene ad aprirmi la sorella di marta una signora piacente, che era corsa in aiuto della sorella, che faticava a muoversi.

– Ciao io sono Rita, accomadati marta e&egrave di la che ti aspetta.

Marta vive da sola con la figlia Anna, che normalmente nei week end va via con gli amici, quindi era rimasta in casa da sola, per questo Rita aveva lasciato, suo marito e suo figlio ed era corsa dalla sorella per aiutarla in quel doloroso frangente.

Appena vedo Marta mi rendo conto che tutto sommato con un buon massaggio e qualche unguento riesco a rimetterla in sesto in poco tempo, quindi preparo l’occorrente ed inizio con le mie manipolazioni. Non &egrave la prima volta che Marta si blocca, subì un trauma a seguito di un incidente stradale e da allora solo con sedute di massaggio e ginnastica riesce ad evitare dolori e blocchi, ma se sotto sforzo alle volte capita le si blocchi nella zona lombare, già altre volte nel breve tempo di un massaggio. Anche stavolta riuscii nel breve corso di una mezz’ora ad ottenere il risultato sperato, quindi inizia a eseguire un massaggio con unguenti per far si che il dolore venisse tenuto sotto controllo.

Vidi Rita allora avvicinarsi a me ed alla sorella ed osservare le mie mani che si muovevano dolcemente sulla schiena di Marta, procurandole sensazioni piacevoli che il suo volto ed i suoi sospiri esprimevano profondamente.

Fu allora che Marta mi chiese se avevo voglia di farle un massaggio completo usando gli olii essenziali, visto che già mi trovavo li, senza dover ritornare poi un altro giorno, avrei potuto cenare da lei così Rita avrebbe preparato la cena prima di tornare a casa. Accettai anche perché onestamente avevo fame. Così feci riposare un po’ Marta, mentre Rita cucinava, e prima di mangiare mi preparai per eseguire il massaggio alla Marta prima di cenare.

Accesi un incenso mi preparai con cura ed inizia a massaggiare Marta partendo dalla schiena, scesi dolcemente carezzando con gli olii la sua pelle, mi soffermai sulla zona lombare, così da eliminare definitivamente il dolore poi scesi sulle gambe, risalii sui fianchi fu allora che sentii i sospiri di Marta aumentare. Non avevo mai pensato a Marta in questo senso per me lei era una grande amica, nulla di più, eppure sentirla gemere e sospirare mi provocava una strana eccitazione. Certo &egrave che le mie mani dovevano provocare in lei sensazioni, certamente, molto piacevoli, visti i sospiri che sembravano quasi mugolii di piacere. Marta quarant’anni portati molto bene, minuta ma ben tornita, un seno piacevolmente rotondo ed ancora molto sodo, un sedere ben sodo, due gambe affusolate, un viso molto dolce, da tempo sola con la figlia e senza storie tranne qualche breve parentesi sempre non molto durature, insomma una donna piacevole sia fisicamente che di carattere. Certamente mi piaceva ma non avrei mai pensato di poter andare con lei al di là dell’amicizia, neppure pensavo di far sesso, anche per non rovinare un rapporto che mi piace molto.

Inoltre in casa c’era anche Rita, sua sorella, quindi credevo nulla di più potesse accadere, i fatti certamente stavano per smentirmi.

I sospiri di Marta aumentavano ad ogni tocco delle mie mani, che salivano sui sui fianchi massaggiandola con dolcezza e vigore, quando, arrivai all’altezza dei seni mi soffermai, massaggiando con decisione i lati degli stessi, alloro un mugolio le sfuggi più forte degli altri, non capivo cosa stesse accadendo ma quel massaggio iniziava a piacermi al di là di ciò che avrebbe dovuto, considerata la mia professionalità. Da anni faccio il fisioterapista, pratico anche massaggio cinese, mai mi sono eccitato durante un massaggio, ma la situazione, i sospiri di Marta iniziavano a coinvolgere la mia immaginazione ed i miei sensi in modo del tutto inusuale.

Inizia, dunque, a scivolare con le mani di nuovo sulla sua schiena e stavolta mi soffermai sul sedere della Marta, massaggiandolo, impastandolo con gli oli e cos’ inizia a muovere le mie mani sul suo solco di pesca. La sua pelle vellutata iniziava a mostrare evidenti i segni dei brividi che il mio massaggio le stava procurando. I sospiri si spandevano nell’aria a chiedermi di non fermarmi di andare oltre, proseguii allora a carezzare il suo solco scivolando con le mani sino a toccare i suoi rosei buchetti, allora i sospiri divennero gemiti profondi e delicati come il tocco delle mie mani.

