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OrgiaRacconti di Dominazione

M’s story. Capitolo 51. Villaggio Shakira!

By 17 Dicembre 2022No Comments

Mercoledì 17, alle 08:00, siamo già sulle due lussuose auto che Balthazar ha regalato all’A.R.I. Direzione? Marina di Ravenna! Sulla prima: Vito alla guida, l’avv. Daniele e, dietro Leòn ed io. Sulla seconda: Karcharias alla guida, Adelina al suo fianco, Balthazar e Sonia dietro. Marta ha deciso che Adelina vesta da segretaria sexy: mini-cappotto bianco molto corto, camicetta formale, tailleur grigio chiaro con gonna cortissima, autoreggenti e décolleté nere: niente intimo. Per Sonia e me, invece, mise da liceale troietta: piumino color rosa, polo a maniche lunghe di due misure in meno per evidenziare il seno, microgonna quasi inesistente con culetto e passerina in mostra, calze parigine nere con ricami rossi. Leòn mi guarda continuamente e perciò mi emoziono, mi bagno, capisco poco o niente dei loro discorsi. Sonia, invece, dopo un forte imbarazzo iniziale, si sta abituando: è molto bella e Balthazar già le dedica qualche attenzione: è più alta e più magra di me, ma non è magrissima come va di moda oggi. E ha un visino da bimba, innocente, come me.

La sera prima Leòn mi ha informata che lunedì 22 prossimo dovrà partire per l’Europa dell’Est e ci resterà per un periodo un po’ più lungo del precedente. Io sono andata in panico, ho pianto, l’ho supplicato, gli ho chiesto di picchiarmi, umiliarmi o farmi quello che gli piace purché resti in Italia. Lui, con tanta pazienza, mi ha fatta voltare, mettere la pancia sul tavolo e, pian piano, mi ha spinto l’uccellone tutto su per il sedere, così son diventata buona e mi sono calmata. Mi ha fatto riflettere: “E’ una settimana che stiamo insieme e ti ho sessualmente sfiancata. Vedi che ti cerco ancora, almeno due volte al giorno. Vedi cosa mi succede ogni volta che mi sei vicino. Perciò non puoi avere dubbi sul mio amore. Devi, invece, sottometterti totalmente alle mie decisioni e ai miei impegni di lavoro. Devi essere felice di soffrire per la mia assenza. Quindi, quando non ci sarò, chiedi di venire più umiliata per annullare completamente te stessa e immedesimarti con il mio volere. Hai capito?”. Ho fatto “si” con la testa, ma ho il cuoricino a pezzi e il viso bagnato di pianto.

Dopo circa un paio d’ore siamo arrivati, Eugenio e Max sono già lì perché Villa M. del Lido delle Nazioni è vicinissima. Camillo Ricci ci attende nel grande parcheggio vicino all’ingresso: abbraccio e pacca sulle spalle a Karcharias, riverenza verso suo papà Balthazar, sorriso dolcissimo a me con abbraccio stretto e bacino quasi sulla bocca… e poi le presentazioni. È vestito casual ma firmato, con quell’aria da “Passator Cortese” che ispira subito simpatia: e infatti lega con Leòn a prima vista… sono due caratteri passionali e con tanta voglia di vivere, ma feroci sul lavoro. Quando gli presentano Adelina, che ha quasi la sua stessa età, sui 30 anni, resta un attimo basito. Poi si riprende e commenta, allegrone: “Ma voi… siete tutte così? E anche Adelina e la ragazzina sono come Emme?”: l’espressione è buffissima e ridiamo tutti, persino i greci.

Camillo è già informato delle linee generali del progetto, conosce molto bene il funzionamento di questo villaggio e le logiche del turismo in riviera: comincia a spiegare.
“Se volete riuscire a guadagnare qualche euro ci sono varie cose che dovete fare prima di cominciare i lavori. La prima e più importante è cercare l’amicizia del partito politico che governa il turismo in questa ragione: in questo vi posso aiutare, ma serve, per esempio, che lasciate libere e gratuite almeno tre case per loro. La seconda è per evitare i guai che ogni anno accadono al Lido di Dante qua accanto: associarvi a qualche ente di categoria: l’Arci è la più potente. La terza: dopo tre secondi che avrete aperto scoppierà lo scandalo, ci saranno interrogazioni al Parlamento, eccetera: tutto questo è inevitabile, ma si può limitare chiudendo l’accesso ai bambini, utilizzando la spiaggia in modo classico cioè senza nudisti, alzando mura molto alte tutto attorno al villaggio, meglio se coperte da piante con tanti fiori. Ancora: oggi dormire qui costa dai 60 ai 120 euro all inclusive, cioè è turismo di massa e vi porta guadagni solo se fate il pieno di clienti: ma sono meglio 300 clienti che pagano 60 euro, o 100 che pagano 240? Voglio dire che, per selezionare maggiormente il tipo di clienti interessati a un villaggio scambista, occorre almeno duplicare i prezzi, meglio triplicarli! Ci sono tanti altri accorgimenti e modifiche da fare, ma non voglio spaventarvi e vi dico solo l’ultima: il marketing va fatto in ambienti mirati, possibilmente collaborando con realtà simili. Ad esempio, qui non c’è discoteca e io ne ho due vicine e tre club prive nel raggio di 70 chilometri: è evidente che quanti vanno nei club privé, sono più interessati a far le ferie in un villaggio scambista”.

