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Racconti di DominazioneVoyeur

La spiaggia

By 21 Gennaio 2020Novembre 28th, 20208 Comments

Era una giornata estiva tranquilla, Marika, giovane ragazza di 27 anni, decise di andare al mare quella mattina, si recò in spiaggia, di buon ora, prese l’ombrellone e il lettino, quella mattina aveva indossato un costume nero, a triangolo classico, con i fiocchi a reggere il reggiseno e le mutandine.

Le piaceva molto le calzava bene, non era una ragazza altissima 1,75m circa, si teneva in forma, i capelli neri come gli occhi, erano legati onde evitare segni sull’abbronzatura.

Era solita prendere il sole in Topless, nonostante le sue forme (una 3 coppa D) l’aveva sempre fatto, e non aveva mai avuto problemi né dai gestori del bagno, né dagli altri bagnanti, si aveva notato spesso occhiate indiscrete di uomini e anche donne, spesso celate dagli occhiali da sole, ma comunque non era una situazione spiacevole.

La mattinata trascorse molto tranquillamente, si fece un bel bagno, e poi a prendere il sole sotto l’ombrellone mostrando a tutti il suo topless. Non aveva mai voluto ammetterlo, ma la cosa l’aveva sempre intrigata molto.

Dopo aver pranzato, verso le 15, decise di prendere un bel po’ di sole, nelle ore dove rischi meno le bruciature, indossò i suoi occhiali da sole, Ipod con cuffie e si mise sulla sdraio a prendere il sole, si stava benissimo, c’era un po’ di vento che spezzava il caldo.

Marika odiava il segno del costume, non sopportava di vedere la sua pelle interrotta dalla fascia bianca, e quel giorno, poco affollato di inizio settembre, decise di fare una cosa che aveva sempre voluto fare, slacciò i lacci che le legavano le mutandine del costume, e li ripiegò sopra di esso, lei era a pancia sopra, quindi in questo modo, poteva abbronzare l’inguine, senza dover prendere il sole nuda.

Nella sua mente, balenò immediatamente l’idea che se vista da un lato, sarebbe sembrata effettivamente nuda, un piccolo brivido la scosse, dalla testa fino in mezzo alle gambe, ma scacciò subito quel pensiero, era una cosa che facevano molte donne, non c’era niente di erotico in questo.

Con questo pensiero, chiuse gli occhi e si addormentò.

Improvvisamente aprì gli occhi, dov’era? Cosa stava succedendo, sentiva un gran calore in mezzo alle gambe, aveva fatto un sogno erotico? Si ricordava male, era annebbiata, si guardo intorno, vedendo il cielo e l’ombrellone lì accanto, era sempre in spiaggia, ma il sole era alto oltre la metà del cielo, quanto aveva dormito? Istintivamente fece per alzarsi, ma si ricordò della parte sotto del costume, si sentiva strana, eccitata, bagnata? Impossibile, pensò e allungo le mani per rilegare i fiocchi.

Abbassò lo sguardo incredula e in preda al panico, quello che aveva sentito con le mani non era sbagliato, ora poteva vederlo, la parte sotto del costume era sparita.

Il panico la prese, dov’era finita? Come mai non c’era più, e da quanto tempo era praticamente nuda in spiaggia? Presa dal panico non riusciva a ragionare, mentre sotto ai mille pensieri, si faceva forte un’eccitazione crescente, la sentiva salire tra le gambe, fino alla pancia, ma non voleva distrarsi sfilò l’asciugamano da sotto di se e si copri, riuscì ad alzarsi in piedi senza mostrare niente, legò bene l’asciugamano, in vita, dando occhiate in giro per cercare il costume, dove diavolo era finito? Forse si era girata nel sonno e le era caduto? Non lo trovava da nessuna parte, si sedette sul lettino, cercando di ragionare, e solo allora stranamente, pensò a chi aveva intorno, cominciò a guardarsi intorno non c’era nessuno all’ombrellone di fianco, né dietro, aveva un ragazzo giovane, sui 20 anni all’ombrellone davanti, lo aveva già notato prima, ma adesso la stava fissando, le prese un po’ di panico, l’aveva vista? Bè magari aveva solo sentito il gran rumore che faceva nel cercare le mutandine e aveva alzato la testa, ma lui la fissava, e le sorrideva, anche lei lo fissò, e lui alzò la mano quasi porgendogliela dalla distanza e nella sua mano c’erano le sue mutandine.

