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Racconti Erotici

Sete di lui

By 14 Dicembre 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Un rumore di passi nel cuore della notte mi svegliò improvvisamente.
Faceva caldo, tanto caldo, mi sentivo la gola ardere ed il cuore battere più in fretta.

Non per la paura, no. Sapevo bene di chi erano i passi che avevo sentito e sapevo altrettanto bene che avrei dovuto rimanere a letto, a fissare il soffitto e a rigirarmi tra le lenzuola per placare quella voglia che sentivo crescere, impetuosa e irresistibile.
Cedetti. Fu un attimo.

Mi alzai, in camicia da notte estiva di seta, e lentamente scesi le scale. Avevo sete, tanta sete … Una sete diversa, che un sorso d’acqua non avrebbe mai potuto placare.

Non credo mi sentì subito arrivare …. La luce della cucina era spenta, e la stanza era illuminata solo dalla tenue e calda luce del frigorifero aperto. Era là. Lo sapevo.

I contorni del suo corpo perfetto delineati da quel tenue bagliore nella notte.

Lo guardavo bere dell’acqua a piccoli sorsi, con il cuore in gola per il desiderio.

Non si era ancora accorto della mia presenza.
Mi appoggiai allo stipite della porta, forse perché avevo paura che le gambe mi tradissero.
Si girò. Forse per il rumore del battito fortissimo del mio cuore.

Mi guardò, senza sorridere, come al solito. Senza parlare.
Sempre senza parlare posò il bicchiere, si avvicinò piano, senza fare rumore.

Indossava solo un paio di pantaloncini leggeri.

Potevo sentire il suo respiro ‘ il nostro respiro.

Era davanti a me.
Mi fissò intensamente negli occhi, mi bastò quello per sentire dei brividi caldi scorrermi nelle vene.
Volevo toccarlo, volevo che mi toccasse …. ma continuammo a fissarci per momenti durati un’eternità, scoprendo il mondo che stava dentro ai nostri occhi.

Alzò una mano ad accarezzarmi il collo. Il mio respiro si fermò per un attimo.
Delicatamente, abbassò la mano sfiorandomi la pelle ed abbassandomi una spallina della camicia.

Improvvisamente sentii l’altra mano dietro al collo che mi attirava a sé, la sua bocca …. la sua lingua che si intrecciava con la mia. Mi baciava con una passione sconosciuta, che mi trascinava giù, giù, in un abisso caldo di desiderio irresistibile.
Mi stringeva a s&egrave, bloccandomi con il suo corpo contro la parete. Sentivo le sue mani ovunque, e non riuscivo ad appagare la mia sete di lui, sembrava infinita.

Le sue labbra sul mio collo bruciavano, sentii la sua lingua percorrere ogni centimetro della mia pelle e la punta delle sue dita che abbassava anche l’altra spallina facendo scorrere giù la camicia da notte che cadde leggera sul pavimento.

Chiusi gli occhi per sentire solo le sue mani, la sua lingua che lambiva dolcemente i miei capezzoli tesi verso di lui quasi a implorarlo di prendermi, lì, così, finalmente.

Sentivo il suo sesso duro contro di me e la sua voglia farsi sempre più crescente, più invadente’ Volevo disperatamente sentirlo dentro di me, squassare con i suoi colpi passionali quel muro di flebile resistenza che separava i nostri corpi, e le nostre anime.

Scivolai giù, facendogli scorrere le mani lungo i fianchi, graffiandolo dolcemente e trascinando giù con me i suoi pantaloncini. Sentivo il suo odore, amavo il suo odore. Iniziai a far scorrere le labbra calde e morbide sulla sua pelle, fino ad arrivare giù, più giù, dove con la punta della lingua iniziai a leccarlo piano, dolcemente. Alzai gli occhi. Era bellissimo, con la testa buttata all’indietro, si mordeva le labbra come per trattenersi. Desiderai solo dargli piacere,,, Glielo presi in bocca ed iniziai a succhiare piano, poi sempre più forte’ Cercava di trattenere dei gemiti che avrebbero rotto un silenzio di sogno, quasi irreale, di cui faceva parte solo il nostro respiro affannoso.

Mi chiese di non usare le mani. Appoggiai la testa contro il muro e con le mani lo attirai a me per le natiche spingendomelo ancora più in gola. Lasciai che fosse lui a muoversi, adattandomi al suo ritmo e godendo di quegli attimi in cui potevo sentire il suo piacere come fosse qualcosa di tangibile.

Mi venne in bocca con caldi getti che inghiottii come il più dolce miele mai provato fino a quel momento.

Sete ‘ E miele per placarla.

Mi fece rialzare, con un sorriso bellissimo, mi guardò, e lo abbracciai, come a consolarlo di qualcosa.
Mi chiese se lo avevo fatto per lui. Risposi che lo avevo fatto per me. Mi disse che ero dolcissima.

Restammo abbracciati per minuti che si dilatarono in ore, finché una nuova passione, più esigente, prese il sopravvento.

Mi riportò con baci passionali in un vortice di urgenza di sentire i nostri corpi uniti e fusi in una danza di piaceri.
La sua lingua e le sue mani mi facevano girare la testa. E stavo girando davvero. Mi aveva presa in braccio e mi stava adagiando piano sul tavolo della cucina.

Le sue mani sui miei seni.
Le sue dita mi solleticarono dolcemente i capezzoli facendomi provare delle scosse dirette all’inguine che facevano crescere la mia voglia fino a farla diventare quasi insopportabile.
Poi la sua bocca.
La sua lingua calda che si spingeva sempre più giù fino a mischiare la sua saliva con umori dal sapore di desiderio antico.

Gli chiesi di prendermi.

Mi guardò, con gli occhi lucidi di desiderio e un qualcosa di dolce ed indescrivibile a cui &egrave pericoloso dare un nome.

Lo sentii scivolare dolcemente in me e spingersi piano fino in fondo, per poi fermarsi per darci il tempo di renderci conto che eravamo davvero una cosa sola. Corpo e anima.
Corpi diventati corpo con un’anima di passione.

Mi baciò piano, dolcemente, muovendosi lentamente dentro di me per farmi assaporare ogni attimo. Avrei potuto venire subito, tanto lo avevo desiderato, tanto lo avevamo immaginato, fino a raccontarcelo.

Poi i suoi movimenti si fecero più forti, più decisi. Mi scopava facendo l’amore, con una passione ed un impeto sconosciuto ad entrambi. Sentivo il suo respiro sempre più affannoso. Cercai di resistergli, volevo che fossimo uniti in un orgasmo che ci avrebbe fatto urlare.

Mi prese le gambe e se le appoggiò sulle spalle. Lo sentii ancora più dentro di me e non resistetti più.
Persi contatto con la realtà che esisteva al di fuori di noi, consapevole solo dei brividi che scuotevano il mio corpo in un piacere quasi mai provato. Mi annullai in lui mentre lo sentivo venire dentro di me con un gemito soffocato ed un piacere uguale al mio, che lo faceva tremare tra le mie braccia.

Restammo così, soddisfatti, finalmente appagati, in un abbraccio che si sciolse solo molto tempo dopo. Dopo che l’ultima goccia di vita lasciò il suo corpo per perdersi nel mio.

Ely

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