Leòn e i greci ascoltano con attenzione e sono subito entusiasti di Camillo e delle sue conoscenze. Daniele, giustamente, si riserva di studiare le normative nazionali e regionali sulla faccenda, ma ha già detto che i contratti da firmare nel pomeriggio vanno bene.
Accade anche una cosa bella, che non speravo: vedendo l’interesse di Camillo per Adelina, Karcharias le si avvicina e le offre il braccio: procedono così, a braccetto… spero tanto che lui la scelga o, almeno, che la provi!

Comincia la visita al villaggio, che è davvero molto grande. Camillo propone un’infinità di cose che non ricordo e solo a pensarci mi vien mal di testa: preferisco guardare il mio Leòn senza che se ne accorga: alto come una quercia, due spalle larghe all’inverosimile, il culetto stretto, la camminata pesante, lo sguardo dominante su tutto e tutte… me lo mangerei, come la prima volta che l’ho visto! Mi mancheranno tanto i suoi assalti continui, ma dovrò subito rimettere in elasticità le mie intimità, pena il non poter essere umiliata da altri per giorni. Vedo che, finalmente, anche Sonia scambia qualche parola con Balthazar: forse lui si è accorto che il sedere di Sonia non è niente male! Lei è solo un po’ in difficoltà perché siamo tre donne tra 8 uomini… e ricordo che lei ne ha passate di tutti i colori.

Abbiamo fatto il giro lungo del villaggio, Leòn ha chiesto a Eugenio di annotarsi tutte le modifiche suggerite da Camillo e ora, tornando verso il parcheggio, siamo al ristorante sulla spiaggia, che in inverno è chiuso, il che ci ricorda che è quasi ora di pranzo. Il mare è a due passi, davvero! Vedendoci felici, Leòn propone un pranzo semplice, restando tutti al riparo nel dehors davanti al ristorante, comprendo qualcosa da una rosticceria. Max si offre di andare, ce ne è una vicina. Tutti sono d’accordo, e Leòn è proprio di buon umore, così: “Allora, mentre aspettiamo che Max torni col cibo, ricapitoliamo le cose da fare e facciamo un’ipotesi di costi per Balthazar. Ma, per rallegrarci tutti, facciamo subito togliere le gonne alle tre ragazze, così uniamo l’utile al dilettevole! Ah, ah, ah!”.

Sonia e io diventiamo rosse e guardiamo il Maestro con occhi supplichevoli. Adelina è ugualmente imbarazzata, ma ubbidisce senza fiatare e in pochi secondi ha la patata in mostra per tutti. Leòn ha proprio voglia di giocare e insiste: “Forza, anche voi due! e vi sedete in mezzo a due uomini ciascuna!”. Non ci resta altro che ubbidire e servirli: togliamo la microgonna e, passerina e sedere al vento, vado a sedermi tra il mio padrone Leòn, Vito e dall’altra parte Daniele. Ad Adelina tocca stare tra Karcharias e Camillo. Sonia è tra Balthazar e Eugenio. Vedremo Max chi sceglierà quando torna ma, in ogni caso ci fanno aprire bene le gambe a tutte e tre, restando tutti seduti in circolo.

Cominciano a limonarci e, ovviamente, dobbiamo ricambiare accarezzando il centro loro pantaloni. C’è un bel sole invernale, la spiaggia è deserta, il rumore delle piccole onde ci fa compagnia assieme ai versi qualche gabbiano. Leòn annuncia trionfante: “Emme ha già la figa fradicia!”: ho le mani di Vito sulla patata e il sesso di Daniele in bocca, mentre mio marito mi ha sollevata la polo tutta su, e mi munge il piccolo seno: vorrei sprofondare!

