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Racconti di Dominazione

Le perversioni di Ashely

By 22 Aprile 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

Erano chiacchiere da chat.
Per chi non conoscesse questo mondo la chat &egrave un luogo dove si possono fare confessioni che non si farebbero nemmeno ai migliori amici. Non vediamo con chi stiamo parlando e nella maggior parte dei casi nemmeno mai lo incontreremo.
Ashley aveva ‘incontrato’ in questo mondo Dago, e aveva scoperto che era facile chiacchierare con lui. Ridendo e scherzando avevano iniziato a parlare di sesso, dei loro gusti, dei loro sogni, dei loro desideri. In questo modo lei aveva confessato che c’era una cosa che la incuriosiva particolarmente in questo momento: ‘Mi piacerebbe scoprire cosa si prova ad essere la schiava di piacere di un uomo ‘ mi piacerebbe incontrare un uomo che mi usa per soddisfare qualunque suo piacere, senza limiti di pudore’
Per un po’ c’era stato il silenzio dall’altra parte del video. Poi era una comparsa una scritta.
‘Se vuoi posso soddisfare io questa tua curiosità’
Ashley serto non si era aspettata questa proposta, ma in quel momento era veramente incuriosita da quel pensiero, e si era anche aggiunta la curiosità di conoscere Dago e sapere fino a che punto si sarebbe spinto.
Ci aveva pensato solo pochi istanti e poi aveva accettato.
‘Riceverai una mia mail ‘ le aveva scritto ‘ leggila con attenzione e poi fammi sapere.’ Poi aveva chiuso la chat. Ashley era rimasta scioccata dal comportamento di Dago, normalmente lo avrebbe cancellato dalla sua lista di amicizie, ma la curiosità aveva roso la sua sicurezza.
Era rimasta in chat a ridere e scherzare cercando di non pensare alla proposta di Dago, ma controllando ansiosamente la posta ogni 5 minuti, senza mai trovare la sua mail.
Passata la mezzanotte si era arresa ed era andata a letto. Non era stato semplice prendere sonno perché al buio la sua parte razionale aveva iniziato a instillarle il dubbio di avere fatto una cazzata.
Dago poteva essere uno squilibrato, un pazzo, ucciderla, torturarla ‘ No non poteva essere cosi,ne era certa. Qualcosa, forse la sua parte irrazionale, le diceva che non era cosi. Nonostante questo il sonno era stato agitato e pieno di sogni eccitanti e angoscianti, prevalentemente eccitanti.
Al risveglio i capezzoli erano ancora turgidi per l’effetto dell’ultimo sogno e quando aveva lasciato scivolare la mano tra le cosce, sentendosi umida non aveva resistito al piacere di masturbarsi. Iniziare la giornata con un orgasmo era una delle cose più piacevoli della vita. Rapida si era sfilata la maglietta con cui dormiva. Le sue dita esperte avevano iniziato a stuzzicare il clitoride mentre con la lingua cercava i capezzoli per leccarseli. Il ricordo vago dei sogni la faceva sentire più carica del solito, allora era ricorsa a quello che nascondeva nel cassetto del comodino: un vibratore.
Aveva chiuso gli occhi lasciando che la sua fantasia trasformasse quel freddo pezzo di plastica nell’uomo del suo sogno concedendosi in ogni sua apertura. L’orgasmo l’aveva travolta violentemente. Il suo corpo sembrava in preda ad una crisi epilettica. Era rimasta qualche minuto a riprendere fiato, poi la radiosveglia le aveva ricordato che stava facendo tardi. Andando in bagno per farsi un doccia rigenerante era passata davanti al pc e senza nemmeno accorgersi lo aveva acceso.
La doccia aveva avuto lo sperato effetto rigenerante. Si era vestita rapidamente e stava bevendo il solito caff&egrave quando si ricordo del computer acceso. Dopo pochi minuti stava scaricando la posta. Questa volta le sue attese non erano state disilluse. C’era la mail di Dago.
‘Ciao Ashley, so che aspettavi impazientemente la mia email ma ‘ anche questo fa parte delle regole del gioco. Decido io quando e come. La mia proposta &egrave molto semplice. Una sera da schiava non ti permetterebbe di assaggiare fino in fondo questa esperienza. Quello che vorrei &egrave che tu accettassi di essere mia per un intero week end. Nelle mie fantasie non sono previsti giochi violenti. Non sono un estimatore del bondage.
Ma esigo che dal venerdi sera alla domenica notte tu sia solo ed esclusivamente mia. Per 48 ore il tuo unico pensiero deve essere soddisfare i miei desideri, appagare il mio piacere e ubbidire alle
mie richieste. Sei tu che devi dirmi se sei disponibile ad accettare queste condizioni.
Se la tua risposta sarà un si, io allora ti faro sapere come e dove.
Buona giornata
Dago’

48 ore da schiava dei suoi desideri. Nelle sue fantasie si era sempre fermata ad una nottata. In fin dei conti 48 ore non doveva essere molto di più. Certo la tranquillizzava ulteriormente il fatto che lui le confermava che non ci sarebbe stato nulla di violento. Era comunque il caso di pensarci sopra un momento.
