Guido è fuori per lavoro ed io sono distesa sul letto in questa giornata di calura incredibile ed il pensiero torna ad un’altra estate altrettanto torrida di molti anni fa.
Avevo 18 anni e quell’anno è stato importante per me sia perché sono diventata maggiorenne sia per l’esperienza che ho vissuto quell’estate.
Ricordo che i miei genitori in quel giorno di luglio volevano portarmi con loro nella nostra casa al mare, ma a me non andava proprio di passare tutta la giornata sulla spiaggia a far la parte della bambina, senza nemmeno poter guardare con ammirazione quei bei ragazzi che ci sono in spiaggia, per non incorrere nei rimproveri di mio padre, per il quale era sempre la solita bambina. Non notava o faceva finta di non notare il mio seno non grande ma ben fatto ed i miei fianchi ben torniti da vera donna, particolari molto apprezzati invece dal mio ragazzo.
Quindi quel giorno inventai ai miei genitori la scusa che non stavo troppo bene e gli dissi che volevo rimanere a casa, tanto non era niente di particolarmente preoccupante.
Una volta rimasta a casa però non mi andava di rimanere da sola tutto il giorno, di uscire non se ne parlava perché faceva troppo caldo, quindi telefonai alla mia migliore amica Sonia e le dissi se voleva venire da me, così avremmo sicuramente passato il tempo scherzando e parlando dei nostri rispettivi ragazzi.
Dopo mezz’ora Sonia venne da me ed io andai ad aprirle direttamente come ero vestita per la notte, tanto faceva caldissimo e poi io e lei ci conoscevamo da una vita ed era capitato tantissime volte di spogliarci di fronte all’altra senza problemi. Indossavo semplicemente una canottierina ed un paio di mutandine di raso blu.
Sonia indossava invece una t-shirt con tenero cagnolino disegnato che mostrava le forme dei suoi seni pieni e sodi, ovviamente senza reggiseno ed un paio di pantaloncini. Anche lei risentiva della calura notevole.
Per buona parte della mattinata parlammo dei nostri rispettivi ragazzi e del nostro rapporto non troppo soddisfacente con loro, i quali pensavo sempre e solo a tenere il conto delle volte in cui venivano e non si curavano troppo delle nostre esigenze di donne bisognose di molte più attenzioni e non tanto della scopata vera e propria.
Ad un certo punto, mentre io ero seduta sul letto e Sonia era in piedi davanti a me che stava bevendo una bibita, notai che lei stava fissando con interesse la mia scollatura. In quel mentre il telefono di casa fece uno squillo e Sonia sobbalzò rovesciando il contenuto del bicchiere sulla mia canottiera.
Il liquido fresco cadde sulla pelle surriscaldata del mio corpo e trasalii di colpo per l’intensità della sensazione. Sonia mi guardò con maggior interesse avendo notato sicuramente che i miei capezzoli si erano induriti per il freddo intenso improvviso.
Non riuscivo a capire il sul suo comportamento, mai si era comportata così, ma sul momento non vi detti peso.
Come avevo fatto tante altre volte con lei, mi tolsi la canotta bagnata per mettermene un’altra asciutta.
Fu allora che Sonia notò il livido vicino alla mia tetta destra che mi ero procurato il giorno prima sbattendo contro un mobile.
Mi si avvicinò e mi disse:
– Caspita che livido! Fai vedere ‘..
Così facendo si avvicinò ancora di più, tanto che potevo sentire il suo alito caldo sulla mia pelle e comincio a carezzare con fare leggerissimo la parte tumefatta.
Notai stranamente che il suo respiro si era fatto più rapido.
– Povera la mia dolcissima amica.- Mi disse lei accompagnando le parole con le carezze ed estendendole piano piano all’attaccatura laterale della mia tetta, che è un punto molto sensibile per noi donne.
Ad un certo punto si inginocchiò vicinissima alle mie gambe e comincio a darmi dolci bacini sul livido.
Non sapevo cosa mi succedeva, ma la temperatura nella stanza parve aumentare all’improvviso, una sensazione di calore cominciò a salirmi dal basso ventre e le mie tette ed i capezzoli si fecero ancora più duri.
Non sapevo cosa fare: da una parte avrei voluto dirle di smettere e dall’altra invece stavo provando delle sensazioni strane ma per niente spiacevoli.
Vedendo che non reagivo e che il corpo sembrava gradire le sue attenzioni, Sonia si sentì tacitamente autorizzata a continuare ed estese i suoi baci e le sue carezze ad entrambe le mie tette.
La mia amica di sempre mi leccava, mordeva con la giusta pressione e tintillava i miei capezzoli con una maestria unica che nessun ragazzo aveva mai posseduto.
Ad un certo punto mi ritrovai a premere con entrambe le mie mani la sua testa sulle mie tette.
Lei alzò un momento il viso verso di me e mi guardò con degli occhi resi languidi dalla passione del momento e dalle labbra le colava la saliva.
