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Racconti di DominazioneRacconti sull'Autoerotismo

Un pensiero ignobile – atto secondo

By 20 Novembre 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

 

Le tue care amiche sono state tanto carine da dimenticarsi di te a quanto pare.

Altimenti perchè ti avrebbero solo chiamato a mezzogiorno per ritrovarsi tra due ore.
Ma tu hai il turno lavorativo del mattino questa settimana.
Vogliono andare in riva al torrente, loro.

Tu ovviamente non vuoi assolutamente mancare all’appuntamento, perchè adori andare a prendere il sole di metà giugno sulle rocce bagnate dall’acqua fredda.

 

Hai avvisato che le raggiungerai direttamente sul posto, ma come farai per il costume?

Tanto siete solo donne giusto?

Tanto è un posto sperduto in mezzo al nulla, no?

Tanto chi ti potrà mai vedere?

Ma ciò che stai pensando nella tua testolina è tutt’altro che logico, vero?

Casa tua è a 10 minuti dal tuo ufficio e so anche che per raggiungere il torrente ci passerai proprio davanti. Eppure trovare parcheggio, è un inferno. Ma non solo, tu ti senti proprio negata a parcheggiare, se lo dovrai fare, sarà per non muoverla più, quella maledetta macchina.

 

Quindi alle 14 e 10 minuti sfrecci a tutta velocità di fronte alla tua abitazione, senza nemmeno degnarla di uno sguardo.

Per fortuna che la strada di campagna non è troppo dissestata e per fortuna che puoi parcheggiare a pochi passi dal torrente. Non riusciresti proprio a camminare sui tacchi, devi per forza lasciare le tue decoltè preferite in macchina.

Con esse ovviamente lasci anche le autoreggenti che altrimenti rovineresti irrimediabilmente.

Ma poi pensandoci bene, non credi sia il caso di lasciare anche il tuo elegantissimo tubino sul sedile di guida?

Altrimenti si bagnerebbe tutto e sicuramente le macchie poi, non le toglieresti più.

Quindi hai deciso vero?

Ti presenterai alle tue amichette in perizoma e reggiseno vero?

Con i capelli legati dietro la nuca, in modo che non si bagnino piu di troppo.

 

Prima di chiudere la porta dell’auto però, pensando a cosa succederebbe se fossi li con te, ti sale un brivido lungo la schiena.
Si, perchè ti vedi già ad occhi chiusi, con il respiro affannato, piegata a novanta sul cofano dell’auto, con il perizoma alle caviglie ed il mio cazzo che ti allarga con forza la patatina.

Basta, è meglio che ti togli di testa questi pensieri e vai subito dalle tue amichette.

 

Una volta che le raggiungi però, le apostrofi mentalmente come tante stronzette.
Tante stronzette in bikini, tutte con colori diversi, tutte come a voler formare l’arcobaleno.
Mancava solo il tuo, rosso. Come l’imbarazzo che hai avuto, sperando che nessuno sconosciuto fosse presente e ammirasse il tuo splendido completino intimo.

Ed invece sei in nero, come nero è il tuo umore dopo che senti i commenti di tali donzelle nei tuoi confronti.
Si, perchè non è consono per una ragazza venire in questo posto in intimo. Ma sopratutto in intimo, succinto, come il tuo!

Ovviamente te ne fotti, le mandi a quel paese e dopo aver immerso i piedi in una rapida, salti su un grosso masso molto distante da quelle stronzette impertinenti.
Da qui riesci comunque ad ascoltare i loro discorsi, riesci anche ad interagire, ma almeno qui hai un po di pace.
Ma quale pace?

Io lo so che cosa in realtà pensa il tuo inconscio. Perchè se fossi veramente qui per la pace e quiete, non ti saresti messa sul masso più alto, più esposto e quindi più visibile da entrambe le sponde del torrente.
Sarai anche stanca, sicuramente. Ma se vuoi prendere il sole, allora per quale motivo ti distendi in modo da comprimere le tue deliziose tette sulla dura roccia? Perchè allora inarchi bene la schiena sporgendo il tuo culetto sodo? Perchè giochi con i piedi come fanno le bimbe monelle?

Non vorrai mica sembrare una lurida troietta?