Spense il computer, trangugiò il suo caff&egrave e uscì di casa per andare in ufficio.
Per strada naturalmente non era riuscita a pensare ad altro che a cosa poteva succederle in 48 ore. La curiosità era cresciuta oltre modo. Sicuramente se lui le aveva chiesto un tempo del genere doveva averne di fantasie da soddisfare. Cosi mentre il suo cervello cercava di immaginare le fantasie di Dago, il suo corpo tornava ad eccitarsi. I capezzoli erano indolenziti e sentiva le mutandine terribilmente bagnate. Senti crescere nuovamente il desiderio di darsi piacere.
Entro in ufficio quasi furiosa, dirigendosi immediatamente alla sua postazione. Il computer era gia acceso. Digito rabbiosamente sui tasti i codici di accesso alla propria casella di posta e rispose
alla maildi Dago.

‘Accetto! Spero sia il prima possibile. Non resisto al pensiero.
Ash’

Era stato difficile concentrarsi sul lavoro, ma i colleghi avevano pensato bene di aiutarla scaricandogli una montagna di pratiche sulla scrivania. Solo arrivata alla pausa pranzo era riuscita a controllare nuovamente la propria casella. Dago nuovamente giocava con i suoi nervi. Niente. Rabbiosamente penso di legarlo e di torturarlo a modo suo per fargliela pagare. La sola immagine di lui nudo, legato sul letto e di lei che con la bocca giocava sul suo corpo, stuzzicando particolarmente il suo sesso la mandò nuovamente in orbita. Questa volta non fu in grado di resistere.
Cercando di fare l’indifferente corse verso il bagno e si chiuse dentro. Si sfilo rapida le mutandine e appoggiata al muro iniziò a massaggiarsi con foga il clitoride mentre si succhiava le dita immaginando di spompinarlo come piaceva a lei. Ma più la sua fantasia correva, più le sue dita non erano sufficienti. Si guardò in giro alla ricerca disperata di qualcosa che la potesse aiutare, ma non trovò nulla. Per fortuna aveva portato con se la borsetta. La rovesciò alla disperata ricerca di qualcosa mentre si appuntava in un angolo della memoria di tenersi in borsetta un vibratore. Il suo sguardo fu attirato dal tubo del piccolo deodorante che teneva in borsetta. Meglio di niente. Lo raccolse con furia e sedendosi sul water diede sfogo a tutta la sua passione.
La cosa più difficile fu trattenere le urla di piacere.

Dopo una veloce rinfrescata per cercare di mascherare quanto era successo torno alla sua scrivania. Il suo sguardo non pot&egrave evitare di guardare sul programma della posta. SI, c’era.
‘Ciao Ashley, mia piccola schiava. Non sono cosi bastardo da tenerti troppo sulla corda, anche perché pure io desidero dare sfogo alle mie fantasie.
Avvisa tutti che fino a lunedì mattina non sarai reperibile. Quando esci dall’ufficio venerdì sera devi andare a questo indirizzo: Via dei Mille 43
E’ una piccola villetta. Tra i fiori del vaso alla destra dell’ingresso troverai un mazzo di chiavi. Usalo per entrare.
Dentro casa troverai il resto delle istruzioni.
Fino a venerdì non ci sentiremo più
Ciao
Dago’

Era solo mercoledì. Non sapeva come resistere fino a venerdì. Di una cosa era certa. Finalmente si sarebbe tolta quella curiosità. Chissà se poi Dago l’avrebbe aiutata a togliersene altre? La sua mente correva a venerdì sera. Come doveva prepararsi ? come doveva vestirsi ? cosa doveva portare ?
Portare a termine la giornata fu un compito arduo.
Il mercoledì e il giovedì sera li passo a prepararsi minuziosamente. Un lungo bagno caldo e una accurata depilazione. Un ritocco alla passerina che adorava avere con una riga di peli ben curati che coprivano le labbra. Unguenti e creme varie per avere una pelle liscia e morbida. Scelse con cura i vestiti con cui si sentiva più a proprio agio e preparò una piccola borsa con qualche cambio scegliendo con particolare cura la biancheria intima.
Il venerdì pomeriggio lo passo guardando ogni 5 minuti l’orologio, cercando di spingere con la forza del pensiero le lancette a segnare il prima possibile le 18.
Le indicazioni che le aveva dato Dago per raggiungere la casa erano precise.
Era una semplice e graziosa villetta nell’hinterland della città, circondata da un piccolo giardino che la rendeva tranquilla e lontana da sguardi indiscreti.
Le chiavi erano nascoste nel vaso. Aprì il cancello e con un miscuglio di emozioni che le rimescolavano lo stomaco percorse il sentiero fino alla porta di ingresso. Rapida, senza guardarsi alle spalle per vedere se qualcuno l’aveva vista entrare si richiuse la porta alle spalle. Il cuore le batteva forte.
Il gioco la intrigava ma non aveva la più pallida idea di cosa lui aveva per la testa.
Era una sensazione nuova e strana per lei abituata a sentirsi forte e sicura del fascino e dell’effetto che il suo corpo facevano sugli uomini. Ma quella nuova situazione la spiazzava.