Marika fu travolta da un peso incredibile, come mai le aveva lui? Gliele aveva tolte? Quindi l’aveva vista nuda? Chi era e soprattutto cosa voleva, si guardò alle spalle, c’erano altre persone agli ombrelloni iniziali e così anche a riva, se fosse stato un poco di buono, sarebbe scappata, o avrebbe urlato, ma sarebbe stata al sicuro.

Un brivido molto più forte la percorse, si sentì improvvisamente avvampare tra le gambe, ma come una situazione del genere la eccitava? Scacciò il pensiero, mentre vide il ragazzo alzarsi e avvicinarsi a lei, con le mutandine in mano, sembrava un ragazzo tranquillo a prima vista, ma l’occhio le cadde subito sul costume, aveva un gran bel rigonfiamento, più si avvicinava e più lo notava, sentiva l’eccitazione crescere, il cuore le palpitava, voleva parlare ma le parole non uscivano dalla bocca, avrebbe voluto toccarlo, ma scacciò il pensiero cercando di rimanere calma, e fu interrotta “Ciao” disse lui, Marika non disse una parola, lo guardò “Ciao, sono Iacopo, stai tranquilla non ho cattive intenzioni” Marika ancora non rispose, voleva ma non riusciva, riusciva solo a fissarlo, e a chiedersi perché aveva le sue mutandine, perché avesse un cazzo così grosso, ma cosa pensava, doveva rispondere e calmarsi, e non fare pensieri erotici “Ci-ao” rispose “perché non ti calmi, fai un respiro profondo tranquilla” Marika chiuse gli occhi e fece un lungo sospiro, sentì la tensione calare, e quando riaprì gli occhi si copri i capezzoli con le braccia, come se non le avesse viste fino ad ora “ Ciao sono Marika, emh” gli disse con voce meno tremante “Piacere Marika, io sono Iacopo” lui le sorrideva, trasmettendole una certa sicurezza “Queste sono tue” disse porgendole le mutandine, ma mantenendo una presa salda su di esse.

“SI” disse Marika allungando la mano per prenderle “ma perché le hai tu?” il tono con cui lo disse non nascose affatto il suo timore e anche un po’ di eccitazione “tranquilla, non te le ho tolte io” rispose sorridendo ma senza lasciarle “stavo leggendo, ho chiuso il libro per il troppo vento, mi sono messo al sole e dopo poco le ho viste arrivare nella mia direzione” Marika deglutì non era stupida “e quindi me le ha portate via il vento? Ma come è possibile se avesse tirato così forte me ne sarei accorta” rispose decisa prendendole saldamente “hei guarda che eri su un fianco, e dormivi, e non sono io che te le ho slacciate” disse lasciando che lei le prendesse

“Non fare l’acida, sei in topless, hai slacciato le mutandine, e ti sei addormentata, non fare la santa, è mezz’ora che le ho io, mi sono accorto che sono umide, e non sono umide perché ti sei fatta il bagno” Marika arrossì, e senti nuovamente una vampata di calore scuoterla, 30 minuti nuda? Quante persone l’avevano vista “ma” provò a replicare “Ascolta Marika non mi interessa, se sei esibizionista, mi piace, sei una bella ragazza, è un piacere guardarti, ma non fare la santa, ci fai meglio figura” Esibizionista, Marika conosceva quella parola, aveva letto molte storie e visto qualche video a riguardo, la cosa l’aveva sempre intrigata e lei lo sapeva bene, cerco di stare calma “ma tu non hai pensato di svegliarmi rendermele?” chiese con tono deciso.

Il ragazzo rise “ahaha e ti venivo a svegliare, con le tue mutandine in mano? Cosa avresti pensato? Mi avresti accusato di essere un maniaco o simile” Marika non rispose subito, effettivamente aveva ragione lui, ma come? Tutto quello che diceva aveva un senso, si era spaventata subito anche vedendolo a distanza “Forse hai ragione” disse con tono tranquillo “grazie” ora lo ringraziava? Cosa stava dicendo? Ma lui aveva ragione, lei si era slegata le mutandine, e poi addormentata, fortunatamente le aveva prese lui, che gliele stava ridando, altri potevano anche tenersele.