Allora scei sulle gambe nuovamente muovendomi ora all’interno ora all’esterno delle stesse. Eseguivo il massaggio con cura non tralasciando più alcun tocco anche quelli che solitamente non utilizzo, andando sempre più vicino alla sua vulva quando risalivo con la mano all’interno delle cosce. Scendevo sino al piede che carezzavo con delicatezza per poi risalire sino alla parte alta delle cosce, proseguii così per un po’ sin quando i suoi gemiti non mi avvisarono che stava per avere un orgasmo solo grazie al mio massaggio.

Insistetti allora a massaggiare le gambe ed inizia a risalire verso l’inguine carezzandole l’interno delle gambe e delle cosce, risalii sul sedere, infilandomi nuovamente nel solco delle sue natiche, proseguii così fra le sue cosce ed il solco fra le natiche a massaggiare e carezzare, sino a quando scendendo di nuovo sulle cosce non la sentii godere gemendo di piacere, i suoi gemiti avevano intanto richiamato Rita che era entrata a vedere e si stava godendo la scena della sorella stravolta dal piacere sotto il tocco delle mie mani e del mio massaggio e vedendola godere non aveva saputo resistere alla tentazione di toccarsi mentre si avvicinava.

Continuai a massaggiare eccitato ma quasi non curante dell’orgasmo appena procurato a Marta e continuai ad eccitarla, salendo ancora sui fianchi sino ai seni che non trascurai di massaggiare ancora. Ritornato sulle gambe la feci voltare con dolcezza e presi a massaggiarla dal davanti.

Unsi le mie mani con altro olio essenziale, feci finta di non notare la sua eccitazione e, per non ferirla, il suo precedente orgasmo, feci finta di non essermi accorto di Rita che alle mie spalle osservava la scena e si toccava emettendo gemiti silenziosi ma chiaramente percettibili. Proseguii il massaggio con professionalità ma non certamente con distacco. I capezzoli eretti di Marta e la sua vulva bagnata mostravano la sua voglia di fare l’amore ma io seguitavo a massaggiare, facendo finta di nulla.

Portai le mie mani oleate sul suo seno e massaggia con decisione, i suoi gemiti crebbero, proseguii con movimenti sapienti a massaggiare seno ed addome,i suoi gemiti crebbero, il suo ventre ebbe nuovi sussulti ed un nuovo orgasmo la avvolse mentre Rita alle mie spalle gemeva sempre più forte, anche lei in preda ad un orgasmo, procuratosi con un dolce tocco della sua mano.

Inizia, quindi a scendere con le mani verso il monte di venere dove mi soffermai per pochi istanti, poi seguitai icon movimenti circolari delle mani a scendere sulle sue cosce, sulle gambe di nuovo sino ai piedi, per poi risalii. Con perseveranza senza mai mollare, così che la sua eccitazione non scemasse non ostante i due orgasmi già raggiunti. Il respiro di Marta sembrava ormai impazzito, continuava a sentirsi sull’orlo dell’orgasmo ed ad ogni tocco, sentiva una nuova avvolgente e calda sensazione impossessarsi di lei. Rita sconvolta alle mie spalle continuava a toccarsi ed a gemere di piacere, io proseguivo a massaggiare Marta, risalendo sulle gambe e sul monte di venere. Inizia pian piano a soffermarmi di più su questa zona del corpo, massaggiando anche la vulva e con essa il clitoride. Le sensazioni che provava Marta erano sempre più forti, inizia allora a risalire sul ventre sino di nuovo ai seni turgidi e sodi, mi attardai sui capezzoli, inizia dunque a farle sentire le mie mani di nuovo sul monte di venere e sulla vulva, poi all’interno delle cosce sino a quando un terzo e violento orgasmo non la scosse, il suo volto esprimeva piacere e gioia. La mia eccitazione iniziava ad essere insostenibile.

Inizia dunque a massaggiarla non più con le sole mani ma anche con il mio corpo. Nel frattempo Rita raggiunse un secondo orgasmo nel vedermi distendere con il petto sulla sorella, all’improvviso sentii le sue mani sulla mia schiena che mi carezzavano mentre io massaggiavo la sorella con il petto.