 

Ma purtroppo immagino già che tu e la fortuna non andiate d’accordo. Altrimenti perchè ti irrigidisci e inizi a vibrare quando senti musica alta e rumore di motori in lontananza?

Non hai manco il tempo di realizzare cosa stia succendendo che tre macchine piene di maschietti si sono posizionate dietro la tua.

Ti senti una stupida e per colpa delle tue fantasie esibizioniste, ora ti trovi una moltitudine di occhi puntati sul tuo culo e sulle tue tette che sembrano dover scoppiare da un momento all’altro sotto al peso del tuo corpo.

In pochi attimi, vedi questi ragazzi allestire una specie di campeggio, per poi avvicinarsi a voi ragazze.

Purtroppo per te però, molti sembrano non notare le tue amiche, ed uno per uno, conosci tutti quanti quei petti nudi. Devi ammettere però che tre o quattro sono proprio muscolosi.

Lo so che non lo ammetterai mai, eppure, vista la tua esibizione, quando stringevi la loro mano, sono certo di sapere dove puntava il tuo sguardo.

Erano duri vero? Erano grossi?

Forse è per quello che uno per uno, ti arrossivi sempre di più?

 

Dopo questa violenta intrusione però, sembrano lasciare stare voi ragazze. Anche se però, continui a sentire il tuo culo osservato.

Vero? Chissà perchè.

 

Ed ora mentre ti rilassi tra urli e pettegolezzi, cosa starai mai pensando?

Sicuramente non al lavoro. Sicuramente non alle tue amichette vero?

Forse pensi a tre o quattro ragazzi per volta?

Inutile dire che non giocherete a carte o tombola.

 

Non so, per esempio.

Uno sdraiato supino con te sopra a cavalcioni, uno dietro, uno di fronte al tuo volto e per concludere uno per la mano destra ed uno per la sinistra?

E magari li vuoi pure rudi, sboccati, violenti e pretenziosi?

 

Perchè adesso non ti giri supina?
Non dirmi che non hai preso abbastanza sole sulla schiena?

Oppure.
Non dirmi che ti vergogni a fare vedere le tue belle poppe? Mica hai paura di dare la palese conferma che il tuo non sia un costume?

Eri tu la prima a dirlo : “Tanto cosa cambia ?”

Se tutti ti vedono in costume, con l’intimo in pizzo quasi trasparente cosa vuoi che cambi?

 

Eppure lo so che quando finalmente ti giri, il sole caldo ti da la scossa finale che ti mancava per poterti far vibrare tra le gambe.

Si, perchè ora, una parte di te, è molto più umida di ciò che può renderla il normale sudore.

Eppure fai finta di niente, anche se ti senti le tette osservate.

Osservate a tal punto che sembra te le stiano violentando. Pensi addirittura che forse, se un singolo sconosciuto te le stesse palpando, farebbe meno effetto vero?

 

Ma come fai a resistere a tale pressione emotiva?

Maledetta radio.

Vorresti che quella macchina saltasse in aria, vero?

Si, perchè non riesci a sentire cosa quei brutti porci commentano di te.
Chissà cosa dicono.
Forse quel ragazzo carino, con il pacco enorme ed i grossi pettorali, sta dicendo che sei una vacca da monta vero?

Chissà come ti monterebbe allora?!

 

E poi l’altro, quello alto e magro!
Sei sicura, lui dirà di te questo : “quella puttella vogliosa, le spaccherei il culo fino a farla urlare. Guarda che tette! Le strizzerei fino a che mi prega di trapanarle la figa.”

 

E poi per finire, quello piu basso, con una tartaruga che sembra vera al posto degli addominali : “le ficcherei il cazzo in gola e mentre le strizzo il clitoride, le scarico un litro di sborra direttamente nello stomaco.”

 

I commenti dei maschi sono sempre sboccati, volgari, assurdi e chissà cos’altro vero?

Eppure devi solo dare la colpa a te stessa ed al tuo esibizionismo!

 

Mi domando però, se non sia il caso di farti un bagno gelido, per bloccare tutto quel fiume di umori che ti sta colando dalla patata.
Sai, non puoi buttarti su quei maschi di fronte alle tue amiche.

Lo so che lo faresti, eppure non puoi, altrimenti tutte penserebbero che sei solo una troia vogliosa di cazzo.
E poi, se mai lo venissi a sapere io, immagini già la cinghia che marchierà con strisce violacee il tuo culo per diverse settimane.
Ti verrà da piangere in certi momenti, eppure.

