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La mia doppia vita (istinto crossdresser)

By 19 Gennaio 20212 Comments

Erano passati alcuni giorni da quando mi ero completamente concesso a Marco e un misto di sazietà sessuale e di vergogna mi aveva colpito, più volte mi ero negato a nuovi incontri e di nuovo sentivo il bisogno di interrompere quella storia. In più il sedere mi aveva fatto male almeno per  tre o quattro giorni e non volevo ripetere quell’esperienza. Certo ancora avevo voglia di cazzo ma forse non a quel livello, magari fare un pompino ogni tanto mi poteva bastare.. O forse no. Non mi andava di cercare un altro bel cazzo, ne avevo trovato uno bello e grosso, e non potevo nemmeno rischiare lo sputtanamento visto che la riservatezza fino a oggi aveva reso bene.

Un pomeriggio ero a far compere in uno store cinese e l’occhio mi scappò verso il reparto di biancheria femminile, non c’era nessuno all’interno e mi avvicinai a un completi di pizzo nero, costava pochi euro e qualcosa s’insinuò nella mia mente, non ci pensai troppo, presi la taglia più grande e lo comprai. Il completo restò nel baule dell’auto poi quando fui sicuro di non essere visto lo indossai davanti allo specchio della camera: vedere il mio uccello in erezione dentro quelle mutande mi piaceva da morire mentre il reggiseno era ridicolo con i peli del mio petto e l’assenza di seno e me lo tolsi, però scostai le mutandine di lato e mi masturbai furiosamente. Prima di venire presi il telefono e mandai un messaggio “Ciao, voglio il tuo cazzo, ti prego vienimi in bocca, sono il tuo frocetto”. Lui rispose dopo qualche minuto e mi invitò a raggiungerlo la sera nel parcheggio della palestra dove  mi avrebbe dedicato il giusto tempo per un pompino.

Arrivai al parcheggio scesi dalla mia auto e salii sulla sua, si mise a cercare un luogo abbastanza tranquillo mentre io gli massaggiavo il cazzo sopra i pantaloni e appena fermata la macchina mi fiondai con la bocca sul suo cazzo già duro. Non mi toccava, non mi accarezzava mi rivolgeva la parola solo per chiamarmi “puttanella succhia cazzi”, “troietta” e per accusarmi di aver trovato un altro cazzo “un frocetto col cazzo piccolo come il tuo non può essere rimasto così a lungo senza un bel cazzone da succhiare! Ammettilo, troia, quanti cazzi hai succhiato in queste settimane?! “. “Nessuno, lo giuro” risposi “non voglio altri cazzi voglio solo il tuo” e me lo infilai tutto in gola portandomi alle lascime. Lui venne dopo poco e ingoiai vorace il suo seme poi lo guardai in viso e gli dissi che avevo una sorpresa solo per lui: mi scostai su lsedile e mi slacciai i pantaloni facendogli vedere le mutande femminili che stavo indossando. Lui ne fu stupito e deliziato, prima me le tirò faendomi sentire il pizzo nella piega del sedere e accarezzandomi il mio cazzetto ormai durissimo e poi cominciò ad accarezzarmi il perineo come fosse una fighetta bagnata spingendosi spesso verso l’ano: “ti masturbo come farei con una troietta, magari con tua moglie” era la prima volta che parlava di mia moglie.. e la cosa mi eccitò anche… “e ti faccio venire”. Io presi in mano il mio cazzetto e venni con due colpi sporcandomi la pancia. “Sei proprio un frocetto” mi disse e mi baciò dolcemente penetrandomi la bocca con la lingua. Mi riportò veloce all’auto e schizzò via promettendomi che la prossima volta avrebbe fatto lui una sorpresa a me.

Tornai a casa, mi tolsi l’intimo e lo nascosi nell’armadio, feci una doccia e la sera tardi feci l’amore con mia moglie con il tarlo di farla scopare dal mio amante e venni dentro di lei.

Chissà che sorpresa mi farà… In quor mio speravo che mi avrebbe fatto succhiare il cazzo del suo amico come l’altra volta o anche quelche cosa di più perverso… Ormai non mi davo limiti

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