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Culo ricattato (seconda parte)

By 9 Agosto 20214 Comments

Dunque a questo eravamo arrivati? Puttana. Questo ero diventata? Eppure ero li’ contro la mia volonta’… Subito sentii uno schiaffo forte sulla natica, e mio malgrado mi avviai verso la grande porta di legno di fronte a me. Prima che la porta fosse spalancata, notai che il tipo che mi aveva ordinato di indossare il collare ora passava il guinzaglio ad un bel maschio atorso nudo. Mi girai per guardarlo meglio: indossava un paio di pantaloni in pelle nera, aperti sul davanti… Nel senso che vedevo il suo grosso uccello penzolare fuori dai pnatloni, con le palle depilate. Era di notevoli dimensioni, ma non eccitato. Il suo viso appariva serio, forse triste, melancolinio. Rassegnato, ecco. Reggeva il mio guinzaglio senza tanto entusiasmo, come se si appressasse ad una routine nota, contro la propria volonta’. Colsi comunque il suo sguardo posarsi sul mio bel culo, e in qualche modo mi rallegro’.

La porta finalmente si pari’, e di fronte a noi si manifesto’ un gigantesco salone da pranzo, con molti tavolini tutti pieni di commensali rumorosi. Sembrava la sala di un ristorante, ma ovviamente si trattava di festa privata. Attorno ai tavoli si aggiravano lentamnete varie coppie come la nostra: un uomo giovane, con bel fisico, uccello di fuori, che regge un guinzaglio attaccato al collare di una giovane fanciulla decisamente in abiti sexy. Tutte le ragazze erano a seno coperto o con il culo ben in mostra, tutte molto belle e in varie misure imbarazzate. I commensali erano vestiti elegantemente, signori e signore di una certa eta’, chi grassoccio, chi pelato, tinto, ingioiellato, e no.  Chiaccheravano tra se’, mangiavano lentamente, bevevano da calici sempre pieni. E alle volte degnavano lo sguardo su un piao di tette, su un bel culo sodo, su un cazzone.

Fu il nostro turno di muoverci. Il maschio dietro di me, mi diede una piccola pacca sul culo, come a indirizzare la vacca che ero diventata. Ci muovemme verso i tavoli, attirando i primi sguardi. Con la coda dell’occhio, vidi un signore ad un tavolo vicino allungare con tranquillita’ la mano e porla sul culo di una ragazza giovanissima che stava passando accanto al suo tavolo: il maschio dietro di lei le tiro’ istantaneamente il guinzaglio, costringendola a fermarsi, e il signore al tavolo continuo’ ad accarezzarle lentamente ma con morbosa insistenza il suo bel culo. Vidi che lei si abbasso’ piano, inarcandosi in avanti per porgere meglio il proprio sesso al signore, che subito la infilzo’ con un paio di dita.

Noi continuammo la nostra camminata. Mi sentivo carne da macello, un culo in vendita. E la cosa cominciava ad eccitarmi. Mi girai un poco, evidi che l’uccellone del mio mascio era sembre bello moscio. Evidentemente era abituato a tutto questo, e non gli faceva piu’ effetto. Passammo accanto ad un tavolo con tre signori grassocci, sulla sessantina. Uno si gior’ appena e vidi il suo sguardo posarsi brevemente sulle mie tette. Poi lo vidi guardare dietro di me. Volevo continuare a camminare, ma dopo pochi passi sentii che il maschio che mi teneva al guinzaglio si era fermato all’improvviso. Non sentendeno io alcuna mano sul mio corpo (cio’ che a quel punto mi apsettavo, e forse cominciavo a desiderare), mi girai incuriosita. E vidi la mano di uno dei vecchi al tavolo che stava accarezzando piano l’uccello del mio maschio… Lo vidi muovere la sua mano su e giu’ mentre quello diventava un poco piu’ eretto. Lo accarezzava, non lo segava propriamente, ma la scena eccitava anche me.

Dopo poco che li guardavo, sentii una nuova sculacciata sul culo. Era uno degli altri signori al tavolo e lo guardai con aria lasciva, perche’ ero ormai eccitata. Lui mi sculaccio’ ancora e vidi la sua bocca muoversi piano: “prendimelo in bocca”

[…]

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Mara

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