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La vera natura di Anna – Capitolo 2 – Un’ottima cuoca

By 25 Agosto 2020Agosto 28th, 2020No Comments

Capitolo 2 – Un’ottima cuoca

 

 

I bicchieri si susseguono con una nonchalance innaturale.

Le risate non smettono di fare da sottofondo a una serata perfetta.

Anna non stava così bene da anni e lo sapeva.

Ma più che le risate o lo champagne, era stato l’episodio in studio a risvegliarla. 

Quel vampiro assetato di culo l’aveva rimessa a nuovo. Il morso l’aveva metaforicamente trasformata in una nuova creatura. Le aveva ridato la vita. 

Anna era più viva che mai ed era solo l’inizio.

 

“Ormai è andata anche questa bottiglia, ma com’è possibile?

Tra l’altro Isa, mi sta pure venendo fame.. avrei proprio voglia di uno dei tuoi fantastici piatti. Tipo un’orata in cartoccio!”

 

“Certo che sei forte te oh! Sei qua da neanche due ore e hai bevuto due bottiglie di champagne! E vuoi anche che ti cucini del pesce!

Già che ci sei, non so, vuoi anche trombarmi il marito?? Ahahah”

 

Anna sorride, ma stavolta è un po’ perplessa. Sta battuta le era suonata un po’ strana. Certo Isabella non era nuova a battute del genere ma le pareva strano che facesse un’uscita del genere. Come se sapesse qualcosa. Quella cosa.

 

“Dai basta parlare, andiamo in cucina a preparare qualcosa, che qua in spiaggia inizia pure a fare freschino.”

 

Le due donne si dirigono verso la casa. Anna però non riesce a smettere di pensare a quella battuta. I pensieri invadono nuovamente la sua mente. 

E’ turbata, non sa che fare. 

 

“Forse sarebbe meglio svuotare il sacco, dopo tutto è stato Marcello a cominciare” – Pensa tra sé e sé.

 

“Oh Anna ci sei? Quindi pesce in cartoccio?? Accendo il forno dai.

Anzi prima prendo un’altra bottiglia che così ti aiuta a scacciare via ste benedette paranoie.”

 

Anna rimane sola in cucina. Riflette su cosa fare. Non vuole dirglielo, anche perchè vorrebbe di nuovo farsi sbattere da Marcello. 

 

L’alcol le ricomincia a dare alla testa. 

In quella situazione di confusione tra imbarazzo e incertezza, solo una cosa le era chiara: aveva ancora voglia. 

Voglia di scopare, di trasgredire.

 

La sua mente riprende a viaggiare, sognando una chiavata memorabile, lì in quella stanza, sul piano cottura.

Ma non bramava il manganello di Marcello questa volta.

Voleva qualcosa di più delicato, di empatico, di profondo.

Non cercava dell’impeto maschile, del sesso sfrenato. Per quello era già stata abbondantemente saziata prima. 

Ora voleva un rapporto più sentito. Più dolce. Più amorevole.

 

Si siede sopra il piano da cucina appoggiando la testa indietro, così da poter fantasticare meglio. Spalanca le gambe. 

La sua mano sembra un tentacolo, dirigendosi subito verso la sua fonte del piacere.

Scopre di non avere più le mutande. Se l’era dimenticate nello studio di Marcello. 

Ci stava, il poliziotto aveva ricevuto la sua adeguata ricompensa.

 

Inizia a toccarsi, accarezzandosi il clitoride. Lo preme piano piano come se fosse l’interruttore della sua macchina del piacere.

Lo champagne ormai è totalmente in circolo. I pensieri di nuovo svaniti. Pensa solo a godere.

Ride. Immagina che qualcuno, una testa si infili lì sotto a continuare quello che ha incominciato.

Magicamente quello che sogna le sembra avverarsi. 

 

Sente una lingua insinuarsi tra le sue parti intime. 

Due mani calorose si poggiano sulle sue cosce. 

 

Gode Anna. Gode. 

 

La lingua straniera sa perfettamente cosa fare, dove e quando leccare. Come se la conoscesse da una vita.

Le leccate, prima dolci, poi energiche, sono intervallate da baci, morsi e carezze. 

Era un ottimo preliminare, tenero e delicato al punto giusto. Ma Anna, la nuova Anna, quella vera, non si accontentava di questo. Era ora di un po’ di passione.

 

“Bello, bello, bello così.. ma aumenta un po’ dai, più forte. Fammi godere per davvero.”

 

Parlava da sola, nel suo sogno erotico, anche se non aveva mai vissuto sogni così reali.

 

La lingua incomincia ad aumentare il ritmo, a spingere di più.

La bocca si fa più vorace, cibandosi non solo della fica ma anche delle zone limitrofi, tra inguine, interno cosce e monte di venere.

La presa delle mani si fa più energica. Le unghie affondano nella carne di Anna che finalmente può iniziare a godere.

 

“Esatto così. Non ti fermare!”

 

I respiri si fanno più pesanti. 

Anna usa le mani per agguantare la testa tra le sue gambe, spingendola ancora di più verso la sua vulva.

 

“Voglio sentire la tua lingua fino all’utero!!”

 

Ansima. 

Le palpitazioni sono sempre più forti, il battito accelera.

Geme come una cagna bastonata. La sua vagina è succube di quella magica lingua. Quel pezzo di carne la sta facendo impazzire.

Non aveva mai provato un’esperienza del genere.

Una fantasia così vivida. 