Sonia è in imbarazzo, rossa in viso, ma si è sottomessa e lascia fare: Eugenio le ha messo due dita dentro la fessurina e le sta muovendo piano piano, dentro e fuori… ma, per fortuna, Balthazar le dice parole dolci, la bacia e le palpa il lato B con intensità.
Adelina tiene fede ai suoi propositi: è molto remissiva, sorride anche se è rossa in viso per ciò che le fanno davanti a tutti noi: Karcharias l’ha fatta inginocchiare sulla sedia e la possiede da dietro, mentre Camillo si limita a baciarla.

Questa volta è Adelina la prima a godere, ed è la prova che vuole proprio cambiare mentalità, rinunciare ai propri gusti e dare piacere agli uomini che la scelgono: Karch la riempie di seme… lei ringrazia e sembra felice di esser stata scelta. Poi godo io, quando sento che Daniele mi spruzza in gola. Sonia viene dopo un po’ che Eugenio la penetra, mentre Balth continua a coccolarla e sensibilizzarle il sedere. È tornato anche Max, carico di cibo, ma quando vede la festa in corso lascia perdere tutto e cerca con gli occhi qualcuna di noi da usare. Mio marito Leòn capisce e annuncia: “Per tutti quello che non hanno ancora sborrato: metto mia moglie al centro di questo dehors per fare bocchini a chi lo desidera!”. Ma perché ogni tanto mi impone queste umiliazioni?

Ubbidisco e mi inginocchio rassegnata al centro del bel dehors. Si forma la fila: Max, Vito, mio marito, Balthazar. Sorpresa: Adelina si inginocchia davanti a mio marito e lo prega di essere umiliata assieme a me! Si dividono e ci fanno succhiare… Adelina fa fatica, non è allenata a succhiare quanto me, ma riusciamo a farli godere tutti: da lei vanno Max e Vito. Io, invece, sono felice di sbocchinare Balthazar perché sembra proprio che sarò la sua fidanzata; il resto del tempo lo impiego per farmi inondare da mio marito, come sempre riuscendo a succhiargli solo la cappella. A sorpresa, Camillo chiede: “Leòn, io… io ci terrei tanto a provare sua moglie… desidero farlo da quando è venuta la prima volta a Forlì, ma prima dobbiamo parlare”. Leòn gioisce della richiesta e assicura che ne parleranno.

Gli altri stanno già mangiando quel che ha portato Max. Camillo è gentile e, confesso, è attraente, non solo simpatico: chissà perché non mi ha voluta… gli voglio bene, mi ricordo che lui è sempre stato dalla mia parte e mi ha aiutata.
Come al solito sono stanca per colpa dei tanti orgasmi che mi stressano il cervello, non ho fame per il troppo seme bevuto e, quando Adelina e Sonia si sono sfamate, ci prendiamo per mano come tre sorelle e andiamo a cercare un po’ d’acqua per provare a sistemarci, Chiedo prima ad Adelina: “Tutto bene?”. Lei: “Sì, avevi ragione anche su questo: i miei orgasmi sono più intensi e numerosi, grazie tesorina!”.
Poi Sonia, che confessa: “Anche io sono venuta, ma ho sempre tanta paura di tutto e di tutti. Questi uomini sono gentili, non ho motivo per piangere, ma non riesco a dimenticare cosa mi hanno fatto prima di conoscervi…”.

Io: “Quante situazioni complicate abbiamo tutte… beh, ubbidiamo e tutto si sistemerà!”.
Troviamo una fontanella, ci puliamo alla bell’e meglio, torniamo dagli uomini ma stiamo vicine, non in mezzo a loro. Sento che Karch parlotta con Daniele e mi sposto per origliare.
Karch: “Una schiava con collare e marchiata, può avere un secondo marito? Oppure si può cambiarle padrone?”
Daniele: “Dal punto civilistico si può separarsi o divorziare. Invece, nella nostra comunità, è un pochino più complicato, ti spiego. Anche il padrone che mette il collare assume un impegno per la vita: per esempio, i soldi che versa nel fondo della sua schiava non sono più suoi, sono gestiti dal tutore legale di lei. Perché, come sai, tutte le nostre schiave devono avere un certificato di debolezza psichiatrica e, quindi, la 104 oppure l‘incapacità di intendere e di volere: da ciò l’obbligo del tutore legale o amministratore dei suoi beni. In ogni caso, il padrone che abbandona la sua schiava viene attaccato da tutti noi: abbiamo mille modi per colpirlo e mandarlo in rovina. Mentre a una schiava non è permesso lasciare chi l’ha scelta”.

