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Racconti Erotici

Un’inculata tira l’altra . seguito

By 16 Agosto 2024No Comments

Lavata sono tornata in camera Franco era in piedi gli ho messe le mani attorno al collo abbracciandolo e baciandolo, non so mi sentivo più sua, dandomi due pacche nelle chiappe:
– Culona.
Aprendole:
– Sei una bella culona.
– Ti è piaciuto scoparmi li.
– Molto.
Mi sono inginocchiata nel tappeto prendendo a succhiare il cazzo, prima la cappella poi tutto in bocca, non vi è voluto molto perchè tornasse bello duro, Franco ha voluto che mi mettessi accovacciata sulla sponda del letto, ho girata la testa vedendo che stava indirizzando l’uccello al buco:
– Che troia sono diventata, faccio i pompini mi faccio inculare, sono una bella maiala.
Abboccata la cappella è scivolato dentro me iniziando ad incularmi:
– Piano così.
In quella posizione sentivo quando era lungo il suo uccello portava la cappella al buco rispingendo tutto dentro:
– Che troia amore.
Con le mani ha provato ad allargarmi:
– Amore mi fai male non tirare.
Mi ha presi i seni in mano ho girata la testa sorridendogli con la bocca è venuto ha cercare la mia, mentre eravamo attaccati o iniziato a sculettare:
– Ti piace amore.
– Si Mirella.
– Che troia.
Ha preso e è uscito, mi sono girata, aveva il cazzo duro pieno di crema:
– Mettiti inginocchiata nel letto con il culo in aria.
Ho fatto come mi ha detto, mi è venuto sopra entrandomi nuovamente in culo:
– Ha come sono impalata.
Nella parete vedevo l’ombra io con il culo in aria con lui che m’inculava, portava la cappella quasi ad uscire per poi rispingere tutto dentro. Una volta ho letto quanti centimetri entrano in culo quando si viene inculate, io sicuramente il doppio. Ha continuato a pomparmi ancora scaricandomi il seme dentro uscendo fuori:
– Che buchetto rosso vedo.
– Sei stao tu.
Ci siamo messi a letto limonando, con fare scherzoso e ruffiano:
– Avevi detto che se ti davo il culo mi fossi fatta inculare mi avresti sposata.
– E’ quello che faremo la prossima estate, una come te bella in tutto ora poi con unculo così certo che la voglio sposare.
Ho dato lui un bacio con la bocca sono scesa giù all’uccello prendendo leccarlo e succhiarlo tornato duro l’ho cosparso di cema dopo di che mi sono girata culo in aria allargando le gambe quindi anche il culo, Franco ha accettato l’invito venutomi dietro dopo avere abboccata la cappella è nuovamente entrato:
– Mirella questo è il tuo regalo di nozze.
– Si amore.
Mi ha presa la testa cercandomi la bocca, certo ero attaccata a lui con la lingua e con il culo, mi stava inculando sentivo lo sbattere del ventre sule chiappe:
– Piano amore, piano.
– Faccio male?
– No ma fai piano, oddio come mi piace.
– Mirè hai un culo è bello esserci dentro.
– Sento amore.
Si è alzato sui piedi e le mani prendendo a scorrermi in culo, si è fermato al che ho iniziato io a muovere su e giù il culo, a preso a spingere piantando si su e venendo nuovamente.
E’ restato ancora a pomparmi un poco, quando la cappella è uscita dal buco siè sentito un piccolo schiocco, mi ha dato un bacio nelle chiappe prendendo ad accarezzarmi cosce e culo:
– A Mirella che culo hai.
Contnuando ad accarezzami:
– Non mi allargare il sedere amore non mi allargare.
L’ha fatto e ho ributtato fuori il seme che avevo dentro delle due inculate.
Ci siamo assopiti un rumore mi ha svegliata stavo con la testa appoggiata nel suo seno, ho preso a ripensare ero contenta di quello che mi aveva fatto e mi ero fatta fare, con la mano sono scesa ad accarezzare il cazzo, era bello, anche Franco si è svegliato accendendo l’abaju, ho contnuato a smanettarlo si è indurito, certoche l’ha lungo sembrava un’obelisco in una piazza, ci siamo sorrisi scambiandoci un bacio, ho continuato a menarlo, è diventato duro duro, mi ha tirata nuovamente a se:
– Mirella dai girati.
Ha preso a cospargersi la crema, cercato il buco a data una spinta, mi sono sentita allargare:
– Haia, amore mi fai male.
Si è fermato un poco.
– Mi hai fatto male.
– Esco.
– No ma mi hai fatto male.
– E’ tutto dentro.
– Si, mi ha fatto male.
– Ora t’inculo.
– Fai piano amore.
Ha iniziato a limarmi, comunque ero partita e mi sarei fatta fare qualunque cosa, un memento ha preso e è uscito:
– Sono troppo teso, aspettiamo un poco,
Ho girata la testa, veramente aveva il cazzo proprio duro.
Ha peso ad accarezzarmi cercando la mia bocca, dopo poco.
– Rimettiti girata.
– Si amore però fai piano.
Questa volta mi è entrato dentro delicatamente prendendo a incularmi.
– Faccio male?
– No amore così mi piace.
Pensare che fino a poche ore prima vevo il culo vergine.
SEGUE se volete
MIRELLA

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