“Figurati” le rispose, “grazie a te!” continuò “Grazie di cosa?” chiese stupidamente Marika “Come di cosa? Sei stata nuda in spiaggia, ti stavo guardando anche solo in topless, ma quando di sei slacciata il costume ho dovuto smettere per la troppa eccitazione” fece una pausa “quando mi sono visto arrivare le mutandine, ho quasi sperato me le avessi lanciate ahah” rise “Io non faccio queste cose” replicò Marika con tono deciso

“No tranquilla, non ti stò accusando di nulla, ma sappiamo entrambi che se adesso accavalli le gambe si bagna l’asciugamano” il ragazzo aveva ragione, era eccitata, e non poco.

“Prima volta? Anche per me” disse lui “Cosa?” domandò Marika nella confusione dei suoi pensieri “dico è la prima volta che posso godermi una donna completamente nuda in spiaggia, una bella donna aggiungerei, è la prima volta che lo fai?” Marika aspettò a rispondere, non sapeva se era giusto farlo, il ragazzo era una brava persona comunque, le aveva ammesso di averla guardata, sapeva che era eccitata, e le aveva riportato le mutandine, poteva per una volta parlare liberamente? “Si” disse “è la prima volta che mi succede, solitamente faccio topless” rispose “ti ho vista farlo, ho l’ombrellone qui davanti da tutta la stagione, e le tue tette, sono veramente grandi, non potevo non guardarle” Marika arrossì un po’ e sentì ormai l’eccitazione a mille “Spero sia un complimento, anche tu non sei male” Disse guardando il suo costume “ahahah grazie” rispose lui “senti sei stato gentilissimo, ma vorrei rimettermi lo slip” disse Marika cercando di spezzare la tensione “Certo, fai pure” replicò guardandola “oppure potresti non farlo” disse, Marika lo guardò con aria interrogativa “Facciamo un gioco, ridammi le mutandine, io torno al mio ombrellone, e tu prendi il sole nuda, quando vorrai andartene, me lo dici, e te le rendo, ormai non c’è più nessuno, e chi doveva vederti ti ha già vista” aggiunse “ poi so che ti piace” Marika non rispose subito, il suoi pensieri erano in confusione, la ragione le diceva No, ma qualcosa dentro di lei urlava SI SI! Non disse una parola, deglutì e allungo la mano sopra quella del ragazzo, depositando delicatamente le sue mutandine affidandole nelle sue mani, il ragazzo le sorrise “sapevo che avresti accettato” sorrise ancora porgendole un biglietto “è il mio biglietto da visita, quello è il mio numero, se vuoi parlarmi senza dare nell’occhio scrivimi su whatsapp” sorrise ancora e si alzò “sono qui davanti, non deludermi” E tornò a sedersi sulla sua sdraio.

Marika era ancora sul lettino, con l’asciugamano che le copriva dall’ombelico in giù, tra le gambe completamente bagnata e con il biglietto del ragazzo in mano, da quando si era allontanato, Marika si sentiva meno sicura di sé, prese il telefono, compose il numero e inviò un messaggio “hei” sentì il telefono del ragazzo suonare, lui si girò verso di lei, sorrise e prese il telefono “hei” rispose “quanto pensi che potrò durare? :D” scrisse Marika, la risposta non tardò “Bè per cominciare dovresti togliere il telo” Marika lesse, e capì cosa intendeva il ragazzo, fece un respiro profondo, e aprì il telo, rimanendo completamente nuda sul lettino.

L’eccitazione era al massimo, sentiva il vento accarezzarle la figa umida, e il sole colpirla dove era più bianca, istintivamente iniziò a guardarsi intorno cercando qualcuno che potesse vederla, ma davanti a lei a parte il ragazzo c’era una coppia molto più indietro che se ne stava andando e il bagnino con qualche passante sul bagnasciuga, incrociò più volte lo sguardo complice del ragazzo, che la guardava, nuda completamente esposta, come nelle sue fantasie più nascoste, era una sua fantasia? Solo adesso se ne rendeva conto.