Aprì lentamente la porta non sapendo cosa aspettarsi. La grande stanza che le si presentava davanti era illuminata solo da una fievole luce e vi si intravedeva solo un grande oggetto che ne occupava il centro.
‘Entra e chiudi la porta!’
Una voce calda e autoritaria la investì facendola rabbrividire e ubbidire.
‘Vieni avanti, segui la mia voce e lascia che possa ammirare la mia mercanzia.’
Mentre avanzava insicura sui tacchi, nella stanza la luce aumentava progressivamente lasciando in ombra solo una zona dove si intravedeva la figura di una persona.
Adesso il grande oggetto che occupava la stanza non era più un mistero: era un grande letto.
Ashley era veramente in imbarazzo non sapendo proprio cosa fare. Aveva ancora addosso il lungo impermeabile che aveva indossato prima di uscire dall’ufficio e in mano la borsa con tutto in necessaire per il week end.
‘Tanto per cominciare potresti appoggiare il borsone e toglierti l’impermeabile.’
Ashley lasciò scivolare il cappotto ai suoi piedi scoprendo quanto aveva studiato per quell’appuntamento.
Sotto il lungo cappotto indossava una sottoveste in maglina trasparente lunga fino a mezza coscia, mutandine e reggiseno di pizzo e calze autoreggenti. La cosa più difficile era stato entrare nel bagno dell’ufficio per spogliarsi ed uscirne con il cappotto senza insospettire nessuno.
Un piccolo movimento nella figura in ombra gli aveva dato l’impressione di essere riuscita a prenderlo alla sprovvista. Un punto a suo favore.
‘mmmm ‘ interessante ‘ – era stato il commento ‘ adesso fammi vedere come sei capace di stuzzicare la mia fantasia, di provocarmi.
Ashley istintivamente aveva iniziato a muoversi verso di lui immaginando di sedersi sulle sue gambe e iniziare a slacciargli la camicia per poi ‘
‘Ferma!’
Cosa aveva sbagliato era stato il primo pensiero di Ashley.
‘Forse non mi sono spiegato bene, devi stuzzicare la mia fantasia, non il mio corpo. Il tuo palcoscenico sarà quel letto ed io sono il tuo unico spettatore. Adesso sono stato chiaro ?’
Come risposta Asley si era sdraiata languidamente sul letto e aveva lasciato correre le sue mani ad accarezzare il proprio corpo. Le sue carezze e lo sguardo di Dago che sentiva bruciare sulla sua pelle la stavano facendo eccitare rapidamente.
La sottoveste sparì velocemente, seguita a breve distanza dal reggiseno. Per le mutandine aveva pensato di porre una strenua resistenza.
Ora le sue dita si fermavano a giocare sempre più ferocemente con i suoi capezzoli e spesso si infilavano nelle mutandine trovando un ambiente sempre più umido.
Nell’ombra vedeva le sigarette succedersi rapidamente una dopo l’altra e la brace bruciare con sempre maggiore ardore.
‘Adesso togliti le mutandine ‘. Voglio vedere come fai quando vuoi godere!’
Ashley si era ripromessa di fargli sospirare quel momento, anzi farglielo supplicare, e per questo motivo giocava attorno all’elastico senza decidersi ad abbassarle.
‘Togliti adesso le mutande ‘ o possiamo anche ritenere concluso il nostro gioco!’
Il tono con cui era stata pronunciata la frase aveva quasi spaventato Ashley che senza più perdere tempo se le era tolte.
‘Bene, adesso ricomincia a giocare ‘ mostrami i tuoi misteri più nascosti ‘ – la voce era tornata calda e suadente, da brividi, ma di piacere questa volta – Mostrami dove vorresti che ti accarezzassero o toccassero le mie mani ‘ ‘
Al suono di quelle parole Ashley chiuse gli occhi e lascio che le fantasie che aveva sognato in quelle notti guidassero le sue mani.
Lentamente aveva spalancato le cosce mettendosi in bella mostra di fronte al misterioso spettatore e aveva lasciato scivolare la mano sulla sua figa accarezzandola con sempre maggiore vigore.
Poi, delicatamente aveva lasciato scivolare dentro le dita, subito due, spingendole delicatamente più in fondo che poteva, affondando nel proprio piacere, ascoltando il suo corpo liquefarsi tra le sue gambe e sentendo una corrente che le riempiva il corpo.
‘Fammi vedere come giochi con la tua clitoride ”
Ashley sempre con gli occhi chiusi iniziava a provare piacere a lasciarsi guidare da quella voce. Era un po’ come le era capitato qualche volta in chat, solo che adesso sapeva che lui la stava guardando, anzi era li a pochi centimetri da lei!
Le sue dita avevano aperto le sue labbra e scoperto la clitoride che si era gonfiata di piacere, e delicatamente aveva iniziato a giocarci. Un mugugno di approvazione era arrivato dal buio.
‘Se al posto delle tue ci fossero le mie dita ‘ sarebbero un poco più rudi e decise ‘ ‘
Senza doverci pensare le sue dita erano diventate le dita di Dago e adesso massaggiavano con maggior vigore la sua delicata e sensibile clitoride che oramai emetteva lancinanti scosse di piacere.
