Skip to main content
Erotici RaccontiRacconti di DominazioneRacconti EroticiRacconti Erotici Etero

Come una pandemia globale può cambiare la vita

By 14 Luglio 2020No Comments

Sono un ragazzo abbastanza normale, anche se sono oggettivamente alto. Corporatura media, forse qualche kilo di troppo. Moro e occhi nocciola. Ma la mia ragazza…beh è una gran bella donna. 160, magra, mora, occhi verdi, seno piccolo e sodo, per non parlare del culo…

Abbiamo una relazione “normale”, da ormai qualche anno. Cioè, sì ok, qualche sculacciata durante il sesso, ma niente di più.

Fino a quando lo scoppio di una pandemia globale ci ha costretti in quarantena a scopo precauzionale. Ormai siamo in casa da settimane…e così la nostra vita di coppia è cambiata totalmente.

Ma andiamo con ordine…abituarsi alla nuova routine non è stato semplice, costretti a convivere 24 ore su 24 in uno spazio limitato. Non fraintendetemi la amo, ma è difficile ritagliarsi i propri spazi in questa situazione. In ogni caso dopo i primi giorni ci stavamo adattando.

Dovete sapere che ho sempre avuto un animo dominante mentre Diana, la mia ragazza, ad un occhio poco attento poteva sembrare forte, determinata e serena.

Vivendo con lei invece il suo conflitto interiore era palese. Un carattere sottomesso e il bisogno di cedere il controllo lottavano per uscire, mentre il lato razionale cercava di reprimerlo e tenerlo in scacco. Oltre a destabilizzarla questo conflitto la sfiancava.

Quindi una sera, in cui stavamo guardando un film, ho voluto calcare la mano, curioso di vedere la sua reazione.

Le chiesi di prendermi un bicchiere di acqua, ma finse di non sentire. Chiesi di nuovo e, per infastidirla un po’, le pizzicai la vita. So che lo odia, ma d’altronde lo scopo era proprio quello, abbinare ad una richiesta non ascoltata del disagio.

Dopo qualche rimostranza alla fine cedette. Tornò con la bottiglia in mano e fece per porgermela.

Io, invece, avevo altro in mente…volevo vedere fino dove si sarebbe spinta per servirmi.

Fui abbastanza perentorio: accennai un no con la testa e aggiunsi “da brava inginocchiati e servimi tu!”

“Ehi…ma cosa stai dicendo? Sei impazzito? dai prendi l’acqua e non rompere.”, fu quello il momento esatto in cui tutto cambiò. Fulminata con lo sguardo. Capì immediatamente!

Si inginocchiò e mi porse l’acqua come le avevo chiesto e per di più a sguardo basso.

Dopo aver bevuto le restituii il bicchiere e tornai al film senza considerarla più.

Diana rimase lì, immobile, con il bicchiere in mano. Esterrefatta, sconvolta e destabilizzata da quanto appena successo.

La ignorai per diversi minuti. Quando fui soddisfatto e senza nemmeno mettere in pausa il film, le feci cenno di tornare sul divano.

Vedendo il cenno quasi si mise a scodinzolare, come un cagnolino in festa. Si sdraiò accanto a me appoggiando la testa sul petto e sussurrò “Grazie amore”.

Finito il film e andammo a letto, non le chiesi altro, non volevo sovraccaricarla. Lei evidentemente era ancora sbigottita.

Al mio risveglio non era accanto a me. Vado subito a cercarla preoccupato che quanto accaduto la sera precedente l’abbia sconvolta troppo.

Passando dalla cucina mi accorgo subito che il tavolo è apparecchiato e per di più c’erano tutti i miei piatti preferiti. La cercai con lo sguardo, non la trovai subito, ma lei è lì. A terra. In ginocchio. Sguardo basso, Nuda.

La guardai, la scrutai, ma non si mosse. Come se non si fosse accorta della mia presenza. La fissai per alcuni interminabili secondi alla fine le sollevai la testa e chiesi semplicemente “Perché?”

Con la voce rotta dall’emozione riuscì a dire poche parole, ma inequivocabili: “Qu…quello che è successo ieri sera mi ha sconvolto. È…è tutta notte che ci penso e ripenso, alla fine ho capito che è questo ciò che voglio, è questo ciò che desidero, ciò di cui ho bisogno. V…vo…voglio essere tua completamente, so…sono tua! Fai di me ciò che vuoi amore.”

Spiazzato da questo atteggiamento ci misi un attimo ad elaborare. Mi misi a mangiare.

Fatta colazione presi la mia decisione…su un piatto pulito trasferii qualche avanzo e lo appoggiai per terra. “Purtroppo, non abbiamo un contenitore più adatto. Per ora devo accontentarmi di farti usare un piatto, ma appena possibile compreremo una bella ciotola.”

Per critiche o commenti iosevero24@gmail.com

Leave a Reply