In quel momento ricordo che non potei fare a meno di farla sedere accanto a me e di avvicinare piano piano la mia bocca alla sua. Ero timorosa ma eccitata, posai leggermente le mie labbra sulle sue che erano caldissime e bagnate e che lei prontamente schiuse, permettendo alla sua lingua di introdursi nella mia bocca.
Una scarica si scatenò dentro di me al contatto delle nostre lingue guizzanti.
L’abbracciai ancora di più e la strinsi a me tanto che le nostre tette si toccarono e si schiacciarono le une sull’altre, mentre potevo sentire i suoi capezzoli pigiare sul mio corpo e mai avrei pensato che ciò potesse provocarmi delle sensazioni così piacevoli.
A quel punto si staccò da me e si tolse la maglietta mettendo in mostra i suoi seni che sempre avevano destato la mia ammirazione e piano piano, muovendosi come una gatta, si riavvicinò a me e tornò a tormentarmi i capezzoli con la sua bocca. Contemporaneamente sentii la sua mano insinuarsi tra le mie cosce che, quasi automaticamente, si aprirono per permetterle quell’esplorazione saffica.
Ero completamente fuori di testa e lei pure. Ad un certo punto si staccò dalla mia bocca che rimase aperta nell’attesa e lei mi fece colare la sua saliva nella mia bocca, che io bevvi avidamente apprezzandone e godendo del sapore.
In quel momento mi sentivo veramente porca.
Sonia arrivò alle mie mutandine oramai fradice.
– Cazzo anche tu sei proprio una gran maiala come me, senti come sei già sbrodolosa e caldissima! – disse lei.
– Sonia io non so come mi succede ma ho una gran voglia di godere con te e di farmi fare tutto quello che vuoi – dissi io.
Con le dita scostò abilmente gli slip e scoprì le grandi labbra della mia fichetta oramai febbricitante e ridotta ad un lago.
Il suo dito girò delicatamente più volte intorno al clitoride e si insinuò nell’apertura che non aspettava altro.
Io nel frattempo avevo preso a giocare con le sue tettone e morivo per quel contatto e più che la tormentavo con carezze e strizzate di capezzoli, più lei mugolava di piacere e mi incitava a continuare.
Le dita nella mia fica divennero due e si muovevano dentro e fuori.
A quel punto ci bloccammo e di comune accordo ci finimmo di spogliare.
Lei si inginocchiò nuovamente per terra tra le mie gambe ed iniziò a leccare con una maestria unica la mia passera aperta, usava lingua e dita. La lingua che giocava con il clitoride e le dita rovistavano dentro la mia fica oramai alla sua mercé, cercarono e trovarono un punto particolare e notando la mia reazione di godimento estremo, Sonia capì di aver raggiunto il mio punto G. Gli presi la testa la pigiai ancora di più sulla mia passera impazzita.
Con mio grande disappunto notai che aveva smesso di lavorarmi la mia vagina vogliosa e si era alzata.
Si pose su di me a gatta e abbassò il bacino offrendomi la sua fica palpitante e gocciolante.
L’imbarazzo e l’indecisione durarono in me un attimo e poi la voglia prese il sopravvento ed iniziai a ricambiare il trattamento ricevuto che la mia amichetta sembrò gradire molto, tanto che i suoi colpi di lingua sulla mia fica aumentarono di intensità.
Mai avrei immaginato che avrei gradito così tanto il sapore ed il profumo di una fica, invece ero inebriata da quel profumo muschioso così intenso, tanto che non la smettevo più di bere quel nettare.
Non contenta di ciò, oramai completamente fuori di testa, vedendo il suo buchino dell’ano che si contraeva ritmicamente, inumidii un dito negli umori della sua passera e cominciai a carezzarle il culo esternamente e poi, vedendo che lei sembrava spingersi verso il mio dito, provai a penetrarla, cosa che Sonia gradì immensamente. Io ricordo che rimasi estasiata dalla sensazione di ritrovarmi nelle viscere della mia amica e sentivo il suo culo aderire e fremere intorno al mio dito che la stantuffava dapprima lentamente e poi sempre più con decisione. Come se non bastasse volli provare a togliere il dito dal suo culo, che rimase schiuso ed invitante e mi misi il dito in bocca, leccandolo ed assaporandolo.
Sentii aumentare in me i sintomi tipici dell’orgasmo imminente e sicuramente se ne accorse anche la mia amica, che inserì 4 dita nella fica e prese a mordicchiare delicatamente il clitoride e dopo qualche istante scoppiò in me un orgasmo così intenso e prolungato da farmi urlare dal piacere. Mai avevo provato un orgasmo così sconvolgente.
Sonia si bevve tutto e non ce la fece più a resistere oltre e scaricò nella mia bocca fiumi di umori caldi, frutto del suo orgasmo.
Si tirò su e si mise accanto a me ed esauste ma felici iniziammo a baciarci a lungo, scambiandoci i sapori delle nostre fiche.