Dopo qualche minuto iniziale di tensione e paura, Marika si tranquillizzò, si stese, si rimise gli auricolari, e chiuse gli occhi, godendosi ogni istante.

Il tempo passava e Marika era sempre più a suo agio con la sua nudità, vide il bagnino passare sulla passerella, senza nemmeno notarla, e dopo poco sentì il suono di un messaggio, così prese il telefono senza alzarsi e lesse, era il ragazzo davanti “perché non ti vai a fare un bagno? Non c’è più nessuno ormai” Marika al leggere quelle parole rimase interdetta, non avrebbe voluto, ma le andava un ultimo bagno, e soprattutto non capiva se il ragazzo intendesse nuda o meno, e a lei la cosa interessava molto “mi ridai lo slip?” rispose “No” fu secca la risposta del ragazzo, e Marika se l’aspettava, sotto sotto era la risposta che voleva “ho paura, se mi segue qualcuno cosa faccio?” rispose frettolosamente e in preda all’eccitazione “Se vuoi ti accompagno” rispose il ragazzo “non me la sento” scrisse Marika guardando in direzione del ragazzo, lui lesse e sorrise beffardamente, le rispose, in allegato c’era una foto “mi sono permesso, sapevo che avresti titubato, se non lo fai la carico su internet, considerala una spintarella” la foto allegata ritraeva Marika, completamente nuda sul lettino, le si vedeva bene anche il viso “bastardo” rispose Marika “dici? Secondo me è quello che vuoi, fidati di me” Marika lesse il messaggio, guardò di nuovo il ragazzo sorridente, cosa fare? Se non lo avesse ascoltato l’avrebbe caricata davvero su internet? Ma alla fine lei voleva farlo, perché rischiare, erano solo una decina di metri dall’acqua, e si alzò dal lettino, andò velocemente sulla passerella, e iniziò a procedere in direzione del mare, passando di fianco al ragazzo lo fissò, ma il suo occhio cadde solo sull’erezione che si notava fortemente da sopra il costume, sorrise anche lei, e finita la passerella, fece una corsa, passò di fianco a due che passeggiavano in spiaggia e si tuffò in acqua.

La sensazione di fresco la pervase, l’eccitazione che l’aveva presa mentre camminava adesso era libera di manifestarsi, Marika si mise una mano tra le gambe, e inserì un dito, trovando la situazione bagnata, ma appiccicosa e calda, sapeva benissimo che non fosse acqua del mare, nuotò un po’ verso il largo, e li si concesse un’altra penetrazione, con due dita, era come un sollievo, chiuse gli occhi toccandosi e mordendosi il labbro inferiore, riaprì gli occhi e vide il ragazzo entrare in acqua, e dirigersi verso di lei, non si scompose, il gioco era fatto ormai “ciao” gli disse lei quando le era arrivato vicino “ciao” disse lui ridendo “avevi ragione” aggiunse Marika, senza dire altro il ragazzo le sorrise “vieni con me” Marika ormai lo seguiva senza fare domande, l’eccitazione aveva preso il sopravvento, e le piaceva troppo la situazione, nuotarono un po’ fino ad arrivare ad una secca, con degli scogli che uscivano dall’acqua.

“Vieni” disse il ragazzo porgendole la mano, lei la prese senza esitazione, lui si avvicino allo scoglio, e si immerse, Marika lo seguì, e semplicemente nuotando sotto, lo scoglio, entrarono dentro, l’acqua aveva scavato lo scoglio a tal punto da creare una piccola caverna dentro di esso, che non si notava dall’esterno, lo spazio era piccolo, per 2 o 3 persone al massimo, e si vedeva l’apertura che dava sul lato del mare a largo, mentre quella che dava sulla spiaggia, da dove erano passati, era chiusa fino sotto il livello del mare, l’acqua dentro era molto bassa a causa della secca, e non c’era spazio per mettersi in piedi, ma tranquillamente Marika si sdraiò sulla sabbia aveva circa 30 cm di spazio dallo scoglio, e se era basso, invece era molto largo, da starci comodamente sdraiati, l’acqua le arrivava al seno, e a seconda dei movimenti del moto marino le copriva e scopriva i seni.

“ti piace?” domandò il ragazzo “è bellissimo” rispose lei “e appartato” aggiunse lui.