‘Adesso voglio vedere come giochi con il tuo buchino ‘ fammi vedere quanto ti piace ‘ ‘
Le sue dita erano fradice e scivolose. Girandosi leggermente sul fianco e cercando di non tradire quanto le piacesse la stimolazione anale lasciò scivolare un dito fino al buchino, spingendolo dentro, piano, fino in fondo, e iniziando a muoverlo.
Non contenta aveva lasciato scivolare l’altra mano di nuovo tra le cosce lasciando che le dita giocassero ora con la clitoride ora dentro di lei.
Ashley sentiva il suo piacere colarle tra le gambe, appiccicarle le dita. Aveva la sensazione di non essersi mai eccitata tanto e il piacere era così forte e intenso che non avrebbe mai voluto raggiungere l’orgasmo ma prolungare all’infinito quei momenti.

Ma il suo corpo stava prendendo la strada dell’apice del piacere e le sue dita stavano assecondandolo accelerando i movimenti.
‘Fermati’ Questa volta non era stata minacciosa come prima, ma ugualmente risoluta, strappandola dal mondo ovattato in cui era la sua mente, mentre il suo corpo continuava ad essere invaso da scosse di piacere. Stava per protestare quando la luce della stanza era cambiata improvvisamente quasi spaventandola. Adesso uno spot la illuminava perfettamente solo il letto, lasciando il resto della stanza al buio.
Adesso un’ombra si muoveva attorno a lei, la vedeva e la sentiva.
‘Allunga le mani sopra la tua testa’
Frastornata da tutto quello che le stava accadendo Ashley aveva ubbidito.
Dago con una morbida sciarpa di seta le aveva legato prima un polso e poi l’altro. Istintivamente aveva provato a muovere le braccia ma la sciarpa era fissata a qualcosa.
Improvvisamente vide il suo viso sopra il suo.
Anche se lo vedeva al contrario i lineamenti del suo viso erano dolci, ma i sui occhi di un colore strano emanavano un fascino incredibile, quasi ipnotico. Vederlo l’aveva comunque tranquillizzata.
‘Non ti ho immobilizzata, voglio solo tenerti le mani lontane dal corpo, adesso tocca a me giocare un po’ con il tuo corpo ‘ sorridendo era scomparso nuovamente nel buio dove Ashley lo sentiva muoversi attorno al letto ‘ adesso mettiti alla pecorina’
Aveva provato a girarsi timorosa che il legaccio le facesse male e invece aveva scoperto di avere quella libertà che Dago le aveva detto. Appoggiando il viso al materasso mentre cercava di immaginare cosa sarebbe successo adesso, aveva offerto al suo padrone quanto gli aveva chiesto. ‘Probabilmente adesso mi scopa come più gli piace, magari solo nel culo ‘ mmm’
Aveva invece iniziato a sentire le sue mani, calde, accarezzarle, palparle i glutei, scivolare tra le sue cosce, sfiorarle la pelle nelle zone più sensibili. Improvvisamente la sua fica era stata avvolta dall’abbraccio di una sua mano e un brivido di piacere aveva pervaso il suo corpo. La mano poi aveva iniziato a muoversi dalla fica fino nel solco delle natiche spalmandole i suoi umori con particolare attenzione sul buchino.
Ora sentiva il suo dito dentro la fica, muoversi piano, scivolare fuori, strisciare tra le natiche e affondare nel suo ano, ripetutamente, ora piano, ora con forza, fino a quando non era riuscito a spingerlo dentro tutto.
Poi lo aveva sentito di nuovo nella fica, questa volta con due dita. Le aveva sentite fare lo stesso percorso, iniziare a premere tutte e due sul bordo del buchino.
Un po’ di paura e di dolore era tradita da alcuni muscoli che si erano improvvisamente contratti. Dago allora con l’altra mano aveva iniziato a massaggiarle dolcemente la clitoride. Lentamente il suo culetto cedeva, le due dita entravano piano e le scosse di piacere e dolore iniziavano a farla gemere. Il suo piacere oramai colava sempre più abbondante mentre le dita finalmente raggiungevano la fine della loro corsa.
Sempre lentamente le sfilo. I muscoli dell’ano gradualmente si rilassavano.
Per qualche istante restò sola con le sue sensazioni, poi le mani di Dago, decise, afferrarono i suoi glutei e li allargarono, aprendo la strada alla sua lingua che iniziò a leccarla avidamente, infilandosi dentro i suoi orifizi, giocando ora con uno ora con l’altro.
Ashley si sentiva nuovamente prossima all’orgasmo, gemiti le sfuggono dalla gola, e Dago si ferma, la ferma nuovamente.
Lo sente di nuovo muoversi nel buio dietro di lei, sente strani rumori di cui non riesce a capirne l’origine. Dago percepisce la sua curiosità.
‘Palline cinesi ‘ mai provate?’
