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Racconti Erotici Lesbo

Il massaggio di mia figlia

By 3 Agosto 2019Dicembre 16th, 2019No Comments

Il mio nome è Elena e sono una mamma di quarant’anni. Ho divorziato un paio di anni fa da mio marito per ragioni che non sto qui a spiegare e al momento convivo con mia figlia Sabrina, ventenne. Sono ancora in forma nonostante l’età, alta, capelli lisci e bionda, occhi marroni, un fisico leggermente in carne per via della sedentarietà della mia vita imposta anche dal lavoro da scrivania e le mie curve sono ancora apprezzabili. Ciò non vuol dire che sia brutta e deforme, anzi riscuoto ancora una buona dose di complimenti da molti miei coetanei. Mia figlia è esattamente la mia giovane copia. Sono molto orgogliosa di lei, è una brava ragazza, molto attiva e dà sempre il massimo.

Quello che vorrei raccontarvi è successo qualche mese fa e ha sancito il mio ingresso nel mondo saffico. Era tutto il giorno che soffrivo di un forte mal di schiena ma non sapevo esattamente il perché. Conoscevo solamente che mi ci ero svegliata e mi aveva accompagnato al lavoro dove si era fatto ancora più fitto. Al ritorno a casa quella sera mi ero sdraiata sul letto in intimo, come faccio di solito. Mia figlia Sabrina mi aveva chiesto se avevo bisogno delle sue mani da massaggiatrice e alla prima avevo rifiutato. Pensavo che prendendo le medicine sarebbe passato ma prima di andare a dormire senza cena dovetti ricredermi. Così la convocai in stanza; lei mi fece sdraiare prona sul letto e con la sua delicatezza e un pò di gel sciolse ogni mia complicazione. Era davvero brava ed era la prima volta che usufruivo dei suoi servigi. Quella notte andai a dormire riposata e tranquilla, svegliandomi la mattina dopo felicemente rigenerata. Mi alzai dal letto con una carica in più, volevo ringraziare mia figlia ma lei dormiva ancora beatamente sotto le coperte perciò lasciai perdere e mi recai in cucina a fare colazione. Mi preparai del buon caffé latte e sgranocchiai nell’attesa qualche biscotto. Quando arrivò il momento lo versai nella tazza e mi misi a sedere al tavolo. Ero arrivata quasi a metà tazza quando due mani si posarono leggere sulle mie spalle. Posai la tazza e mi voltai; Sabrina mi sorrise radiosamente con un pizzico di complicità. Feci lo stesso anch’io e le diedi il buongiorno. Lei non proferì alcuna parola e io ricominciai da dove avevo lasciato. Nel momento in cui ripresi in mano la tazza, Sabrina cominciò un massaggio lento dal quale mi feci rapidamente trasportare. Le sue dita magiche coccolavano le mie spalle e dovetti posare nuovamente la tazza sul tavolo. Chiusi gli occhi e emisi il primo rantolo; quel segnale portò mia figlia a scendere lentamente in profondità. Arrivò quasi a toccarmi i seni dopodiché risalì e avvertii le spalline del reggiseno calare lungo le braccia fino ai gomiti. La sensazione mi animò di uno strano presentimento e ritornai alla realtà. Mi voltai e lei mi tolse le sue mani di dosso, rimisi a posto le spalline e le chiesi curiosamente il perché di quel gesto e lei rispose che era solo per massaggiarmi meglio. Io le credetti ingenuamente, dopotutto era pur sempre mia figlia… Le chiesi di continuare il massaggio e lei annuì rimettendo le mani sulle mie spalle. Al solo tocco avvertii una forte sensazione di benessere irradiarmi e lei proseguì finché le mie difese non si abbassarono ulteriormente. Ero vulnerabile e lei ne approffittò per scendere rapida verso il basso; la sua mano si infiltrò nelle mie mutandine e cominciò a massaggiarmi delicatamente la zona del piacere. Ero umida e al suo tocco magico ebbi strani sussulti. Volevo reagire ma mi ritrovai presto persa tra le nuvole, incapace di tentare ogni mossa. Godevo, gemevo, sussultavo e l’orgasmo si faceva sempre più imminente. Ad un tratto avvertii la sua lingua passarmi sul lobo dell’orecchio destro e mi baciò delicatamente l’interno. Udii il suo schiocco rimbombarmi dentro e ciò mi accese ulteriormente. Ero ormai arrivata; il finale giunse inaspettato e possente, lasciandomi inerme, affanata e allibita. Era la prima volta che godevo con una donna e per di più quella femmina era mia figlia… Il fatto mi turbò mentre riprendevo fiato. Dopo avermi sussurrato all’orecchio che quella sarebbe stata la prima e ultima volta, Sabrina mi lasciò sola con i miei pensieri. Dentro di me sapevo però che probabilmente quello sarebbe stato solo l’inizio di un lussurioso rapporto.

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