Marika non si fece pregare, si avvicinò al ragazzo “ti sei divertito a guardarmi?” domandò con tono malizioso

“certo, sei molto sexy, ma non sono così arrapato” disse lui “ah no?” rispose Marika appoggiando la sua mano sopra il costume del ragazzo “questo non mi sembra d’accordo con te” Marika tirò l’elastico, era molto curiosa ed eccitata, e voleva vedere anche lei qualcosa “quante ragazze hai portato qui maiale?” domandò appena riuscì a tirar fuori il cazzo di lui “sei la prima” rispose il ragazzo assecondando i movimenti di Marika “sei uno stronzo, mi avranno vista decine di persone, nuda, e tu mi hai anche fatto una foto, cosa volevi farci?” disse strizzando l’occhio “pensi che sia stato l’unico? Forse che ti ha preso anche la faccia si, ma quando ti sei addormentata e ti è volato il costume, non era così poco frequentata la spiaggia, altri si ricorderanno di te” rispose “e poi l’ho usata solo come metodo per convincerti a farti un bagno” aggiunse infine “quindi non avevi intenzione di segarti a casa?” domandò lei “non sembri un segaiolo, e hai un bell’arnese” aggiunse toccandolo con la mano “è colpa tua se è in queste condizione” replicò lui “e so che stavi sbrodolando tra le gambe” aggiunse.

Marika sorrise “e adesso, perché mi hai portata qui?” domandò senza smettere di accarezzargli il cazzo “volevo solo mostrarti un bel posto, dove poterti sfogare, immagino che muori dalla voglia di accarezzarti” sorrise maliziosamente “Non faremo sesso” disse secca Marika “ma possiamo divertirci” il ragazzo rispose “non te l’avrei chiesto, ma se hai sete” sorrise ancora, Marika rimase in silenzio, sapeva cosa voleva il ragazzo e le andava bene, ma aveva ingoiato pochissime volte, e soprattutto non le andava di bere sperma di un estraneo “non ingoierò, ma lo succhio volentieri” rispose avvicinando la bocca dolcemente al cazzo del ragazzo, e dopo aver con la mano scoperto la cappella, passandoci sopra la lingua “mmh” Marika lo fece altre due volte, facendola roteare sulla punta, e pronta a prenderlo in bocca “Aspetta” la interruppe il ragazzo, Marika ci rimase quasi male, voleva prendere quell’arnese grosso in bocca “cosa?” disse lei stringendo la presa, quasi a dire non me lo toglierai “prima voglio che goda tu” disse il ragazzo allungando le mani verso di lei “posso?” le domando, Marika non aspettava altro, non rispose, allargò solo un po’ le gambe, e il ragazzo le mise la mano sul sesso.

Il ragazzo era bravo, giocava col clitoride col pollice, mentre indice e medio erano dentro, le faceva ruotare, e spingeva verso il fondo “MMH” Marika iniziò a mugolare, finché il ragazzo non si fermò “girati voglio leccarla” Marika non se lo fece ripetere, si girò in orizzontale, aprì le gambe piegando le ginocchia, il ragazzo non aveva molto spazio, si tirò un po’ indietro, aveva mezzo corpo immerso in acqua, e teneva la testa su con una mano per non bagnarsi i capelli, il ragazzo si avventò sulla sua figa, iniziò leccando e succhiando il clitoride, mentre inseriva due dita dentro Marika, il piacere era immenso, sentiva l’acqua salire a scendere immergendo la sua figa e la bocca del ragazzo, per poi farle riemergere, ma al ragazzo non dava noia, continuò incessantemente, Marika era in paradiso, lasciò cadere la testa in acqua, aveva mezza testa sommersa, teneva gli occhi chiusi, perché quando l’acqua saliva le entrava in bocca e le copriva un occhio “ahhh” Cominciò a godere seriamente “non urlare troppo, qui fa eco” disse il ragazzo velocemente, tornando a dedicarsi alla sua figa, leccava e succhiava con voracità, mentre le dita dentro si muovevano a ritmo, toccando i punti più sensibili “mmmmh” rispose Marika, sentiva l’orgasmo avvicinarsi “non fermarti” disse a denti stretti, e il ragazzo non si fermò, continuò, Marika non voleva che quel momento finisse, ma improvvisamente sentì un brivido correrle lungo la schiena, una convulsione percosse la sua pancia, e venne come mai era venuta prima, un orgasmo potente, Marika sentì una forte contrazione muscolare, una tensione che poi esplose in un piacere come non provava da tempo, rimase immobile mugolando e ansimando per il piacere che quell’orgasmo le aveva dato, e lasciato nel suo corpo, il ragazzo non si era ancora fermato, continuava a leccarla, e Marika gli toccò la testa, per fargli capire che poteva bastare, un tocco dolce, quasi un grazie, per averla scaricata da tutta quella tensione, quell’eccitazione che l’aveva accompagnata tutto il giorno.