Ashley ne ha sentito parlare e risponde con un no mentre lui inizia a spingere piano piano dentro la prima pallina. Solo un momento di suspance prima di spingere dentro la seconda. Ad ogni minimo movimento le palline iniziano a vibrare dentro di lei, raggiungendo punti che nemmeno pensava di avere, lanciandogli nuove scosse di piacere che le si conficcano nel corpo come mille spilli.
Ma ora &egrave di nuovo il turno del culetto, sente qualcosa premere, qualcosa che non &egrave un dito e non &egrave nemmeno di carne.
Dago &egrave veramente curioso di vedere come funziona e che sensazioni può dare il nuovo giocattolo che ha comperato per l’occasione. Sfrutta la forma conica del butt plug spingendolo dentro un pochino per poi lasciare che i muscoli dello sfintere lo spingano fuori. Ogni volta lo spinge un po’ più dentro e per Ashley diventa una nuova tortura di piacere che si associa alle palline che non stanno ferme un attimo.
Adesso &egrave così eccitata che vorrebbe urlargli di farla finita e di riempirla con il suo cazzo, vorrebbe essere scopata come una puttana da bordello e si morde le labbra cercando di controllare questo impulso.
Dopo qualche minuto di questa tortura Dago decide che &egrave giunto il momento di spingerlo tutto fino in fondo. La parte finale, più stretta, lascia che i muscoli dello sfintere si richiudano un poco, intrappolando i tredici centimetri di silicone dentro il culo di Ashley.
Lo sente ancora muoversi, ma attorno a lei e non dentro di lei come desidererebbe. Lo sente tornare dalla parte della sua testa, forse per liberarle le mani pensa. Lo cerca con lo sguardo e lo vede uscire dall’ombra. Ora lo vede meglio, vede il suo corpo asciutto avvolto da vestiti scuri. Vede i suoi occhi brillare di eccitazione. Vede le sue mani slacciare i pantaloni e mettere in mostra il sua cazzo duro. E soprattutto lo vede avvicinarsi a lei.
Ashley pensa di non avere bisogno di suggerimenti questa volta e schiude la bocca pronta ad accoglierlo. Lui lascia che lei lo succhi per qualche istante poi la prende per i capelli e le blocca la testa.
‘Non voglio un pompino, voglio scoparti in bocca.’
Tenendole bloccata la testa inizia a muovere il cazzo nella sua bocca, piano all’inizio, poi a spingere con decisione, lasciando che spesso la cappella colpisca la gola.
Legata, con le palline che vibrano dentro la sua ficae sollecitandola, il butt nel culo che la tortura di piacere e quel cazzo che le riempie violentemente la bocca &egrave troppo per lei. L’orgasmo la travolge e Dago non fa nulla per impedirlo, anzi, accelera le spinte. Il corpo di Ashley &egrave pervaso da convulsioni e vorrebbe urlare il suo piacere, ma lui le tiene il cazzo così in gola che fa quasi fatica a respirare.
I fremiti scemano, e Dago le libera la bocca. Asley tenta di calmarsi cercando di respirare. E’ cosi frastornata che non si accorge che lui si sta nuovamente muovendo attorno a lei. Piano le stappa il culetto dal butt ma senza concedere il tempo al buchino di rilassarsi ci appoggia la propria cappella.
Incontrollabile sfugge ad Ashley la frase pensata prima ‘Scopami come un puttana’
Le mani di Dago la afferrano decise per i fianchi e con un colpo secco le spinge tutto il cazzo nel culo che oramai &egrave tenero come il burro. Ashley urla. Dago le concede il tempo di riprendere fiato o forse si concede il piacere di gustarsi tutta la scena. I colpi si succedono lenti, studiati, fino a quando l’esigenza di venire di Dago non lo obbliga ad accelerare i colpi, ma senza diminuirli di intensità. Le palline, rimaste al loro posto, naturalmente non concedo nessuna tregua ad Ashley e la portano rapidamente un altro volte oltre il limite
Quando Dago inizia a schizzarle nel culo il proprio seme caldo Ashley viene travolta da un secondo orgasmo violento e intenso come il primo.
La testa le gira, &egrave confusa, sconvolta dall’intensità del piacere provato.
Sente lui che si muove attorno a lei, lo sente liberarle i polsi, ma lei non ha le forze di muoversi, vorrebbe restare li un po’ a riposarsi.
‘Alzati ‘ la sua voce sembrava non tradire alcuna emozione ‘ dobbiamo uscire’
Ashley con un terribile sforzo di volontà riesce a mettersi a sedere e lo guarda inebetita.
‘In fondo al corridoio trovi una stanza, fatti una doccia e mettiti quello che trovi sul letto. Non metterci troppo, io ti aspetto qui.’ Questo tipo di esperienza l’aveva incuriosita per parecchio tempo e aveva provato a immaginarla innumerevoli volte.Certo non si aspettava di provare quello che aveva provato fino a quel momento.
Mentre pensava a quanto era successo fino a quel momento, lasciava che l’acqua le scorresse sul corpo cercando di far sparire quel torpore che sentiva nei muscoli giocando con le palline cinesi che teneva in mano. Doveva procurarsene un paio, aveva già in mente alcuni utilizzi.