Sonia mi disse: “Sai era tanto che ti desideravo, sai quante volte mi sono masturbata pensando a te ed immaginandoci insieme? Solo che non avevo mai avuto il coraggio di fare il primo passo per paura di perdere te e la tua amicizia. Poi oggi quando ti ho visto così accaldata e tutta bagnata per la bibita non ho capito più niente ed i miei sensi hanno preso il sopravvento. Sai non pensavo che tu fossi così porca! E’ stato veramente una piacevole sorpresa!”
– Anch’io non sapevo di essere così maiala ma la cosa mi piace e tu mi fai impazzire Sonia, sei la mia amica ed ora anche amante e quindi saremo ancora più unite!!!
Dopo molto tempo e dopo esserci assopite, complice il caldo e l’intensità dei nostri orgasmi, mi svegliai ed andai in bagno a fare pipì.
Stavo orinando quando vidi entrare Sonia in bagno e mi guardò fissa negli occhi con un sorrisino molto malizioso.
– Vedo che ora hai bisogno di farti un bidet, vero cara? – Mi disse.
Mi prese per mano mi fece alzare mentre avevo ancora la mia gattina gocciolante di pipì e mi fece appoggiare con le mani al lavandino dicendo di piegare il busto in avanti.
Non sapendo cosa volesse fare, ma già eccitata per la sua iniziativa, la assecondai.
Mi fece allargare le gambe e sentii la sua linguetta guizzante che mi ripuliva la mia passera fradicia di orina. Devo ammettere che questa cosa particolarmente porca contribuì non poco a farmi perdere nuovamente la testa.
– Lecca troia lecca, puliscimi la fica, fai quello che vuoi!!! – Oramai non mi rendevo conto di quello che stavo dicendo!
Lei non aspettava altro e mentre mi leccava, con un dito iniziò a toccarmi il buchino del culo virgineo che subito si aprì per favorire la penetrazione e provai per la prima volta la sensazione di sentire qualcosa che si insinuava nelle mie viscere.
Godevo come non mai e la mia amica porca se ne accorse e, dopo essersi leccata le dita, mi ficcò due dita in culo. Provai un dolorino iniziale che subito sparì per lasciare posto ad un godimento inaspettato e più mi pompava il culo in profondità e più che la sensazione di misto dolore/piacere mi sconvolgeva e sentivo che mi stavo bagnando pure di culo, cosa che non ritenevo possibile.
A quel punto Sonia mi fece mettere dentro la vasca da bagno e si mise in piedi su di me donandomi nuovamente la sua fica grondante perché gliela leccassi.
Il suo profumo ed il suo sapore erano stupendi dopo il godimento intenso provato, mai avrei pensato che potessi diventare una ninfomane della fica della mia amica.
Ad un certo punto lei si scostò un po’ da me, rimanendo sempre dentro la vasca e si aprì le grandi labbra della passerina mostrandomi il suo interno eccitato ed arrossato e all’improvviso ne scaturì un getto di pipì che mi investì sulle tette e sulla pancia.
Quella doccia calda a sorpresa non mi dispiacque per niente e anzi me la spalmai con la mano sul mio corpo. Oramai non avevamo più limiti, eravamo schiave dei nostri sensi di ragazze vogliose. Sonia visto ciò indirizzò il suo getto sulla mia faccia ed io, pazza di godimento, aprii la bocca e tirai fuori la lingua gustando quel nuovo sapore e dono che veniva dalla mia amica.
Lei mi prese la testa e me la schiacciò sulla sua fica affinché potessi prendere i suoi ultimi schizzi direttamente nella mia bocca, mentre io mi toccavo e mi chiavavo con la mia mano, a quel punto con un mugolio soddisfatto venne così nella mia bocca e mi bevvi tutto ciò che uscì.
Dopo nemmeno un secondo venni anch’io per l’eccitazione pazzesca che tale trattamento mi aveva provocato.
Ci baciammo ancora e ci facemmo una doccia coccolandoci a vicenda.
Da allora io e Sonia siamo state insieme altre volte, ma la prima volta è ciò che rimarrà per sempre in me e tale ricordo mi porta ogni volta a masturbarmi, come sto facendo adesso, in questa giornata caldissima. E Sonia? Beh, sento salire l’ascensore, sarà forse lei?
Sempre più pazzesca..vorrei conoscervi..anche solo scrivervi..sono un bohemienne, cerco l’abbandono completo ai piaceri.. e voi.. Scrivimi a grossgiulio@yahoo.com
Grazie per i complimenti. Ma non so come consigliarti per cercarli.
Adoro i tuoi racconti! c'è ancora modo di trovarli raccolti per autore? con la nuova versione del sito non ci…
Grazie mille, sapere che il mio racconto sta piacendo mi riempie di soddisfazione! Se non vuoi aspettare i tempi di…
Ma che bello vedere la complicità, l'erotismo e l'affinità costruirsi così! Davvero ben scritto! Attendo il seguito! E ho già…