Marika cercò di tirarsi il più possibile verso l’alto, mentre nel suo corpo ancora qualche spasmo circolava “ora tocca a te” disse guardando il ragazzo e la prosperosa erezione che aveva tra le gambe, lo fece riaccomodare come prima, e si rannicchiò nella parte più profonda sotto lo scoglio, l’acqua lo copriva fino alle palle, e quando saliva fino a metà asta, ma a Marika non importava, lo prese subito in bocca, succhiando avidamente, e correndo lungo tutta l’asta, facendola scivolare in bocca, cercò di spingersi più giù, e prenderlo tutto, ma la posizione non glielo consentiva, lo sputò, e passò la lingua lungo tutta l’asta, fino alle palle, infilando la bocca sott’acqua, poi lo prese delicatamente con una mano e iniziò a masturbarlo, mentre con la lingua leccava la punta, a ritmo “ti piace?” domando senza quasi smettere di leccare “mh certo” rispose il ragazzo a mezza voce, Marika gli afferrò le palle con l’altra mano, giocandoci delicatamente “dove vuoi svuotarle?” domandò, la risposta non tardò “nella tua bocca” disse il ragazzo quasi pregandola “perché non in faccia?” domandò Marika senza smettere di masturbarlo “perché poi vorrei che tu non ti pulissi, ma tornando a riva e uscendo di qui sicuramente l’acqua ti laverebbe” Marika sorrise “e chi ti dice che accetterei questa cosa?” con tono malizioso “lo faresti sicuramente” rispose lui, forse il ragazzo aveva ragione, sarebbe stato divertente vedere i volti di chi la guardava ricoperta di sperma, magari andare a prendere il caffè, avrebbero pensato che era una troia? Forse non avevano tutti i torti, era stata tutto il giorno nuda in spiaggia, aveva avuto un orgasmo e adesso stava succhiando uno sconosciuto in mare, a pochi passi dalla riva “va bene, ti accontento in bocca allora” disse ricominciando a pompare la testa su e giù lungo l’asta, con una mano seguiva i movimenti della bocca, mentre l’altra giocava con le palle che sentiva sempre più dure e pronte ad esplodere.

Marika continuava a pompare, e il ragazzo iniziò a irrigidirsi, ansimando sempre più forte, questo la spinse a stringere di più la mano, e succhiare con decisione, strinse un po’ anche l’altra mano strizzando leggermente i testicoli, e dopo pochi secondi il ragazzo disse “ingoia” e iniziò a mugolare, Marika non si fermò e non rispose, senza fermarsi sentì prima un grande fiotto colpirle il palato, e subito un altro alla stessa intensità, provò a ingoiare qualcosa, e ci riuscì, mentre il ragazzo continuava a scaricarle una gran dose di sperma in bocca, strinse le labbra per non farlo uscire, e continuò a sfregare la lingua contro la cappella, tenendola in bocca, finché il ragazzo non ammorbidì i suoi muscoli, e finì di schizzare, Marika non mollò ancora la presa, deglutì la gran quantità di sperma, e lecco un ultima volta la cappella, poi finalmente se lo tolse di bocca, leccandolo ancora una volta, per raccogliere i residui, deglutì ancora, e aprì la bocca, dimostrando al ragazzo che lo aveva accontentato “sei pazzesca” disse il ragazzo ansimando Marika sorrise.