Sapeva che non doveva farlo aspettare troppo e dopo una vigorosa e tonificante frizione su tutto il corpo si avvolse con la grande spugna che aveva trovato in bagno per andare a vedere cosa le aveva preparato da indossare.
Non si poteva definire un capo firmato da una delle più famose griffe. In realtà non c’era poi molto da mettersi. L’unica biancheria che aveva a disposizione era un minuscolo e trasparente tanga. Una sottilissima camicetta di seta e una minigonna inguinale doveva cercare di coprire il suo corpo straripante di femminilità. Gli stivali fin sopra il ginocchio con tanto di tacco alto e zeppa davano il tocco di classe al tutto.
Mentre stava cercando le forze per andare da lui a discutere l’abbigliamento sentì la porta aprirsi improvvisamente. Spaventata lo guardò e cercando di giustificarsi disse subito
‘Stavo per vestirmi ‘ ci impiego un minuto’
Mi &egrave venuta una idea ‘ le rispose lui come se lei nemmeno avesse parlato ‘ vieni con me in bagno.’
Ashley lo seguì obbediente.
‘Siediti lì’ disse indicandogli la tazza chiusa mentre si girava verso la specchiera a prendere qualcosa. Quando si girò nelle sue mani erano comparse la schiuma da barba e un rasoio a mano libera.
Senza dire nulla, come se Ashley fosse una bambola di carne, le fece aprire le gambe e iniziò a spalmare con cura la schiuma da barba sulla striscetta di peli che lei aveva accuratamente lasciato. Poi aprì il rasoio e lentamente iniziò a raderla.
Non era la prima volta che la radeva, ma era la prima volta che a farlo era qualcun altro. Inoltre quel rasoio non le dava molta fiducia. Paura ed eccitazione si mischiarono in un cocktail adrenalinico ad alto potere. Le sue mani erano forti e sicure, ma ogni volta che le sue dita si avvicinavano al bordo delle labbra o alla clitoride un brivido di piacere la faceva tremare leggermente, procurandole la paura che lui la tagliasse.
Lentamente ed inesorabilmente i suoi peli sparivano e si sentiva sempre più indifesa nei confronti di Dago.
Finita l’opera prese una spugna e la ripulì con attenzione fermandosi ad ammirare il lavoro compiuto.
‘Si mi sembra che adesso vada bene.’
Le sue dita continuavano a ispezionare e controllare il lavoro svolto, sfiorando la pelle per verificare se erano rimaste delle zone ruvide, ma il loro contatto con la pelle ipersensibile di Ashley non poteva che eccitarla e quando Dago le aprì le labbra una lucida e abbondante sorpresa lo aspettava. Come se fosse la cosa più naturale da fare iniziò a giocare con la sua clitoride, accarezzandola stuzzicandola delicatamente con le dita. I muscoli delle cosce di Ashley si contrassero di piacere.
Tenedo bene aperte le labbra Dago lasciò scivolare dentro la sua figa due dita, iniziando a muoverle in tutti i sensi, spingendole più infondo possibile, piegandole alla ricerca dei punti più sensibili di Ashley.
‘Voglio vedere quanto grosso riesci a prenderlo’
Ashley si chiese cosa avesse in mente adesso, la sua mente visualizzò una collezzione di falli di varie dimensioni.
Dago invece sfilò le due dita e ne spinse dentro 3, ripetendo più o meno l’operazione di prima. Poi ne spinse dentro 4, lasciando fuori il pollice che usava per giocare un po’ con la clitoride.
Quasi soddisfatto alzò la testa piantando i propri occhi negli occhi scuri e lucidi di paicere di Ashley e lentamente, molto lentemanrte, iniziò a spingere dentro tutta la mano.
Ashley ipnotizzata da quegli occhi cercava di allargare il più possibile le gambe per accogliere tutta la mano del suo padrone. Dago spingeva piano, facendo ruotare leggermente la mano, guadagnando inesorabilmente un millimetro dopo l’altro, senza mai indietreggiare o darle tregua.
Quando la mano arrivò nel punto più largo piccole fitte di dolore amplicifarono il piacere di sentrirla entrare tutta dentro di lei.
Era una sensazione incredibile. Non si era mai sentita così piena. Le sue dita si muovevano stimolandola in nuovi modi e dandole inedite sensazioni, che mai avrebbe potuto immaginare.
Lo sentì piegare le dita e raggiungere il punto G stimolandoglielo come mai nessuno prima era riuscito, nemmeno lei stessa. Una corrente violenta partì dal suo sesso irradiandole il corpo, raggiungendo le sue estremità lasciandole informicolite, tornando alla sua pancia per poi decollare verso la testa.
Ansimava e urlava mentre si strizzava i capezzoli quasi non paga del piacere che stava provando.
Menter gli urlava di non smettere il suo corpo iniziò a tremare incontrollato, spingendosi sempre più contro la mano che la riempiva quasi volesse tutto il braccio.
Dago cercava di aumentare il ritmo e l’intensità delle stimolazioni, non ancora soddisfatto del risultato.
Il corpo di Ashley tremava così forte che dovette puntellarsi.