Karch: “Ho capito, quindi è per questo che, nel caso di mio padre e Emme, è prevista la figura del fidanzato di una marchiata, giusto? E se Leòn volesse liberarsi di M., lei potrebbe diventare proprietà di un altro?”
Daniele: “Sì, questo è possibile: ma deve essere un atto volontario del padrone con il consenso della schiava di diventare libera. In ogni caso, il cedente non recupera i soldi del fondo della schiava, né il nuovo proprietario li acquisisce: quei soldi sono della schiava per sempre. Ma scusami, se tuo padre è così interessato ad Emme, ne ha almeno parlato con il Maestro? Fate attenzione, perché non è un uomo pacifico, anzi, è pericoloso…”.

Karch tace, poi, a bassa voce: “Mio padre ed Emme non c’entrano niente, era un esempio per non scoprirmi. Ti confesso che sono io ad essere a voler prendere una marchiata, ma non sono ancora sicuro. Se la cosa diventerà seria ne parlerò con te: non voglio sbagliare niente e vorrei che tu mi assistessi. Magari anche per le attività del petrolio: vedo come lavori e sembri molto meglio dell’avvocatucolo greco che ci segue ora”.
Io spero che Karch sia interessato a chi penso io, ma lei dovrà cambiare e impegnarsi!

Daniele tace e pensa: “Sì, penso che si possa collaborare, ma non chiedetemi mai qualcosa che va contro la comunità o legge. Comunque, per i consigli, sono sempre a disposizione”.
E così, tra chiacchiere e affari, si arriva alle 18 e andiamo dal notaio: saliamo Balthazar, Daniele, io e Leòn, che scopro essere diventato cittadino italiano! e mio nuovo tutore legale! La lettura degli atti è minuziosamente controllata da Daniele, che approva tutto: informa Balth che chi vende è prossimo al fallimento ma, al momento, è ancora tutto in regola. Daniele ha anche controllato i bilanci e, con il ricavato il venditore sistemerà tutti i debiti e gliene resteranno. Per questa ragione, il prezzo è bassissimo (si fa per dire) e pari a due milioni di euro, licenze comprese. Io mi sento svenire, dò un pugnetto a Balth sulla spalla, come per dirgli: ma sei matto, io ti amerei lo stesso, anche se tu non avessi un soldo! Lui sorride sotto ai baffi e dice qualcosa a suo figlio, che mi traduce: “Mio padre dice che per noi questa cifra è ridicola e ha già pronto un assegno di pari importo per ristrutturarlo e per il personale. Tu non pensare, penserà a tutto tuo marito”.

Intanto giù da basso, nelle due berline che ci aspettano, chiacchierano del più e del meno. E Adelina ascolta qualcuno che sembra interessato a me… è Camillo, che chiede a Daniele: “Vorrei sapere due cose, se possibile: come si fa a diventare vostro socio e poi [abbassa la voce] come mai oggi Emme non ha preso cazzi, ma ha solo fatto bocchini”. Daniele scoppia a ridere e risponde, dimenticando che qualcuno lo ascolta.
Daniele: “Il fatto è che il padrone e marito di Emme ha… il male del somaro, sai cos’è? Insomma, quando lui è a casa e possiede la moglie, lei resta, diciamo… aperta per qualche giorno!”. Ride. Ridono. Prosegue: “Per diventare socio devi essere presentato da altri due soci. Poi c’è un’analisi dei tuoi bilanci e di eventuali vicende giudiziari: io mi occupo di questo, di fare la ‘radiografia’ economica di chi chiede. Poi l’integrità morale: è importantissima. Infine, devi essere cosciente che possedere una schiava è una responsabilità assurda e comporta doveri non comuni. Insomma, son tante cose, parlane con i tuoi sponsor, tanto ormai tutti abbiam capito che li hai…”. Ride di nuovo.

Finito tutto ci dividiamo: ma Balth e Karch chiedono di dormire a Villa M, se possibile con la compagnia di Adelina e Sonia! Inoltre, se Camillo è libero, è invitato per la prima volta a vedere una delle nostre case, quella delle Nazioni, appunto, e così impostare il lavoro con Eugenio, che dirigerà il nuovo villaggio. Anche Daniele ne approfitta per rivedere Patty, sua moglie. Eugenio e Max danno subito le disposizioni. Sono così contenta per loro!
Così solo Leòn, Vito ed io torniamo alla villa di città.

Continua

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