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Racconti Erotici Lesbo

Il massaggio di mia figlia – Parte 2

By 8 Agosto 2019Dicembre 16th, 2019No Comments

Indossai un intimo leggero, una camicetta bianca e un completo formale grigio composto da una giacca e una gonna che mi arrivava alle ginocchia. Niente calze, ai piedi misi dei tacchi non troppo alti e prendendo la borsa volai giù per le scale. Avevo fatto tardi e dovevo sbrigarmi e giunta al lavoro la sua mancanza mi ossessionava, distraendomi spesso dalle faccende che dovevo svolgere. Il pensiero di mia figlia che con le sue mani fatate mi aveva fatto godere generava in me emozioni contrastanti, in bilico fra peccato e piacere.. Tra le gambe mi sentivo costantemente umida mentre la immaginai in molte situazioni erotiche. L’immaginazione era così opprimente che nel corso della giornata dovetti fermarmi più volte a respirare profondamente per placare i miei bollenti istinti. Osservavo angosciata l’orologio tra una breve meditazione e l’altra, volevo tornare a casa sperando di trovarla lì pronta a farmi smaltire le mie voglie. Il tempo speso in ufficio mi sembrò infinito e non appena il capo reparto mi diede l’ok per andarmene, sgattaiolai via. Presi la macchina dal parcheggio aziendale e corsi a casa evitando il più possibile il traffico. La cercai in lungo e in largo ma lei non era presente; probabilmente si era trattenuta da qualche sua amica e ciò mi lasciò l’amaro in bocca. Era ormai ora di cena quando mi sedetti sul divano in pelle bianco latte in salotto e mi tolsi le scarpe facendo leva sul pavimento. Mi tolsi la giacca posandola sul tavolino di fronte e mi aprii la camicetta con una certa foga rischiando di far saltare un paio di bottoni. Mi liberai poi della gonna e dell’intimo e mi osservai tra le cosce aperte; ero decisamente zuppa e con indice e medio schiusi il mio sesso. Stavo per cominciare a masturbarmi partendo quando la porta di casa si aprì facendomi sussultare. Sabrina entrò annunciando il suo arrivo e, trovandomi nuda in soggiorno, mi rivolse una smorfia decisamente maliziosa. Subito dopo aver posato la sua borsetta sul tavolo dietro al divano si sedette accanto a me. Io le lanciai languidi sguardi mentre lei mi osservava impassibile. Sentivo come se mi stesse assaporando con gli occhi e lasciai che una sua mano mi accarezzò dolcemente le cosce mentre montava una deliziosa pelle d’oca. Le lancette scorrevano e il suo tocco si fece sempre più insistente e ammaliante… alla fine Sabrina decise di rivolgersi alla mia intimità ed ebbi un piacevole sussulto quando le sue labbra si posarono incosciamente sulla mie. Giovani e morbide le baciai senza alcuna inibizione e pochi attimi dopo ci trovammo a far intrecciare le nostre lingue. Nel frattempo la sua mano mi toccava con fervore e avvertivo il piacere crescere sempre di più a ogni sfregamento. Ero quasi arrivata al culmine quando lei placò le sue gesta. – Mamma… – quella parola mi fece sorridere amorevolmente – E se ci spostassimo in camera? -. Io feci un cenno col capo senza pensarci troppo e lei mi prese per mano, portandomi sul letto matrimoniale che fino a un pò di tempo prima condividevo con mio marito. Mi adagiai sulle coperte, lei mi fu subito sopra e aprendomi le gambe s’insinuò tra di esse; i suoi baci ora toccavano il mio interno coscia e la sua lingua si posò sulla mia intimità. Sabrina cominciò ad assaporarla e mi lasciai trasportare dal piacere che montava repentino. Mossi il bacino mentre le sue attenzioni si fecero sempre più eccitanti; Sabrina stuzzicò abilmente il mio bottoncino con la punta della lingua e l’orgasmo mi colse senza lasciarmi possibilità di parola. Le potenti contrazioni mi sorpresero in un lampo e mentre mi lasciavo andare strinsi le coperte. Sabrina non si placò fino al mio ultimo gemito. I nostri baci divennero passionali mentre riprendevo contatto con la realtà finché lei, sorridendomi, si alzò e uscì dalla stanza. Avevo di nuovo felicemente goduto e non mi sembrava ancora vero.

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