Giunsi con il mio ventre sulla vulva di Marta ed inizia a massaggiarla così sempre con movimenti circolari del busto Rita intanto aveva poggiato la sua vulva ormai nuda sulla mia schiena e ripeteva i movimenti che io eseguivo su Marta, procurandosi così piacere da sola. Fu proprio lei a raggiungere così per prima un nuovo orgasmo seguita a ruota dalla sorella.

Ormai io scoppiavo dalla voglia, quindi inizia a leccare con avidità il sesso aperto e fradicio che Marta mi offriva senza alcuna remora mentre iniziavo a carezzare anche il corpo di Rita che stava mettendosi fra me e la sorella.

Fu a quel punto che Rita iniziò a carezzare il sesso di Marta che al tocco della sorella reagì con un nuovo orgasmo. Mentre mi tirai su per togliere i miei pantaloni vidi Rita prendere il mio posto e leccare il sesso della sorella, carezzandola poi si girò e preso in bocca il mio pene inizio ad onorarlo con un pompino degno di un film porno. Si fermò, mostrando molta sapienza ed abilità prima che io potessi venire e presomi con la mano il fallo lo diresse verso l’entrata ormai fradicia di Marta che nel sentirsi penetrata raggiunse un orgasmo lunghissimo, durante il quale mi abbracciò con dolcezza sussurrandomi dolcemente: ‘Ti Amo’..’.

Proseguii a muovermi dentro di lei, sempre con molta dolcezza, non forzai mai il movimento ma godetti delle sensazioni che le pareti del suo utero donavano alla punta del mio pene, godetti così una prima volta dentro di lei mentre lei urlava il suo nuovo orgasmo. Non mi fermai neppure allora, fu Rita a staccarmi dalla sorella per prendere nuovamente in bocca il mio fallo eretto per poi portarlo stavolta alla sua vulva per raggiungere finalmente un orgasmo che non le fosse donato dalle sue mani.

Poi scivolò sotto di me e diresse la punta del mio pene nel solco delle natiche della sorella ed allargatele con delicatezza porto il suo buchino sino ad essere penetrato dalla punta del mio sesso. Marta sgrano gli occhi nel vedere che la sorella dirigeva il mio cazzo direttamente nel suo culo, ma la voglia di provare ancora piacere l’aveva ormai stravolta e non disse nulla seguendo questa nuova penetrazione. Dapprima una sensazione di dolore le dipinse il volto subito dopo però iniziò a muoversi per favorire la penetrazione e mentre io la prendevo così inizio un sessantanove fantastico con la sorella.

Rita e Marta godevano leccandosi a vicenda mentre io penetravo Marta allargandole al massimo lo sfintere. All’improvviso i movimenti di Marta si fecero più frenetici ed appena Rita raggiunse un nuovo orgasmo staccò la sua bocca dalla vulva di questa, per urlare tutto il suo piacere. Un nuovo orgasmo la travolse, fu un orgasmo lunghissimo che la lasciò anche sconvolta e spossata per cui si accasciò sul letto lasciandomi ancora insoddisfatto, fu Rita che subito corse in mio aiuto e presolo di nuovo in bocca iniziò a suggerlo con decisione. All’improvvisò si fermò e diresse il mio pene verso il suo sfintere e con un colpo solo se lo infilò tutto dentro iniziando a muoversi in modo tale che il mio pene entrasse ed uscisse a ripetizione dal suo buchetto, appena sentii che stavo per godere si impalò del tutto ed accellerò i suoi movimenti urlando in un orgasmo che sconvolse anche me mentre riempivo di sperma i suoi intestini, ci mettendo spossati sul letto accanto a Marta e riposammo per una mezz’ora. Ripresisi ci alzammo ed andammo di là in sala per consumare la cena. Non parlammo di ciò che era accaduto, non una parola, scherzammo ridemmo, ed io ero felice perché vedevo Marta contenta e sorridente senza più dolore alla schiena.

Finita la cena tornai a casa ma da allora inizia la mia storia con Marta, storia che ancora va avanti e Rita? Bhe, lei di tanto in tanto chiede un massaggio, con la presenza di Marta ma a volta anche senza Marta”ma questa &egrave un’altra storia”.

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