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Racconti Erotici

uomomare

By 2 Dicembre 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

Ho provato a dormire ma stanotte non c’&egrave sonno che mi prenda.
Nell’oscurità, ho strappato la pelle intorno alle dita per la noia ma &egrave una cosa che non so fare come si dovrebbe ed ora l’anulare e l’indice a destra hanno macchie bagnate di sangue. Identica ferita vanta il medio, a sinistra, tutte insieme le sento tirare e soffrire tanto che mi fa male digitare.
So bene quale sia la causa dell’insonnia: &egrave crisi d’astinenza dal mare.
Era oggi ma erano due estati fa. Ero io ma qualche chilometro più in là, perché il mare &egrave l’unico amore a cui sarò sempre fedele.
La mia migliore amica inaugurava la sua nuova casa, una casa sulla sabbia: il nostro sogno da sempre. Ad un certo punto però l’avevo sentita la voce del mare e avevo persuaso Paolo a scendere in spiaggia con me, lasciando la festa a metà. Io salutavo gli altri per incontrare le onde, Paolo per accompagnare me.

E’ irresistibile e misteriosa l’acqua di notte e lo era anche quella notte.
Passeggiavo a piedi nudi sulla sabbia, umida di luna, e mi sentivo in pace.
Paolo camminava accanto a me ma i suoi passi non lasciavano impronte, come la sua bocca che si muoveva senza produrre suoni capaci di scalfirmi il cuore. Passeggiavo sì ma solo con il mare quando ecco la prima di sei candele bianche lasciate lungo la riva spente, mai accese, equidistanti l’una dall’altra in modo innaturale. Paolo mi guardava, incantato, sostenendo che era magico e che non gli era mai accaduto nulla di simile. Io che, per natura, non sono superstiziosa mi sentivo però in colpa pensando che, forse, qualcuno le aveva poste lì con una ragione precisa.
Magari si trattava di un rito di magia bianca e noi lo stavamo rovinando disfando quell’ordine non casuale. Mi dispiaceva: non per me che non ho fede ma per chi ci aveva creduto in quella notte. Volevo riporle tutte e sei dove le avevamo trovate, tornando sulle mie orme, ma Paolo invece desiderava conservarle: ‘Ne accenderò una ogni volta che ci vedremo”
Mi ripeteva ma a me non interessava rivederlo, alla luce di quelle candele’
E mentre lo pensavo mi ero fermata a guardare le onde, dalle quali desideravo essere baciata e abbracciata, ma altre labbra bagnavano le mie ed altre braccia mi fermavano su quella duna. Fastidio era l’unico sentimento che provavo per le labbra di Paolo che mi sembravano troppo bagnate.
Sentivo di affogare nel fastidio mentre avrei lasciato che le onde salate mi sommergessero completamente di piacere. Desideravo restare lì, sola con il mio mare, mentre Paolo mi sospingeva verso la sua macchina sperando lui di continuare il gioco tra le lenzuola.
Ma io già inventavo parole delicate per salutarlo.
Io che non volevo fare l’amore con lui ma desideravo fare l’amore con il Mare.

Dove sei uomo mare? Chissà se esisti realmente da qualche parte’
Corri presto da me che ho voglia di far l’amore prima che sia troppo tardi per me.

sognato alle ore 01:54 di giovedì, 17 agosto 2006

Miriam xxx

paesaggiodonna

Grazie a Paul Banner, per le fotografie della Donna Sabbia.

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