Quello champagne faceva davvero miracoli.

 

La lingua si concentra quindi sulla vagina. 

Inizia a penetrarla con potenza. Ingressi decisi, pieni, costanti e sempre più veloci.

Quel cunnilingus era devastante. Meglio di molte altre scopate nella sua vita.

 

“Cazzo sì, che goduria. Di più, di più, di più!!!!”

 

La lingua, dopo averla trapanata per bene e resa il più umida possibile, fa posto quindi ad una mano.

 

“Ma perché?? Mi piaceva con la lingua! Stavo per venire..”

 

“Ssshhhhhh…..”

 

Anna non può che fidarsi. 

Il sogno è sempre più vivo. Mai in una delle sue fantasie avrebbe stoppato un piacere del genere.

 

La mano massaggia tutta la vulva, passando anche dal perineo, per poi infilare prima uno e poi subito un altro dito nella vagina. Penetrano manco fosse burro.

 

La lingua torna in scena, ma stavolta da coprotagonista, slinguazzando dolcemente il clitoride che era praticamente fuoriuscito tutto, turgido come non mai.

 

Le dita entrano ed escono con una facilità disarmante.

La figa di Anna è un lago. Ora le dita dentro di lei sono 3.

Entrano che è un piacere, come se fossero state create appositamente per quel momento. Per quel piacere.

La mano si muove magnificamente. Anna è in estasi.

Stringe le gambe, muove la testa, si dimena.

I gemiti aumentano quando le dita diventano 4.

Quella mano sa proprio cosa fare.

 

“Dai infilamela tutta. La voglio tutta dentro! TUTTA!!”

 

“Mmmmmhhh…….”

 

Anche la mano geme, è eccitata quanto Anna.

 

Obbedisce. 

Dopo altri due tre colpi, la fica è ormai pronta per accogliere totalmente la mano.

 

Appena entra interamente in Anna, apre gli occhi, rimasti serrati fino a quel momento, quasi come a voler accertarsi di persona della cosa. 

Non aveva mai provato niente di simile fino a quel momento.

Ebbene sì. Era tutta dentro.

 

Anna si morde le labbra, compiaciuta, sorridendo. E’ estasiata.

Dirige lo sguardo verso il suo benefattore quasi a volerlo ringraziare.

Alza la testa. 

Non riesce a crederci. 

Tutto il suo corpo si intorpidisce, sconvolta dalla visione.

Era Isabella. Proprio lei, la sua amica del cuore.

Non poteva crederci.

Era scioccata. 

 

Isabella con uno dei suoi grandi sorrisi la guarda, e con l’altra mano, quella libera, le dà una carezza, chiudendole la bocca, rimasta spalancata dallo stupore.

 

“Chiudi gli occhi e torna a sognare, scema.”

 

“No, voglio guardarti mentre mi fai venire.”

 

Anna è ancora più eccitata da questa inconcepibile situazione.

Isabella riprende quindi quanto interrotto.

La mano ora ha un nome e un volto. L’eccitazione è alle stelle.

Anna ha la pelle d’oca.

 

La mano va e viene, entra ed esce.

Isabella la stringe a pugno per aumentare la pressione sulle pareti interne della vagina.

Non si ferma. Il movimento è incessante, pare un martello pneumatico.

 

Anna versa qualche lacrima. Il dolore si mischia alla felicità.

E’ la più bella delle torture che abbia mai provato.

 

“Ora vedrai, ti faccio anche squirtare. Mica come quel rammollito di Franco. Quello non ti merita. Non merita la tua figa.”

 

Mentre aumenta il ritmo, muovendo le dita in una sequenza ben precisa, quasi scientifica, si appropinqua verso di lei.

Con la sua lingua, lecca il viso di Anna, così da potersi gustare il salato delle lacrime appena scese.

Isabella infila poi la lingua nella bocca di Anna, che sembrava non aspettare altro. 

 

Le due amiche si baciano con una passione unica, piena di energia.

Si infilano reciprocamente le lingue nella gola dell’altra.

Formano un vortice di piacere con il loro movimento.

 

La mano continua con il suo dovere.

 

Anna morde la lingua di Isabella, che capisce che ormai la sua amica è prossima all’orgasmo. 

 

Si stacca, si riabbassa, riavvicinandosi alle altre labbra di Anna.

Prima di togliere la mano, sferra gli ultimi movimenti d’artista della figa, togliendo il respiro all’altra.

Spalanca le gambe, stimolando solo il clitoride, con un movimento repentino. 

 

All’improvviso fuoriesce un getto potentissimo che inonda la faccia di Isabella, che si era messa in posa per ricevere ciò che tanto desiderava. La sua doccia di piacere.

 

Gli schizzi sono molteplici. Durano svariati secondi.

Anna urla come una pazza. Non aveva mai squirtato.

 

Non le pareva vero, ma ormai quella serata era così surreale che non poneva più limiti all’immaginazione.

 

Anna continua a tremare, quasi volesse emulare  una sorta di attacco epilettico.

 

Isabella è estremamente soddisfatta.

Si lecca le labbra. Assapora il gusto della sua vittoria.

 

“Mi hai proprio cotta a puntino. Sei la solita ottima cuoca. Brava Isa.”

 

Il piano malefico di Isabella aveva funzionato alla perfezione. la sua preda era stata intrappolata nella ragnatela che aveva tessuto con furbizia e malizia. 

Fin dall’inizio.

“Zitta scema. Stappa la bottiglia che la serata è ancora lunga.”

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