I due rimasero a guardarsi per qualche minuto, senza dire una parola, poi il ragazzo si tirò su il costume, e Marika commentò “io sono ancora nuda” stavolta con un tono malizioso “scusa il tuo slip me lo sono scordato sotto l’ombrellone” rispose il ragazzo “certo, come no” disse Marika ridendo “è meglio andare, inizia a essere tardi” il sole era ancora ben presente, ma le giornate avevano già iniziato ad accorciarsi, e iniziava ad essere più fresco all’imbrunire, il ragazzo portò Marika fuori dalla grotta-scoglio e i due nuotarono fino a riva, Marika non esitò nemmeno, uscì dall’acqua completamente nuda, passando davanti ad altre persone che camminavano sulla spiaggia, senza esitazione e senza dire una parola, si diresse al suo ombrellone, e subito si avvolse nell’asciugamano, il ragazzo la seguì e si fermo al suo ombrellone, per raggiungerla poco dopo “i tuoi slip” disse il ragazzo porgendoglieli “non mi servono più” rispose Marika “tienili” il ragazzo la guardò con aria interrogativa, ma Marika continuò ad asciugarsi, con il telo “ora ti rivestirai?” domandò il ragazzo “si” disse Marika “ma potrei andarmene con questo” aggiunse tirando fuori dalla borsa un prendisole, era un prendisole bianco, interamente di pizzo, con delle decorazioni, che lasciava ben poco all’immaginazione.

Lo indossò subito “cosa ne pensi?” domandò girando su se stessa al ragazzo “bè wow se mi avvicino riesco a vedere tutto” rispose il ragazzo “e si vede che non hai niente sotto anche se non mi avvicino troppo” aggiunse

“Bè sono stata tutto il giorno nuda in spiaggia, non penso sia un problema se me ne vedo così” disse sedendosi e mettendosi le ciabatte Marika “No certo che no, lo dicevo per te” disse il ragazzo sorridendo “per me puoi anche tornare a casa nuda” aggiunse, Marika rise, finendo di raccogliere le sue cose “bè direi che è stato un piacere” rivolgendosi al ragazzo “il piacere è stato mio” rispose il ragazzo “bè allora io vado, ci vediamo” disse Marika “spero di rivederti nuda a breve” aggiunse lui tornando verso il suo ombrellone, Marika invece si diresse verso il bagno, salutò i gestori che la guardavano in maniera strana, e il figlio del gestore che era molto più interessato, aprì l’auto, e ci salì.

Una volta sopra Marika ebbe come un rilassamento totale, adesso era al chiuso nella sua auto, da sola, era felice e non si dispiaceva di quello che aveva fatto, e di come fosse venuta via praticamente nuda, ma aveva come l’impressione di essersi dimenticata qualcosa, accese l’auto e si diresse verso casa.

Arrivata a casa, si fece una lunga e rilassante doccia, ripensando alla giornata che aveva passato, e senza pensarci inizio ad accarezzarsi, a masturbarsi ripensando all’orgasmo avuto, alla quantità di sperma che aveva ingerito con piacere, ma soprattutto agli sguardi del figlio del gestore, del ragazzo e alla sensazione fantastica di trovarsi completamente nuda in un luogo pubblico, una scena che aveva visto nei film porno, ma che non si sarebbe mai aspettata, le sarebbe capitata, infilò due dita dentro, accarezzandosi e penetrandosi, come lei sapeva, come a lei piaceva, e dopo poco venne copiosamente, sentì squillare più volte il cellulare ma non le importava.

Finì di farsi la doccia, ed uscì, si mise l’accappatoio e iniziò ad asciugarsi i capelli “ah già suonava il cellulare” disse parlando da sola, Marika prese il cellulare trovando 1 chiamata persa, e dei messaggi whatsapp, cliccò sull’icona, subito, senza pensarci, i messaggi erano di un numero che lei aveva salvato come Iacopo spiaggia, l’anteprima dava una foto, Marika senza aprirla si ricordò cosa si era dimenticata, lui aveva una sua foto, e chissà quante altre, completamente nuda, dove le si vedeva il viso, sapeva il suo nome, e avrebbe potuto scoprire facilmente il suo cognome, e aveva il suo numero di telefono.

Quanto scritto fa parte di una mia esperienza personale, ho preferisto scrivere in terza persona così da poter scrivere oggettivamente quello che è successo.

Per pareri (sul racconto) o critiche (costruttive) scrivetemi pure a marika.c.1191@gmail.com altri tipi di email verranno ignorate.

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