‘Vengo ‘ vengo ‘ vengoooooo ” era un urlo straziato dalla sofferenza di un piacere così intenso da essere quasi doloroso.
Il tremore si trasformò in convulsioni e il suo piacere schizzava fuori abbondante. Dago aveva sfilato rapidamente con la ferma intenzione di godersi quello spettacolo: una donna che schizzava il suo piacere, una squirt girl. Le massaggiava rudemente il clitoride per non concedere tregua al suo piacere.
Il formicolio adesso invadeva tutto il corpo di Ashley e non solo non riusciva a muovere un muscolo, ma faticava a respirare e ad aprire gli occhi.
Dago le concesse solo qualche minuto di tregua, poi la fece scivolare in ginocchio sul pavimento. Il corpo di Ashley ubbidiva senza opporre la minima resistenza. Sentì una mano prenderla per i capelli e una calda pressione schiuderle le labbra. Nuovamente il cazzo duro di Dago invadeva la sua bocca senza il minimo rispetto. La mano muoveva rapidamente avanti e indietro la testa obbligandola a ingoiare fino in gola quella verga calda e pulsante, e ad ogni spinta il suo orgasmo ritrovava nuovo vigore. Ashley colava continuamente, sentiva il suo muco caldo scivolarle lungo le cosce, gocciolare sul pavimento.
Compiendo uno sforzo di volontà riuscì ad aprire gli occhi per gustarsi lo spettacolo di lui che la scopava.
Dago allora le sfilò di bocca il suo cazzo e lo usò per iniziare ad accarezzarle il viso. Ashley tentata lascio scivolare fuori la lingua cercando di leccargli l’asta. Per tutta risposta lui le blocco la testa con tutte e due le mani, spingendoglielo nuovamente in bocca e incominciando a muoversi forsennatamente dentro e fuori.
Ashley sentiva nuovamente crescere la corrente dentro il suo corpo, faticava sempre di più a controllarsi, proprio non riusciva quasi lui avesse ottenuto di annullare la sua volontà. Ma Dago improvvisamente si immobilizzò quasi fuori dalla sua bocca.
‘Guardami’
Ashley si lasciò nuovamente ipnotizzare dal suo sguardo, mentre lui piano le spingeva in bocca il suo fallo.
‘Voglio vederti, sentirti succhiarmelo tutto ‘ ‘ la sua voce era roca di libidine.
Ora se lo sentiva veramente in gola. Le mani di Dago la tenevano premuta verso di lui senza concederle la possibilità di riprendere fiato. Ubbidiente cercava di stringere con le labbra la base del cazzo mentre succhiava e accarezzava l’asta con la lingua.
Quando oramai si sentiva soffocare Dago la prese per i capelli tirandola indietro e liberandole la bocca. L’aria entro violentemente nei suoi polmoni bruciando.
Quando riaprì gli occhi il cazzo di Dago era a pochi millimetri dal suo viso e la sua mano si muoveva rapida sull’asta. Ansimando le disse
‘Apri la bocca da brava troia.’
Ashley non se lo fece ripetere, spalancandola più che poteva e allungando la lingua per cercare di non perdere nemmeno una goccia di quel nettare che agognava da un sacco di tempo.
Più Dago sentiva vicino il momento più le piegava la testa all’indietro.
Improvviso il primo schizzo le invase la gola, poi in preda al piacere Dago iniziò a schizzarle sul viso. Ashley sentiva il caldo liquido appiccicoso colarle sul viso e sui seni.
‘Adesso devi ripulirmelo per bene!’
Ashley lo accolse nuovamente in bocca, libera questa volta di usufruirne a proprio piacere. Era più piccolo e moscio, ma ricco di ghiotta crema che lei succhiava avidamente. Fu un lungo e piacevole lavaggio a cui non avrebbe mai voluto porre fino.
Peccato che lui accarezzandole la testa le disse ‘Va bene così, adesso preparati che dobbiamo andare. Mi &egrave anche venuta fame.’ E la lasciò ancora in ginocchio sul pavimento.
Scioccata Ashley si rifece una veloce doccia e infilò gli abiti che lui le aveva preparato e lo raggiunse nella stanza principale della casa. Salirono in macchina in silenzio, e per il tragitto breve restarono sempre in silenzio.
Dago non la guardava, il suo sguardo era fisso sulla strada. Ogni tanto però lasciava correre la mano tra le sue cosce.
Dalla statale girò verso una zona di capannoni industriali, e con il telecomando apri un cancello.
Le fece cenno di seguirla. Il capannone era semivuoto, sul fondo una porta. I due entrarono.
Nella stanza li attendevano 3 uomini mascherati che indossavano solo dei boxer di pelle nera.
Dago si accomodò nella comoda poltrona situata in posizione strategica. Ash smarrita cercava di capire quello che stava per succedere.
