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Sara è e sarà sempre nel mio cuore soprattutto perché non sai mai cosa pensa, cosa farà, ogni volta che la incontro potrebbe essere l’ ultima; a volte la vedo due volte al giorno, a volte non si fa viva per settimane. Ma questo è il nostro patto, suggellato sin dall’ inizio del nostro rapporto.

Come ho conosciuto Sara? Ero da pochissimo in pensione e avevo preso l’ abitudine di fare colazione nel bar sotto casa; un giorno, causa una tubatura scoppiata, il bar rimase chiuso per vari giorni anche per fare una pesante ristrutturazione, per cui mi spostavo in un altro bar, gestito da un amico che ha una figlia di una trentina di  anni, che conosco da quando era bambina. Una mattina arrivo e la vedo parlare con una bella ragazza: non molto alta, mora con i capelli lunghi, non magrissima ma molto ben fatta, due splendide tette. Come molti uomini anch’ io mi soffermo molto su certe parti del corpo femminile quando sono nella fase di prima “ispezione”, però, eccezionalmente,  nel caso di Sara, la prima cosa che notai furono gli occhi: due occhioni sensazionali, che emanavano una sensualità coinvolgente, il primo pensiero che feci fu quello che avrei voluto vedere quegli occhi subito dopo un orgasmo. Era Sara, viveva a Fiumicino, lavorava in una azienda vicino al bar e ogni mattina prendeva il caffè prima del lavoro, 24 anni da poco sposata con Franco di cui si diceva innamoratissima; presentazioni di rito, convenevoli standard e nulla più.

Le mattine seguenti la incontrai quasi ogni giorno ed avevo preso l’ abitudine di accompagnarla per fare due chiacchere; non mi faccio certo illusioni, per una ragazza di 24 anni come Sara, uno della mia età è del tutto trasparente, non esiste come uomo, forse solo come “nonnino”; per cui non faccio mai “avanches”  con ragazze come lei, perché la probabilità di successo è quasi nulla e non mi piace sentirmi dire “no”; se dimostrano un briciolo di interesse è perché ti considerano innocuo. Però c’ era qualcosa che mi diceva che non era così, era solo una sensazione, ma decisi di ascoltarla e decisi di fare un “sondaggio”: parlando del più e del meno, un venerdì infilai nel discorso il fatto che ho il diploma ufficiale di “Massaggiatore Cerimoniale Tantra Hindu”. (E’ vero, lo conseguii qualche anno fa dopo un corso di vari mesi; ho praticato questo tipo di massaggio a qualche amica, ora che sono in pensione, di tanto in tanto penso che potrei aprire uno studio di massaggi Tantra, ma la pigrizia …..). L’ intenzione era quella di stuzzicare un po’ la fantasia e, soprattutto, la curiosità di Sara, regola aurea nell’ approccio con le donne. Glielo dissi di venerdì di proposito, volevo che avesse del tempo per “metabolizzare” la cosa. E la mia scelta fu azzeccata: il lunedì successivo non mi feci vedere, ma il martedì mi feci trovare. Tutto come al solito, però andando verso il suo ufficio mi disse:

“Un giorno mi devi parlare del massaggio Tantra; ne ho tanto sentito parlare però non so esattamente di cosa si tratta.”

“Non ho nessun problema, quando avrai un po’ di tempo possiamo parlarne. Magari ti lascio il mio numero di cellulare, così, quando potrai, mi chiamerai e ci mettiamo d’ accordo.”   

Il giorno dopo, di  pomeriggio, mi chiama e mi chiede se ho tempo libero; ci diamo appuntamento per incontrarci e lei mi chiede subito di parlarle di questo massaggio Tantra. Le spiegai bene tutto, dalle origini, alle varie pratiche, alle tecniche originali modificate per adattarle alla cultura occidentale: feci un discorso molto ampio, mettendo ben in evidenza il fatto che il massaggio Tantra non implica assolutamente un rapporto sessuale, è semplicemente un massaggio molto sensuale ma nulla più. Fece molte domande ed alla fine, fece quello che speravo:

“Ma tu lo faresti un massaggio a me?”

“Certamente! Io sono perfettamente attrezzato per farlo: si chiama “Massaggio Cerimoniale Tantra-Hindu”, proprio perché c’ è un autentico cerimoniale da rispettare, non basta un lettino o un tatami. Quando vorrai chiamami: tieni solo presente che un massaggio Tantra dura per lo meno due ore (anche di più per una donna) per cui organizzati di conseguenza!”

Il giorno dopo non andai al bar, volevo che fosse lei a prendere l’ iniziativa; mi chiamò appena arrivata in ufficio dicendomi che avrebbe preso due ore di permesso e sarebbe venuta da me; le diedi l’ indirizzo e ci salutammo. Io avevo già preparato tutto il necessario: gli olii essenziali, le candele profumate, l’ incenso, la musica: tutto era perfetto. Se scaturiva qualcosa, bene, altrimenti mi sarebbe rimasto il ricordo di aver “manipolato” uno splendido corpo.

Quando arrivò aveva la  sua aria sempre un po’ timida, quasi indecisa, quasi avesse paura di disturbare: le feci trovare la scenografia già pronta con le luci spente, tutte le candele e le bacchette d’ incenso accese, la musica indiana già in sottofondo; io ero vestito con la tunica Hindu che sempre uso in questi casi e le spiegai succintamente cosa doveva fare: spogliarsi completamente, togliere qualsiasi oggetto metallico, spegnere cellulari e cercare di abbandonarsi ai miei massaggi. Era molto perplessa sul fatto di doversi spogliare davanti a me, però le lascia un po’ di privacy andando in bagno.