… si cazzo, ammettilo !

… eppure essere cinghiata, urlare e supplicarmi di smetterla ti fa bagnare come una vacca.

 

No, non puoi assolutamente dirmelo, altrimenti la prossima settimana ti riporterei su quella roccia senza farti nemmeno mettere il reggiseno.

E poi, la settimana dopo chissà, forse non ti farò mettere nemmeno più il perizoma.

Forse in quel caso, quei maschi, se continueranno a venire, alla fine lo capiranno che vuoi fare la vacca da monta.

Lo so che saresti talmente gentile da aggevolarli, lubrificarli se serve o addirittura incitarli.

 

Finalmente ti sei decisa allora?

Buttarti nel torrente finalmente ti rinfrescherà le membra e tutte le tue cazzo di idee da pervertita.

Però l’acqua è fredda e ti tocca tornare subito sul roccione.

Al sole potrai tornare a riprendere fiato e sopratutto passeranno i tremori dovuti all’acqua gelida.

 

Ma a che prezzo?

I tuoi capezzoli sul tessuto bagnato si vedranno?
La tua patatina carnosa finchè non stringi un po le gambe, non pensi che sia più che visibile il suo contorno?

Forse è meglio che accusi falsamente un malore e te ne torni alla macchina.
O forse se vai verso la macchina, dovendo passare tra quei maschioni, tutti vedranno ancora di più le tue intimità?

Forse da qui, la vista è un po ridotta, dovrebbero tuffarsi in acqua, dovrebbero raggiungerti per poter vedere nitidamente la scena. No?

Eppure così, è come sentirsi nuda, vero?

E nuda cosa potresti fare con questi uomini?

 

Basta ! Basta! Non ci devi pensare.

Poi finalmente ti decidi.

Ti alzi.

Attraversi le rapide e giunta dalle tue amiche, le saluti, notificando che ti eri dimenticata un’appuntamento importante.

Una volta giunta alla macchina però, tutti i ragazzi sono intorno a te. Chi beve, chi fuma, chi urla, chi balla, eppure sembra che tutti guardano te.

Ma quando apri la portiera e vedi il tuo bel vestito, ti rendi conto che non puoi guidare in intimo, non puoi nemmeno bagnare il sedile con il tuo intimo e però non puoi nemmeno bagnare il vestito con il tuo maledetto intimo.

Diavolo! E adesso?

 

Dovresti toglierti quei due pezzi di stoffa bagnata e metterti il vestito.

 

Semplice.

 

Ma dove?

Nella macchina ti vedrebbero tutti.

Fuori dalla macchina non ne parliamo.
Nel bosco? No, troppi rovi vero?

Nel fiume? Si, brava cretina!!

Nella stradina sterrata!

Si, proprio li!

Da dove sei arrivata con l’auto. Il boschetto la divide dal prato dove ti trovi ora, è il posto ideale per cambiarti.

 

Ma se arrivasse qualcuno?

Ne hai il terrore.

 

Eppure, sculettando vistosamente, ti stai dirigendo proprio in quella maledetta stradina.
Eppure non eri imbarazzata a farti vedere in intimo?

Non eri imbarazzata per tutti gli sguardi su di te?

Non avevi il terrore che qualcuno ti potesse vedere se ti cambi in quel luogo?

Ora tutti, ma proprio tutti, ti hanno vista dirigerti qui e dallo sculettare, tutti potrebbero fraintendere.

 

Eppure, girato l’angolo, lontana dagli sguardi dei presenti, hai già fatto cadere alle caviglie il tuo perizomino.
Ti maledici che lungo la strada non ci sia nessuno vero?

Brutta troia vogliosa.

E quando ti togli il reggiseno, finalmente lasciando quei due straccetti in terra, puoi metterti il tubino che hai in mano.

 

Perchè allora ti impasti le tette?

 

Perchè strizzi i capezzoli?

 

Lo sai che se fossi li, ti pianterei il cazzo nel culo senza nemmeno lubrificarlo?

Si, perchè sai quanto sei troia.

 

Cosa decidi di fare?

 

Ti metti questo maledetto vestito e te ne torni a casa?

 

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