‘Per un’ora sarai loro! Potranno farti tutto quello che desiderano, tu non potrai opporti. Solo io posso decidere se fermarli.’ Lasciò lo sguardo su di lei per qualche istante in modo da assicurarsi che avesse capito e per gustarsi un minimo di umiliazione, poi girandosi verso i tre uomini disse ‘E’ vostra! ‘
I tre le furono subito addosso e senza troppi convenevoli iniziarono a palparla, toccarla. Uno dei tre senza troppo pensarci sopra le infilò la mano sotto la gonna accarezzandole la figa attraverso la stoffa. ‘Merda, la troia &egrave già bagnata!’ Ash ebbe un moto di vergogna e cercò lo sgaurdo di Dago quasi per scusarsi, ma lui invece sorrideva
La spogliarono in pochi istanti e Ash chiuse gli occhi e si concentro sulle mani che la toccavano, strizzavano, invadevano e profanavano il suo corpo.
Una mano, improvvisamente e con decisione la obbligò a inginocchiarsi e quando aprì gli occhi si trovò di fronte i loro tre cazzi. “Inizia a succhiarli troia” le disse lo stesso tipo che le aveva infilato le mani nelle mutande. Un istante di indecisione. Sentiva i tre cazzi strofinarsi sulla sua faccia. Iniziò a succhiarli cercando di dedicare ad ognuno lo stesso tempo, ma ben presto ripresero loro il comando, spostandola a loro piacimento, decidendo per quanto e quanto cazzo doveva ingoiare.
Dago continuava ad osservarli dalla sua postazione con apparente calma.
“Vedo che ti piace succhiare cazzi – riprese il solito che sembrava essere il capo – facci vedere quanto sei troia” e cosi dicendo iniziarono a obbligarla a succhiare due cazzi alla volta. Per Ash era un misto di umiliazione e piacere. Una sensazione nuova.
Ma ben presto si stufarono di farsi solo succhiare. La misero a gattoni, e mentre due continuavano a stantufarla in bocca uno si posizionò dietro iniziando a scoparla a proprio piacimento.”Dovreste sentire quanto &egrave bagnata, le piace proprio farsi scopare da tre cazzoni a questa … &egrave proprio una zoccola!” A turno iniziarono a scoparsela. Ash sentiva le differenze di ogni cazzo e i diversi modi di scoparla. Era un turbinio di sensazioni a cui non era abituata. Ogni tanto poi decideva di scoparla nel culo, cambiandole improvvisamente prospettiva e sensazioni. Si sentiva come una drogata in un vortice di piacere e aveva perso qualsiasi contatto con la realtà. Nn cercava più Dago con lo sguardo, voleva solo essere scopata e ancora scopata.
Come una bambola di carne la presero e la portarono sul letto. Il primo si sdraiò sul letto, mentre gli altri due la mettevano a cavalcioni del suo grosso cazzo.
Fece per iniziare a muoversi ma gli altri due la fermarono. Il secondo le si piazzo davanti, prendendola per i capelli e spingendogli il suo cazzo in bocca. Tutto si fermo per qualche istante aspettando il terzo. Non restavano molte alternative, aspettava il terzo cazzo nel suo culo.
Solo una volta riempita per bene i tre iniziarono a scoparla, scegliendo ognuno un ritmo diverso.
Ash improvvisamente si ricordò di Dago. Sentiva il suo sguardo sul suo corpo profanato e cercava di immaginare cosa stesse pensando. Poi i tre iniziarono a spingere con maggiore vigore in ogni anfratto e lei perse di nuovo il contatto con la realtà.
Piacere, dolore, umiliazione si fondevano per creare una nuova sensazione.
Il suo corpo colava piacere, tremava di piacere e i suoi mugolii erano strozzati dal cazzo che aveva in bocca. Se ne accorsero tutti dalle convulsioni che aveva. Subito dopo fu la volta di quello dietro di lei che le innondò la schiena di caldo liquido, poi toccò a quello in bocca che scelse di godere sulla sua faccia. Quello nella sua figa sembrava non volere venire, la prese e la obbligo a farle una sega con le sue grosse tette e a succhiarglielo nello stesso tempo. Dopo qualche minuto di lavoro anche lui la inondò di sperma.
“Ora potete andarvene” da un luogo lontano Ash senti la voce autoritaria di Dago, riportandola alla realtà.
Si guardò, nuda, violata, sporca, usata da tre sconosciuti. Qualcosa di simile alla vergogna fece capolino nel suo io, ma non riusciva a capire se era vergogna per quello che era successo o per quello che aveva provato. Non osava guardare i tre che se ne andavano, ne tanto meno Dago.
La porta si apri e si richiuse alle spalle dei tre sconosciuti.
Per qualche istante fu solo silenzio e lei non sapeva cosa doveva fare.
“Vieni qui – Ash lentamente, sempre senza trovare il coraggio di guardarlo ubbidì – E’ Stato eccitante guardarti mentre venivi scopata da quei tre, spero sia piaciuto anche a te!”
Non riusciva ancora a decifrare quello che lei stava provando, ma sapere che a lui era piaciuto le cambiò completamente i piani di valutazione di quello che stava succedendo.
“Adesso però voglio che fai godere me! – Ash lo guardo e nei suoi occhi lesse eccitazione allo stato puro – Vieni qui e slacciami i pantaloni”
Sotto i pantaloni non indossava nulla, e quando Ash li sbottono trovo un turgido bastone che aspettava di essere succhiato

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