Quando tornai era già distesa sul lettino, nuda e a pancia in giù: era una visione fantastica! Aveva un culo semplicemente perfetto, la linea del corpo era armoniosa e seducente: avrei tanto voluto abbandonare lo spirito professionale che mi ero imposto e lasciarmi andare a ciò che mi suggeriva l’ istinto!!

Eseguii il massaggio al massimo della mia capacità cercando di trametterle, con le mie mani, tutto il desiderio che mi ispirava.  Lei era rilassatissima e si stava godendo il massaggio alla grande; quando, nella seconda parte e quindi dopo essersi girata, con le mani cominciai a “lavorarle” le tette, vidi i capezzoli ergersi imperiosamente, si allungarono di più di un centimetro, non era certo insensibile a quello che le stavo facendo!! Poi terminai il massaggio con la consueta penetrazione vaginale fatta con le dita: arrivò all’ orgasmo rapidissimamente e questo mi gratificò moltissimo. La guardai mentre stava languidamente rilassata, gustandosi il benessere che la pervadeva, e vidi, per la prima indimenticabile volta, i suoi occhi nel dopo-godimento: nulla al mondo poteva superare in sensualità quello sguardo! Da quel momento decisi che era la mia Cerbiatta!!!

Per un po’ rimase sul lettino immobile, io le stavo togliendo dal corpo i residui degli olii essenziali che le avevo spalmato.

“E’ andato tutto bene?” le chiesi

“Benissimo! Sei stato bravissimo. Mi sento benissimo in questo momento”     

“Vuoi farti una doccia? Sarebbe meglio di no:  gli olii essenziali che ti ho spalmato sono ottimi per la pelle, forse è meglio che ti lavi quando arrivi a casa”

“OK, farò così. Ma tu non hai pensato di farlo per mestiere adesso che sei in pensione?”

“Si, però la pigrizia mi frena”

“Ma quanto costerebbe un massaggio come quello che mi hai fatto?”

“C’ è che chiede anche 500 euro”

“Accidenti, ma perché non lo fai?”

“Non so, non ne ho molta voglia. A te comunque, se vorrai, continuerò a farlo gratis”

“Grazie” mi disse sorridendomi maliziosa.  

Per alcuni giorni non ci vedemmo, poi Sara mi chiamò per chiedermi se ero disposto a farle un altro massaggio. Quando arrivò tutto era stato preparato come la prima volta, aveva sempre quell’ aria vagamente spaurita, ma anche uno sguardo divertito; non ebbe il minimo imbarazzo a spogliarsi di fronte a me e cominciammo il massaggio. Seguii rigorosamente tutto il cerimoniale, andando un po’ più lento, per cui il massaggio durò un po’ di più; quando stavamo arrivando al momento culmine le dissi:

“Questa volta faremo una piccola variazione”

“Va bene” sussurrò quasi in “tranche” e con gli occhi chiusi; nel momento che il cerimoniale mi imponeva di massaggiare le cosce fino alla fica, a questi movimenti aggiunsi il mio piegamento verso la fica e, con la punta della lingua, cominciai a leccarle il clitoride. Emise un sospiro di piacere, le infilai le due dita nella fica continuando il lavoro di lingua: questa volta esplose in un orgasmo dieci volte più intenso, quasi si contorceva dal piacere che sembrava non terminare mai. Quando tutto finì disse sorridendo:

“Questo non è Tantra puro, vero?”

“E’ una versione più avanzata, un mix di cultura orientale ed occidentale, frutto di una specie di Master!” risposi scherzando a mia volta e rimanendo una volta di più abbagliato dai suoi occhi.

Venne un terzo massaggio  e questa volta, alla fine la tirai per le gambe verso il bordo del lettino, abbassai i pantaloni Hindu e la penetrai: era già dilatata a dismisura e con la presenza degli olii essenziali entrai senza la benchè minima difficoltà; lei non oppose resistenza, era chiaro che se lo aspettava, semplicemente si lasciò andare ad un quasi immediato orgasmo. Continuai a pomparla, la tirai verso di me, era come seduta sul lettino, con le braccia le tenevo alte le gambe intorno ai miei fianchi e le tenevo le spalle da dietro in modo che il suo viso fosse vicinissimo al mio. La baciavo con foga, con la lingua le perlustravo tutta la bocca e continuavo a stantuffare all’ impazzata. Quando arrivò al secondo orgasmo, non resistetti più e mi lascia andare completamente: estrassi il cazzo e le spruzzai tutta la sborra sulle tette, sulla pancia, sulla faccia: lei mugolava contenta e quando finii di sborrare mi implorò di rimetterlo dentro. Fu fantastico!

Dopo, conobbi una caratteristica di Sara che sarebbe diventata famigliare; infatti, una volta sistemati, prima di uscire mi disse:

“Però non sei stato onesto! Io sono venuta qui fiduciosa perché pensavo che fossi una persona affidabile ed invece hai approfittato di me. Io sono ingenua e timida e tu ne hai approfittato per scoparmi. Mai avrei pensato di fare una cosa del genere, ma tu ,, perché sei un vecchio marpione mi hai portato a fare questo. A tradire mio marito!!!”. Disse questo con un tono tra il serio ed il faceto, per cui non sapevo se stava parlando seriamente o no.

“Beh, non mi sembra che ti sia dispiaciuto molto!!”

“Ma che c’ entra, è stato divino. Però resta il fatto che ti sei approfittato di me perché sono ingenua!”

Ci lasciammo su queste battute; quando uscì non sapevo se aveva parlato seriamente, col tempo capii che era seria, ma per nulla al mondo avrebbe rinunciato a quelle manifestazioni di “disonestà”. Ed infatti ci furono altri massaggi….

Graditi commenti al: ziopaolo1947@libero.it

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